Capitolo
4 del libro The Secret Terrorists
di:
Bill Hughes
traduzione:
http://nwo-truthresearch.blogspot.it
Nel
1856, uno schiavo fuggiasco di nome Dred Scott aveva cercato di
ottenere la libertà nello stato libero del Kansas. Il caso fu così
importante che andò fino alla Corte Suprema. L'infame decisione su
Dred Scott fu presa dal giudice fanatico cattolico Taney, a quel
tempo Presidente della Corte Suprema degli Stati Uniti. La decisione
di Taney, in poche parole, era quella che il negro non aveva diritti
che l'uomo bianco dovesse rispettare. Questa affermava in sostanza
che l'uomo nero era inferiore al bianco e non aveva alcun diritto.
Abramo Lincoln da bambino aveva assistito alla vendita di giovani
uomini e donne di colore in una piccola città dell'Illinois. Mentre
lui e un amico oltrepassavano un'asta di schiavi, Lincoln si rivolse
al suo amico e gli disse:”Un giorno l'eliminerò completamente!”
Nel novembre del 1855, Charles
Chiniquy, un prete cattolico di Kankakee, nell'Illinois, venne
attaccato in una serie di casi giudiziari dal vescovo della Diocesi
di Chicago. Chiniquy aveva spesso parlato sul tema della temperanza e
sui mali degli alcolici. Dal momento che molti dei sacerdoti erano
alcolisti, e la maggior parte degli altri erano bevitori sociali, le
parole di Chiniquy sulla temperanza non furono apprezzate. Chiniquy
citava spesso la Bibbia in difesa delle posizioni che teneva. Questo
infiammò notevolmente contro di lui il vescovo cattolico di Chicago.
Per farlo tacere, Chiniquy venne incastrato per mezzo dell'accusa di
cattiva condotta morale fattagli da una parente femmina di un
sacerdote.
Il
caso di Charles Chiniquy venne così tanto pubblicizzato nella stampa
dell'Illinois che pochissimi avvocati volevano difenderlo. Essi si
resero conto che non stavano solo combattendo contro un sacerdote di
Chicago, ma stavano combattendo contro la Chiesa Cattolica Romana.
Charles Chiniquy apprese di Abe Lincoln, un avvocato molto retto e
leale dell'Illinois. Chiniquy inviò a Lincoln un telegramma
chiedendogli i suoi servizi, ed entro 20 minuti dal telegramma,
Chiniquy ottenne una risposta che diceva: "Sì, io difenderò la
vostra vita e il vostro onore al prossimo termine di maggio della
Corte a Urbana. Firmato A. Lincoln."
Chiniquy
riferisce:
Arrivò l'ora in cui lo Sceriffo
di Kankakee dovette trascinarmi ancora a Urbana come un criminale e
un prigioniero, e mi consegnarono nelle mani dello sceriffo di quella
città. Vi giunsi il 20 ottobre con i miei avvocati, i signori Osgood
e Paddock, e una dozzina di testimoni. Il signor Abraham Lincoln mi
aveva preceduto solo di pochi minuti da Springfield. — Charles
Chiniquy, Fifty Years in the Church of Rome, Chick Publications, p.
273
Leggiamo
di quando Charles Chiniquy venne difeso da Abramo Lincoln:
Egli quindi continuò e
raffigurò la carriera di Padre Chiniquy, di come egli fosse stato
ingiustamente perseguitato, e in conclusione disse:"Fino a
quando Dio mi darà un cuore per sentire, un cervello per pensare, o
una mano per eseguire la mia volontà, io mi consacrerò contro quel
potere che ha tentato di usare la macchina dei tribunali per
distruggere i diritti e il carattere di un cittadino americano."
E questa promessa fatta da Abramo Lincoln venne anche mantenuta nei
suoi anni più maturi. - Burke McCarty, The Suppressed Truth about
the Assassination of Abraham Lincoln, Arya Varta Publishing, p. 41
Lincoln si rese conto che
Chiniquy era stato ingiustamente accusato. La notte prima che
Chiniquy fosse condannato alla prigione per un crimine che non aveva
commesso, si fece avanti un testimone oculare che aveva origliato il
complotto per distruggere Chiniquy, ed egli fu salvato. Abramo
Lincoln si fece un sacco di nemici come risultato del processo
Chiniquy. Mentre essi lasciarono l'aula, Charles Chiniquy era in
lacrime. Abramo Lincoln gli chiese:
Padre Chiniquy, perché state
piangendo? "Caro Signor Lincoln," risposi, "mi
permetta di dirle che la gioia che dovrei naturalmente sentire per
una tale vittoria è distrutta nella mia mente dalla paura di ciò
che può costarvi. In tribunale erano presenti non meno di dieci o
dodici gesuiti da Chicago e St. Louis, che erano venuti per ascoltare
la sentenza della mia condanna al penitenziario...In che pena è la
mia anima, che proprio in questo istante disegna le mie lacrime, è
che mi sembra di aver letto la vostra sentenza di morte nei loro
occhi diabolici. Quante altre nobili vittime sono già cadute ai loro
piedi!"— Charles Chiniquy, Fifty Years in the Church of
Rome, p. 280, 281
Abramo Lincoln, nel lontano 1855
e 1856, era già un uomo forte che Roma cercava di distruggere.
Quattro anni dopo, nel 1860, Abramo Lincoln fu eletto Presidente
degli Stati Uniti. Mentre egli prendeva la sua strada dall'Illinois a
Washington DC, dovette passare attraverso la città di Baltimora.
Egli in seguito disse a Charles Chiniquy:
"Sono molto contento di
incontrarvi nuovamente...si vede che i vostri amici gesuiti non mi
hanno ancora ucciso, ma essi lo avrebbero sicuramente fatto al
momento del mio passaggio attraverso la loro città più devota,
Baltimora, se io non fossi transitato in incognito poche ore prima
del momento in cui essi si aspettavano che passassi. Abbiamo le prove
che la compagnia che era stata selezionata e attrezzata per uccidermi
era guidata da un fanatico cattolico chiamato Byrne; essa era quasi
interamente composta da cattolici; di più, c'erano due sacerdoti
mascherati tra di loro, a guidarli e incoraggiarli...Ho visto il
signor Morse, l'inventore della telegrafia elettrica; egli mi ha
detto che quando era a Roma, non molto tempo fa, aveva scoperto le
prove della cospirazione più formidabile contro questo paese e tutte
le sue istituzioni. E' certo evidente che è in gran parte per via
degli intrighi e degli emissari papali che noi abbiamo l'orribile
guerra civile, che minaccia di coprire il paese di sangue e rovine.
Mi dispiace che il professor
Morse abbia dovuto lasciare Roma prima che potesse sapere di più sui
piani segreti dei gesuiti contro la libertà e l'esistenza stessa di
questo paese." — Ibid. p. 292.
"A
Baltimora erano stati assunti venti uomini per assassinare il
Presidente eletto nel suo viaggio verso Washington. Il leader di
questa banda era un profugo italiano, un barbiere ben conosciuto a
Baltimora. Il loro piano era il seguente: nel momento in cui il
signor Lincoln fosse arrivato in città, gli assassini, che sarebbero
stati mescolati alla folla, avrebbero fatto in modo di avvicinarsi il
più possibile alla sua persona, e gli avrebbero sparato con le loro
pistole. Se egli fosse restato in carrozza, erano state preparate
delle bombe a mano, riempite con polvere detonante, come quelle che
Orsini utilizzò nel tentativo di assassinare Luigi Napoleone. Queste
sarebbero state gettate nella carrozza, e per rendere il lavoro di
morte doppiamente sicuro, le pistole avrebbero dovuto far fuoco nel
veicolo nello stesso istante. Gli assassini avevano una nave in porto
pronta a riceverli. Da qui sarebbero stati trasportati a Mobile,
nello stato scisso dell'Alabama." —
John Smith Dye, The Adder’s Den, p. 113.
"Un
barbiere italiano ben conosciuto a Baltimora, un cattolico romano,
avrebbe dovuto pugnalarlo mentre egli era seduto nella sua carrozza,
quando fosse partito dal deposito." — Burke
McCarty, The Suppressed Truth About the Assassination of Abraham
Lincoln, Arya Varta Publishing, p. 66.
Dal momento in cui i gesuiti
cercarono di togliere la vita a Lincoln prima che raggiungesse la
Casa Bianca, fortunatamente questa prima congiura per ucciderlo
fallì! Durante la marcia su un treno John Wilkes Booth perse una
lettera scritta per lui da Charles Selby. Poco dopo la lettera fu
trovata e
spedita
al Presidente Lincoln, che, dopo averla letta, scrisse la parola
"Assassinio" su di essa, e la depositò nel suo ufficio
dove venne trovata dopo la sua morte, e fu posta come elemento di
prova in un'esposizione al tribunale - Ibid.
p. 131.
Qui c'è un estratto della
lettera:
"Abe
deve morire, e adesso. Potete scegliere le vostre armi, la coppa, il
coltello, il proiettile. La
coppa ci ha fatto fallire una volta e potrebbe nuovamente...Sapete
dove trovare i vostri amici. I vostri travestimenti sono così
perfetti e completi...colpite per la vostra casa; colpite per il
vostro paese; aspettate il vostro momento, ma colpite sicuro." -
Ibid. p. 132. (enfasi
aggiunta).
Questa lettera venne utilizzata
per contribuire a condannare la Signora Mary E. Surratt ed alcuni
degli altri cospiratori nel processo sull'assassinio di Lincoln.
Loro volevano pugnalarlo. Se ciò
non gli fosse riuscito, gli avrebbero sparato e lo avrebbero fatto
saltare in aria. Quelli fallirono e quindi cercarono di avvelenarlo.
"Loro" erano gli emissari del Papa, i gesuiti. John Smith
Dye, che fu un testimone di questi eventi, ci dice:
"Fu un giorno buio nella
storia del nostro paese, in cui una guardia armata dovette circondare
l'hotel (Willard), dove il magistrato principale aveva preso alloggio
temporaneo per evitare il suo assassinio. E il giorno (4 marzo 1861)
del suo insediamento, venne scortato fino alla Pennsylvania Avenue in
una piazza vuota di cavalleria, e la massima vigilanza era esercitata
dal Generale Scott per impedire che fosse assassinato pubblicamente
sulla strada per il Campidoglio, luogo dove avrebbe dovuto rilasciare
il suo discorso inaugurale dal portico est. Furono tempi terribili...
"— John Smith Dye, The Adder’s Den, p. 135.
Quando ricordate il Concilio di
Vienna, Metternicht, il Papa e i piani dell'Ordine per distruggere
questo paese, per distruggere la sua libertà, per distruggere il
protestantesimo e per uccidere i presidenti, cosa vi racconta, tutto
questo, del male, del vizio e del carattere maligno dei gesuiti?
Quando ricordate i loro attentati alla vita di Andrew Jackson,
l'assassinio di William Henry Harrison, l'assassinio di Zachary
Taylor, il tentato assassinio di James Buchanan, il tentato
assassinio di Abramo Lincoln e, infine, il suo assassinio, cosa vi
racconta, tutto ciò, della Chiesa Cattolica? Ciò vi racconta che la
sua facciata di presentarsi come un chiesa è proprio questa, una
facciata. Essa si nasconde dietro ad una maschera religiosa, di modo
da non essere mai sospettata dei tanti abomini che perpetua
continuamente in questo paese e in tutto il mondo. Che Dio ci aiuti a
non avere a che fare con questa organizzazione satanica.
Abramo Lincoln dichiarò:
"Così tante congiure sono state
fatte contro la mia vita, che è un vero e proprio miracolo che tutti
abbiano fallito, se consideriamo che la maggior parte di loro erano
nelle mani degli abili assassini cattolici, evidentemente addestrati
dai gesuiti. Ma possiamo aspettarci che Dio faccia un miracolo
perpetuo per salvarmi la vita? Io non credo. I gesuiti sono così
esperti in quei fatti di sangue, che Enrico IV disse che era
impossibile sfuggire loro, e divenne una loro vittima, anche se aveva
fatto tutto ciò che poteva essere fatto per proteggere se stesso. La
mia fuga dalle loro mani, atteso che la lettera del Papa a Jeff Davis abbia affinato milioni di pugnali per trafiggere il mio petto, sarebbe
più che un miracolo.
Ma, proprio come il Signore non
ascoltò alcuna protesta dalle labbra di Mosè quando gli disse che
doveva morire, prima di attraversare il Giordano, per i peccati del
suo popolo, così io spero e prego che Egli non dovrà ascoltare da
me alcuna protesta quando cadrò per l'amore del mio popolo.
Prima che io debba morire per la
sacra causa per la quale mi sono impegnato, gli unici due favori che
ho chiesto al Signore sono, in primo luogo, di essere l'alfiere dei
diritti e delle libertà del mio paese.
Il secondo favore che chiedo a
Dio è che il mio caro figlio Robert, quando me ne sarò andato, sia
uno di quelli che alzerà la bandiera della libertà che coprirà la
mia tomba, portandola con onore e fedeltà, fino alla fine della sua
vita, come fece suo padre, circondato da milioni di persone che
saranno chiamate a combattere e morire con lui per la difesa e
l'onore del nostro paese." - Charles Chiniquy, Fifty Years in the
Church of Rome, Chick Publications, pp. 302, 303.
Abramo Lincoln capì che il suo
tempo era vicino:
"Nel bel mezzo del successo senza
precedenti, mentre tutte le campane del paese suonavano con gioia,
una calamità cadde su di noi, la quale sommerse il paese nella
costernazione e nello stupore. Venerdì sera del 14 aprile il
presidente Lincoln andò al Teatro Ford, a Washington. Era seduto
tranquillamente nel suo palchetto ascoltando il dramma, quando un
uomo entrò dalla porta dell'entrata che conduce al palchetto,
chiudendo la porta dietro di sé. Avvicinandosi al presidente egli
trasse dalla tasca una piccola pistola e gli sparò alla nuca. Mentre
il presidente cadeva, privo di sensi e ferito a morte, e l'urlo di
sua moglie, che era seduta al suo fianco, trafiggeva ogni orecchio,
l'assassino saltò dal palchetto, da un'altezza perpendicolare di
nove piedi, precipitandosi sul palco, a capo scoperto, brandendo un
pugnale ed esclamando ‘Sic siemper tyrannus!’ per scomparire poi
dietro le quinte laterali." - Ibid.
pp. 307-308.
"Il nobile Abramo, vero
discendente del padre dei fedeli, onesto in ogni credenza, umile come
un bambino, dal cuore tenero come una donna, che non poteva
sopportare di ferire finanche i suoi nemici più avvelenati; che,
nell'ora del trionfo, si rattristò per i sentimenti dei suoi
avversari che dovevano essere feriti dalla loro sconfitta, con
'carità per tutti e malizia verso nessuno', dotato di buon senso, di
intelligenza mai sorpassata, e con il potere dell'intelletto che gli
permise di cimentarsi con i più giganteschi avversari nei dibattiti,
sviluppando le sue abilità di statista, conquistando la gratitudine
del suo paese e l'ammirazione del mondo, e con grazia e simpatia,
attirando a sé tutti i cuori generosi, morì per il proiettile
dell'assassino!
Ma
chi era quell'assassino? Booth non fu altro che lo strumento dei
gesuiti. Era Roma che diresse il suo braccio, dopo aver corrotto il
suo cuore e dannato la sua anima." - Ibid.
p. 308.
"E, dopo 20 anni di continue e
difficili ricerche, io vengo oggi senza paura davanti al popolo
americano, per dire e dimostrare che il presidente Abramo Lincoln è
stato assassinato dai preti e dai gesuiti di Roma.
Nel
libro delle testimonianze rese in procura riguardo all'assassinio di
Lincoln, pubblicato da Ben Pittman, e nei due volumi del processo di
John Surratt, nel 1867, abbiamo la prova legale e inconfutabile che
la trama dell'assassinio di Lincoln è stata maturata, se non
avviata, nella casa di Mary Surratt, 561
H. Street, Washington, DC.
Le
testimonianze giurate mostrano che essa era il ritrovo comune dei
sacerdoti di Washington. Che cosa rivela al mondo la presenza, in
quella casa, di così tanti sacerdoti? Nessun uomo di buon senso, che
sa qualcosa circa i sacerdoti di Roma, potrebbe dubitare che questi
fossero i consulenti, i consiglieri, l'anima stessa di quella trama
infernale.
Quei sacerdoti, che erano gli
amici personali e i padri confessori di Booth, di John Surratt, della
Signora e della Signorina Surratt, non potevano andare lì
costantemente senza sapere che cosa stesse succedendo, soprattutto
quando veniamo a sapere che ognuno di quei preti era un rabbioso
ribelle nel cuore. Ognuno di quei sacerdoti, sapendo che il suo papa
infallibile aveva nominato Jeff Davis come il suo caro figlio, e
aveva preso la Confederazione del Sud sotto la sua protezione, era
destinato a credere che la cosa più sacra che un uomo potesse fare
era quella di combattere per la causa del Sud distruggendo quelli che
erano i suoi nemici.
Leggete
la storia dell'assassinio di Coligny, Enrico III ed Enrico IV, e di
Guglielmo il Taciturno per opera dei sicari dei gesuiti;
confrontatela con l'assassinio di Abramo Lincoln e vi accorgerete che
l'una rassomiglia all'altra come due gocce d'acqua. Capirete che
provengono tutte dalla stessa fonte – Roma! "- Ibid.
p. 309.
"Questo arci ribelle [Jeff Davis]
poteva ottenere i soldi, ma solo i gesuiti potevano selezionare gli
assassini, formarli, e mostrargli una corona di gloria in cielo, se
avessero ucciso l'autore del massacro, il famoso rinnegato e apostata
– il nemico del Papa e della Chiesa – Lincoln.
Difficile non vedere le lezioni
date a Booth dai gesuiti, nel loro rapporto quotidiano nella casa di
Mary Surratt, quando leggiamo queste righe scritte da Booth poche ore
prima della sua morte:”Non riuscirò mai a pentirmi. Dio mi ha
fatto lo strumento della sua punizione.” Confrontate queste parole
con le dottrine e i principi insegnati nei concili, nei decreti
papali e nelle leggi della Santa Inquisizione, e troverete che i
sentimenti e le credenze di Booth fluivano da questi principi, come
il fiume scorre dalla sua sorgente.
John Wilkes Booth
E
quella pia signorina Surratt, che, il giorno seguente l'assassinio di
Lincoln, disse, senza essere rimproverata, alla presenza di numerosi
testimoni:”La morte di Abramo Lincoln non è altro che la morte di
un qualsiasi negro dell'esercito.” Dove ottenne questa massima, se
non dalla sua Chiesa? Non aveva, la Chiesa, recentemente proclamato,
attraverso...il devoto cattolico Giudice Taney, nella sua decisione
su Dred Scott, che i negri non hanno alcun diritto che il bianco è
tenuto a rispettare? Portando il presidente al più basso livello
insieme il negro, Roma stava dicendo che egli non aveva diritto
neppure alla sua vita.” - Ibid.
p. 310.
Subito
dopo la morte di Lincoln, John Surratt, che faceva parte del
complotto per l'assassinio, fuggì a Montreal. Da Montreal fu portato
a Liverpool, in Inghilterra, e quindi a Roma.
John
Surratt
John Surratt
Quando
un funzionario statunitense finalmente lo raggiunse, egli venne
trovato nell'esercito personale del Papa. Un cospiratore
nell'assassinio di Abramo Lincoln era un membro dell'esercito
personale del Papa!
“Tre o quattro ore prima che
Lincoln venisse assassinato a Washington, il 14 aprile 1865,
quell'assassinio non era conosciuto solamente da qualcuno, ma venne
diffuso e se ne parlò nelle strade e nelle case della città
sacerdotale e romana di St. Joseph, in Minnesota. Il fatto è
innegabile: le testimonianze sono insindacabili, e non c'erano né
una ferrovia né alcuna comunicazione telegrafica più vicina di
quaranta o ottanta miglia da St. Joseph...
Mr. Linneman, che era un
cattolico, ci dice che, anche se lo aveva sentito da molti nel suo
negozio, e per le strade, non si ricorda il nome di uno solo che
glielo disse...Ma se la memoria del signor Linneman è così carente
su questo argomento, noi possiamo aiutarlo raccontandogli ciò che è
stato detto con esattezza matematica...I sacerdoti di St. Joseph erano
spesso in visita a Washington, e alloggiavano, probabilmente, presso
la signora Surratt...Quei sacerdoti di Washington erano in
comunicazione quotidiana con i loro sacerdoti co-ribelli di St.
Joseph; essi erano i loro amici intimi. Non vi erano segreti tra di
loro...I dettagli del delitto, come il giorno scelto per il suo
compimento, erano parimenti ben noti tra i sacerdoti di St. Joseph
come lo erano fra quelli di Washington...Come potevano, i sacerdoti,
nascondere un evento così gioioso al loro amico del cuore, il
signor Linneman? Lui era il loro uomo di fiducia. Egli era il loro
procacciatore; era il loro braccio destro tra i fedeli di St.
Joseph...I sacerdoti di Roma sapevano e
diffusero la notizia della morte di Lincoln nella loro città
cattolica di St. Joseph, in Minnesota, quattro ore prima del suo
verificarsi." - Ibid. pp. 316, 317.
C'è ancora più materiale:
“Nel processo di John Surratt, un ministro francese di nome Rufus King dichiarò questo:”Io credo che lui [John Surratt] sia protetto dal clero e che l'omicidio sia il risultato di una congiura accuratamente preparata, non solo contro la vita del presidente Lincoln, ma contro l'esistenza di questa repubblica, perché siamo consapevoli del fatto che i sacerdoti e le famiglie reali sono, e sempre sono state, contrarie alla libertà.” - Burke McCarty, The Suppressed Truth About the Assassination of Abraham Lincoln, Arya Varta Publishing, p. 185.
"Per l'assassinio di Abramo Lincoln quattro persone vennero processate, condannate e giustiziate per impiccagione. I loro nomi erano Davy Harold, Lewis Payne, George Atzerodt, e Mary E. Surratt. Erano tutti cattolici. Tale informazione è nel Teatro Ford, in diverse cassette di vetro, che mostrano diverse cose su Lincoln, la guerra civile, e il suo assassinio. Mentre veniva assassinato Abramo Lincoln, venne anche fatto un tentativo per assassinare William Seward, il Segretario di Stato. Era in programma anche un attentato alla vita di Ulysses S. Grant, ma Grant avrebbe dovuto fare un viaggio di emergenza verso il New Jersey per essere al capezzale di un parente morente. Anche Andrew Johnson, il vice presidente degli Stati Uniti, doveva essere assassinato in questo stesso momento. L'uomo che doveva ucciderlo si spaventò e corse via per il paese in groppa ad un cavallo, e non eseguì la sua parte del piano. Lewis Payne, conosciuto come il ragazzo della Florida, un giovane gigante atletico, che alcuni mesi prima aveva aderito alla congiura, si presentò davanti alla residenza del Segretario di Stato William Seward. William Seward era malato da tre settimane, soffrendo a causa di una mascella fratturata, il risultato della fuga della sua squadra, e era sotto la cura costante degli infermieri.Payne suonò il campanello e gli fu risposto dal maggiordomo di colore. Egli disse a quest'ultimo che era stato mandato con una medicina che doveva portare alla stanza del malato. Il maggiordomo si rifiutò di permettergli di entrare, dicendo che aveva ricevuto l'ordine di non permettere a nessuno di raggiungere la stanza del signor Seward. L'estraneo [Lewis Payne], dopo una breve lotta, lo stramazzò a terra, e andò saltando su per le scale. Si precipitò nella camera del malato; dopo aver abbattuto ciascun figlio del segretario, saltò quindi sul malato e lo pugnalò gravemente per tre volte. Con un grande sforzo umano, quest'ultimo si dibatté fuori dal letto con il suo aggressore, che lo lasciò ammucchiato nel pavimento, sanguinante per le ferite che gli aveva inflitto. Dopo il suo assalto omicida a Seward, il furfante si precipitò giù per le scale, urlando a squarciagola:”Io sono pazzo! Io sono pazzo!”, e molto probabilmente lo era. Lui era completamente sotto il controllo delle influenze ipnotiche delle persone malvagie sotto il cui potere si era concesso di essere.” - Ibid, pp. 121, 122.
“Esso fu parte del piano che
Michael O’Laughlin, uno dei cospiratori di Baltimora, doveva
portare a termine per uccidere il Generale Grant quella notte. Questo
non fu possibile, a causa del cambiamento di piani del generale.
Per quanto riguarda Atzerodt, si
precipitò per assassinare il vice presidente Johnson, ma si spaventò
e passò la giornata a cavallo all'interno del paese...fu trovato
alcuni giorni dopo con i suoi parenti a valle di Washington. Egli,
prima della sua esecuzione, fece una confessione scritta, confermando
come dato di fatto la presenza di Surratt a Washington quel giorno
fatale, sulla quale avevano giurato nove testimoni affidabili .”-
Ibid p. 122.
Così noi abbiamo una
cospirazione non solo per uccidere il presidente, ma per portare il
governo degli Stati Uniti completamente nel caos. Non vediamo qui
l'adempimento del Concilio di Vienna e di Verona al lavoro nel 1865?
Non vediamo la mano dell'Ordine dei gesuiti e della Chiesa Cattolica
romana per distruggere questo grande paese? Fu un periodo terribile
nella storia degli Stati Uniti.
Abbiamo già visto come la
Chiesa Cattolica Romana abbia piantato il seme della divisione tra le
due grandi porzioni di questo paese, dividendo il Nord dal Sud sulla
questione scottante della schiavitù.
“Quella divisione fu la sua
occasione d'oro per schiacciare l'una contro l'altra, e regnare sopra
le sanguinose rovine di entrambe, una politica privilegiata di lunga
data. Essa confidava che fosse arrivato il suo trionfo supremo sopra
questo continente. Essa ordinò all'imperatore di Francia di stare
pronto con il suo esercito in Messico, pronto a sostenere il Sud, e
disse a tutti i cattolici romani di arruolarsi sotto le bandiere
della schiavitù, unendosi al partito democratico.” - Charles
Chiniquy, Fifty Years in the Church of Rome, Chick Publications, p.
291.
Abramo Lincoln disse a Charles
Chiniquy:
Charles Chiniquy |
“Vi sarò sempre grato per le
parole di avvertimento che mi avete rivolto circa i futuri rischi
alla mia vita provenienti da Roma. So che no sono dei pericoli
immaginari. Se stessi combattendo contro un Sud in quanto nazione
protestante, non vi sarebbe alcun pericolo di assassinio. Le nazioni
che hanno letto la Bibbia lottano con coraggio sul campo di
battaglia, ma non assassinano i loro nemici. Il papa e i gesuiti, con
la loro infernale Inquisizione, sono gli unici poteri organizzati in
tutto il mondo che si avvalgono del pugnale del sicario per uccidere
coloro che non riescono a convincere con le loro argomentazioni o
conquistare con la spada.
Purtroppo, sento ogni giorno
sempre di più, che non è solo contro gli americani del Sud che io
sto combattendo, ma è maggiormente contro il papa di Roma, i suoi
perfidi gesuiti e i loro ciechi schiavi assetati di sangue. Finché
mireranno a conquistare il Nord, essi mi risparmieranno; ma il giorno
che noi dirigeremo i loro eserciti, prenderemo le loro città e li
costringeremo a sottomettersi, allora, è mia impressione che i
gesuiti, che sono i principali governanti del Sud, faranno quello che
hanno quasi sempre fatto in passato. Il pugnale o la pistola
compiranno quello che non riusciranno a compiere le mani forti dei
guerrieri.
Per quelli che non vedono, come
le vedo io, le molle segrete di questo terribile dramma, questa
guerra civile sembra non essere altro che un affare politico. Ma essa
è più una guerra religiosa che politica. E' Roma che vuole
governare e degradare il Nord, come ha governato e degradato il Sud,
dal giorno della sua scoperta. Ci sono solo pochissimi leader del Sud
che non sono in maggior o minor grado sotto l'influenza dei gesuiti,
attraverso le loro mogli, i rapporti familiari e i loro amici.
Diversi membri della famiglia di Jeff Davis appartengono alla Chiesa
di Roma...
Ma è quasi sicuro che se gli
americani potessero imparare quello che io so dell'odio feroce dei
sacerdoti di Roma contro le nostre istituzioni, le nostre scuole, i
nostri diritti più sacri e le nostre libertà così faticosamente
acquisite, essi li caccerebbero via da noi a partire da domani, o gli
sparerebbero per il loro tradimento.
Ma voi siete l'unico a cui ho
rivelato i miei tristi segreti, perché so che li avete imparati
prima di me. La storia di questi ultimi mille anni ci dice che
ovunque la Chiesa non sia un pugnale che perfora il petto di una
nazione libera, essa è una pietra al suo collo, che la paralizza, e
le impedisce di avanzare nel mondo della civiltà, della scienza,
dell'intelligenza, della felicità e della libertà.” - Ibid.
pp. 294, 295.
Lincoln disse:
“Questa
guerra non sarebbe mai stata possibile senza la sinistra influenza
dei gesuiti. Lo
dobbiamo al papato se ora vediamo la nostra terra arrossata dal
sangue dei suoi figli più nobili...Avrò pietà per i sacerdoti, i
vescovi e i monaci di Roma negli Stati Uniti, quando la gente si
renderà conto che essi sono, in gran parte, responsabili per le
lacrime e il sangue versato in questa guerra." - Ibid.
pp. 296,297.
"Avete
perfettamente ragione quando dite che fu per distaccarsi dai
cattolici romani che si iscrivevano al nostro esercito. Dalla
pubblicazione di quella lettera [del Papa], un gran numero di loro
disertarono le loro bandiere e si trasformarono in traditori...E'
anche vero che Meade è rimasto con noi e ha vinto la sanguinosa
battaglia di
Gettysburg. Ma come avrebbe potuto perderla, se egli fu circondato da
eroi come Howard, Reynolds, Buford, Wadsworth, Cutler, Slocum,
Sickles, Hancock, Barnes, ecc. Ma è evidente che, dopo la battaglia,
il suo romanesimo soppiantò il suo patriottismo.
Egli lasciò fuggire l'esercito
di Lee, mentre avrebbe potuto facilmente tagliare la sua ritirata
costringendolo ad arrendersi, dal momento che esso perse quasi la
metà dei suoi soldati negli ultimi tre giorni di carneficina.
George G. Meade |
Quando
Meade doveva ordinare l'inseguimento dopo la battaglia, uno
sconosciuto arrivò in fretta al quartier generale, e questo
sconosciuto era un gesuita travestito. Dopo tre minuti di
conversazione con lui, Meade fece questi accordi riguardo
all'inseguimento del nemico, che fecero sì che esso potesse scappare
quasi intatto, con la perdita di sole due pistole!” -
Ibid. p. 298.
Lincoln
disse:
"La gente comune vede e
sente le grandi e rumorose ruote delle macchine della Confederazione
del Sud: le chiama coi nomi di Jeff Davis, Lee, Toombs, Beauregard,
Semmes, ecc, e pensa onestamente che essi siano la forza motrice e la
prima causa dei nostri problemi. Ma questo è un errore. La vera
forza motrice rimane segreta dietro le spesse mura del Vaticano, i
collegi e le scuole dei gesuiti, i conventi delle monache e i
confessionali di Roma.” —
Ibid. p. 305.
Nel compimento dei Concili di
Vienna, Verona e Chieri, la Chiesa Cattolica ha diviso il Nord dal
Sud attraverso il loro agente John C. Calhoun. Essa cercò di
distruggere l'economia attraverso Nicholas Biddle, e in seguito usò
la coppa del veleno e la pallottola del sicario per assassinare e
tentare di assassinare un totale di cinque presidenti in un arco di
25 anni. Essa arrossò il suolo americano con il sangue di migliaia
di giovani americani nella terribile guerra civile. Oh, quanto
abbiamo potuto vedere di persona che Roma non cambia mai! Quello che
essa ha fatto e sta ancora facendo oggi. Che Dio ci aiuti a
comprendere il male del papato, allora e adesso.
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articolo originale:
http://www.pacinst.com/terrorists/chapter4/lincoln.html
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