venerdì 28 giugno 2013

"Chiesa Povera":Ior, arrestato prelato e un funzionario 007

Ancora scandali dalla Città del Vaticato, lo Stato più corrotto del mondo, che vorrebbe imporre a noi tutti "un'autorità pubblica mondiale 'super partes' dotata di poteri necessari".


 
28 Giugno 2013 Ultime notizie sullo IOR: da Il Secolo XIX

Ior, arrestato prelato e un funzionario 007

Roma - Un alto prelato, un funzionario dei Servizi segreti ed un broker finanziario sono stati arrestati nell’ ambito di un filone di indagine sullo Ior in corso alla procura della Repubblica di Roma. Le accuse sono di corruzione e truffa. L’indagine - è stato ribadito - nasce come filone autonomo della più ampia inchiesta sullo Ior.
Non si conoscono, per ora, i fatti specifici addebitati ai tre arrestati. I provvedimenti, dopo le indagini svolte dal nucleo valutario della Gdf, sono stati chiesti dalla procura di Roma. Le richieste sono state accolte dal gip della capitale, Barbara Callari.
Tra gli arrestati c’è monsignor Nunzio Scarano, responsabile del servizio di contabilità analitica dell’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica (Apsa), l’organismo che gestisce i beni della Santa Sede. Scarano, tra l’altro, è coinvolto a Salerno in un’altra indagine per ricettazione. Le altre due persone arrestate sono l’agente dell’Aisi Maria Zito e il broker Giovanni Carenzio.
Tra i reati contestati, oltre alla truffa ed alla corruzione anche la calunnia. La vicenda giudiziaria ruota intorno ad un accordo tra Scarano e Zito finalizzata a far rientrare dalla Svizzera 20 milioni cash di proprietà di alcuni amici del monsignore a bordo di un jet privato. Per questo «servizio», Zito avrebbe ricevuto 400 mila euro.
Ecco la "Chiesa povera" di Bergoglio!

 "Sono passati 100 giorni dalla sua elezione, ma la rivoluzione che tanti avevano pronosticato con l'elezione di papa Francesco non si è ancora avverata. Perché i problemi che c'erano sono rimasti sul tappeto, e per il momento non sembrano avere soluzione. Per di più, i tentativi di soluzione che il papa venuto “dalla fine del mondo” ha prospettato non sembrano adeguati. [...]  Quello che lascia perplessi non pochi in Vaticano è che, al di là di gesti indicati come rivoluzionari (le scarpe nere già portate da Wojtyla, la scelta di andare a vivere a Santa Marta, l'essere fuori dai giri di Curia, la croce di semplice ferro), in questi 100 giorni ben poco sembra essere cambiato rispetto al papato di Benedetto." fonte

Sappiamo che per il Vaticano contano più le campagne di marketing da dare in pasto all'opinione pubblica, piuttosto che i fatti concreti. La Santa Sede, cioè l'agenzia di spettacolo più grande del mondo, funziona proprio così.
D'altronde lo stesso ricoperto d'oro dalla testa ai piedi Benedetto XVI aveva detto che i soldi "sono niente, e tutte queste cose, che sembrano vere, in realtà sono di secondo ordine"....
Con quale superiorità morale codesti personaggi vorrebbero imporre a noi tutti un "un nuovo ordine mondiale politico ed economico, ma al tempo stesso soprattutto spirituale"?

Chi è monsignor Nunzio Scarano?
"Salerno - Sacerdote dal 1987, monsignor Nunzio Scarano prima di prendere i voti è stato funzionario di banca. Nei primi giorni di giugno è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura della Repubblica di Salerno con l’accusa di riciclaggio in un’inchiesta su presunte donazioni, ritenute fittizie dall’accusa.
Secondo l’ipotesi investigativa, in realtà queste donazioni sarebbero servite a mascherare un maxi riciclaggio di denaro, che ruotava proprio intorno alla figura di Scarano. Il prelato - sempre secondo l’ipotesi investigativa - avrebbe contattato alcune decine di persone (56 gli indagati tra Salerno e provincia) e avrebbe chiesto a ognuno di loro la compilazione di un assegno circolare da 10mila euro, spiegando di dover ripianare i debiti di una società immobiliare titolare di alcune case nel centro di Salerno.
Quegli assegni, però, sarebbero stati solo una partita di giro, perché al momento della consegna i «donatori» avrebbero trovato sul tavolo l’equivalente in contanti, per risarcirli in toto dell’esborso. Monsignor Scarano, sospeso cautelativamente dal Vaticano dal suo incarico nei giorni scorsi, ha sempre negato ogni addebito. Nell’inchiesta della Procura di Salerno Mons. Scarano è difeso dall’avvocato Silverio Sica" Fonte: ll Secolo XIX 

martedì 18 giugno 2013

Un Nuovo Ordine Mondiale “Soprattutto Spirituale”

L' Acta Apostolicae Sedis (la gazzetta ufficiale della Santa Sede e della Città del Vaticano.) del febbraio 2007 contiene il seguente passo di lode al Nuovo Ordine Mondiale con annessa teocrazia globale (la chiamano nuovo ordine mondiale spirituale):





"In verità, tutto il Concilio Vaticano II fu mosso dall'anelito di annunciare all'umanità contemporanea Cristo, luce del mondo. Nel cuore della Chiesa, a partire dal vertice della sua gerarchia, emerse impellente, suscitato dallo Spirito Santo, il desiderio di una nuova epifania di Cristo al mondo, un mondo che l'epoca moderna aveva profondamente trasformato e che per la prima volta nella storia si trovava di fronte alla sfida di una civiltà globale, dove il centro non poteva più essere l'Europa e nemmeno quelli che chiamano l'Occidente e il Nord del mondo. Emergeva l'esigenza di elaborare un nuovo ordine mondiale politico ed economico, ma al tempo stesso soprattutto spirituale e culturale, cioè un rinnovato umanesimo. Con crescente evidenza si imponeva questa constatazione. Un nuovo ordine mondiale economico e politico non funziona se non c'è un rinnovamento spirituale, se non possiamo avvicinarci di nuovo a Dio e trovare Dio in mezzo a noi. Già prima del Concilio Vaticano II, coscienze illuminate di pensatori cristiani avevano intuito ed affrontato questa sfida epocale. Ebbene, all'inizio del terzo millennio ci troviamo nel vivo di questa fase della storia umana, che è stata ormai tematizzata intorno alla parola “globalizzazione”."

pag. 61-62





Nonostante si parli di "umanesimo", il fatto che l'aspirazione sia "trovare Dio in mezzo a noi" ci toglie ogni dubbio sul fatto che il "nuovo ordine" che vuole il Vaticano non sia molto diverso da un regime teocratico.
Sulla nuova teocrazia globale ecumenica in via di formazione si veda anche il nostro Il Nuovo Ordine Religioso Mondiale.

Sull'espansione del cattolicesimo del futuro oltre i paesi occidentali, si veda il nostro Il Gesuitico Joe Biden vuole un Nuovo Ordine Mondiale.

Nell'elaborare tali documenti, le alte gerarchie vaticane si saranno sicuramente chieste come arrivare ad un "rinnovamento spirituale", all'interno di una "civiltà globale".

La nota sopra il Vaticano la scrisse nel 2007, cioè prima della grande crisi economica del 2008-2013.

Che la crisi economica fabbricata a tavolino sia intesa come un mezzo per un rinnovato fanatismo spirituale, cioè per una Nuova Teocrazia, non siamo noi i soli ad ipotizzarlo, ma è addirittura il banchiere ed economista cattolico Ettore Gotti Tedeschi, l'ex capo dello IOR, a spiegarcelo; in un'intervista a Il Sussidiario.net del 13 marzo 2013, dal titolo Gotti Tedeschi: un nuovo "ordine mondiale" può salvarci dalla crisi, egli afferma che vi sono due soluzioni alla crisi attuale: la prima soluzione, secondo il banchiere, è quella di ristabilire gli equilibri naturali dell'economia secondo le sue leggi; mentre:

Il miracolato Ettore Gotti Tedeschi


"La seconda soluzione è miracolistica e piacerà a padre Livio Fanzaga (direttore Radio Maria, ndr). Proverò a descriverla per fasi susseguenti. La crisi economica in Occidente provoca maggior sobrietà negli stili di vita. La paura per la perdita del lavoro e per la povertà porta le persone a cercare il senso della vita. Miracolosamente sono in ciò aiutate da preti che son tornati a insegnar dottrina e studiare le Encicliche dei Papi, il Magistero della Chiesa, e trovano nuovo vigore per insegnarlo, i seminari si riempiono e si torna a studiare il Tomismo. Si recupera il senso della vita e si comprende la natura e la dignità dell'uomo che per stare in equilibrio si deve sì soddisfare materialmente, ma anche intellettualmente e spiritualmente. Si torna a investire in Università e conoscenza anziché in supermercati. Si sviluppa più collaborazione all'interno delle nazioni e fra le nazioni.”



E tutto questo cosa ci dice?



Si capisce che se i mezzi si gestiscono senza fini sono destinati a non funzionare. La crisi, in pratica, è servita a salvare l'uomo. La prima soluzione, che presuppone una durata lunga, è determinata dalle leggi di mercato. La seconda, che è più duratura nel tempo, vede l'intervento provvidenziale che salva il mondo agendo sugli uomini anziché sugli strumenti. Benedetto XVI aveva visto giusto e bene. E la Madonna di Medjugorie aveva ragione...”



Domanda: Il nostro banchiere cattolico Gotti Tedeschi, che è stato, dal 2009 al 2012, a capo dello IOR, cioè, ricordiamolo, a capo di una delle banche più potenti, antidemocratiche e funeste del globo, e ha ricoperto diversi altri incarichi di alto livello nel mondo bancario e finanziario, ha forse dato una mano, dalla sua posizione di potere, affinché questa sua "idilliaca" visione si avverasse? Il suo rimarcare che la crisi è servita a “salvare l'uomo” non sembrerebbe dare adito a dubbi che, per Gotti Tedeschi, se questa crisi non ci fosse stata, avrebbero dovuto inventarla. Sul fatto che la crisi abbia salvato l'uomo, non possiamo che rimarcare la catena di suicidi che ogni giorno ha scosso, e scuote, i paesi più duramente colpiti, cominciando dalla Grecia:



(ANSA) - ATENE, 14 MAG - La crisi finanziaria greca sarebbe all'origine di una vera e propria ondata di suicidi registrata in tutto il Paese. Gli ultimi due a togliersi la vita: il proprietario di una panetteria ad Atene che si e' impiccato nel suo negozio e un meccanico della capitale che si e' sparato un colpo di fucile. Suicidi sono segnalati in diverse parti del Paese, a Creta, Trikala, Salonicco, Veria e Serres.

Aumentate del 70% le chiamate ai centri di assistenza psichiatrica."



Anche in Italia ogni giorno siamo testimoni di persone che si suicidano per la difficoltà di tirare avanti:




“Moglie e marito suicidi per la crisi, E il fratello di lei si getta in mare.



La tragedia a Civitanova Marche. Lui, 62 anni, era esodato. Lei, 68, prendeva 400-500 euro di pensione. “Non avevano più i soldi per l’affitto” A poche ore dalla morte della coppia anche il parente si toglie la vita"

fonte: La Stampa



"Imprenditori, specie di piccole e medie aziende, ditte a volte a carattere famigliare, che si suicidano. Un fatto nuovo, grave, preoccupante. Tragico. L’area geografica maggiormente colpita dal fenomeno è il Nord con 39 casi dal gennaio 2013, oltre il 40% dei suicidi censiti in Italia fino a metà marzo; di questi, ben 27 sono stati registrati nel solo Nord Est, cioè il 30% del totale nazionale. In questa (tragica) classifica seguono il Centro con il 25,8% degli episodi, le isole con il 15,7% e il sud con il 14,6%."




Se per Gotti Tedeschi "salvare l'uomo" significa mandarlo anzitempo in paradiso (o all'inferno, perchè il suicidio nel cattolicesimo è un grave peccato mortale), siamo certi che la crisi economica, così lodata dal nostro banchiere, ha avuto i suoi benefici effetti.

Interessante poi la sua affermazione che la crisi ci porterebbe ad investire in Università anziché in supermercati; a parte il fatto che i soldi, adesso, non li abbiamo né per l'una né per gli altri, dobbiamo amaramente constatare che i molti padri di famiglia che negli anni passati avevano fatto grandi sacrifici per far laureare il proprio figlio affinché trovasse un impiego che gli permettesse di esplicare al meglio le proprie capacità e nel contempo gli desse da vivere, adesso si trovano a mantenere un disoccupato di 30-40 anni con master e specializzazione, ma senza uno straccio di lavoro e senza alcuna prospettiva per il futuro, se non quella di dipendere ancora dal genitore e dalla sua sempre più magra pensione. Questa prospettiva, ne siamo certi, non spingerà certo i molti ad iscriversi ai corsi di laurea, soprattutto i figli di gente povera; e l'alta formazione ritornerà solo ad appannaggio delle classi ricche. Che l'uomo così spogliato e depredato del suo intelletto e della sua ricchezza, ritorni tra le braccia dei preti, e veda in loro dei salvatori, purtroppo, è un evento altamente probabile; in ciò Gotti Tedeschi ha pienamente ragione: ma questo è il loro obbiettivo! Questa è la “Nuova Evangelizzazione” con annessa “Autorità Mondiale” tanto sbandierata nei documenti papali, come nel Discorso Del Santo Padre Benedetto Xvi Ai Partecipanti Alla Plenaria Del Pontificio Consiglio Della Giustizia E Della Pace del 3 dicembre 2012 :



"Da una nuova evangelizzazione del sociale possono derivare un nuovo umanesimo e un rinnovato impegno culturale e progettuale. Essa aiuta a detronizzare gli idoli moderni, a sostituire l’individualismo, il consumismo materialista e la tecnocrazia, con la cultura della fraternità e della gratuità, dell’amore solidale. [...] Il beato Papa Giovanni XXIII ha motivato l’impegno per la costruzione di una comunità mondiale, con una corrispondente autorità, proprio muovendo dall’amore, e precisamente dall’amore per il bene comune della famiglia umana. Così leggiamo nella Pacem in terris: «Esiste un rapporto intrinseco fra i contenuti storici del bene comune da una parte e la configurazione dei Poteri pubblici dall’altra. L’ordine morale, cioè, come esige l’autorità pubblica nella convivenza per l’attuazione del bene comune, di conseguenza esige pure che l’autorità a tale scopo sia efficiente»



Come abbiamo già detto in un precedente articolo, la crisi non è servita a salvare l'uomo, ma a riconfigurarlo come suddito del potere temporale dell'azienda più ricca del mondo, la Vaticano & Gesuiti S.p.a.:



“La classe nobiliare ha valutato che lo stesso capitalismo (più o meno un regime oligopolistico di mercato dove le grosse aziende erano sempre in mano ad un'élite) è un regime che dev'essere superato; perché questo capitalismo, pur con tutte le sue imperfezioni e schiavitù, avrebbe a lungo andare creato un certo benessere diffuso, una classe media potente (lobby che avrebbe insidiato la nobiltà) e un barlume di democrazia partecipativa; tutti fattori che la nobiltà non voleva certo si sviluppassero nella società da essa controllata; tutti questi fattori erano una minaccia al potere secolare della nobiltà."

Nella povertà materiale e intellettuale gli uomini tornano invece a cercare i preti:

La Chiesa potrà quindi dedicarsi alla sua elemosina per i poveri con rinnovato fervore, facendoci cadere dall'alto della sua mano sinistra i beni per sopravvivere che ci avrà prima sequestrato con quella destra; la vera essenza dell'opera pia."


"In tal senso possiamo tranquillamente supporre che la crisi economica sia una benedizione per la Chiesa, perchè gli uomini "secolarizzati" ridotti alla fame, per mezzo degli aiuti della Caritas, ritornano a Dio, cioè nelle grinfie dei tentacoli Vaticani, che, sulle macerie dello stato sociale, spicca fra tutti per la carità effettuata con le tasche degli altri; ma attenzione, solo una minima parte dei soldi incassati serve a svolgere le attività assistenziali vaticane; ad esempio, per quanto riguarda l'otto per mille, secondo l'Espresso del 16 maggio 2012, "la Chiesa ne spende solo un quinto in opere di carità: il grosso finisce per costruire parrocchie e stipendiare i sacerdoti"."

Il Nuovo Medioevo sta arrivando.

p.s. 
Ancora scandali dallo Stato più corrotto del mondo che vorrebbe imporre a noi tutti "un'autorità pubblica mondiale 'super partes' dotata di poteri necessari".

28 Giugno 2013
Ultime notizie sullo IOR:

da Il Secolo XIX

Ior, arrestato prelato e un funzionario 007

Roma - Un alto prelato, un funzionario dei Servizi segreti ed un broker finanziario sono stati arrestati nell’ ambito di un filone di indagine sullo Ior in corso alla procura della Repubblica di Roma. Le accuse sono di corruzione e truffa. L’indagine - è stato ribadito - nasce come filone autonomo della più ampia inchiesta sullo Ior.
Non si conoscono, per ora, i fatti specifici addebitati ai tre arrestati. I provvedimenti, dopo le indagini svolte dal nucleo valutario della Gdf, sono stati chiesti dalla procura di Roma. Le richieste sono state accolte dal gip della capitale, Barbara Callari.
Tra gli arrestati c’è monsignor Nunzio Scarano, responsabile del servizio di contabilità analitica dell’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica (Apsa), l’organismo che gestisce i beni della Santa Sede. Scarano, tra l’altro, è coinvolto a Salerno in un’altra indagine per ricettazione. Le altre due persone arrestate sono l’agente dell’Aisi Maria Zito e il broker Giovanni Carenzio.
Tra i reati contestati, oltre alla truffa ed alla corruzione anche la calunnia. La vicenda giudiziaria ruota intorno ad un accordo tra Scarano e Zito finalizzata a far rientrare dalla Svizzera 20 milioni cash di proprietà di alcuni amici del monsignore a bordo di un jet privato. Per questo «servizio», Zito avrebbe ricevuto 400 mila euro.


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domenica 16 giugno 2013

Dio Sempre Ti Vede

Secondo voi da dove abbiamo preso questa foto? Da un tempio massonico?

No!
Che sia un tempio all'idolatria non v'è dubbio; ma di quale tempio si tratta?






A dimostrazione che la LA CHIESA CATTOLICA E' LA VERA FONTE PRIMARIA DELLA SIMBOLOGIA MASSONICA

leggi anche:


giovedì 13 giugno 2013

"La missione della NATO e quella dei Sovrani Cavalieri di Malta sono simili"

 

Chissà cosa penserebbe il nostro Gianni Lannes se sapesse che l' Ammiraglio in pensione Mark Fitzgerald, ex capo del Comando Interforze della Nato a Napoli, tempo fa disse che "la missione della NATO e quella dei Sovrani Cavalieri di Malta sono simili"; il nostro Lannes, che ha "conosciuto personalmente Wojtyla e perfino il cardinale Ratzinger (beve succo d'arancia e mangia risotti)", e non ha mai parlato del potere dell'Ordine di Malta, penserebbe forse che ciò che accomuna la Nato ai Cavalieri di Malta sia "l'assistenza agli anziani, agli handicapati, ai rifugiati, ai bambini, ai senzatetto, e a coloro che sono colpiti da lebbra, senza distinzione di razza o di religione"? Perchè è proprio questo che i Cavalieri di Malta e la Nato vogliono farci credere, almeno secondo quanto riportato dal sito ufficiale dell'Allied Joint Force Command (JFC) Napoli della Nato, in una notizia datata 11 dicembre 2009, in cui si annunciava che lo stesso Ammiraglio Fitzgerald era stato decorato dai Sovrani Cavalieri di Malta. Egli aggiunse che "Darò il mio massimo sostegno a tutti gli ideali delle nostre grandi organizzazioni". Ma voi ci credete veramente che i sommi ideali della NATO e dei Cavalieri di Malta siano "l'assistenza agli anziani, ai senzatetto...."?


Noi, più modestamente, crediamo che gli ideali che li accomunano siano quelli che esponemmo tempo fa nel nostro articolo dal titolo Il Crociato von Freyberg a Capo dello IOR in cui si parlava del nuovo Cavaliere di Malta a capo dello IOR:


"Adesso ritorniamo alle considerazioni riportate dal giornale Avvenire:”Ernst von Freyberg...membro dell’Ordine dei Cavalieri di Malta...presidente dei cantieri navali Blohm+Voss Group di Amburgo... che fa anche parte di un Consorzio che costruisce quattro fregate per la marina militare tedesca ... navi destinate ad aiutare la Germania e la Nato a combattere terroristi e pirati”. Cari lettori capite cosa è cambiato nel corso di tutti questi secoli? Non è cambiato nulla; secoli fa avevamo la flotta navale dell'Ordine di Malta impegnata a combattere i musulmani e i corsari, adesso abbiamo un Cavaliere di Malta presidente di cantieri navali che fabbricano navi da guerra che vengono impiegate contro i terroristi e i pirati! La storia è sempre la stessa, solo che sono in molti ancora a non averlo capito.”

In questa pagina di wikipedia trovate una biografia dell'ex Ammiraglio Mark P. Fitzgerald, ora in pensione. L'importanza del ruolo rivestito da Mark P. Fitzgerald è stata bene evidenziata in un articolo di Repubblica.it del 10 ottobre 2010, dal titolo Nato, cambio di comando “Qui si fanno cose che cambiano il mondo", dove si parlava dell'avvicendamento al posto di comando del JFC di Napoli tra lo stesso Mark P. Fitzgerald e Samuel J. Lockear III, il comandante che gli era subentrato:


C'è un luogo, a Napoli, dove si decidono strategie e operazioni che riguardano lo scacchiere internazionale. Nessuna esagerazione. Magari molti sottovalutano quel piccolo spicchio di città comunemente chiamato Nato, a Bagnoli, ma il ruolo che riveste il Comando Jfc è cresciuto negli anni. Chi guida il Joint Force Command Naples deve avere esperienza, capacità decisionali non comuni, freddezza e carisma.

Ecco perché assume importanza il cambio di comando tra l'ammiraglio Mark P. Fitzgerald e il suo collega Samuel J. Locklear III, avvenuto durante la cerimonia al Jfc. Locklear III, adesso, è il nuovo capo delle Forze Navali statunitensi in Europa e Africa (NAVEUR-NAVAF) e del Comando Interforze Alleato di Napoli. Insomma, un ruolo preminente in ambito mondiale. Un triplice compito, delicato e rilevante. 

Anche per questo alla cerimonia hanno preso parte numerose autorità civili e militari nazionali e internazionali: l'ammiraglio Gary Roughead, capo delle Operazioni Navali Usa, il generale dell'Esercito americano William "Kip" Ward, comandante delle forze statunitensi in Africa e il generale dell'Aeronautica tedesca Manfred Lange, del Comando operazioni alleato.

Le parole dell'ammiraglio Fitzgerald, non senza enfasi, danno comunque il senso del ruolo svolto e di quello che dovrà adesso svolgere il suo successore e, soprattutto, di come viene inteso: "Qui a NAVEUR-NAVAF e al JFC sono state fatte cose che hanno cambiato il mondo e non vi è dubbio che il merito vada al personale e ai comandanti. Grazie a loro, l'Alleanza continua ad essere sicura, i cittadini  sono protetti e la democrazia, la libertà e la prosperità possono trionfare. E' stato per me un vero onore poter lavorare con tali professionisti".


C'è stata solennità nella cerimonia. Una volta terminata la lettura dell'ordine di servizio, l'ammiraglio Fitzgerald si è portato al centro del palco d'onore dove, unitamente al generale Lange, agli ammiragli Locklear e Roughead e al primo maresciallo della Flotta Brad LeVault di NAVEUR-NAVAF, ha partecipato al passaggio ufficiale di consegne.

L'Ammiraglio Locklear, letto il proprio ordine di servizio, ha pronunciato le sue prime parole ufficiali nel nuovo incarico: "Sono molto orgoglioso di essere a capo  della capace squadra di uomini e donne di NAVEUR  - NAVAF. Sono impressionato dalla  vastità di quest'area di responsabilità ,un'area che si estende tra i due poli, tocca tre continenti ed è bagnata dal Mare Artico, dall'Oceano Atlantico e dall'Oceano Indiano. Ecco le acque nelle quali dovrò navigare. Faccio affidamento sull'aiuto degli uomini e delle donne di NAVEUR-NAVAF  per perseguire il rafforzamento della sicurezza in Europa e Africa". L'area di responsabilità di NAVEUR-NVAF  copre circa metà dell'Oceano Atlantico, dal Polo Nord all'Antartico, e comprende l'Adriatico, il Mar Baltico, il Mare di Barents, il Mar Nero, il Mar Caspio, il Mediterraneo e i mari del Nord oltre alla Russia, l'Europa e quasi tutto il continente africano.

Incontri, decisioni operative, missioni da organizzare.Avviene tutto in quel piccolo spicchio di città, a Bagnoli e in altri luoghi collegati. Nel riserbo più assoluto. E granitico. Tanto da sfuggire a molti, che neppure immaginano come a Napoli esistano stanze dei bottoni dove si pianificano e si attuano strategie che hanno riflessi sul panorama e sugli assetti del mondo."



A questo link troviamo altre belle foto dell'onorificenza concessa all'Ammiraglio Mark Fitzgerald dai Cavalieri di Malta.




lunedì 3 giugno 2013

I Gesuitici Draghi e Ciampi: i veri artefici della distruzione dell'Italia






Mentre, in Italia, la sinistra controllata dal Vaticano distraeva gli ingenui lettori di La Repubblica, Il Manifesto e l'Unità, dandogli in pasto IL MOSTRO Cavaliere Costantiniano Silvio Berlusconi, il vero potere gesuitico, da dietro le quinte, faceva i propri affari, sia con i governi di destra, che con quelli di sinistra, senza che alcun giornale di rilievo puntasse pericolosamente il dito su questo manovratore occulto.

L'attuale presidente della BCE Mario Draghi fu un protagonista indiscusso di questa Serie A del potere. Dal blog di Miro Renzagli leggiamo alcune delle sue imprese:



"Nel 1991, di nuovo in Italia, Draghi assume un altro incarico: quello di Direttore Generale del Ministero del Tesoro al quale aggiungerà (1993) la presidenza del Comitato Privatizzazioni. I suoi meriti nel privatizzare tutto il privatizzabile del patrimonio italiano devono essere stati rilevantissimi se 10 (dico: dieci) governi consecutivi, di ogni forma e colore, fino al 2001, considerarono la sua azione talmente efficiente da inchiodarlo a quella poltrona. E, in effetti, l’opera di smantellamento da lui diretta registra incredibili successi. Copio e incollo dal sito ufficiale di Confindustria: «Tra il 1993 e i primi mesi del 2001 in Italia sono state effettuate cessioni al mercato di quote di aziende pubbliche per circa 234.800 miliardi di lire. Le cessioni hanno riguardato importanti aziende di proprietà del Ministero del Tesoro (come Telecom, Seat, Ina, Imi, Eni, Enel, Mediocredito Centrale, Bnl), dell’Iri (come Finmeccanica, Aeroporti di Roma, Cofiri, Autostrade, Comit, Credit, Ilva, Stet), dell’Eni (come Enichem, Saipem, Nuovo Pignone), dell’Efim, degli altri enti a controllo pubblico (come Istituto Bancario S. Paolo di Torino e Banca Monte dei Paschi di Siena) e degli enti pubblici locali (come Acea, Aem, Amga)». Bisogna ammetterlo: non era facile ma lui c’è riuscito. Gliene furono grati in molti, ma non l’ex Presidente Francesco Cossiga che lo accusò pubblicamente, anche in Tv, di aver favorito i suoi futuri datori di lavoro della GS."

Imprimetevi bene queste parole su Draghi tratte da Wikipedia:



"Nel 1991 viene nominato Direttore generale del Ministero del Tesoro, incarico mantenuto fino al 2001 fra il succedersi di 10 governi. Dal 1993 al 2001 è Presidente del Comitato Privatizzazioni. È stato artefice delle più importanti privatizzazioni delle aziende statali italiane, avendo ricoperto diversi incarichi nel Ministero del Tesoro durante gli anni novanta.



Ma chi è Mario Draghi? Solo un agente di Goldman Sachs? Naturalmente nessuno, o quasi, nell'informazione "alternativa" italiana, ha mai rilevato che Mario Draghi è il prodotto perfetto delle scuole dei gesuiti, come noi rilevammo in questo post: I Gesuiti che in Italia allevano la classe dirigente, compreso Mario Draghi




"“Sarebbe un errore pensare che nella stima che Draghi si è guadagnato ovunque nel mondo il nostro Paese non c’entri nulla. C’entra anche l’Italia, quella migliore: quella della sua formazione negli istituti dei gesuiti che gli ha dato spessore culturale, equilibrio e coerenza di pensiero; c’entra il ruolo svolto in un decennio al Tesoro nel periodo del parziale risanamento della finanza pubblica, dell’ingresso dell’Italia nell’euro e di un processo di privatizzazioni che ha cambiato la cultura del mercato nel nostro Paese”. Numerosi sono stati nelle ultime settimane i profili di Mario Draghi, neo Presidente della Banca Centrale Europea, comparsi in diversi giornali, in cui non si è trascurato di menzionare la sua formazione presso l’Istituto Massimiliano Massimo a Roma. Nell’articolo  pubblicato il 25 giugno dal Corriere della Sera si sottolinea il particolare beneficio che questa ha esercitato sulla sua crescita umana e professionale, ottima base per l’intera sua prestigiosa carriera. In un ricordo di Draghi che sullo stesso giornale fa Luigi Abete, Presidente della BNL e di Assonime, suo compagno di scuola, emergono alcune sue qualità: diligente, studioso, bravo, molto sportivo. Abete descrive quel collegio degli anni cinquanta come “una scuola con una forte identità”. E continua: “L’insegnamento più forte che i gesuiti hanno inculcato ai loro studenti era che ‘il fine anche nobile non giustifica mai i mezzi’. La correttezza deve essere sostanziale.  Ci hanno insegnato che se tu sei nella parte di società fortunata devi anche pensare agli altri”. Dare lezione ai ragazzini poveri delle borgate romane: questa una delle esperienze condivise con Draghi e che Abete racconta, identificandola come occasione in cui si è “formato il senso del dovere, uno dei valori fondamentali trasmessi dai gesuiti”. "

Smantellare l'Italia, naturalmente, per i gesuiti è un "fine nobile" che è stato intrapreso con "mezzi nobili". Questo è il "senso del dovere" del soldato Draghi nell'intrapresa Ad Maiorem Dei Gloriam.






Un altro generatore di catastrofi occulto, anche se incensato pubblicamente dai giornali sopra citati, fu Carlo Azeglio Ciampi. In un'intervista che Nino Galloni ha rilasciato a Claudio Messora, si evidenzia il ruolo fondamentale di Carlo Azeglio Ciampi; leggiamo un articolo al riguardo:



“Il primo colpo storico contro l’Italia lo mette a segno Carlo Azeglio Ciampi, futuro presidente della Repubblica, incalzato dall’allora ministro Beniamino Andreatta, maestro di Enrico Letta e “nonno” della Grande Privatizzazione che ha smantellato l’industria statale italiana, temutissima da Germania e Francia. E’ il 1981: Andreatta propone di sganciare la Banca d’Italia dal Tesoro, e Ciampi esegue. Obiettivo: impedire alla banca centrale di continuare a finanziare lo Stato, come fanno le altre banche centrali sovrane del mondo, a cominciare da quella inglese.

[…]

Alla fine degli anni ‘80, la vera partita dietro le quinte è la liquidazione definitiva dell’Italia come competitor strategico: Ciampi, Andreatta e De Mita, secondo Galloni, lavorano per cedere la sovranità nazionale pur di sottrarre potere alla classe politica più corrotta d’Europa. “

Anche qui, l'informazione “alternativa” si dimentica di approfondire; chi è, infatti Carlo Azeglio Ciampi? Da Il Giornale leggiamo:

Dai gesuiti, ma al «San Francesco Saverio» di Livorno, si è diplomato invece l'ex presidente Carlo Azeglio Ciampi, un laico dalla religiosità sobria ma rigorosa (ogni domenica a messa), da buon allievo gesuita.

Da wikipedia leggiamo:

Figlio di Pietro Ciampi e di Maria Masino, piemontese di Cuneo. Frequenta l'Istituto San Francesco Saverio, retto dai Gesuiti, dalla terza elementare al liceo. Salta la quinta elementare e la terza liceo per gli ottimi voti conseguiti nelle classi precedenti.

Se non siete ancora convinti potete legge anche questo articolo del corriere della sera del 20 maggio 1999:


I ricordi di padre Matini, ora novantenne: era timidissimo e religioso. Si iscrisse alla Congregazione mariana. Il gesuita che gli insegno' greco: Carlo Azeglio? Continuo a dargli del "tu" ARICCIA (Roma) - "Mi rivolgo a lui col "tu", certo. E lui naturalmente mi risponde col "lei". Vecchia regola dei Padri gesuiti: se sei ex alunno ti trattano da ragazzino anche quando hai i capelli bianchi. O magari sei diventato presidente della Repubblica e ti chiami Carlo Azeglio Ciampi.

[…]

Matini e' l' unico professore di Ciampi ancora vivo: tra il ' 34 e il ' 35 fu lui a dargli lezioni di greco alla "San Francesco Saverio" di Livorno. Angelo era gia' laureato in filosofia e stava per affrontare gli studi di teologia. Carlo Azeglio aveva 14 anni ed era iscritto al ginnasio. Com' era il giovane Ciampi, padre Matini? "Molto studioso. Apprendeva con facilita' ed io ero contento di lui. Carlo era legatissimo alla famiglia, soprattutto al fratello Giuseppe, pure lui studiava da noi […] Possibile che il giovane Ciampi fosse cosi' "perfetto"? Non avra' avuto un difetto, magari uno soltanto? "A dire la verita' , questo lo ricordo, era timido. Anzi, timidissimo. E questa sua timidezza finiva col preoccupare non poco noi professori. Anche suo fratello Giuseppe era riservato. Ma meno di Carlo. I giovani Ciampi erano comunque seguitissimi dalla famiglia. La mamma, la ricordo come fosse oggi, veniva spesso a parlare col rettore". Ed era religioso? "E come no? Era iscritto alla Congregazione Mariana". Ovvero l' antica associazione che segue la crescita spirituale dei giovani nel segno di Sant' Ignazio di Loyola sollecitandoli al culto della Madonna. Particolare che inevitabilmente avvicina Ciampi al suo predecessore Scalfaro. Come sono stati i vostri rapporti nel tempo? "Ci siamo sentiti sempre, almeno ogni Natale, e ci vogliamo davvero bene. Due anni fa e' venuto a visitarci e spero che tornera' . Intanto prego ogni mattina per lui da quando e' stato eletto. Mi fanno ridere certe polemiche: laico, cattolico... Carlo e' un buon credente incapace di fingere o esagerare. Questo, si' , conta". Come si comportera' al Quirinale? "Benone. Certo...". Certo, padre? "Certo sara' una brutta gatta da pelare". E le manone nascondono una gran risata.

Paolo Conti "

Tra le tante onorificenze conseguite da Carlo Azeglio Ciampi ricordiamone due in particolare:



1) Cavaliere di Collare dell'Ordine Piano (Santa Sede), un'onorificenza conferita anche a Benito Mussolini. Dal sito dell'archivio storico del corriere della sera leggiamo:



“CITTÀ DEL VATICANO - Pioggia di onorificenze pontificie sulle autorità dello Stato italiano, «conferite» tra le visite in Vaticano del presidente Casini - avvenuta il 7 novembre - e quella dell' altro ieri del presidente Berlusconi: sono stati «insigniti» dell' Ordine Piano il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, i presidenti del Senato e della Camera Marcello Pera e Pier Ferdinando Casini, il ministro degli Esteri Gianfranco Fini e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. L' Ordine Piano (istituito da Pio IX nel 1847) è la terza tra le onorificenze pontificie, dopo quelle dell' Ordine supremo del Cristo e dell' Ordine dello Speron d' Oro, che vengono assai raramente conferiti a «sovrani e capi di Stato cattolici particolarmente benemeriti verso la Sede Apostolica». Dopo l' Ordine Piano vi sono altre due onorificenze pontificie: l' Ordine di San Gregorio Magno e l' Ordine di San Silvestro Papa."



2) Collare al Merito Melitense dell'Ordine di Malta

Da un articolo dell'11/12/2002, dal titolo IL GRAN MAESTRO IN VISITA UFFICIALE DAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA CIAMPI, tratto dal sito ufficiale dell'Ordine di Malta, leggiamo:


"Il Presidente Ciampi ha espresso grande apprezzamento per l’impegno profuso dall’Ordine di Malta, dichiarando la volontà di ampliare ulteriormente le attività ed i progetti di assistenza da sviluppare congiuntamente.

Al termine dei colloqui il Gran Maestro ha insignito il Presidente della Repubblica Ciampi della più alta decorazione dell’Ordine di Malta: il Collare al Merito Melitense."



Dal sito web di Carlo Azeglio Ciampi estraiamo le immagini del suo incontro con l'Ordine di Malta e il suo ex Gran Maestro Andrew Bertie:



Da un discorso del Gran Maestro Fra’ Andrew Bertie tratto dal sito ufficiale dell'Ordine di Malta:

"Vorrei in eguale misura sottolineare l’eccellenza delle nostre relazioni con la cara Italia; relazioni che hanno avuto come momento più significativo la visita di stato effettuata dal Presidente Ciampi al Palazzo Magistrale, oltre ai numerosi incontri con membri del Governo e del Parlamento; sono inoltre lieto che recentemente sia stato possibile firmare due accordi di cooperazione con il Governo italiano: uno con la Protezione Civile, l’altro con il Ministero della Sanità."



Beniamino Andreatta fu un uomo della Democrazia Cristiana; dalla Treccani leggiamo:



"Andreatta, Beniamino. - Uomo politico ed economista italiano (Trento 1928 - Bologna 2007). Parlamentare della Democrazia Cristiana dal 1976 al 1992, rieletto nel 1994 e nel 1996 per il Partito popolare italiano di cui è stato uno dei fondatori, è stato ministro del Bilancio (1979), del Tesoro (1981-82), degli Esteri (1993-94) e della Difesa (1996-98). È uscito dalla vita politica attiva in seguito a una grave malattia. Postumo, nel 2011 è stato pubblicato a cura di E. Letta il volume dei suoi Discorsi parlamentari. "

Da Wikipedia leggiamo anche della sua formazione all'Università Cattolica del Sacro Cuore:

"Al Liceo classico Giovanni Prati di Trento [un liceo che, nella sua storia, venne affidato anche ai gesuiti] è stato compagno di scuola di Giorgio Grigolli, poi presidente della Provincia autonoma di Trento[1].

Dopo essersi laureato in giurisprudenza all'Università di Padova nel 1950, ricevendo il premio come "miglior laureato dell'anno", ha successivamente compiuto studi di economia presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e, come visiting, presso quella di Cambridge.

Nel 1961, dopo il matrimonio con la moglie Giana, andò in India per conto del MIT, come consulente presso la Planning Commission del governo di Jawaharlal Nehru.

L'anno successivo divenne professore ordinario. Nel corso della sua attività accademica ha insegnato all'Università Cattolica di Milano come assistente volontario, e nelle università di Urbino, Trento (nel 1968, durante la contestazione studentesca) e Bologna. Proprio a Bologna fonda l'Istituto di Scienze Economiche e la Facoltà di Scienze Politiche. Ebbe tra i suoi allievi e collaboratori molti brillanti economisti, fra cui Romano Prodi che dal 1963 divenne suo assistente."



Conclusione 


Nel mentre l'Italia veniva smantellata dal suo interno dagli allievi dei gesuiti e del Vaticano, all'esterno nasceva la Dittatura Gesuitica Europea, che ci ha sottomesso ulteriormente, la quale non è altro che una tappa verso il Nuovo Ordine Mondiale del Papa e dei Gesuiti.


Approfondimenti:

L' articolo del 11/12/2002: IL GRAN MAESTRO IN VISITA UFFICIALE DAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA CIAMPI, tratto dal sito ufficiale dell'Ordine di Malta, leggiamo:



"Questa mattina il Gran Maestro del Sovrano Ordine di Malta Fra’ Andrew Bertie è stato ricevuto al Palazzo del Quirinale dal Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi.

All’arrivo di Sua Altezza e della delegazione melitense nel cortile del palazzo che ospita la Presidenza della Repubblica, la bandiera dell’Ordine di Malta è stata issata sul torrino, accanto a quella della Repubblica Italiana e a quella dell’Unione Europea. Dopo l’esecuzione dei rispettivi inni ufficiali, i due Capi di Stato hanno ricevuto gli onori militari ed hanno passato in rassegna la Guardia schierata.

Durante i colloqui ufficiali il Gran Maestro ha potuto sottolineare lo stato delle relazioni con la Repubblica Italiana, che sono ottime e proficue. L’Ordine ha una profonda gratitudine verso lo Stato Italiano. Fin da quando nel 1798 i Cavalieri furono costretti a lasciare l’isola di Malta, occupata militarmente da Napoleone, l’Italia ha accolto l’Ordine con la sua ospitalità. E’ dall’Italia che si è irradiata l’attività a favore dei più deboli che i Cavalieri di molte nazionalità svolgono assistiti da migliaia di collaboratori e da volontari in oltre 100 paesi del mondo.

Il Presidente Ciampi ha espresso grande apprezzamento per l’impegno profuso dall’Ordine di Malta, dichiarando la volontà di ampliare ulteriormente le attività ed i progetti di assistenza da sviluppare congiuntamente.

Al termine dei colloqui il Gran Maestro ha insignito il Presidente della Repubblica Ciampi della più alta decorazione dell’Ordine di Malta: il Collare al Merito Melitense. Ha fatto seguito il pranzo offerto dal Presidente della Repubblica Ciampi in onore del Gran Maestro dell’Ordine e della delegazione melitense.

Questa visita fa seguito a quella effettuata dal Presidente Ciampi il 6 dicembre 1999 a Villa Malta a Roma in occasione della cerimonia di chiusura delle celebrazioni per i 900 anni di vita dell’Ordine. Nel 2001 i due Capi di Stato si erano incontrati in occasione della Cerimonia di Consegna della Bandiera Italiana al Corpo Militare dell’Ordine."



Da un articolo tratto sempre dal sito ufficiale dell'Ordine di Malta del 04/04/2006, dal titolo VISITA UFFICIALE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA:




"L’Ordine di Malta “è nel cuore degli italiani”: per la sua storia, la sua azione umanitaria, i suoi sforzi diplomatici in favore della pace. Con questa lusinghiera attestazione di stima e di amicizia il Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi, in visita ufficiale stamani al Palazzo Magistrale dell’Ordine, si è rivolto al Gran Maestro Fra’ Andrew Bertie. Quest’ultimo ha voluto ribadire il clima di particolare cordialità di un incontro che – ha affermato – “è per noi molto più di una restituzione della nostra visita al Quirinale” di quattro anni or sono. Nella persona del Presidente Ciampi, oggi accogliamo il capo di una Nazione che “riveste un ruolo specialissimo nella storia dell’Ordine”: da quasi due secoli ne ospita infatti le sedi di governo, consentendogli di mantenere la sua millenaria sovranità e, insieme ad essa, l’efficacia della sua missione di servizio all’uomo nei quattro angoli del globo. Una missione che – ha ricordato ancora il Gran Maestro Bertie – “è mondiale, dunque anche italiana. E’ diplomatica ed umanitaria, ma non politica. Sviluppata al di là di ogni possibile barriera: di razza, di religione, di nazionalità”.

Particolarmente significativo il ricordo di Papa Wojtyla da parte del Gran Maestro: “sul piano personale, non posso fare a meno di notare un ulteriore motivo di sintonia tra Lei e me: la stima e l’amicizia coltivati negli anni con Giovanni Paolo II, di cui si è appena celebrato il primo anniversario della scomparsa. Un Pontefice che è stato nel cuore del mondo, nel cuore degli italiani e che anche nel nostro ha lasciato una traccia indelebile”.

L’Ordine guarda all’Italia con riconoscenza, ma anche con uno “spirito di collaborazione” cementatosi attraverso importanti intese giuridiche tra lo SMOM e l’Italia, che il Gran Maestro ha voluto ricordare al suo illustre ospite: nel 2003 l’accordo di cooperazione sanitaria, nel 2004 quello per l’assistenza ai Paesi in via di sviluppo e l’accordo sulle emissioni postali; nel 2005, l’autorizzazione alla circolazione per le speciali targhe automobilistiche gratuite riservate alle ambulanze dell’Ordine; solo pochi giorni fa, infine, la firma dell’accordo-quadro in materia di ricerca scientifica sulla riabilitazione neuromotoria, la sindrome metabolica e il diabete. Intese dalle quali – ha detto ancora il Gran Maestro – traggono vantaggio “in primo luogo i cittadini italiani”.

Di rimando, anche il Presidente Ciampi ha voluto sottolineare “l’esemplare convivenza” consolidatasi in quasi due secoli “di mutuo rispetto” e di una “reciproca collaborazione” per la quale ha auspicato ulteriori e non meno significativi sviluppi. Evidenziando infine la straordinaria capacità dell’Ordine di adattarsi ai tempi, arricchendo “le sue nobili tradizioni attraverso nuove ed efficaci iniziative”, il capo dello Stato italiano ha affermato che lo SMOM può porsi oggi come “valido riferimento nell’ambito della comunità internazionale, oltre che per le sue iniziative umanitarie, anche nel più ampio quadro del sostegno allo sviluppo”. Quanto al messaggio di solidarietà e di pace di cui l’Ordine Sovrano si è fatto portatore sin dalle origini, per il presidente Ciampi esso è oggi qualcosa di più di un semplice richiamo: in un mondo lacerato da crisi, conflitti e disuguaglianze esso si configura come “una sollecitazione all’intera comunità internazionale, affinché ponga saldamente al centro della propria azione i principi etici, fondamento di ogni vivere civile”.

Il Gran Maestro ha poi concluso affermando “impareggiabile è stata la Sua azione – ispirata ad assoluta imparzialità – di garanzia delle istituzioni e in difesa dei diritti umani, dei valori morali e della famiglia. Di alto significato è stato il Suo intenso impegno per una memoria storica condivisa da tutti. La gratitudine dei cittadini italiani per la Sua opera è visibile ovunque: essa resterà patrimonio di questa nazione. Signor Presidente, desideriamo oggi formulare, per Lei e per la Signora Franca, l’augurio affettuoso di poter continuare a lungo a servire questo meraviglioso Paese”.

Da Il Giornale del 15/03/2013 leggiamo un articolo dal titolo Banchieri, ex Pci e industriali. È la Compagnia che comanda:




"Ciampi, Monti e Draghi. Ma anche Fassino e Rutelli: i collegi dei gesuiti hanno formato una buona fetta della classe dirigente italiana. Da destra a sinistra.



Roma - Scuole severe, elitarie, formative secondo i principi di Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù, l'ordine più intellettuale (dieci anni di studi intensi, oltre alla laurea, per farne parte).

Dagli istituti governati dai padri gesuiti esce una bella fetta di classe dirigente, banchieri, manager, politici. E c'è uno schieramento trasversale di leader di partito che adesso, col primo Papa gesuita, si metterà nella scia della renovatio vaticana secondo Bergoglio.

Da sinistra a destra al centro civico, quello di Monti e Montezemolo. Entrambi, in effetti, i promotori dello sfortunato listone neocentrista vengono da scuole (tutte private, spesso costose) di gesuiti. Il Leone XIII di Milano, collegio della buona borghesia meneghina, per il prof. Monti (ma anche l'ex sindaco Albertini, o Massimo Moratti), autore sul Corriere di una lettera per «il più caloroso e deferente omaggio» al nuovo Pontefice gesuita. L'Istituto Massimiliamo Massimo, invece, erede del Collegio romano fondato da Sant'Ignazio di Loyola nel 1550 e sfrattato dall'Italia Unita nel 1870, per il fondatore di Italia Futura Luca Cordero di Montezemolo.

Sempre dal «Massimo» di Roma sono usciti l'ex sindaco Rutelli, il presidente Bce Mario Draghi, ottimo giocatore della squadra di basket dell'istituto e fino alla prima liceo compagno di classe di Giancarlo Magalli, poi espulso dai gesuiti per aver simulato un allarme pur di evitare un compito in classe. Sempre al «Massimo» hanno studiato l'imprenditrice e consigliere Rai Luisa Todini, il presidente di Bnl-BNP Paribas Luigi Abete, il direttore del Fatto Antonio Padellaro, il direttore di La7 Paolo Ruffini. Parente del deputato Pdl Enrico La Loggia del Pdl, anche lui formato dai gesuiti, nella più prestigiosa scuola privata di Palermo, il «Gonzaga», nei cui archivi si trovano altri politici, Marcello Dell'Utri, l'attuale sindaco Leoluca Orlando, sostenuto, ai tempi della Rete (anni '90) da un eminente gesuita come padre Bartolomeo Sorge, poi direttore di Civiltà cattolica [nota di nwo-truthresearch: Leoluca Orlando venne sostenuto anche da un altro gesuita, Ennio Pintacuda]. Dai gesuiti, ma al «San Francesco Saverio» di Livorno, si è diplomato invece l'ex presidente Carlo Azeglio Ciampi, un laico dalla religiosità sobria ma rigorosa (ogni domenica a messa), da buon allievo gesuita.

Insospettabili anche a sinistra, zona Pci addirittura. Come Piero Fassino, che da segretario dei Ds, durante il governo Prodi sotto attacco per i Pacs (le unioni civili) invisi al mondo cattolico, raccontava di una giovinezza precedente alla Fgci torinese nel '68: «Sì, sono stato per nove anni allievo dei gesuiti a Torino, e questo mi ha consentito di rafforzare la mia fede religiosa. Essere di sinistra non è in contraddizione con la fede, perché significa battersi per la giustizia, l'uguaglianza, il rispetto della persona, valori cattolici». Niente studi gesuitici per Bertinotti, marxista ateo ma sui generis («Mi sono sempre interessato alla Chiesa del Concilio e ho tanti amici di Chiesa, anche tra i cardinali») e neppure per Nichi Vendola, comunista «cattolico», che una volta, in un battibecco col sindaco renziano Delrio che gli dava dell'incompetente («Caro Nichi occupati di taralli o di trulli e non rompere con le fumisterie parolaie»), rispose così: «Caro Graziano, pensavo avessi studiato dai gesuiti, invece usi argomenti da bar». Qualche traccia in più però c'è, visto che cinque anni di scuola dai gesuiti a Montreal li ha fatti Eddy, il compagno del governatore pugliese.

Ma che politici forma la pedagogia gesuita? A sentire padre Sorge, sostenitore entusiasta (solo all'inizio) dell'Ulivo di Prodi, moderati di centrosinistra: «Anche i figli di buone famiglie da noi si appassionano ai drammi degli emarginati sociali, delle minoranze e sviluppano una passionalità che li guida poi nella vita civile». Mario Draghi, in una intervista a Radio Vaticana, spiegò il cuore dell'educazione gesuita in termini più generali: «Far capire che tutti noi, al di là di quanto noi potessimo apprendere come scolari, nella vita avevamo un compito che poi il futuro, la fede, la ragione, ci avrebbero rivelato». E fa un certo effetto trovare come «intervento straordinario» sulla cyber democracy, ad un convegno del 2004 della Fondazione Stensen, Padri Gesuiti di Firenze, un altro futuro (non)politico: Beppe Grillo.



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