mercoledì 30 maggio 2012

Terremoto in Emilia: cosa succede?



Per le ipotesi sul recente terremoto in Emilia è interessante dare una letta al post di scienzamarcia dal titolo Il recente terremoto in Emilia, il fracking e ... i riscaldatori ionosferici?, dove viene spiegata, oltre all'HAARP, la tecnica del fracking:
"Il fracking e' una tecnica relativamente nuova perfezionata dal gruppo Halliburton di Dick Cheney, petroliere ed ex vice presidente americano, per estrarre gas da roccia porosa. Con questa tecnica si iniettano miscele segrete di sostanze chimiche sottoterra ad alta pressione e si scatenano dei microterremoti, spaccando la roccia che rilascia gas. Qualche volta la roccia triturata finisce nelle falde idriche, qualche volta le acque di scarto si reiniettano sottoterra volutamente, qualche volta il gas si infiltra entra nei rubinetti delle case, come ci insegna Josh Fox con il suo film Gasland."
Qualche giorno fa, prima dell'ultima scossa, Monia Benini, che vive vicino all'epicentro del terremoto, aveva rilasciato un video dove spiegava che il sottosuolo emiliano ha faglie attive, anche se, come spiegato dal presidente del CNG (Consiglio Nazionale dei Geologi) Graziano "La probabilità che accadesse in quell'area un sisma del genere era piuttosto bassa, visti i precedenti 400 anni di tranquillità."  La Benini spiegava che, nel sito dove è avvenuto il terremoto, la società ERS, cioè ERG Rivara Storage (85% Independent Gas Management – 15% ERG Power & Gas), doveva fare degli accertamenti relativi alla possibilità di stoccaggio di gas naturale; In particolare, tra le altre cose, la ERS doveva fare un rilievo sismico da alta precisione per confermare l'assenza di faglie superficiali. La Benini parlava di un documento del Ministero dell'Ambiente, con la data di autorizzazione del 17 febbraio 2012, che dava il benestare all'intervento di accertamento da parte della ERS; la Benini ha trovato che sul sito di ERG si prevedeva di iniziare i lavori di accertamento tre mesi dopo la data di concessione dell'autorizzazione, cioè, tre mesi dopo il 17 febbraio 2012; fate i calcoli...



Sulla stessa linea ci sono altri siti che parlano della stessa questione. Ad esempio, in un articolo dal titolo Il Fracking all'origine del terremoto in Emilia Romagna?, si afferma che:
"Rivara è una piccola frazione situata tra San Felice sul Panaro e Finale Emilia, al centro della zona colpita dal terremoto del 20 maggio scorso e dal successivo sciame sismico che, ancora oggi, non accenna a diminuire. La frazioncina è protagonista di un braccio di ferro che da alcuni anni oppone gli abitanti della zona alla società ERG Rivara Storage (ERS), che ha in mente di realizzare un maxi deposito sotterraneo per lo stoccaggio di 3,2 miliardi di metri cubi di gas ad una pressione di 290 bar. In pratica un’area di 120 chilometri quadrati (l’equivalente di oltre 18 mila campi di calcio uno a fianco all’altro) sotto la quale sarà stoccato gas ad una pressione circa 100 volte superiore a quella con la quale gonfiate le gomme della vostra auto dal benzinaio."
Come vedete, un progetto davvero "geniale" per quet'area..
L'articolo prosegue:

"E qui viene il punto. Qualcuno ipotizza che il terremoto sia stato provocato da introspezioni geologiche effettuate nel sottosuolo proprio dalla ERS nella fase di studio e test del sottosuolo. Rosario Marcianò esperto di scie chimiche in un’intervista a Radio IES che potete ascoltare qui, afferma che le ricerche potrebbero essere una concausa del terremoto, se non la causa scatenante. La zona della Valpadana infatti, non è mai stata considerata a rischio sismico e ciò contribuisce in misura ancora maggiore ad avere sospetti su quanto sta avvenendo. Le scosse sismiche verificatesi nell’ultimo anno, anche prima del terremoto, sono molto numerose e questo, da un punto di vista statistico, induce ad avanzare ulteriori sospetti. C’è una tecnica nuova per la ricerca di giacimenti di gas nel sottosuolo che si chiama Fracking, letteralmente “fratturare”, che consiste nell’iniettare grossi quantitativi di acqua e sostanze chimiche - solitamente segrete - oltre ad anidride carbonica (CO2) all’interno del terreno. Le reazioni chimiche provocano grosse deflagrazioni sotterranee e conseguenti frantumazioni che poi, in base alle tecniche tipiche di sondaggio nel sottosuolo danno la possibilità di evidenziare la presenza di pozzi di gas, con successiva risalita in superficie del gas che si cerca.
Certo, si tratta di ipotesi da dimostrare, ma tra i ricercatori c’è piena consapevolezza sui limiti dello stoccaggio di CO2 e sul conseguente rischio sismico. Insomma, al posto di un abitante di San Felice non starei troppo tranquillo.
Soprattutto sapendo che la Francia ha vietato la ricerca di pozzi con il fracking proprio a causa dei sismi, e altrettanto ha fatto lo stato americano del Vermont proprio la settimana scorsa. L’Oklahoma, altro stato USA dove questa tecnica era estensivamente utilizzata, dopo l’ultimo terremoto del novembre 2011 ha posto una moratoria: meglio vederci chiaro. "

Altre fonti, l'articolo QUEL DEPOSITO DI GAS NELLE ZONE DEL TERREMOTO CHE GIOVANARDI VOLEVA:
"In un articolo del 21 maggio 2012, il giorno dopo il sisma, Giovanni Tizian scrive sull’espresso un articolo in cui viene ricordato come proprio nell’area dell’epicentro, a Rivara di San Felice sul Panaro, “la società Ers (Erg Rivara Storage) vuole realizzare il deposito di gas naturale, presente nel sottosuolo di quell’area. L’impianto permetterebbe di stoccare 3,2 miliardi di metri cubi di gas a 2800 metri di profondità nel sottosuolo”. Il fatto però è che sia la Regione che gli enti locali, sia i comitati cittadini hanno sempre posto dinnanzi al progetto un rigoroso NO. Quell’impianto non lo vuole nessuno, nessuno a parte la società in questione evidentemente, e l’onorevole Carlo Giovanardi (PDL), che sulla realizzazione dello stesso ha insistito fortemente. Ancora fino a 20 giorni prima del terremoto, come ricorda Tizian. Sulla questione si era mosso anche l’allora governo Berlusconi cercando con un decreto ad hoc di venire incontro alle pretese dell’allora Ministro Giovanardi."
Nell'articolo di Giovanni Tizan, dal titolo L'impianto gas? Sull'epicentro, uscito su L'Espresso, si afferma:

"Proprio nei luoghi devastati dal sisma di domenica dovrebbe essere costruito un megacentro di stoccaggio della Erg. Una struttura fortemente voluta dagli industriali locali, da Giovanardi ma anche dal sindacato. Che, per fortuna, ancora non c'è
...Per il centro di stoccaggio di Rivara, la società deve ancora effettuare gli accertamenti. Tra le attività che gli esperti dovranno svolgere, su richiesta esplicita del ministero dell'Ambiente, i rilievi sismici. Con metodi non troppo sottili, si parla nei documenti dell'Ambiente di cariche esplosive 'in pozzetto' piuttosto che il 'vibroseis', camion dotati di piastre metalliche da 3 tonnellate poste in contatto con il terreno su cui eserciteranno una forte pressione. Tecniche che stimolano il rilascio di onde sismiche."
Altro articolo, questa volta del Corriere Emilia, nelle zone devastate dal terremoto via libera agli accertamenti per un maxi-deposito gas sotterraneo:


"MILANO - Il governo «riconsidera» il progetto di gigantesco deposito sotterraneo di gas da costruire, come previsto in un decreto firmato il 17 febbraio, nel sottosuolo dei comuni di «San Felice sul Panaro, Finale Emilia, Camposanto, Medolla, Mirandola e Crevalcore». Proprio quelli che più hanno subito le devastanti conseguenze del terremoto di domenica. A quattro giorni dal sisma arriva una specie di parziale «dietrofront» del ministro all’Ambiente Corrado Clini, che assieme a Lorenzo Ornaghi (Beni culturali) ha firmato l’atto per il via libera ai sondaggi.
......
 INVESTIMENTO DA 300 MILIONI - La «Erg Rivara storage srl» (società angloitaliana costituita nel 2008 che nella proprietà vede la presenza della famiglia Garrone, i proprietari della Sampdoria), ha già programmato la spesa iniziale di 20 milioni di euro per la fase iniziale degli studi mentre l’investimento complessivo ammonterebbe a 300 milioni di euro. Il valore commerciale del gas stoccato sarebbe pari a 1 miliardo e mezzo di euro mentre i nuovi posti di lavoro sarebbero 1300, stando alle cifre riportate da uno studio di Nomisma Energia che elenca anche altre ricadute positive. Voci come indotto, nuove fonti d’imposta, l’aumento delle riserve strategiche di gas che farebbero dell’impianto il sesto per capienza in Italia.
.....
 «COMPATIBILITA’ AMBIENTALE» - Le ispezioni (autorizzate per tre pozzi di ricerca e condotte con perforazioni, sonde, cariche esplosive, costruzione di vasche per la raccolta di acqua, fanghi e detriti) dovrebbero servire ad accertare la «compatibilità ambientale» del progetto di maxi deposito sotterraneo di gas. In sintesi, uno stoccaggio da 3,2 miliardi di metri cubi di metano in una cavità naturale a 2.550-2.800 metri di profondità. Un sistema mai visto in Italia. Il decreto che dà autorizza i rilievi preventivi prevede cariche da far esplodere badando ad evitare «possibili interferenze o contaminazioni delle falde». Richiede la cura di «chiudere i pozzi, riportandoli allo stato precedente, dopo le detonazioni». E sollecita rilievi sismici da effettuare «secondo le più moderne tecniche, evitando qualsiasi tipo di disturbo alle popolazioni residenti e alla fauna». Un programma che però, dopo la devastante scossa delle ore 4 e 03 di domenica mattina, è destinato ad essere completamente rivisto.
....
"«NESSUNA PERFORAZIONE» – Poche ore dopo il sisma, la società ha emesso una nota in cui chiarisce non aver «realizzato nell’area di Rivara nessuno studio o perforazione, tanto meno con l’iniezione di gas» mentre l’intensità del terremoto (5,9 gradi Richter, ndr) è stata «valutata come compatibile con la presenza di uno stoccaggio di gas».

FENOMENO INSPIEGABILE - Una risposta forse indirizzata a quel vociare dilagante, proveniente dagli agricoltori del posto, che nelle 48/72 ore precedenti il sisma avevano notato un innalzamento innaturale, anche di quattro metri, dell’acqua nei pozzi localizzati proprio tra San Felice e Finale Emilia. Fenomeno almeno per ora inspiegabile che qualcuno aveva già azzardato nel collegarlo a presunti sondaggi condotti per verificare le compatibilità ambientali del deposito. Intanto le associazioni cittadine annunciano nuove proteste nella località sconvolte dal terremoto. Le scosse di assestamento nel frattempo continuano a ripetersi ogni giorno. Bonelli scuote la testa: «Forse la pietra tombale su questa vicenda l’ha messa proprio il sisma»."

Noi di nwo-truthresearch naturalmente non abbiamo nessuna certezza ne vogliamo imporvi alcuna verità, ma certamente le analisi documentate di Monia Benini sull'inizio dei rilievi da parte di ERS, cioè tre mesi dopo la data di autorizzazione da parte del Ministero dell'Ambiente (17 febbraio 2012), data coincidente con il primo terremoto del 20 maggio, a noi ci danno un po da pensare...

Interrogazione parlamentare a risposta scritta 4-14304 presentata da MANUELA GHIZZONI martedì 20 dicembre 2011, seduta n.563

Il
decreto di concessione del Ministero dell'Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare firmato il 17 febbraio

Nel sito ufficiale Erg Rivara Storage è descritto il progetto criminale 

Aggiornamento di Monia Benini:



leggi anche:

Trivellazioni per deposito di metano nei territori del sisma: Gcr chiede trasparenza

Il cancro della tiroide, il fracking e l'energia nucleare



sabato 26 maggio 2012

Il Principe Nero Italiano: Terrore e Guerra Contro lo Stato Nazione


Sotto troverete la traduzione dell'articolo di Allen Douglas dal titolo Italy's Black Prince: Terror War Against the Nation-State; in questo articolo viene analizzata la figura del "Principe Nero" Valerio Borghese. Questa analisi prende spunto da un libro importante di Jack Greene e Alessandro Massignani, dal titolo The Black Prince and the Sea Devils: The Story of Valerio Borghese and the Elite Units of the Decima Masby. La figura di Valerio Borghese però è solo il punto di partenza per un excursus sul moderno "terrorismo internazionale" sponsorizzato dai poteri forti come instrumentum regni per dominare i popoli e raggiungere un Governo Mondiale. Importante è l'inclusione, in questa analisi dettagliata, di organismi che ben pochi hanno il coraggio di citare: la "nobiltà nera", il Sovrano Militare Ordine di Malta, e l'aristocrazia veneziana, che insieme formano un'élite fedele al Papato ai Gesuiti. Ultima considerazione, ma che non toglie nulla all'analisi dettagliata e documentata dell'articolo; L'articolo proviene da un sito di Lyndon LaRouche. LaRouche è un personaggio un pò controverso, sia per certi suoi contatti con l'élite e sia per quel che riguarda le "soluzioni" che propone; egli infatti è un fautore dell'energia da fissione nucleare ad uso civile, una soluzione che non condividiamo, anche perché sospettiamo che si potrebbe fare molto di più aumentando l'efficienza delle centrali esistenti non nucleari e riscoprendo forme di energia gratuita tenute nel cassetto dai poteri forti. Detto questo, l'articolo che trovate sotto è importante da leggere perché si tratta di un pezzo documentato di storia italiana e internazionale che è necessario conoscere per comprendere gli eventi odierni, soprattutto in un momento storico in cui si parla di una nuova intensificazione della strategia della tensione. Dove ritenuto opportuno abbiamo inserito ulteriori note esplicative.

di
Allen Douglas
Executive Intelligence Review
4/02/2005
traduzione
: http://nwo-truthresearch.blogspot.it
The Black Prince and the Sea Devils: The Story of Valerio Borghese and the Elite Units of the Decima Masby
di Jack Greene e Alessandro Massignani, Cambridge, Mass.: Da Capo Press, 2004; 284 pagine, copertina rigida, $27.50

Edizione Italiana
: Il principe nero. Junio Valerio Borghese e la X Mas
Mondadori, 2008, Oscar storia; 303 pagine
Junio Valerio Borghese
La carriera del "Principe Nero" romano, Junio Valerio Borghese, illustra orribilmente quanto virtualmente tutto il "terrorismo internazionale" moderno e tutti gli assassinii di capi di Stato e di Governo, come il Presidente John F. Kennedy, l'ex Primo Ministro italiano Aldo Moro o i numerosi attentati al Presidente Francese Charles de Gaulle, provengano dal dopoguerra nazista internazionale, sponsorizzato dalla Sinarchia angloamericana e dai suoi servizi di intelligence. Per rintracciare tutte le ramificazioni di questa carriera, bisogna aprire una porta sul secolare livello più alto dell'oligarchia finanziaria - la Sinarchia: le famiglie aristocratiche della "nobiltà nera", il Sovrano Militare Ordine dei Cavalieri di Malta, e gli eredi di quelli che Giovanni Paolo I chiamava gli "anziani" di Venezia.
Il fascista Borghese fondò l'elitario squadrone navale di guerra di Mussolini, che si trasformò in un'unità selvaggia di guerra irregolare nell'Italia del nord entro la fine della seconda guerra mondiale. Radunati da Allen Dulles, James Jesus Angleton e da altri operativi dello statunitense Office of Strategic Services (OSS) in opposizione a Franklin Delano Roosevelt, Borghese e i suoi uomini sarebbero stati coinvolti in ogni maggiore tentativo di colpo di Stato o focolaio terroristico in Italia fino agli anni '70, quando egli fuggì in Spagna dopo il tentativo fallito di colpo di Stato più strettamente associato al suo nome. Dall'Italia, e mentre era in Spagna, egli mantenne collegamenti in tutta Europa e con la sanguinosa Operazione Condor, l'associazione per le torture e gli omicidi in America Latina. Un esame della carriera di Borghese permette di sbirciare sotto la superficie del terrorismo e degli omicidi spettacolari, nell'inferno da cui vengono lanciate queste azioni; dove l'alta finanza internazionale, le antiche famiglie aristocratiche, gli elementi pro-fascisti della Curia e della Chiesa Cattolica, i leader fascisti dell'era Mussolini-Hitler e i servizi di Intelligence angloamericani, in particolare la Nato, sono tutti uniti in una guerra contro il moderno stato nazionale.
I file su Borghese dei servizi di intelligence Britannici e Americani sono ancora classificati, come lo sono gli archivi della famiglia Borghese in Vaticano dopo il 1922, quando Hitler prese il potere. Il presente libro è la prima biografia di Borghese in Inglese. Quando lo correliamo con altre recenti rivelazioni su Gladio, il network NATO "stay-behind" nell'Europa post seconda guerra mondiale, e quando il tutto lo collochiamo all'interno del lavoro sulla Sinarchia di Lyndon LaRounche e i suoi associati, esso è un contributo notevole per smascherare il terrorismo internazionale, anche se gli autori del libro forse non sempre sono consapevoli delle implicazioni di ciò che essi presentano. [1]
Borghese apparteneva ad una delle principali famiglie romane, facente parte della "nobiltà nera" cattolica, molti membri della quale sostengono di essere i discendenti dell'elite dell'Impero Romano. Numerosi papi e cardinali provengono dai Borghese e dalle famiglie alleate, come i Pallavicini, i Colonna e gli Orsini; queste famiglie hanno mantenuto un enorme potere nel 20° secolo, e ancora oggi nella Curia e nell'amministrazione del Vaticano. All'interno della Chiesa la loro fazione aiutò a costruire le famigerate "ratline" - gestite, in parte, attraverso monasteri e conventi - che trasportarono migliaia di fascisti e nazisti fuori dall'Europa dopo la guerra, verso America Latina, Asia e Medio Oriente.
Sia che i Borghese, infatti, abbiano avuto origine con l'Impero Romano, come dicono, o che siano ascesi solo nel 16° secolo, come suggeriscono gli archivi, essi possono vantare un Papa, Paolo V (Camillo Borghese, regnò tra il 1605 e il 1621), e numerosi cardinali, mentre un principe Borghese sposò la sorella di Napoleone. Essi persero la loro fortuna nel 19° secolo, e ciò fece sì che nel 20° secolo Junio Valerio Borghese andasse in guerra.
Nella prima metà del libro, gli specialisti in guerra navale Greene e Massignani raccontano lo sviluppo della guerra navale irregolare italiana alla vigilia della seconda guerra mondiale, che coinvolgeva imbarcazioni leggere, sommozzatori e sabotaggio. Borghese fu un innovatore in questo campo, a cominciare dai suoi sforzi di sabotaggio per Franco durante la guerra civile spagnola nei tardi anni '30 nel novecento. Egli fondò l'unità navale speciale di guerra di Mussolini, la Decima MAS, comunemente nota come X MAS. (MAS era in origine un acronimo per Motoscafi Anti Sommergibili, ma ben presto diventò il termine generico per qualsiasi imbarcazione leggera.)
La X MAS era una specie di squadrone personale dell'oligarchia italiana centrata su Venezia, composta di operativi provenienti da importanti famiglie nobili. Uno di loro era un nipote dell'italiana Casa Reale dei Savoia, il Principe Aimone di Savoia, il Duca di Aosta. La X MAS rispecchia così l'aspetto oligarchico dell'OSS, dove la leadership fu così dominata dal sangue blu, come quella del filofascista di Wall Street Allen Dulles, che gli valse il soprannome di  "Oh So Social."(Oh Così Sociale). Le due organizzazioni erano destinate a collaborare strettamente. Il suo pedigree aristocratico permise alla X MAS di operare in modo largamente indipendente  da Mussolini. Come notano Greene e Massignani "il personale chiave all'interno della X MAS era di stirpe reale, e questo permise loro di ottenere l'appoggio dei funzionari di alto livello. E permise loro anche di essere in contatto diretto con le aziende che fornivano e sviluppavano imbarcazioni, nuove rami e attrezzature per la flottiglia."

Poco dopo aver preso il potere alla metà del 1943, il nuovo governo monarchico italiano firmò un armistizio con gli Alleati. I monarchici catturarono Mussolini nel mese di luglio e lo trattennero in una remota prigione negli Appennini. Egli fu liberato con un audace raid (così va la storia), guidato dal capo commando di Hitler, Otto Skorzeny, che in seguito diventò, come Borghese, un boss del terrorismo internazionale del dopoguerra. I nazisti sciolsero l'esercito italiano e affondarono la maggior parte della sua marina militare, di modo che non potesse essere utilizzata contro di loro, ma alcuni irriducibili, in particolare Borghese e la sua X MAS, scelsero di combattere per il fascismo. Molti altri italiani furono organizzati dai partiti politici italiani, compreso il Partito Comunista, in bande di guerra partigiana, che combatterono sia i tedeschi che la Repubblica di Salò di Mussolini (1943-1945) gestita dai nazisti nel nord Italia. Lo scagnozzo di Hitler per l'occupazione tedesca del Nord Italia, il Generale SS Karl Wolff (già segretario privato di Himmler), ordinò a Borghese e alla sua X MAS di muoversi su terra, dove essi divennero tristemente noti per la loro guerra anti-partigiana, compreso l'uso sistematico della tortura e l'esecuzione sommaria di civili italiani come "lezione" per i partigiani. Greene e Massignani riportano che nei 600 giorni della Repubblica di Salò, la X MAS sollevò una forza di 50.000 uomini, e che nella sanguinosa guerra civile che seguì l'armistizio, probabilmente morirono più italiani che nell'intera guerra prima di allora.
La X MAS fu nominalmente affidata alla Repubblica di Salò, tuttavia, non giurò mai fedeltà a Salò, e mai fece volare altra bandiera se non la propria. I rapporti di nuovo si inasprirono per Mussolini perché Borghese stava mantenendo contatti con tutti i fronti, così il Duce fece arrestare Borghese nel 1944, anche se presto lo rilasciò. In effetti, Borghese aveva stabilito contatti o lavorava con: il servizio di sicurezza delle SS (Sicherheitsdienst), con cui lavorò a stretto contatto, l'Abwehr (controspionaggio dell'esercito tedesco), il governo monarchico italiano, l'inglese Secret Intelligence Service; James Jesus Angleton, capo del della branca italiana del contro spionaggio dell'OSS; e Allen Dulles, OSS di Berna, capo della stazione svizzera. Wolff e Dulles tramarono il trasferimento angloamericano degli operativi fascisti dopo la guerra, tra cui Borghese. Infatti Wolff dichiarò:"Se la persona di Borghese e la sua Decima Mas sono interessati, ho parlato diverse volte...con un rappresentante di Mister Dulles." Alla fine del 1944, l'aristocrazia nera di Roma chiese al governatore militare alleato in Italia, il vice ammiraglio Ellery Stone, di intervenire a favore del "ragazzo terribile", Junio Valerio. Amico della famiglia Borghese e amante di una Baronessa Romana, Stone venne convinto con facilità. Mentre i partigiani chiusero la strada a Borghese nel maggio 1945, Stone istruì Angleton per metterlo in guardia, cosa che quest'ultimo fece personalmente.

Una Breve Pausa


Gli americani e gli inglesi avevano mostrato un vivo interesse per le attività della X MAS durante la guerra, in particolare il battaglione Vega, che aveva operato dietro le linee nemiche. Come espresso dai leader X MAS, anticipando il successivo spiegamento di Borghese come parte di Gladio, "per gli Alleati noi eravamo importanti perché eravamo infiltrati nelle bande comuniste, noi avevamo capito i loro segreti e le loro tattiche e quindi sviluppammo le prime procedure anti-guerriglia...essi volevano sapere come avevamo portato avanti la guerra anti-comunista...volevano sfruttare la nostra conoscenza." I tedeschi avevano anche sviluppato delle unità "stay-behind" per funzionare dietro le linee Alleate in Italia, e le X MAS furono quasi certamente parte di questa operazione. Diversi membri delle X MAS furono portati negli Stati Uniti per essere interrogati.

Gli amici di Borghese nelle alte sfere assicurarono che gli Alleati lo avrebbero scagionato dai crimini di guerra. Il governo italiano, tuttavia, richiese agli Alleati di consegnarglielo per un processo a Milano alla fine del 1945. I suoi amici intervennero ancora una volta, e il suo processo fu trasferito a Roma, dove Dulles, Angleton e altri, avevano già assicurato che molti dei vecchi burocrati fascisti rimanessero in carica, in quanto i giudici erano molto più conservatori. Dopo due anni di carcere, egli fu finalmente dichiarato colpevole, all'inizio del 1949, di collaborazione con i nazisti (anche se non nei crimini di guerra), e condannato a 12 anni di prigione. Come espresse un osservatore frustrato:"I delitti della banda Borghese erano troppo violenti, e il verdetto doveva essere l'ergastolo. Ma la corte, attraverso una scandalosa applicazione di circostanze attenuanti, indulti e remissioni, ridusse la pena." Il giudice in seguito decise che egli aveva espiato per un tempo sufficiente, e lo liberò, un'azione che sarebbe stata politicamente impossibile prime che il britannico Winston Churchill annunciasse l'inizio della Guerra Fredda con il suo discorso sulla "Cortina di Ferro" a Fulton, in Missouri.
La nuova carriera di Borghese stava per iniziare.

Un Fascista Universale


Poco dopo il suo rilascio dal carcere, Borghese divenne presidente del Movimento Sociale Italiano (MSI), un partito composto in gran parte da ex fascisti. L'MSI era un misto di fascisti "nazionali" e "internazionali" ("universali"). Borghese fu coinvolto nelle prospettive di questi ultimi, che oggi sono apertamente sposate dal neocon Michael Ledeen, egli stesso un pupillo di un ministro del governo Mussolini, l'oligarca veneziano Vittorio Cini. Cini, a sua volta, fu un collaboratore chiave del vero architetto del regime Mussolini, il suo ministro delle finanze di lunga data, il conte veneziano Giuseppe Volpi di Misurata.

Greene e Massignani descrivono il fascismo universale di Borghese e i suoi piani per un'Europa libera, ma "unificata" sotto la NATO:"Il fascismo nell'epoca del dopoguerra era diverso dalla sua varietà prima della guerra. Quest'ultimo, sebbene fosse frantumato in molte fazioni diverse...aveva due potenti guide. Una era l'anticomunismo. Fu questo elemento che rese Borghese accettabile ai partiti politici e ai servizi segreti nazionali. Egli fu, in ultima analisi, pro NATO, come il resto di questa ala del fascismo. L'altra era la consapevolezza che nell'ambiente del dopoguerra nessuna singola nazione europea avrebbe potuto resistere alle due superpotenze, e quindi, l'Europa avrebbe dovuto essere una terza forza. Cioè, l'Europa avrebbe dovuto 'opporsi agli imperialismi gemelli del comunismo internazionale e del capitalismo finanziario internazionale, entrambi percepiti come materialistici, sfruttatori e disumanizzanti' " (enfasi nell'originale) [nota di nwo-truthresearch: l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti erano controllati segretamente dalle stesse forze che stavano dietro ai personaggi che portavano avanti il concetto di Unione Europea, quindi i contrasti erano pura apparenza].
"L'Europa Unita" di Borghese fu uno schema promosso, dai primi anni '20 in poi, da un suo compagno oligarca, il Conte Veneziano Richard Coudenhove-Kalergi; questa diventò un obiettivo esplicito della Sinarchia Internazionale negli anni '20 e '30 del novecento. Oggi, il seme cristallino di quella "Europa Unita" è diventato il Trattato di Maastricht che ha dato origine all'Unione Europea e alla sua Banca Centrale. La stessa visione di un'Europa unita fu ispirata anche da Hjalmar Schacht, l'architetto finanziario del regime di Hitler, sebbene Schacht vide la conquista di Hitler dell'Europa come la via per raggiungerla. Era anche la visione per cui la Sinarchia schierò uno dei suoi più noti agenti del 20° secolo, Alexander Helphand Parvus. Parvus per prima finanziò la rivoluzione bolscevica, e poi, dopo che fu vittoriosa, divenne il più feroce "anti-bolscevico", proclamando che solo una "Europa Unita" avrebbe potuto fermare la minaccia comunista.
Tra le due guerre, questo schema di "Europa unita" fu momentaneamente eclissato dai "fascismi nazionali" di Mussolini, Salazar, Franco e Hitler, anche se tutti furono messi al potere dalla stessa Sinarchia fondata sull'Europa, con centro su Londra. Ma, dopo la guerra, scrivono Greene e Massignani, il fascismo universale di Borghese fu l'onda del futuro, così come l'incubatore del del terrorismo internazionale. "In Italia, fu la fazione fascista che possedeva molti legami internazionali che si estendevano tra la Spagna di Franco, il Sud America e il Sud Africa. Fu anche da questa fazione che sgorgarono molti degli atti di terrorismo 'Nero internazionale'". (enfasi aggiunta.)

Nato, Gladio e terrorismo internazionale


La politica italiana del dopoguerra può sembrare un luogo selvaggio di specchi, con i suoi rapidi cambiamenti di governo, i multipli tentativi di colpi di stato, e i spettacolari focolai di terrorismo. Tornando all'occupazione nazista del Nord Italia durante la Seconda Guerra Mondiale, tuttavia, per esaminare i vari attori britannici, americani e nazisti e i loro rispettivi legami alle diverse fazioni italiane, la realtà diventa subito evidente: i Sinarchisti anglo-americani hanno semplicemente sostituito - e in gran parte sussunto - i nazisti e i fascisti di Mussolini, mentre l'aspirante potenza occupante fascista era bloccata in una lotta mortale contro i patrioti italiani, sia "conservatori" della Democrazia Cristiana, che di "sinistra" del Partito Comunista Italiano, che desideravano ristabilire un'Italia sovrana.

La battaglia per un'Italia sovrana si incentrò sulla politica economica. Nel 1950, le forze intorno ad Enrico Mattei, leader partigiano durante la guerra, ed in seguito industriale, effettuarono un cambiamento radicale all'interno della dirigenza della Democrazia Cristiana, lontano dalle politiche di libero mercato e verso un programma dirigista di rapido sviluppo industriale. Con una serie straordinaria di aziende sponsorizzate dallo Stato e di progetti come la Cassa del Mezzogiorno (Fondo di Sviluppo per il Sud Italia) basati sul modello della Tennessee Valley Authority del presidente statunitense Franklin Delano Roosevelt, l'Italia ebbe un miracolo economico, con una crescita annua di oltre il 7% per quasi un decennio. Una chiave di volta per questo fu la società petrolifera nazionale di nuova costituzione, l'ENI, che Mattei aveva diretto in una guerra per l'indipendenza energetica contro le Sette Sorelle dei Sinarchisti. Infuriati di fronte allo sviluppo della sovranità in Italia, gli angloamericani implementarono il terrorismo e gli omicidi per fermarla. Le attività di Borghese scorrono, in tutta questa storia, come una tintura nera, fino a quando egli fuggì in Spagna nel 1970. Esaminiamo ora la scena in cui egli doveva essere un attore prominente.
Già durante la seconda guerra mondiale, Allen Dulles ed altri Sinarchisti angloamericani, che avevano sponsorizzato in prima battuta Mussolini e Hitler, stavano cercando di negoziare una pace con i nazisti, che li avrebbe lasciati al potere senza Hitler e un manipolo di altri. Questo regime fantoccio nazista si sarebbe poi alleato con gli Stati Uniti per conquistare l'Unione Sovietica, al fine di istituire un Impero Mondiale Sinarchista. Il partner delle negoziazioni con Dulles, il generale delle SS Wolff, disse che voleva "costruire un ponte verso l'Occidente", che avrebbe comportato la consegna del nord Italia alle forze militari alleate, ma con le truppe tedesche rimanenti ancora al loro posto, come "parte delle proposte forze di polizia del potere Occidentale contro la Russia."[2]
Il presidente degli Stati Uniti, al contrario, voleva schiacciare i regimi fascisti, e prevedeva un mondo post guerra in cui gli imperi coloniali delle potenze europee, a partire da quello britannico, sarebbero stati aboliti, e gli Stati Uniti, insieme all'Unione Sovietica - alleati di guerra - avrebbero cooperato in un vasto programma di crescita economica globale, nella quale avrebbe dovuto essere inserito anche il resto del mondo.
Il Cavaliere di Malta Allen Dulles
Dulles e i loro colleghi Sinarchisti non raggiunsero lo schema completo, ma fecero istituire la NATO come un'autorità per l'occupazione dell'Europa, che avrebbe preparato la guerra contro l'Unione Sovietica. E' rappresentativa la richiesta dell'inizio del 1946 di Lord Bertrand Russell di una guerra preventiva nucleare contro l'Unione Sovietica. In nome della "lotta al comunismo", l'Europa sarebbe stata mantenuta sotto il dominio Anglo-Americano di Allen Dulles, attraverso la NATO, ed era inteso che tutti sarebbero stati autorizzati a muoversi verso questo obiettivo. Alla morte di Roosevelt nell'aprile del 1945, il Presidente burattino Sinarchista Harry S. Truman adottò questi schemi "anti-comunisti", che portarono immediatamente alla Guerra Fredda. Quando la North Atlantic Treaty Organization (NATO) fu istituita nel 1949, una clausola segreta nel suo trattato precisava che ogni nazione che vi voleva accedere doveva prima stabilire una "autorità di sicurezza nazionale" per combattere il comunismo anche attraverso l'impiego di gruppi di cittadini clandestini. Questa domanda nasceva da un comitato segreto istituito dagli inglesi e dagli Stati Uniti nell'ambito del Patto Atlantico, il precursore della NATO. Il National Security Council di Truman emise delle direttive che autorizzavano le Forze Armate ad usare la forza militare contro i partiti comunisti, che ottennero un forte sostegno popolare in diversi paesi europei a causa della guerra, anche se tali partiti si erano guadagnati la partecipazione al governo mediate le elezioni. A tal fine, la NATO e i servizi di intelligence angloamericani istituirono delle unità "stay-behind" in tutti i paesi europei.
Secondo il Generale italiano Paolo Inzerilli, che comandò le unità Gladio in Italia dal 1974 al 1986, il Clandestine Planning Committee (CPC) e il suo Allied Clandestine Committee (ACC) erano "un'interfaccia tra il Supreme Headquarters Allied Powers Europe (SHAPE) della NATO ed i servizi segreti degli stati membri per quanto riguardava le problematiche del coinvolgimento nella guerra non ortodossa." Il CPC, disse Inzerilli, era dominato da un gruppo dirigente interno proveniente da Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia, mentre l'ACC era essenzialmente un comitato tecnico per il coordinamento di competenze in esplosivi, "repressioni" o problematiche correlate alla guerra clandestina. Il Generale italiano Gerardo Serravalle testimoniò che i membri del CPC erano i funzionari responsabili dell'apparato stay-behind nei vari paesi europei, e che "alle riunioni stay-behind erano sempre presenti rappresentanti della CIA", così come "i membri del Comando delle Forze Usa in Europa."
La Commissione d'inchiesta del Congresso USA della metà degli anni '70 sotto il Senatore Frank Church, che esaminava le azioni illecite da parte dei servizi segreti e dei militari americani, rilevò che il Pentagono aveva chiesto ad un ramo segreto della CIA, l'Ufficio per il Coordinamento delle Politiche (Office of Policy Coordination - OPC) di fare il punto nella creazione di eserciti stay-behind in Europa. I piani iniziali si concentrarono nell'Unione Sovietica, mentre il rapporto Church annotava:"Fino al 1950 le attività paramilitari OPC (anche note come azione preventiva) erano limitate ai piani e ai preparativi per le reti stay-behind nel caso di una futura guerra. Richieste dal Joint Chiefs of Staff, queste operazioni progettate dall'OPC erano focalizzate nell'Europa Occidentale e sono state progettate per supportare le forze della NATO contro l'attacco sovietico." Tuttavia, ben presto il Pentagono andò molto più in là. Una direttiva del Joint Chiefs of Staff del 14 maggio 1952 istituì "L'Operazione Smagnetizzare", in cui la CIA e i servizi segreti militari furono istruiti per ridurre, con tutti i mezzi, "l'attrazione magnetica" dei grandi Partiti Comunisti in Italia e in Francia, comprese "operazioni politiche, paramilitari e psicologiche." La direttiva dichiarava:"La limitazione della forza dei Comunisti in Italia e in Francia è un obiettivo prioritario. Tale obiettivo deve essere raggiunto attraverso l'impiego di tutti i mezzi. I governi italiano e francese non devono sapere nulla del piano "Smagnetizzare", perché è chiaro che il piano può interferire con le loro rispettive sovranità nazionali." (enfasi aggiunta)
Operativamente, le unità stay-behind furono gestite dai servizi segreti militari di ogni nazione della NATO, come indicato dal CPC/ACC. Si è fatta un po di luce sul pensiero del Pentagono e della NATO di questi periodo all'interno di un Manuale di Campo (Field Manual) del Pentagono, che fu ritrovato insieme all'elenco dei membri della loggia massonica elitara Propaganda Due (P2) nella villa di Arezzo del Gran Maestro Licio Gelli, in Toscana nel 1981. Sebbene pubblicato nel 1970, il Field Manual 30-31B (FM 30-31B) rispecchiava le precedenti pianificazioni della NATO e del Pentagono. Esso sottolineava che i capi militari e quelli di altri servizi segreti in ogni paese dovevano essere assunti come agenti degli Stati Uniti (o della NATO):"Il successo delle operazioni di stabilizzazione interna, che vengono promosse nel quadro di strategie di difesa interna da parte dei militari dei servizi segreti degli Stati Uniti, dipende in larga misura dalla comprensione tra il personale degli Stati Uniti e il personale del paese ospitante. Il reclutamento, come agenti di lungo corso, dei membri anziani dei servizi segreti del paese ospitante, è quindi particolarmente importante."

Questo processo iniziò già nel 1944-45, quando i Sinarchisti angloamericani ricostruirono il servizio segreto militare italiano e la sua polizia militare, i Carabinieri. Alcune delle persone chiave che essi installarono o sponsorizzarono, in seguito si trasformarono in membri della P2, da dove supervisionarono il terrorismo e gli omicidi dei tardi anni '60 e degli anni '70 del novecento, così come il loro occultamento. Al pari di Borghese, alcuni di questi leader furono reclutati dallo stesso Angleton. Uno di loro era Federico Umberto D'Amato, capo dello UAR, una sezione segreta del Ministero dell'Interno che coordinava le azioni terroristiche sotto la direzione della NATO, in collaborazione con i servizi segreti militari.[3]
Inoltre, il FM 30-31B affermava:"Ci possono essere dei momenti in cui i governi dei paesi ospitanti mostrano passività o indecisione di fronte alla sovversione comunista e, secondo l'interpretazione dei servizi segreti USA, non reagiscono con sufficiente efficacia. Molto spesso queste situazioni avvengono quando i rivoluzionari rinunciano temporaneamente all'uso della forza sperando quindi di ottenere un vantaggio, in quanti i leader del paese ospitante ritengono erroneamente che la situazione sia sicura. L'intelligence militare USA deve avere i mezzi per lanciare operazioni speciali che convincano i governi dei paesi ospitanti e l'opinione pubblica della realtà del pericolo insurrezionale." Il FM 30-31B fu rilasciato nel 1970; i tentativi di colpo di stato contro il governo italiano si realizzarono seguendo scrupolosamente le circostanze che esso descrive, e furono avviati quell'anno e tre altre volte fino al 1974, con il personale Gladio (incluso Borghese). Il manuale sottolineava:"Queste operazioni speciali devono restare rigorosamente segrete. Solo le persone che agiscono contro l'insurrezione rivoluzionaria sapranno del coinvolgimento dell'esercito americano negli affari interni di un paese alleato. Il fatto che il coinvolgimento delle forze dell'esercito statunitense va più in profondità non deve essere fatto conoscere in nessuna circostanza."[4]

Il ruolo della Gran Bretagna


Come in quasi tutto ciò che ha a che fare con le strategie imperiali, i circoli rilevanti degli Stati Uniti venivano attentamente guidati dai loro partner superiori, i britannici, sotto la vecchia rubrica:"Cervelli inglesi e muscoli americani." Gladio fu modellata sulle azioni dello Special Operations Executive (SOE) dietro le linee nemiche durante la Seconda Guerra Mondiale, il quale era stato creato dal Ministero della Difesa Britannico (MOD) nel 1940 agli ordini di Churchill per "mettere l'Europa in fiamme". Il responsabile del SOE era il Ministro della Guerra Economica Hugh Dalton, che disse:"Dobbiamo organizzare movimenti nel territorio occupato dal nemico, che siano paragonabili al movimento Sinn Fenn in Irlanda, ai guerriglieri cinesi che ora stanno operando contro il Giappone, agli Irregolari spagnoli che hanno giocato un ruolo notevole nella campagna Wellington o - potremmo anche ammetterlo -
alle organizzazioni che i nazisti stessi avevano sviluppato in modo notevole in quasi ogni paese del mondo."(enfasi aggiunta)
Il SOE fu chiuso alla fine della guerra e fu sostituito dallo Special Air Service (SAS), che aiutò il servizio segreto estero britannico, l'MI6, ad allenare gli eserciti stay-behind d'Europa. Lo specialista di Gladio Daniele Ganser, del Centro per gli Studi di Sicurezza alla Technical University di Zurigo, ha osservato:"Molti all'interno della comunità stay-behind consideravano gli inglesi come i migliori nel campo della guerra segreta, più esperti rispetto agli ufficiali militari degli Stati Uniti."
I britannici formarono una base per l'addestramento delle unità stay-behind a Fort. Monckton fuori Portsmouth, in Inghilterra, ed un'altra in Sardegna. Uno degli operativi stay-behind addestrato a Fort. Monckton ha ricordato:"Ci facevano fare degli esercizi, come andare fuori nel corso della notte, facendo finta di fare saltare i treni nelle stazioni ferroviarie, senza capostazione o custodi che potessero vederci. Strisciavamo e facevamo finta di depositare una carica nella parte destra della locomotiva con l'idea di farla esplodere." Nel terrore cieco coordinato da Gladio che devastò l'Italia dal 1969 al 1980, i treni e le stazioni ferroviarie sarebbero stati uno dei bersagli preferiti, in particolare la bomba del treno espresso Italicus Roma-Monaco del 1974, che uccise 12 persone e ne ferì 48, e l'esplosione nella stazione ferroviaria di Bologna nell'agosto del 1980, che uccise 85 persone e ne ferì o mutilò gravemente 200. A poche ore dagli attentati ai treni di Madrid dell'11 marzo del 2004, i quali uccisero circa 200 persone e ne ferirono migliaia di altri, Lyndon LaRouche sottolineò che questi non erano opera di "terroristi islamici", ma seguivano il modello delle bombe alla stazione di Bologna del 1980.

Vincenzo Vinciguerra, un terrorista neofascista italiano che fu imprigionato per la vita e che divenne amareggiato per la "manipolazione" dei gruppi neofascisti ad opera dei servizi segreti, ha spiegato come lavorava Gladio (e qualsiasi altra organizzazione sorella):"Dovevi attaccare i civili, la gente, le donne, i bambini, le persone innocenti, persone sconosciute lontane da ogni gioco politico. La ragione era molto semplice. Si doveva costringere queste persone, il pubblico italiano, a rivolgersi allo Stato per chiedere maggiore sicurezza. Questa è la logica politica che sta dietro a tutte le stragi e agli attentati che restano impuniti, perché lo Stato non può condannare se stesso o dichiararsi responsabile di quello che è successo."
Dopo che il primo ministro Giulio Andreotti espose l'esistenza di Gladio nel 1990, "Newsedition" della BBC intraprese una propria analisi di Gladio. E, nel mese di aprile del 1991, riferì:"Il ruolo della Gran Bretagna nella creazione delle stay-behind in tutta Europa è stato assolutamente fondamentale."
Più importanti rispetto alle stay-behind furono i corpi segreti che le coordinarono, come la P2. Anche qui i britanni fecero strada. Già nel 1944-45, i britannici crearono una loggia massonica proto-P2, composta dai monarchici della Casa dei Savoia, dagli aristocratici e dai lealisti di Mussolini. Un report dell'OSS del 2 gennaio 1945 osservava:"La loggia è sotto l'autorità britannica, e richiederà il suo aiuto politico ed economico, cose che i membri non possono ottenere attraverso i loro rispettivi partiti senza esporsi ad accuse di essere pagati dagli inglesi."

Il Teatro Italiano della NATO


L'ufficiale dell'OSS James Jesus Angleton portò in salvo Borghese nel 1945, e quindi impostò la struttura clandestina dei servizi segreti e militari italiani, che produssero la sezione italiana di Gladio. Angleton era un devoto anglofilo e un pro-fascista, il quale aveva trascorso gran parte della sua infanzia in Italia, dove suo padre, James Hung Angleton, era proprietario della filiale italiana del National Cash Register. Angleton senior, il reo confesso pro Hitler e pro Mussolini, era anche a capo della Camera di Commercio statunitense in Italia, ed ebbe ampi contatti con i servizi segreti di Mussolini. Alcuni resoconti riferiscono che fu socio di affari di Allen Dulles. Sia lui che suo figlio lavoravano per l'unità speciale di controspionaggio dell'OSS, la X-2, che era stata istituita su richiesta degli inglesi. Sebbene fosse nominalmente un'organizzazione americana, la sede generale della X-2 di tutta l'Europa, e anche della maggior parte del globo, fu Londra. La X-2 fu addestrata e di fatto gestita dagli inglesi durante la guerra, mentre i suoi operativi venivano spediti in tutta Europa. Dalla fine del 1943 fino alla metà del 1944, il tenente colonnello James Hugh Angleton fu il collegamento tra la X-2 e il Maresciallo Pietro Badoglio e altri leader dell'esercito italiano, e al servizio di intelligence dell'esercito, basandosi sui suoi eccellenti contatti nell'Italia pre guerra.
Il Cavaliere di Malta James Jesus Angleton
Angleton junior sbarcò in Italia come agente X-2 nel mese di ottobre del 1944. Borghese fu uno dei suoi informatori/agenti da lì a poco, fino a quando il governo italiano chiese all'OSS di girarglielo per il procedimento penale. Gli Stati Uniti chiesero il mandato per mettere a disposizione della X-2 guidata da Angleton le "risorse operative" della polizia italiana e tutta l'intelligence militare e i servizi segreti. Questo, naturalmente, rappresentò un modello per i decenni a venire. Con l'auspicato patrocinio di Dulles e degli inglesi, il giovane Angleton salì da capo delle unità X-2 a Roma a capo di tutto il controspionaggio dell'OSS in Italia. A 28 anni egli era il capo di tutta l'attività segreta, dell'intelligence, così come del controspionaggio in Italia, per l'Unità di Servizi Strategici, il successore di breve durata dell'OSS, e il predecessore della sezione operativa della CIA, che fu istituita nel 1947. In questo fu aiutato immensamente dal fatto che molti ufficiali patriottici dell'OSS, come ad esempio Max Corvo, capo delle operazioni OSS in Italia dal 1943 al 1945 e, successivamente, amico di Lyndon LaRouche, erano stati epurati dalla fazione di Dulles il giorno dopo la morte di Roosevelt.
Essenziale per le attività di Angleton, per la costituzione delle prime unità stay-behind in Italia, e per l'organizzazione delle "ratline" connesse al Vaticano (che trasferirono i fascisti fuori dall'Europa alla fine della guerra), fu il Sovrano Militare Ordine di Malta (SMOM). La sede romana dello SMOM era un'organizzazione nominalmente cattolica con i suoi membri aderenti provenienti dai più alti gradi dell'oligarchia europea, in particolare la nobiltà nera italiana. Lo SMOM, nel 1946, assegnò ad Angleton una delle sue più alte decorazioni. Un membro della famiglia del "Principe Nero", S. Giacomo, il Principe Borghese, era stato un Balì di Gran Croce di Onore e Devozione nello SMOM dal 1932, mentre il fondatore della P2 Licio Gelli e molti dei suoi membri migliori, comprese le teste dei servizi segreti, vi appartenevano anch'essi.
Nel 1949 Angleton fu un assistente speciale del capo della CIA, l'Ammiraglio Roscoe Hillenkoetter, e, dal 1955, il capo della CIA Allen Dulles (1953-1961) lo mise a capo del reparto di controspionaggio della CIA. Egli mantenne questo posto fino a che non fu licenziato dal capo della CIA William Colby nel 1974, dopo aver creato danni incalcolabili alle facoltà di intelligence degli Stati Uniti. [5]
Mentre Angleton saliva nell'intelligence statunitense, mantenendo i suoi stretti legami con l'Italia, la NATO stava costruendo le fondamenta di Gladio. Ai sensi delle direttive NSC emanate nel 1949 e nel 1950, la CIA aiutò la polizia italiana ad istituire delle unità segrete di specialisti anti-insurrezionali, provenienti in gran parte da veterani della polizia segreta di Mussolini. Una nuova agenzia di intelligence militare, il SIFAR, fu organizzata sotto la direzione di un agente segreto dell'intelligence americana, Carmel Offie, soprannominato "il padrino." Allo stesso tempo Borghese stava organizzando gruppi paramilitari per usarli contro il PCI, in coordinamento con agenti della CIA sotto la supervisione di Angleton (che fu formalmente assegnato all'Italia da Allen Dulles quando Dulles diventò capo della CIA nel 1953.) Il 2 dicembre 1951, Borghese fu nominato presidente onorario dell'MSI, e in un discorso alla convention del partito proclamò che l'MSI non poteva diventare "obiettore di coscienza" se la Guerra Fredda si trasformava in calda, come egli si aspettava. Nello stesso mese, due membri dell'MSI si recarono al quartier generale della NATO a Parigi per giurare fedeltà della propria organizzazione alla NATO. Nel 1952, "l'Operazione Smagnetizzare" diretta dalla NATO era in atto e il SIFAR si dirigeva ad adottare operazioni politiche e psicologiche nei confronti del PCI, compreso l'uso segreto della forza armata, per diminuire l'influenza del PCI in tutti i campi. Gli Stati Uniti versarono una somma sconcertante di 4 miliardi di dollari nell'"anticomunismo" in Italia tra il 1948 e il 1953.
Borghese e la sua vecchia X MAS figuravano in primo piano in questi progetti. Infatti, alcune persone dell'intelligence degli Stati Uniti avevano brevemente accarezzato l'idea di promuovere Borghese come nuovo re d'Italia, fino a che un fracasso proveniente dalla Casa dei Savoia e dai suoi sostenitori li costrinse ad abbandonare l'idea. I monarchici e l'MSI furono spesso alleati e la X MAS di Borghese aveva talvolta collaborato con la brigata monarchica Osoppo durante il 1943-45. Greene e Massignani osservano:"Abbastanza interessante, il nucleo della futura organizzazione stay-behind di Gladio partì con i partigiani Osoppo." La X MAS di Borghese fu anche un principale terreno di reclutamento per le prime unità Gladio; le collaborazioni del tempo di guerra, chiaramente, continuavano.
Nel 1953, Borghese condusse circa 500 volontari MSI, tra gli altri, a lanciare una rivolta nella città di Trieste nel nord adriatico, una città che fu rivendicata sia dall'Italia che dalla Jugoslavia. Sotto lo slogan "A Trieste con Valerio Borghese," Borghese recitò nuovamente la marcia su Fiume del 1919 compiuta dal fascista (e massone martinista) Gabriele D'Annunzio, precorritrice della marcia su Roma di Mussolini del 1922. I neofascisti agirono per conto del "Comitato per la Difesa degli italiani di Trieste e dell'Istria", le cui armi erano state consegnate loro dai servizi segreti italiani. L'anno seguente Trieste ritornò all'Italia.
Nel 1955, Borghese divenne presidente del sindacato degli ex soldati della Repubblica di Salò, un terreno di reclutamento chiave per Gladio. Egli diventò in seguito uno dei leader del "Comitato Tricolore per l'italianità dell'Alto Adige." L'Alto Adige, o Sud Tirolo, vide uno dei primi utilizzi conosciuti delle unità stay-behind. Sebbene territorio italiano, l'area era di lingua tedesca, e una zona fertile per la promozione del conflitto etnico.
Nel 1956 la NATO istituì formalmente Gladio. Secondo i documenti scoperti in Italia nel 1990, le forze Gladio erano divise in 40 gruppi principali, 10 specializzati in sabotaggi, gruppi di 6 ciascuno in tattiche di spionaggio, propaganda, evasione e fuga, e 12 in attività di guerriglia. Uno speciale campo di addestramento di Gladio fu costituito in Sardegna, al largo della costa occidentale dell'Italia, gestito da americani e inglesi.
Quello stesso anno, il 1956, l'ambasciatrice americana in Italia, Clare Booth Luce - una Dama di Malta e la moglie dell'editore delle riviste Time e Life Henry Luce, uno sponsor chiave del fascista Congress for Cultural Freedom - "raccomandò" un collega membro dello SMOM, il Generale Giovanni De Lorenzo, come nuovo capo del SIFAR. Nel 1962, la CIA aiutò a insediare De Lorenzo come capo dei Carabinieri, mentre egli ancora manteneva il controllo del SIFAR. Egli iniziò lo spurgo degli ufficiali che non riteneva sufficientemente "anticomunisti", sia a suo giudizio che a quello dell'addetto militare statunitense Vernon Walters.
Il Cavaliere di Malta Generale Giovanni De Lorenzo
Il capo della stazione CIA di Roma William Harvey, nel frattempo, stava reclutando "squadre d'azione" per gettare bombe e attaccare quelli di sinistra. Queste squadre lanciarono un attacco contro una manifestazione pacifica a Roma nel 1963, lasciando 200 persone ferite e compiendo gravi danni ad una parte della città. L'azione fu in seguito linkata a Gladio, su testimonianza di un generale dei servizi segreti. Nel 1963 Borghese divenne presidente del Banco di Credito Commerciale e Industriale, un "post cerimoniale" molto ben pagato, che gli fu assegnato per sviluppare le sue capacità. La banca era stata prima di proprietà del finanziere siciliano Michele Sindona, un fascista durante la seconda guerra mondiale, che in seguito riciclò fondi da eroina per la mafia siciliana, e poi divenne una potenza nella P2. La banca di Borghese fu coinvolta in un "vasto settore" di interessi economici conservatori, che includevano il figlio del dittatore della Repubblica Dominicana Rafael Trujillo, la Spagna di Franco e i circoli reazionari in Vaticano e nel Partito della Democrazia Cristiana. Alla fine la banca crollò, ma Borghese riuscì quasi a farla franca. "Quello che è significativo", scrivono Greene e Massignani, "è che Borghese aveva chiaramente molti contatti su base nazionale così come a livello internazionale. Queste connessioni si estendevano a livelli molto alti. Sembrava inoltre che i mezzi finanziari di cui aveva bisogno per sopravvivere potessero provenire, dopo la fine della guerra, da tali contatti." Gli autori fanno anche notare che la sua carriera era strettamente parallela a quella dell'ex commando SS Otto Skorzeny in Spagna.

Serie di colpi di Stato


Dal 1962 al 1964, la Sinarchia iniziò un cambiamento di fase negli affari internazionali con, tra le altre cose, la crisi dei missili di Cuba, l'assassinio del presidente John F. Kennedy (e di Enrico Mattei), gli attentati al presidente francese Charles de Gaulle, l'avvio della guerra in Vietnam e il lancio della controcultura giovanile sesso-droga-rock and roll. L'Italia non ne fu esente.

Mentre il primo ministro Aldo Moro nel 1964 stava negoziando il suo primo governo con la partecipazione dei socialisti, i Sinarchisti scatenarono una minaccia di colpo di stato, che andava sotto il nome di "Piano Solo". La sua principale figura pubblica era il presidente Antonio Segni, e Borghese fu un protagonista. 
Le spiegazioni usuali dei colpi di Stato legati a Gladio puntavano invariabilmente l'attenzione  "nell'apertura a sinistra" di Moro come motivazione. Tuttavia, c'è un'altra ragione, interna alla stessa Italia (in aggiunta alle conseguenze globali di un colpo di stato in Italia), ma che è del tutto coerente  con il tentativo della Sinarchia di fermare lo sviluppo economico in Italia. Questa altra dimensione emerge chiaramente nella spiegazione del Piano Solo da parte di Claudio Celani, esperto di affari italiani e di lotta al terrorismo dell'EIR:"Segni, un democristiano di destra, fu manipolato da un ufficiale dei servizi segreti, il colonnello Renzo Rocca, capo della divisione economica del SIFAR, il servizio segreto militare. Rocca (che, dopo il suo compito al SIFAR, andò a lavorare presso la casa automobilistica FIAT a Torino [della famiglia oligarchica Agnelli - ed.])[nota di nwo-truthresearch: dal sito ufficiale dell'ordine di Malta apprendiamo che anche Gianni Agnelli fu Cavaliere di Malta, citiamo testualmente:"Sono stati Cavalieri di Malta, Guglielmo Marconi, il Caravaggio e Gianni Agnelli, non lo è Luciano Moggi, lo è Papa Ratzinger"], riferì a Segni che l'establishment economico e finanziario prevedeva una catastrofica crisi economica se i socialisti fossero entrati nel governo. In realtà, alcuni monopoli di grandi dimensioni (nelle mani delle famiglie stesse che avevano sostenuto il regime di Mussolini) temevano che il nuovo governo avrebbe introdotto riforme per spezzare il loro potere nel settore immobiliare, nell'energia, nella finanza e nella pianificazione economica."
Consigliato da Rocca, Segni chiamò il capo del SIFAR, il Generale Giovanni De Lorenzo, e gli chiese di preparare una lista di leader politici da circondare in caso di insurrezione. De Lorenzo preparò il "Piano Solo", che comprendeva una lista di 731 individui che dovevano essere internati presso i campi Gladio in Sardegna. Greene e Massignani osservano:"Nel supporto ai Carabinieri c'erano civili politicamente più accettabili, in gran parte costituiti dalla ex Decima MAS, paracadutisti, soldati e marinai della RSI [Repubblica di Salò]". Secondo Remo Orlandini, un collaboratore top di Borghese ed erede di un impero navale :"Borghese era amico di De Lorenzo" e avrebbe dovuto partecipare personalmente al colpo di stato. Il colpo di stato non avvenne, il che fece "arrabbiare Borghese".
Ai primi di maggio del 1965 all'Hotel Parco dei Principi a Roma ebbe luogo un incontro, che i pubblici ministeri italiani considerano la riunione di pianificazione della "Strategia della Tensione" del 1969-1974. Essa fu sponsorizzata da un istituto gestito dal capo di stato maggiore delle forze armate italiane, sul tema della "guerra rivoluzionaria". I partecipanti progettarono di come la  presunta minaccia da parte del PCI doveva essere prevenuta attraverso una "guerra controrivoluzionaria". (Il totale dei voti del PCI stava generalmente aumentando nella seconda metà degli anni '60). Erano presenti i leader dei gruppi terroristici fascisti, Avanguardia Nazionale (AN) e Ordine Nuovo (ON), giornalisti pro fascisti, militari e servizi segreti vari. Uno dei giornalisti fascisti presenti fu Guido Giannettini, che era anche un agente dei servizi segreti italiani, il quale, quattro anni prima, aveva insegnato in un seminario presso la US Naval Academy su "Le tecniche e le prospettive di un colpo di stato". Sebbene Borghese stesso non fu presente, il suo luogotenente Stefano delle Chiaie, il capo nominale di AN, c'era. Delle Chiaie probabilmente era stato reclutato dalla unità segreta UAR (Ufficio Affari Riservati) del Ministero dell'Interno italiano già negli anni '60 e fu il luogotenente di Borghese nel complotto per il colpo di stato del 1970. Durante gli anni '60, fino al suo tentativo di colpo di stato del 1970, Borghese fondò o fu intimamente coinvolto in almeno tre organizzazioni terroristiche fasciste: l'AN di Delle Chiaie, l'ON e il Fronte Nazionale (FN), che Borghese fondò nel 1968 con il solo scopo, secondo un documento del SID (come fu ribattezzato il SIFAR dopo il 1965) "di sovvertire le istituzioni dello Stato per mezzo di un colpo di Stato." Due di queste erano rappresentate alla riunione di Parco dei Principi. Tutte e tre erano gestite da agenti della NATO o dai servizi clandestini italiani, in particolare l'UAR e il SIFAR/SID. 
Stefano delle Chiaie
Delle Chiaie, il luogotenente di Borghese, fu quasi certamente un agente dell'UAR, e la stessa "AN si sospettava che fosse una creazione dell'UAR." Greene e Massignani riferiscono che "molti membri di FN, ON e AN erano stati addestrati in tecniche di disinformazione e guerriglia al campo speciale [della Nato] in Sardegna," mentre l'attentatore di ON Vincenzo Vinciguerra aggiunse che "i movimenti di destra come AN o ON non solo erano collegati con i servizi segreti italiani e quelli della NATO, ma erano da loro presidiati."
Gli interventi della NATO non erano limitati all'Italia. In Grecia, nel 1967, nonostante l'ondata di terrore, il partito di centrosinistra Unione di Centro, sotto l'ex primo ministro George Papandreou, si aspettava di tornare al potere. La notte del 20-21 aprile 1967 l'esercito greco fece un colpo di stato. Esso coinvolse l'esercito greco stay-behind, il LOK, e fu basato sul piano Prometheus, un piano di emergenza della NATO per combattere "un'insurrezione comunista". Il colpo di stato fu parzialmente finanziato dal Piduista Michele Sindona, e, in breve tempo, gli italiani furono inviati in Grecia per l'addestramento paramilitare.
Nel 1968 Gladio aveva intensificato la sua formazione presso la base NATO in Sardegna. "Nell'arco di pochi anni 4000 laureati furono posizionati in posti strategici. Almeno 139 depositi d'armi, tra cui alcuni alla caserma dei carabinieri, furono a loro disposizione", riferiva Arthur E. Rowse, che aveva esaminato in profondità le attività Gladio. Il terrorismo esplose in Italia con 147 attacchi nel 1968, altri 398 nel 1969 e raggiunse il picco di 2498 nel 1978. Gli sforzi di Borghese furono parte fondamentale di questi. Uno dei primi membri del FN, il progetto di Borghese per uno stato "oltre il centro, la destra e la sinistra", fu il capo della P2 e Cavaliere di Malta Licio Gelli. Come Borghese, Gelli aveva combattuto per Franco e Mussolini e fu reclutato dal SIFAR nel 1950. Gelli era il "principale intermediario" tra la CIA e De Lorenzo.
Nel FN Borghese era noto come "il Comandante" e fondò "gruppi di azione" in tutto il paese. Il FN (come AN) era strutturato in due parti: I Gruppi "A", che erano la faccia pubblica del FN, e i clandestini Gruppi "B", la cui esistenza era solitamente sconosciuta anche ai membri dei rispettivi gruppi A. I gruppi B dovevano essere utilizzati nel terrorismo, nella "Strategia della Tensione" finalizzata a produrre un cambiamento nel governo italiano, la quale esplose con la strage di piazza Fontana il 12 dicembre 1969, in cui furono uccise 16 persone e ferite 58. I membri dell'ON connesso a Borghese furono arrestati perché sospettati del delitto, ma la cover-up gestita dalla P2 e dai servizi segreti assicurò la loro liberazione.
Il terrore e i tentativi di colpo di stato si intensificarono dopo che si insediò il presidente Nixon nel 1969. Il suo consigliere per la sicurezza nazionale Henry Kissinger dava gli ordini a Licio Gelli attraverso il vice di Kissinger, il Generale Alexander Haig, e Gelli manteneva molti contatti di alto livello nel Partito Repubblicano degli Stati Uniti. Il Sinarchista [ e Cavaliere di Malta, ndt] Kissinger fu aspramente contrario ad una sovranità in Italia. Con il Partito Socialista al governo in quel momento, gli Stati Uniti aprirono i rubinetti finanziari per le forze "anticomuniste" - incluso il neofascista MSI - e versarono 10 milioni di dollari nel solo 1970. Greene e Massignani osservano:"I soldi incanalati [all'ambasciatore americano Graham] Martin arrivavano per tramite del banchiere vaticano amico e patrono di Borghese, Sindona."
Il 1° giugno 1970, Borghese nominò Delle Chiaie a capo dei gruppi "B" e andò avanti con i piani di colpo di stato. L'ambasciatore americano Martin gestiva alcuni finanziamenti, attraverso il suo contatto principale, il Generale Vito Miceli, che assunse come capo del SID nel mese di ottobre del 1970. Prima di diventare capo del SID, Miceli si era incontrato diverse volte con Borghese a casa di Remo Orlandini, luogotenente di Borghese ed erede delle costruzioni navali. Martin non era un semplice incaricato diplomatico: il ferocemente destrorso colonnello Martin era appena uscito dall'Ambasciata di Thailandia, dove egli aveva fortemente armato il governo Thailandese per congiungersi agli Stati Uniti in Vietnam, e avrebbe lasciato l'Italia nel 1979 per assumere il posto a Saigon. Durante il 1970, Martin mantenne legami multipli con Borghese, anche attraverso l'operativo FN Pier Talenti, che possedeva una compagnia di autobus che sarebbe stata utilizzata nel tentativo di colpo di stato; e attraverso il probabile operativo CIA Hugh Fenwich, che fu all'incontro con Orlandini.
Borghese istituì a Roma il quartier generale politico-militare per il colpo di stato, mentre quello militare lo insediò in uno dei cantieri navali di Orlandini. Nella notte del 7 dicembre 1970, un gruppo di 50 paramilitari AN guidati da Delle Chiaie fu condotto nell'armeria del Ministero dell'Interno alle istruzioni della vecchia recluta di Angleton, il capo dell'UAR Federico D'Amato. Secondo i resoconti dei giornali, Angleton stesso arrivò a Roma poco prima del tentativo di colpo di stato, e la lasciò poco tempo dopo. Altre truppe presero posizione a Roma, Milano e altrove, e la mafia in Calabria stava programmando di indossare le uniformi dei Carabinieri e giocare il suo ruolo. Borghese aveva preparato una dichiarazione da leggere in televisione per giustificare il colpo di stato e aveva intenzione di inviare le truppe italiane in Vietnam. All'ultimo minuto ricevette una telefonata e interruppe il colpo di stato. Borghese fuggì nella Spagna di Franco, dove continuarono le sue attività, fino alla sua morte nel 1974, che rimane misteriosa. Si sa che lui e Delle Chiaie incontrarono il dittatore Generale Augusto Pinochet in Cile nell'aprile del 1974. Era presente anche il capo dei servizi segreti della polizia cilena, il colonnello Jorge Carrasco, un protagonista delle torture e degli omicidi dell'Operazione Condor. Borghese morì in Spagna nel 1974. Delle Chiaie disse che era stato avvelenato, a quanto pare perché in Italia erano in corso le indagini sul colpo di stato del 1970. Dopo la morte di Franco, l'anno successivo, Delle Chiaie partì per il Cile, al fine di giocare un ruolo chiave nell'Operazione Condor, e in seguito continuò questo lavoro in Bolivia, in collaborazione con il famigerato capo della Gestapo Klaus Barbie.

L'Agenzia di Assassinio della NATO


L'estensione del terrorismo, degli omicidi e la ridefinizione del panorama politico europeo attraverso Gladio e le unità correlate dirette dalla NATO, è stupefacente. Tuttavia, qui deve essere aggiunto un avvertimento vitale. L'apparato dietro il terrore della "strategia della tensione" che destabilizzò l'Europa per gran parte del periodo della Guerra Fredda, era prima di tutto un apparato sinarchista privato incorporato nella NATO e nelle organizzazioni dei servizi segreti nazionali, incluse le agenzie clandestine "ufficiali" come Gladio. Queste reti "parallele", popolate da veterani dell'apparato bellico fascista e nazista, associate a società segrete come la P2 e con facciate come la Rosa dei Venti e i Nuclei di Difesa dello Stato, a volte avevano inviato i loro agenti nelle posizioni top nelle strutture "ufficiali", creando l'apparenza pericolosamente allettante, ma falsa, che le agenzie ufficiali di per sé - incluso la NATO - dirigessero i programmi di terrore/destabilizzazione.

La confusione su questo punto è pericolosa e comprensibile. Quando fu rivelata la lista della P2 nei primi anni '80, successivamente alla morte del banchiere Roberto Calvi, divenne chiaro che la loggia segreta aveva penetrato praticamente l'intero apparato di sicurezza e le strutture dei partiti politici dell'Italia e di diverse altre paesi dell'Europa e dell'America Latina. La carneficina portata avanti da questo apparato "parallelo" fu sensazionale. Solo in Italia, il teatro principale della guerra Gladio, ci furono 14.591 "atti di violenza con una motivazione politica", secondo il senatore italiano Giovanni Pellegrino, capo della Commissione Parlamentare per Fallite Identificazioni degli Autori dei Massacri ("Commissione per il Terrorismo", in funzione dal 1994 al 2001, che esaminò sia Gladio che la loggia P2). "Può valere la pena ricordare che questi 'atti' hanno lasciato 491 morti e 1.181 feriti e mutilati, le cifre di una guerra, senza pari in qualsiasi altro paese europeo."
Oltre alla base Gladio della NATO in Sardegna, il supporto logistico per Gladio in Italia e in Francia fu gestito dal fronte NATO nel Portogallo del dittatore Antonio de Oliveira Salazar, Aginter Press, che lì gestiva anche le unità stay-behind. Essa fu diretta da un ex membro del movimento anti de Gaulle [la pro fascista Organizzazione Militare Segreta (Secret Army Organization - OAS)] di nome Yves Guerin Serac, che si trasferì in Portogallo dopo che de Gaulle lasciò l'Algeria. Guerin Serac disse, smentendo gli obiettivi dei suoi maestri sinarchisti:"Dopo la OAS sono fuggito in Portogallo per portare avanti la lotta ed espanderla alle sue dimensioni appropriate, vale a dire, una dimensione planetaria." Egli delineò il suo piano per "sconfiggere il comunismo", usando il "terrorismo comunista" orchestrato dalla NATO come scusa.
"Nella prima fase della nostra attività politica dobbiamo creare il caso in tutte le strutture del regime. Due forme di terrorismo possono provocare una situazione del genere: il terrorismo cieco (commettendo stragi indiscriminate che provocano un gran numero di vittime), e il terrorismo selettivo (eliminando persone selezionate). Questa distruzione dello Stato deve essere effettuata, per quanto possibile, sotto la copertura delle 'attività comuniste'. Dopo di che dobbiamo intervenire al cuore dell'esercito, del potere giuridico e della chiesa, al fine di influenzare l'opinione popolare, suggerire una soluzione e dimostrare chiaramente la debolezza dell'apparato giuridico attuale...l'opinione popolare deve essere polarizzata in modo tale che noi dobbiamo essere rappresentati come l'unico strumento in grado di salvare la nazione. E' ovvio che avremo bisogno di notevoli risorse finanziarie per effettuare tali operazioni."
Il rappresentate di Aginter Press per l'Italia, secondo l'ON Vincenzo Vinciguerra, era Stefano Della Chiaie. Delle Chiaie, secondo Daniele Gasner, "avrebbe condotto presumibilmente più di mille attacchi sanguinosi, tra cui circa 50 omicidi in Spagna".
Negli omicidi in Portogallo e nelle sue colonie, l'Aginter Press lavorava con il servizio segreto portoghese, il PIDE. Secondo i giornalisti portoghesi esso fu coinvolto nell'assassinio di Eduardo Mondlane, presidente del Fronte di Liberazione del Mozambico (Frelimo) nel 1969, e di Amilcar Cabral, leader di liberazione nazionale in Guinea-Bissau nel 1973. E, secondo le più recenti rivelazioni dell'ex senatore italiano Sergio Flamigni, l'apparato "parallelo" aveva coordinato il rapimento e l'assassinio dell'ex Primo Ministro Aldo Moro, attraverso la sua unità delle Brigate Rosse, il 16 Marzo 1978, il giorno in cui il governo della DC sotto Giulio Andreotti, supportato dal PCI, stava finalmente entrando in carica.
Le reti dei sinarchisti infiltrate nelle strutture della NATO e di Gladio furono anche coinvolte in altri assassini di capi di Stato o di governo?
Il 22 novembre 1963, l'assassinio del presidente John F. Kennedy fu coordinato dai quartier generali della Permindex corporation a Roma e a New Orleans, della quale, l'intelligence francese SDECE scoprì che aveva anche stanziato 200.000 per un attentato a de Gaulle.
Anche un esame superficiale del nocciolo duro di vedute fasciste e delle connessioni della maggior parte del personale Permindex/CMC, dei loro numerosi legami di alto livello con l'intelligence angloamericana, insieme ai loro legami finanziari, non lascia alcun dubbio sul fatto che Permindex e il suo braccio con sede a Roma, il Centro Mondiale Commerciale (CMC), facevano parte della struttura parallela NATO/Gladio. Permindex fu registrata a Berna, in Svizzera, nel vecchio luogo preferito da Dulles. Essa fu presieduta da un alto veterano della Special Operations Executive (SOE) e dell'OSS, l'avvocato e finanziere canadese Louis Mortimer Bloomfield, l'azionista di maggioranza in Permindex (che possedeva anche il 50% di CMC). Il suo consiglio di amministrazione era un miscuglio di devoti "anticomunisti", aristocratici e fascisti con vari pedigree nell'intelligence. Questi includevano il Conte Guitierez di Spadafora, l'ex sottosegretario dell'agricoltura di Mussolini, segretario di un movimento separatista siciliano sponsorizzato dai britannici, e il cognato di Hjalmar Schacht, il finanziere principale del nazismo internazionale del dopoguerra; Carlo d'Amelio, un avvocato romano che aveva supervisionato le partecipazioni finanziarie della Casa dei Savoia, e, secondo alcuni resoconti, anche della famiglia Pallavicini, e fu il presidente fondatore del CMC; Giuseppe Zigotti, presidente dell'Associazione Nazionale Fascista per la Milizia Armata; diversi altri fascisti del tempo di guerra e l'ex OSS di Londra e veterano SOE, il Colonnello Clay Shaw, l'ufficiale addetto alle operazioni di assassinio.
La Permindex fu presieduta dal canadese Bloomfield [un Cavaliere di Malta, ndt], mentre il suo braccio internazionale, CMC, aveva sede a Roma, e la società di Clay Shaw in New Orleans, International Trade Mart, era una sussidiaria di Permindex/CMC. Secondo i documenti rilasciati grazie al Freedom of Information Act (FOIA), Shaw, il veterano dell'OSS, lavorava anch'egli per la CIA. Vennero fuori ampie prove del coinvolgimento di Shaw nell'assassinio, per il quale egli fu incriminato dal procuratore del distretto di New Orleans Jim Garrison. In particolare, uno dei nomi presenti nella rubrica personale di Shaw era quello della principessa Marcella Borghese, un membro della famiglia del Principe Nero. E una delle figure di basso livello nell'ambito della trama, il possessore di un nightclub di Dallas, Jack Ruby, (che assassinò lo zimbello Lee Harvey Oswald), notificò più volte nelle lettere dal carcere che "i nazisti e i fascisti erano dietro l'omicidio Kennedy." Secondo il molto credibile manoscritto Torbitt "Ruby era molto più informato della cospirazione della maggior parte degli altri."

[
Nota di nwo-truthresearch:"Secondo Nomenclature of an Assassination Cabal (1970) di William Torbitt, la Division Five dell'FBI sovrintendeva l'ufficio di soppressione delle evidenze nel ruolo nell'omicidio di JFK. [Il Cavaliere di Malta] Bloomfield, un direttore di PERMINDEX governata da Roma, fu un coordinatore top per "Il Team Segreto" nella pianificazione dell'assassinio. Senza dubbio, Bloomfield fu consigliato dai Gesuiti che governano Montreal e/o da quelli della St. Francis Xavier University in Nuova Scozia, dove egli era un finanziare di fiducia. Dato che Bloomfield era un sostenitore accanito del regno del Papa di Gerusalemme e, attraverso la sussidiaria PERMINDEX, il Centro Mondiale Commerciale (CMC), giurò fedeltà all'obiettivo dell'Ordine che "Roma si sarebbe ripresa ancora una volta la sua posizione come centro del mondo civilizzato", ciò era nell'interesse del Papa Nero e della sua nuova colonia Israele per il fine dell'eliminazione del Presidente Kennedy "
Eric Jon Phelps, Vatican Assassin III, pag. 1520]

Enormi risorse finanziarie scorrevano attraverso Permindex/CMC con nessuno scopo commerciale. Alcuni di questi fondi, per lo meno, erano forniti attraverso le banche che avevano in precedenza finanziato i nazisti, tra cui una intimamente associata con Allen Dulles dal tempo del suo lavoro negli anni '30 con i cartelli nazisti, attraverso il suo compito prefissato come capo della CIA dal 1953 al 1961. Alcuni accenni, nella stampa francese e italiana, riguardo al fatto di dove sarebbe stato trovato il denaro, riportano che l'ufficiale CMC Ferenc Nagy, il feroce anticomunista ex primo ministro dell'Ungheria, stava finanziando Jacques Soustelle e l'OAS, insieme ad altri movimenti fascisti europei; o si trovano nell'osservazione del procuratore distrettuale di New Orleans Garrison circa "la vita segreta di Shaw come uomo dell'Agenzia (CIA) che cerca di far ritornare il fascismo in Italia."[6]

Le unità della NATO furono anche coinvolte in almeno alcuni dei numerosi attentati al presidente francese Charles de Gaulle nel 1962-63, i quali furono senza dubbio uno dei fattori per cui de Gaulle ritirò la Francia dal comando militare della NATO nel 1966. La Francia, dopo tutto, era stato un obiettivo chiave dell'"Operazione Smagnetizzare" della NATO negli anni '50, e gli operativi OAS "anticomunisti" e aspramente anti de Gaulle, come Guerin Serac, erano i partner naturali della NATO. L'ammiraglio Pierre Lacoste, direttore del servizio segreto militare francese DGSE (1982-85), ha ammesso, dopo che Andreotti aveva denunciato l'esistenza di Gladio nel 1990, che alcune "azioni terroristiche" contro de Gaulle e i suoi piani per liberare l'Algeria, erano state portate avanti da gruppi che coinvolgevano "un numero limitato di persone" dell'organizzazione Gladio francese!
Cinque anni di indagini da parte dell'agenzia di intelligence francese SDECE sul complotto per l'assassinio di de Gaulle nel 1962, rilevarono che l'assassinio era stato pianificato a Bruxelles, nella sede della NATO, da uno specifico gruppo di generali britannici e francesi, che impiegarono ex fascisti per il bagno di sangue pianificato.
E poi c'è il caso del primo ministro svedese Olof Palme, che fu assassinato il 28 febbraio 1986 a Stoccolma. Mentre non vi è alcuna prova schiacciante del coinvolgimento del network parallelo di Gladio, ciò fu sospettato da giornalisti svedesi investigativi. Il 28 aprile 1992, il quotidiano maggiore svedese, Dagens Nyheter, titolava:"Un Network di Intelligence Top Secret Dentro la NATO è Dietro alla Morte di Olof Palme." Il giornalista Goran Beckerus accusò che la sede operativa del Comitato Clandestino Alleato della NATO, conosciuta con le sue iniziali SOPS (in lingua originale, ndt), aveva supervisionato l'assassinio sotto il nome in codice "Operazione Albero."

L'aristocrazia e i Cavalieri di Malta


Per scoprire i veri autori del terrorismo internazionale, ci si deve muovere in un territorio che solo Greene e Massignagni ci suggeriscono.
Il Cavaliere di Malta Licio Gelli
Di volta in volta, gli investigatori italiani di Gladio e P2 hanno suggerito che le prove davanti a loro erano solo i tracciati più  superficiali di un'attività derivante da una struttura di potere di vasta portata e ben consolidata. Per esempio, il senatore Pellegrino, capo della "Commissione sul Terrorismo" del Parlamento Italiano, è convinto che il Gran Maestro della P2 Licio Gelli sia stato un uomo di facciata di cerchi nascosti di potere molto più grandi; che, se la P2 era un "porto", allora Gelli, che è recentemente riemerso per vantarsi di aver fatto "decollare il paese", sarebbe solo "L'Autorità Portuale". Chi o che cosa costituisce questo maggiore potere? Dall'esterno del paese, la Sinarchia angloamericana. Ma Gladio e l'incorporata "Gladio parallela" non avrebbero potuto funzionare all'interno dell'Italia solo attraverso il reclutamento dei leader dei servizi segreti; la sua protezione avrebbe dovuto coinvolgere delle forze più potenti all'interno dell'Italia stessa.
Greene e Massignani fanno notare che la X MAS - che diventò un componente chiave  di Gladio - annoverava tra la sua leadership un certo numero dei migliori aristocratici italiani, sebbene essi ne citino solo due: lo stesso "Principe Nero" e il pretendente al trono d'Italia, il Principe Aimone Duca d'Aosta. In realtà, il Duca fu privilegiato, da molti appartenenti alla nobiltà nera romana, sopra Vittorio Emmanuele III, che regnò dal 1900 al 1945, e che quindi fu il re durante l'era Mussolini, il quale fu nominalmente il Primo Ministro del re. Il leader riconosciuto della nobiltà nera italiana, la principessa Elvina Pallavicini, una volta proclamò:"Il Duca di Aosta sarebbe stato molto meglio, ma ora siamo bloccati con Vittorio Emmanuele." Quanti altri aristocratici tra la leadership X MAS divennero anch'essi delle figure chiave, come Borghese, nell'organizzazione Gladio della NATO?
E' certo che gli aristocratici giocarono un ruolo vitale in una delle più infami operazioni della Gladio "parallela", il rapimento e l'assassinio di Aldo Moro. Guardando con più attenzione, scopriamo quello che non è una vera sorpresa: i membri della più potente organizzazione internazionale dell'aristocrazia mondiale, lo SMOM, svolsero un ruolo essenziale nella creazione delle "rat-lines" del Vaticano/Intelligence Britannica/CIA e in altre cruciali attività "anti-comuniste" alla fine della seconda guerra mondiale. Allen Dulles e James Angleton erano membri dello SMOM. Numerosi membri dello SMOM erano anche membri importanti della loggia P2; tuttavia, tra le due organizzazioni, lo SMOM è incomparabilmente più vecchio e potente. Infatti, dalle prove disponibili, si deve pensare in modo più appropriato alla P2 come ad un sottoprodotto "operativo" dello SMOM. Vediamo di esaminare brevemente il ruolo degli aristocratici nell'assassinio Moro, e poi lo SMOM in modo più dettagliato.
La struttura Gladio fu così chiamata alla maniera della spada corta Romana, Gladio. Quando Aldo Moro fu ucciso il 9 maggio 1978, all'apparenza dalle Brigate Rosse, egli fu scaricato al di fuori di uno stadio romano dove i gladiatori solevano combattere fino alla morte. Il collegamento simbolico era chiaro, come sottolineato da Mino Pecorelli, giornalista investigativo e talvolta portavoce di elementi all'interno del SID. Il leader delle Brigate Rosse responsabile dell'operazione era Mario Moretti. 
Mario Moretti
L'ex senatore Flamigni, in un recente libro, ha documentato che Moretti fu un protetto, quasi fin dall'infanzia, di un'importante famiglia aristocratica, la Casati-Stampa. La marchesa Annamaria Casati Stampa aveva diversi giovani amanti neofascisti, uno dei quali era probabilmente Moretti, del quale ella pagava la sua alta formazione scolastica. Sotto la direzione di Gladio, il neofascista Moretti si trasformò in seguito in uno "di sinistra" e si diresse verso le Brigate Rosse.[7] Le connessioni al fascismo scorrevano in profondità nella famiglia Casati Stampa: lo zio del marito, Alessandro, era stato un ministro nel primo governo Mussolini, e poi, quando Mussolini fu gettato via, divenne un ministro del primo governo monarchico. L'amico più stretto della famiglia Casati Stampa era il senatore del Partito Liberale Giorgio Bergamasco. Bergamasco, a sua volta, fu uno dei fondatori del Comitato di Resistenza Democratica guidato dal conte aristocratico piemontese Edgardo Sogno Rata del Vallino. Sogno aveva combattuto per Franco durante la guerra civile spagnola, ed in seguito per Mussolini; e nel 1943 si avvicinò al SOE britannico. Fu anche sul libro paga di Allen Dulles per anni, per 10 milioni di lire al mese, e il suo Comitato divenne un altro nucleo dell'estesa organizzazione Gladio. Sogno condusse un tentativo di colpo di Stato nel 1974, che fu sventato dal ministro della difesa Giulio Andreotti. Flamigni nel suo libro ha dimostrato come la linea dura della fazione delle Brigate Rosse guidata da Moretti fu in realtà gestita attraverso organizzazione di Sogno controllata dalla NATO.
Poco dopo l'assassinio di Moro, i colleghi di LaRouche in Italia pubblicarono un opuscolo dal titolo:"Chi ha ucciso Aldo Moro?", che attirò l'attenzione verso famiglia oligarchica Caetani di Roma, presso il cui palazzo era stato ritrovato il corpo di Moro. In seguito alle indagini da parte di altri, si aggiunse che il vero capo di Gladio era l'aristocratico inglese Hubert Howard, un funzionario dell'intelligence britannica nella seconda guerra mondiale e nei decenni successivi, che aveva sposato la principessa Lelia Caetani, figlia di Roffredo Caetani, 17° Duca di Sermoneta.  Howard e sua moglie vivevano nel palazzo Caetani, come faceva Igor Markevich, un agente doppio o triplo dei servizi di intelligence Occidentali, Israeliani e Sovietici. Lui e Howard erano leader di alto livello della massoneria "esoterica", e, secondo alcuni resoconti, avevano condotto i "negoziati" con le Brigate Rosse per la liberazione di Moro - una comoda copertura di una relazione costante. Il veterano dell'intelligence britannica Howard fu anche indicato da qualcuno come il capo segreto di Gladio. Il resoconto è credibile. Howard fu un membro di una delle famiglie più potenti della Gran Bretagna, i Duchi di Norfolk, e i Cattolici Howard avevano avuto rapporti intimi con l'aristocrazia italiana, in particolare quella di Venezia, almeno a partire dal 18° secolo. Sua madre, per esempio, era un membro della potente famiglia Giustiniani di Venezia e Genova, che sosteneva di discendere dall'imperatore Giustiniano. Un Howard era stato Cardinale Vescovo di Frascati, alle porte di Roma, nel 19° secolo, una posizione mantenuta un paio di secoli prima da un Caetani. Sebbene da lungo tempo fosse un potere nella Chiesa - Benedetto Caetani fu incoronato Papa Bonifacio VIII alla fine del 13° secolo - i Caetani divetarono parte dell'ala nominalmente "illuminata" dell'aristocrazia italiana a partire dal 20° secolo, ed esercitarono ancora una grande influenza sotto Mussolini e in seguito. 

Nessun resoconto del ruolo dell'aristocrazia italiana nel promuovere il fascismo e il terrorismo deve omettere il ruolo della Principessa Elvina Pallavicini. Come capo dell'associazione integralista internazionale della nobiltà cattolica "Noblesse et Tradition," la Pallavicini fu uno degli sponsor principali, sia a Roma che nel mondo, dell'Arcivescovo scismatico Marcel Lefebvre, scomunicato da Papa Giovanni Paolo II nel 1988. Fino alla sua morte recente, la Principessa fu anche uno degli sponsor principali di gruppi neofascisti italiani, incluso il supporto per  far emergere l'ex pornostar Alessandra Mussolini, nipote del Duce, come candidata per una coalizione elettorale di partiti neofascisti.

 
Il Sovrano Militare Ordine di Malta
 
Ovunque ci dirigiamo nelle investigazioni su P2, Gladio, "aristocrazia nera", terrorismo internazionale o nazismo internazionale, noi incontriamo lo SMOM - il Sovrano Militare e Ospedaliero Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta - conosciuto come "I Cavalieri di San Giovanni" o "Cavalieri di Malta".
 
Furono onnipresenti nella creazione delle infrastrutture finanziarie e umane del moderno terrorismo internazionale già durante la seconda guerra mondiale, e subito dopo. Il membro dello SMOM Barone Luigi Parilli, un industriale con connessioni di alto livello sia nelle SS e nelle SD di Hitler in Italia, che con i servizi di intelligence di Mussolini, fu il principale collegamento tra il Generale delle SS Karl Wolff e Allen Dulles a Berna. Lo SMOM ha conferito uno dei suoi massimi riconoscimenti, la Gran Croce al Merito Con Placca, all'ambasciatore statunitense in Italia Ellery Stone, che aveva salvato Borghese, e che divenne un vicepresidente della corporation ITT nel dopoguerra, che contribuì all'organizzazione del rovesciamento del presidente Salvador Allende nell'11 settembre 1973, e all'insediamento del dittatore Generale Augusto Pinochet.
Lo SMOM ha assegnato la Croce al Merito Seconda Classe al capo dell'OSS per l'Italia James Jesus Angleton nel 1946, circa nello stesso periodo che venne onorato il suo capo Allen Dulles. L'anno seguente esso conferì la Gran Croce al Merito con Placca al capo dell'Intelligence di Hitler sul fronte orientale, Reinhard Gehlen, uno dei quattro destinatari di questo premio al momento. Il fratello di Gehlen era il segretario di Thun Hohenstein, uno dei cinque membri del Sovrano Consiglio dell'ordine. Come capo dell'Institute for Associated Emigrations, Hohenstein stampò circa 2000 passaporti, che furono utilizzati per trasferire nazisti di prim'ordine verso nascondigli sicuri in tutto il mondo.
Altri Cavalieri di Malta includono i capi della CIA Allen Dulles, John McCone e William Casey. Un personaggio nazista internazionale come Otto Skorzeny fu un Cavaliere, così come lo era l'uomo d'affari J. Peter Grace, che usò l'immunità diplomatica dello SMOM come copertura per le attività Iran-Contra.
Numerosi capi dell'organizzazione di intelligence militare in Italia erano membri sia dello SMOM che della P2, incluso il Generale Giuseppe Santovito (ex capo del SISMI, che sostituì il SID dopo il 1977), l'ammiraglio Giovanni Torrisi, capo dello Stato Maggiore dell'Esercito, e il Generale Giovanni Allavena, capo del SIFAR. Un altro membro chiave della P2 che era Cavaliere fu il Conte Umberto Ortolani, membro del consiglio dirigente interno dello SMOM e veterano del servizio di controspionaggio di Mussolini. 

Alcuni affermano che egli era il vero cervello dietro la P2, ed egli sponsorizzò l'ingresso di Licio Gelli all'interno dello SMOM. Ortolani era un finanziere che, tra le altre cose, possedeva la seconda più grande banca dell'Uruguay, dove egli aveva un'enorme influenza; il fascista Gelli era stato in esilio in America Latina fino a che i più alti poteri non lo riportarono in Italia nei primi anni '60 per progettare quella che in seguito sarebbe diventata la P2.
Come per ogni organizzazione, non tutti i suoi membri sono colpevoli, e a volte nemmeno sono a conoscenza dei crimini dell'organizzazione. In questo caso, comunque, data la natura della bestia, costoro sarebbero relativamente rari. Oltre all'emersione ripetuta dei membri dello SMOM nelle attività connesse al terrorismo verso la fine della seconda guerra mondiale, una delle loro operazioni più recenti illustra la natura essenziale dell'organizzazione.
Nel 1978, nel pesante seguito degli omicidi del capo della Dresdner Bank Jürgen Ponto, dell'industriale tedesco Hanns-Martin Schleyer e di Aldo Moro, i Cavalieri di Malta furono colti in flagrante mentre coordinavano un operazione di assassinio contro Lyndon H. LaRouche Jr. LaRouche fu l'intellettuale autore del vertice di Berna di quell'anno, dove il presidente francese Valéry Giscard d'Estaing, il Cancelliere della Germania Ovest Helmut Schmidt, e il premier britannico James Callaghan (l'ultimo sotto costrizione), firmarono il Comunicato di Brema, che annunciava la formazione del Sistema Monetario Europeo. Lo SME, nelle parole di un ufficiale tedesco-occidentale, era destinato ad essere "il seme di un nuovo sistema monetario mondiale."
Brema impiantò l'orrore nei cuori dell'oligarchia mondiale. Un alto funzionario della Banque Bruxelles-Lambert, di proprietà dei Rothschild belgi, disse:"E' ammesso che fu il programma di LaRouche ad attraversare Brema. Se fosse passato, adesso certi importanti centri finanziari avrebbero perso il loro potere. E a molte persone ciò non piace." Il direttore di un istituto gestito dai Cavalieri in Belgio fu più succinto:"LaRouche è il nemico numero uno del gruppo di Londra." A New York, il Cavaliere Henry S. Bloch, direttore della banca d'investimento Warburg Pincus, le cui mani gli investigatori scoprirono essere in possesso di molte delle corde della congiura, proclamò che LaRouche era "molto pericoloso", e puntualmente lo paragonò a Malcom X, assassinato nel 1965.
Nelle loro indagini sullo SMOM, gli associati di LaRouche "scoprirono con loro sorpresa che la semplice menzione di esso incuteva timore e terrore nelle menti dei funzionari governativi d'alto rango, dei banchieri centrali, degli alti capi militari e commerciali, e degli alti dirigenti diplomatici e dell'intelligence," come riportato in un pamphlet pubblicato dall'organizzazione LaRouche a quel tempo, "The `Black International' Terrorist Assassination Plot to Kill Lyndon H. LaRouche, Jr."
Il pamphlet riferiva inoltre:"Il potere che l'Ordine concentra su di se è principalmente finanziario, attraverso il controllo diretto della maggior parte delle agenzie d'investimento leader del mondo Occidentale" e molto, molto di più. Il pamphlet rilevava inoltre:"Una seconda fonte di potere è la sua capacità di intelligence assolutamente senza pari." Vale a dire che lo SMOM è un principale braccio organizzativo della Sinarchia, che riunisce assieme gli aristocratici, i finanzieri e specifici funzionari militari e di intelligence più importanti del mondo. I suoi membri hanno nostalgia del mondo ultramontano che esisteva prima della nascita degli stati nazionali sovrani durante il Rinascimento, il che significava una perdita di potere e di privilegi delle loro famiglie. Per loro, quel mondo scomparso è come se fosse avvenuto ieri. Infatti, esso non è affatto scomparso del tutto, ma vive ancora, ed è centrato - come i Cavalieri stessi - sulle "banche centrali indipendenti" di discendenza veneziana in quasi ogni nazione del mondo, come sottolinea LaRouche.
I Cavalieri di San Giovanni furono fondati nel tardo 11° secolo e salirono alla ribalta nella Prima Crociata del 1095. Nel 1120, Papa Urbano II li aveva riconosciuti ufficialmente come ordine militare religioso, e per secoli rimasero una delle più potenti forze militari della cristianità, in primo luogo dalla loro sede sull'Isola di Rodi, e poi a Malta, dalla quale furono infine scacciati via da Napoleone nel tardo 18° secolo.
I Cavalieri furono riconosciuti come stato sovrano da un Imperatore Asburgico nel 16° secolo. Essi rimangono uno stato sovrano, gestito dalla loro sede in via dei Condotti a Roma. Essi mantengono la loro flotta di aeromobili, hanno relazioni diplomatiche con 92 paesi, nonchè con le Nazioni Unite e la Santa Sede, e godono dell'immunità diplomatica. L'ordine è interamente Cattolico Romano, e i suoi ranghi più elevati devono documentare un lignaggio e un blasone aristocratico di almeno tre secoli. Il Gran Maestro dell'ordine è sia un principe secolare che un cardinale della Chiesa. Riflettendo la sua storia, la sua appartenenza è ancora fortemente costituita da individui con un background militare o di intelligence. Papa Pio XII ordinò un'inchiesta su questa organizzazione nominalmente cattolica negli anni '50 del novecento. La Commissione Pontificia imputò all'ordine, tra le altre cose, che esso non avrebbe dovuto possedere la sovranità di uno Stato, e ordinò delle modifiche dello SMOM "per renderlo conforme alle decisioni della Santa Sede." Tuttavia, Pio XII morì prima che l'ordine potesse essere completamente imbrigliato.
Oltre allo SMOM Cattolico Romano, vi sono quattro ordini protestanti di Cavalieri, tutti fondati negli ultimi 150 anni o giù di lì, e tutti gestiti dalle case regnanti europee. Gli ordini della Chiesa Cattolica e Protestante si fusero effettivamente il 26 novembre 1963, quattro giorni dopo l'assassinio di Kennedy. Il Capo Sovrano dei Cavalieri britannici è la regina Elisabetta, mentre i Cavalieri olandesi erano diretti, fino alla sua morte, dall'ex ufficiale SS Principe Bernardo d'Olanda, consorte della regina Juliana. Nel 1927, lo SMOM romano autorizzò l'istituzione di un capitolo americano, i cui membri non dovevano dimostrare il loro lignaggio aristocratico. Il suo tesoriere e controllore laico fu John J. Raskob, l'aspro capo anti FDR del Comitato Democratico Nazionale, che nel 1934 contribuì a finanziare un tentativo di colpo di stato contro Roosevelt. Il suo gran protettore e consigliere spirituale fu il Cardinale Francis Spellman di New York; uno dei più stretti collaboratori della Guerra Fredda fu l'editore di Time/Life e cofondatore del Congress for Cultural Freedom Henry Luce.
Il Cavaliere di Malta/Cavaliere di Colombo Cardinale Francis Spellman
Un altro Cavaliere, che giocò un ruolo profondo nella storia finanziaria, economica e politica dell'Italia del dopoguerra, fu il il Principe Massimo Spada, il principale finanziere laico dell'Istituto per le Opere Religiose del Vaticano, comunemente chiamato "Banca Vaticana". Spada permise a Michele Sindona (connesso alla mafia, riciclatore di eroina e in seguito finanziere della P2) il suo ingresso nelle finanze vaticane, che, date le agevolazioni fiscali e lo status sovrano della Chiesa all'interno dell'Italia (come negoziato nel concordato del 1929 tra Mussolini e la Santa Sede), furono preziose per l'esecuzione di tutti i tipi di operazioni sporche.
Tuttavia, esaminando il Vaticano, bisogna sempre stare attenti a chiedersi:"Di quale Vaticano? Quello di tutti i papi moderni? O quello dell'aristocrazia nera?" Quindi, per svelare realmente tale questione, nella misura in cui interseca Ortolani, Gelli, Calvi, Spada e i loro soci "connessi al Vaticano", e le profonde, "permanenti" infrastrutture del terrore in Italia, bisogna scavare in profondità nella storia, in particolare quella di Venezia, per capire l'enorme potere ancora esercitato da coloro che il Papa Giovanni Paolo I chiamava "gli antichi", durante il tempo che fu Patriarca di Venezia. Dopo tutto, come ha sottolineato LaRouche, questi "antichi" di Venezia ci hanno dotato del moderno sistema parlamentare anglosassone, con le sue banche centrali controllate da privati, e la Sinarchia odierna all'attacco verso il dominio mondiale. Sotto la direzione angloamericana, quei veneziani "antichi" portarono, in prima battuta, anche Mussolini al potere, e poi organizzarono il mondo finanziario del Vaticano, in cui furono inseriti Ortolani, Gelli, Calvi, ecc.

L'Eredità della Storia: Il Fattore Veneziano


Nel 1582, le circa 40 famiglie che controllavano i grandi patrimoni e le estese capacità di intelligence di Venezia, si divisero in due fazioni: i
nuovi (i "nuovi" casati o famiglie) e i vecchi (i "vecchi" casati). In superficie, le denominazioni sembravano fare riferimento a quelle famiglie nobilitate dalla Serrata, la chiusura del Maggior Consiglio nel 1297, che vennero chiamate le nuove; mentre quelle che avevano già dei titoli nobiliari erano le vecchie. Infatti, lo sconvolgimento fu il risultato della creazione degli stati nazionali sovrani per la prima volta nella storia, come conseguenza del Rinascimento. La città-stato di Venezia, mai sopra le 200.000 persone, non avrebbe potuto resistere ai nuovi poteri in divenire, nati per promuovere il bene comune della propria cittadinanza; i semplici numeri, la scienza e la tecnologia, il potere militare erano troppo anche per i padroni potenti e subdoli della Serenissima (come è nota Venezia).
I nuovi si resero conto che, nonostante la sanguinosa guerra religiosa che Venezia aveva scatenato in Europa dopo il fallimento della Lega di Cambrai nello sconfiggere Venezia nel 1511, in  suoi giorni alla fine erano contati. Essi intrapresero diverse azioni strategiche. In primo luogo, sotto la guida di Paolo Sarpi, crearono la filosofia dell'empirismo, come una frode della certezza basata sui sensi, il cui scopo era quello di distruggere il metodo creativo di ipotesi platonico. In secondo luogo, ancora sotto la guida di Sarpi, essi lanciarono una guerra feroce contro il Vaticano, ponendosi come il bastione dell'Europa "illuminata" contro l'oscurantismo di Roma. In terzo luogo, essi portarono le emergenti potenze Protestanti Inghilterra e Olanda (la cui ascesa si deve in gran parte alla stessa Venezia) all'interno di quella che era sempre stata la pietra angolare della fortuna di Venezia, i suoi scambi commerciali con le Indie Orientali. I Veneziani fondarono la Compagnia Inglese delle Indie Orientali nel 1600 (da una fusione della Compagnia Veneziana con base in Inghilterra e la Compagnia Turca) e la Compagnia Olandese delle Indie Orientali nel 1602, e la ricchezza derivata da questo commercio contribuì a creare o arricchire un grande numero di famiglie aristocratiche in entrambi i paesi, secondo il modello veneziano. E, come LaRouche ha spesso sottolineato, la Compagnia Inglese delle Indie Orientali divenne la prima potenza mondiale nel 1763, sulla scia della Guerra dei Sette Anni, armata dagli inglesi, tra le potenze europee in contrasto, nel classico metodo veneziano del "dividi e conquista". In quarto luogo, essi trasferirono gran parte delle loro fortune (e anche alcuni dei loro familiari) a nord, prima in Olanda e poi in Inghilterra, dove crearono quello che sarebbe stato conosciuto nel 18° secolo come "il Partito Veneziano". Come parte di questo, essi stabilirono la famosa Wisselbank (Banca di Cambio) di Amsterdam nel 1609, la banca più potente del mondo, modellata sulle proprie banche private e controllate dai patrizi, seguita dalla Banca d'Inghilterra nel 1694, entrambe fungendo come modelli da cui furono create tutte le banche centrali da allora. In parte a causa di questi trasferimenti, il potere finanziario di Venezia rimase abbondantemente enorme nel 18° secolo, così come il suo leggendario sistema di spionaggio, magistralmente raccontato da Friedrich Schiller nella sua novella Der Geisterseher (il fantasma veggente) e dall'operativo dell'Intelligence Americana James Fenimore Cooper nel suo romanzo The Bravo [8]
La Barings Bank inglese, la banca della Compagnia Inglese delle Indie Orientali, per esempio, fu un veicolo per i fondi veneziani in Gran Bretagna e fu al centro del "Partito Veneziano" insieme alla Banca D'Inghilterra [nota di nwo-truthresearch: dall'enciclopedia ebraica apprendiamo che: "Qualcosa di analogo si verificò in Inghilterra quando la secolare concorrenza dei Barings con i Rothschild (i guardiani del tesoro pontifico, ndt) culminò con il fallimento dei primi nel 1893; ma in questo caso i Rothschild vennero in soccorso dei loro rivali e impedirono una catastrofe finanziaria."]
Napoleone Bonaparte era stato parzialmente sponsorizzato e finanziato dalle famiglie veneziane e genovesi: La Genovese Principessa Pallavicini fece il famoso gioco di parole che la sua famiglia possedeva "La Buona Parte" - "la parte migliore" - di lui. La sua famiglia Corsa era stata dipendente dalla nobiltà veneziana e genovese per secoli, e, come è stato fatto notare sopra, la sua sorella prediletta sposò un Borghese. Quando le devastazioni di Napoleone finirono, il Conte Giovanni Capodistria, un nobile veneziano che faceva il ministro del governo della Russia, quasi solamente di propria mano scrisse i documenti essenziali emessi dal Congresso di Vienna 1814-15, che istituì una Santa Alleanza ultra reazionaria [nota di nwo-truthresearch: contemporaneamente Papa Pio VII restaurò l'Ordine Gesuita nel 1814, con la bolla Sollicitudo omnium Ecclesiarum, in cambio della sua liberazione dal carcere, dove trascorse cinque anni sotto la persuasione dei Gesuiti. I Gesuiti avrebbero acquisito un potere incontrastato da lì in poi]. 
Capodistria edificò anche la moderna nazione svizzera, in parte come deposito per i fondi della famiglia veneziana, che furono anche utilizzati per fondare diverse compagnie di assicurazione nel tardo 18° secolo. Queste successivamente inclusero la Riunione Adriatica di Sicurtà (RAS) e le Assicurazioni Generali di Venezia e Trieste. [9]
A cavallo del 20° secolo, gli "antichi" di Venezia, sebbene in decadenza, comandavano ancora un importante potere finanziario e di intelligence, sia per conto proprio, ma anche perché essi erano dispiegati come parte del mondo dominato dai Britannici (ed in seguito dagli Angloamericani), che avevano creato i loro antenati. A seguito della scissione/ridistribuzione del 1582, essi clonarono se stessi e le loro istituzioni e metodi per dominare la protestante e spesso massonica Europa del nord, mentre mantenevano ancora il loro potere nelle loro sedi storiche di controllo nel meridione precedentemente governato dagli Asburgo, nei settori più cattolici dell'Europa, in particolare Italia e Spagna, e nella Chiesa di Roma. Essi giocarono un ruolo fondamentale nell'organizzazione delle guerre balcaniche che gettarono le basi immediate della Prima Guerra Mondiale, per la quale il britannico re Edoardo VII aveva tramato per decenni. Nel 20° secolo, un gruppo di finanzieri patrizi veneziani, guidati dal conte Piero Foscari di un'antica famiglia di dogi veneziani, istituì un certo numero di aziende e di banche. A capo di queste ultime ci fu la Banca Commerciale Italiana (BCI) e in particolare la sua filiale di Venezia. [10]
Sebbene Foscari fosse un leader indiscusso di questo gruppo veneto, la sua figura pubblica più attiva era Giuseppe Volpi, più tardi noto come Conte Giuseppe Volpi di Misurata, dopo il suo governo della Libia occupata dagli italiani nei primi anni '20 per conto di Mussolini.
Giuseppe Volpi
 Agendo come l'uomo di punta per un sindacato finanziario internazionale, incluso la Banca D'Inghilterra, i Mellon e la Casa dei Morgan, Volpi organizzò l'ascesa di Mussolini al potere, proprio come Schacht fece in seguito per quelle stesse forze nell'insediare Hitler al potere. Volpi fu ministro delle finanze di Mussolini dal 1925 al luglio 1928, a seguito di cui divenne un membro del Gran Consiglio del Fascismo, e, nel 1934, presidente dell'associazione degli industriali. Egli progettò la dottrina economica di Mussolini del corporativismo secondo il modello originariamente fissato da  Alexandre Saint-Yves d'Alveydre (1842-1909) [nota di nwo-truthresearch: Alexandre Saint-Yves era un occultista devoto Cattolico Romano: "In compagnia di Marie-Victorie, Saint Yves fu in grado non solo di approfondire e ampliare la sua ricerca psichica, ma anche a crescere nello status, tanto che egli fu fatto Marchese dalla Santa Sede, per mezzo di Papa Leone XIII [un papa istruito dai gesuiti] nel 1880, un improbabile riconoscimento per un uomo le sui credenze e i cui scritti avrebbero dovuto attirare la condanna o almeno i sospetti del Vaticano. La verità è spesso strana e meno logica della finzione." fonte]; "Figlio di un medico bretone, il titolo di "marchese d'Alveydre" gli fu conferito dal papa nel 1880. Nonostante le sue idee spirituali e mistiche non convenzionali, rimase un devoto cattolico per tutta la vita" fonte];
Alexandre Saint-Yves d'Alveydre
Alexandre Saint-Yves d'Alveydre fu il fondatore del Movimento Sinarchista dell'Impero, e l'ispirazione per le logge massoniche martiniste, attraverso le quali venne organizzata la moderna Sinarchia. Nominalmente un patto tripartito tra le aziende, lo stato e il lavoro, essa sarebbe stata fondamentalmente dominata dalle corporation così come dai finanzieri privati. Nel 1929, Volpi curò il famoso Concordato tra l'Italia e il Vaticano, in cui, tra le altre cose, l'Italia riconosceva il Vaticano come stato sovrano e pagava una compensazione finanziaria per lo Stato Pontificio nel centro Italia, che era stato rilevato nella seconda metà del 19° secolo. La compensazione fu di 1.550 miliardi di lire, una somma considerevole a quel tempo. Bernardino Nogara fu scelto, apparentemente "di punto in bianco", per gestire questa fortuna. L'importante diplomatico americano George Kennan scrisse nelle sue Memorie: 1925-1950, circa il potere straordinario gestito da Nogara:"Ad un cosiddetto 'uomo del mistero', un banchiere italiano di nome Bernardino Nogara, fu concesso dal papato il controllo esclusivo sopra l'intera fortuna di 92,1 milioni di dollari che la Chiesa aveva ricevuto dai Patti Lateranensi...A nessun funzionario del Vaticano, nemmeno allo stesso Papa, fu concesso il potere di veto sopra le decisioni di Nogara. Nemmeno il banchiere consentiva a qualsiasi politica religiosa o dottrinale della chiesa di frapporsi nel suo cammino...Mai prima di allora nella storia della Chiesa era stato concesso ad alcuno tale completa autorità dalla Chiesa, nemmeno ai papi stessi, con tutta la loro supposta infallibilità, per non parlare dei laici e dei non cattolici (ebrei), com'era nel caso di Nogara." Il suo impatto nella Chiesa può anche essere giudicato dall'epitaffio rilasciato dal capo dello SMOM in America, New York, il cardinale Spellman, alla sua morte nel 1958:"Dopo Gesù Cristo, la cosa più grande accaduta alla Chiesa Cattolica è Bernardino Nogara."
Bernardino Nogara
Che fosse o no ebreo, "l'uomo del mistero" non fu un mistero per tutti. Nogara fu amministratore delegato di un'azienda veneziana gestita da Foscari, Volpi e altri, nell'impero ottomano già nel 1901. Riflettendo i suoi legami veneziani, Nogara diventò il rappresentante italiano sul Consiglio del Debito Ottomano, una sorta di fondo monetario internazionale per l'impero ottomano, il cui scopo era quello salassarlo e truffarlo. I Britannici sponsorizzarono le logge massoniche a Salonicco, dalle quali furono organizzati i "Giovani Turchi" per spodestare il sultano. Il massone Volpi fu intimamente coinvolto nel colpo di stato, come, senza dubbio, lo fu Nogara. Nogara fu il capo del ramo BCI a Istanbul, e fu l'agente capo dell'intelligence di Volpi nell'Impero Ottomano fino a che l'Impero scomparse nella Prima Guerra Mondiale, che Volpi e i suoi amici avevano fatto molto per organizzare, attraverso le logge massoniche e attraverso gli antichi legami familiari e finanziari Veneziani nei Balcani. Dopo che Nogara fu selezionato come Delegato dell'Amministrazione Speciale (più tardi nota come l'Amministrazione del Patrimonio della Santa Sede), al fine di supervisionare l'investimento della ricchezza che era fluita dal Concordato, egli divenne vice presidente della BCI, sopra la quale nel dopoguerra sarebbe stata fondata la loggia P2. Nogara stabilì intimi rapporti finanziari con la crema della Sinarchia, tra cui i Rothschild di Parigi e Londra, Crédit Suisse, l'Hambros Bank di Londra, JP Morgan Bank, la Bankers Trust Company di New York, e la Banque de Paris et des Pay Bas (Paribas) con centro a Parigi, una roccaforte della Sinarchia in Francia negli anni tra le due guerra e negli anni del dopoguerra. Egli promosse anche un quadro di "uomini di fiducia", finanzieri Vaticani laici cattolici o anche non cattolici, che avrebbero gestito le enormi nuove partecipazioni vaticane. Nogara comprò ampie fette - o controllava interessi - in decine di grandi banche, aziende di servizio pubblico, assicurazioni e società industriali, ed egli riorganizzò le precedenti partecipazioni del Vaticano, così come le "Banche Cattoliche", che erano generalmente di proprietà cattolica e che facevano affari con la Chiesa e i suoi funzionari, in contrapposizione alle banche "secolari".
Il più importante di questi "uomini di fiducia" era il principe Massimo Spada (un incarico Vaticano) che fu reclutato come Cavaliere di Malta nel 1944. Spada presiedeva o sedeva nel consiglio di amministrazione di un'incredibile varietà di aziende acquisite da Nogara. Citiamo solo le cariche più importanti (e il capitale) a partire dai tardi anni '60, le quali includono: vice presidente del Banco di Roma (una delle banche italiane più grandi, storicamente associata alla nobiltà nera romana); egli sedette nel consiglio dei amministrazione della sua filiale svizzera, così come nella più grande azienda di gas domestico italiana, la Società Italiana per il Gas (37.412 milioni di lire); vice presidente della compagnia di assicurazione Riunione Adriatica di Sicurtà con base a Trieste (4.320 miliardi di lire); vice presidente e amministratore delegato de l'Assicurazione Italiana; vice presidente sia dell'Unione Subalpina di Assicurazioni che di Lavoro e Sicurtà (750 milioni di lire) e della Shell Italiana, la filiale italiana della Royal Dutch Shell (129 miliardi di lire investiti in Italia); vice presidente dell'Istituto Bancario Italiano (10 miliardi di lire) e del Credito Commerciale di Cremona (2 miliardi di lire); membro del consiglio di amministrazione della Banca Privata Finanziaria; membro del consiglio di amministrazione di grandi holding finanziarie, la Società Meridionale Finanziaria (122 miliardi di lire) e l'Istituto Centrale Finanziario (150 milioni di lire); vice presidente della Finanziaria Industriale e Commerciale; presidente della Banca Cattolica del Veneto (3 miliardi di lire); nel consiglio di amministrazione di FINSIDER, una holding controllata dallo Stato (195 miliardi di lire), che era parte dell'IRI, l'Istituto per la Ricostruzione Industriale, formato durante il regime fascista, che costituiva il più grande cartello del paese e controllava i più grandi cantieri navali;  per finire fu all'interno della compagnia di navigazione Italia, nelle compagnie aeree Alitalia, in Alfa Romeo e nell'intero sistema telefonico. FINSIDER produceva a quel tempo oltre il 90% dell'acciaio in Italia e fu la spina dorsale dell'IRI. Spada fu anche un membro del consiglio o un amministratore di dozzine di banche, assicurazioni e aziende industriali. Nel 1963 fu nominato Privato Ciambellano di Cappa e Spada, uno dei più alti titoli Vaticani, un titolo che deteneva anche suo fratello Filippo. [11]
Con tutto questo enorme potere, e nonostante la sua posizione di primo piano nella Chiesa Cattolica, Spada sponsorizzo l'ascesa di Michele Sindona come uno degli "uomini di fiducia" del Vaticano. La sua scelta fu molto particolare, non solo perchè Sindona era stato un fascista durante la guerra, ma perchè in quel periodo aveva creato dei collegamenti (attraverso il mafioso Vito Genovese connesso all'OSS Americano) con le famiglie della criminalità Inzerillo e Gambino, per le quali riciclava il denaro dell'eroina.
Riesaminando il quadro dipinto sopra, troviamo così un'intricata ragnatela finanziaria originariamente tessuta dal Conte Giuseppe Volpi di Misurata e dai suoi amici e collaboratori aristocratici veneziani, quali Bernardino Nogara, era cresciuta negli anni '60 per includere Michele Sindona, che finanziò uno degli operativi più importanti di Gladio, il "Principe Nero" Borghese. Sindona fu anche "uno dei canali, forse uno dei più importanti, per la fornitura del supporto" ai tentativi di colpo di stato del 1970-1974, come Greene e Massignani puntualizzano. Sindona successivamente promosse la nascita del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi, il finanziere P2 che fu trovato impiccato sotto il ponte dei Frati Neri a Londra nel 1982, in un omicidio rituale massonico. E quando scoppiarono gli scandali finanziari della P2, uno degli arrestati, come personaggio chiave di questi, fu Massimo Spada, il protetto di Nogara, l'amico di Volpi.
La lista degli appartenenti all'esteriormente Cattolico - e perciò verosimilmente antimassonico - SMOM con base a Roma si sovrapponeva a quella della massonica, e presumibilmente "anticlericale", loggia P2; essi erano i "gemelli" dell'oligarchia italiana centrata su Venezia.
La gestione privata del sistema monetario internazionale è ormai al collasso e l'oligarchia finanziaria disperata sta cercando di consolidare un nuovo fascismo in tutto il mondo, spinto da nuove ondate di terrore, come il 9/11 e gli attentati ai treni di Madrid dell'11 marzo 2004. In questo contesto, gran parte della struttura Gladio viene finalmente esposta da coloro che si oppongono a questo nuovo fascismo. Tali denunce sono essenziali. Ma dobbiamo andare ancora più in profondità, per sollevare il velo dagli "antichi" e, attraverso loro, dalla Sinarchia a cui hanno dato vita, di cui rimangono una componente fondamentale.

[
nota finale di nwo-truthresearch: secondo quanto riportato nell'articolo LA GRANDE DEPRESSIONE VATICANO-GESUITA DEL 2009/2012, bisogna precisare che:
"La questione essenziale di cui rendersi conto è la successione delle date relative alla fondazione delle singole banche ed il senso da attribuire agli eventi che si verificarono in quelle specifiche fasi. La prima fase è caratterizzata dalla fondazione di banche ad opera dei Protestanti Inglesi nella fase finale del XVII secolo. Tale periodo storico denota un momento fondamentale nell’architettura economica della prima fase dell’Impero Britannico.
La seconda fase riguarda la serie di banche fondate in Olanda e in Svizzera appena prima dell’espulsione dei Gesuiti, intorno al 1767, da Portogallo, Francia, Italia e Spagna.

La terza fase è rappresentata dalla serie di banche fondate successivamente alla soppressione dei Gesuiti, nella fase delle guerre da loro condotte contro il Vaticano e i Papi dal 1773 al 1818. Si trattò di banche fondate negli Stati Uniti, in Svizzera, in Germania e nel Regno Unito.

Quest’ultimo gruppo di banche, creato nel corso della Guerra Vaticano-Gesuita, rappresenta probabilmente il novero di banche più storicamente influente, segreto e politicamente rilevante di tutta la storia umana.
Nel tempo, ognuna di queste ultime è stata soggetta ad una serie infinita di accuse quali aver finanziato guerre, aver contribuito attivamente alla commissione di crimini contro l’umanità, essersi macchiata di alto tradimento e di essere impegnata nel riciclaggio di denaro sporco. La Darier Hentsch & Cie Bank (1796, Svizzera) fu la banca che, guarda caso, finanziò Napoleone nelle sue Guerre Europee che videro gli Stati del Papa e l’influenza del Vaticano ridotti al minimo.
Il Gruppo Rothschild (1800, Germania) è ben noto per aver improvvisamente acquisito enormi ricchezze, quasi da un momento all’altro, per procedere successivamente al finanziamento di numerose Guerre Europee, di Guerre in Asia, oltre che al finanziamento della Prima Guerra Mondiale.
La Barings Bank (1802, Regno Unito) è ben nota per aver organizzato l’acquisto della Louisiana (dalla Francia) da parte degli Stati Uniti mentre Napoleone era impegnato nella sua guerra contro la Gran Bretagna.
La City Bank di New York (oggi Citibank) (1812) è ben nota per aver contribuito a finanziare il fronte Nordista nel corso della Guerra Civile, il coinvolgimento degli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale, gli affari degli Stati Uniti nella Germania Nazista e il coinvolgimento degli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale.
La J. Henry Shroeder Bank (1818, Germania) è ben nota per essersi dimostrata in pratica l’unica banca di riferimento per i Nazisti.
Se consideriamo le principali 20 banche del mondo, oggi, più della metà hanno avuto origine nel periodo che va dal 1760 al 1860, fase che vide i Gesuiti impegnati ad utilizzare con profitto le enormi ricchezze della Chiesa Cattolica in tutte le parti del globo, con principali afflussi di denaro in direzione degli Stati Uniti."]
Note:
[1] The material in this review which directly concerns Borghese is almost entirely drawn from Greene and Massignani. Additional material on Gladio can be found in Daniele Ganser's book, NATO's Secret Armies (London, 2005), "Secret Warfare: Gladio," Arthur E. Rowse's "Gladio: The Secret U.S. War to Subvert Italian Democracy," and work by LaRouche and his associates. The latter includes "Strategy of Tension: The Case of Italy," an indispensable four-part series by Claudio Celani, first published in EIR, and"Terror's Legacy: Schacht, Skorzeny, Allen Dulles" by Michael Liebig. These two articles were republished, together with overviews by LaRouche, and numerous other studies, in the Special Report, The Synarchist Resurgence Behind the Madrid Train Bombing of March 11, 2004, issued by the LaRouche in 2004 campaign committee.
[2] Charles Higham, American Swastika (New York: Doubleday & Company, 1985), p. 198.
[3] Sen. Giovanni Pellegrino, who chaired the 1994-2001 Italian parliamentary committee investigating both the Gladio-orchestrated terrorism, and how Italy's secret services covered them up, said that D'Amato "was an old Anglo-American agent, whose career started soon after the Liberation under James Angleton." Under Angleton's protection, said Pellegrino, "D'Amato became superintendent of the Special Secretary of the Atlantic Pact, the most strategic officer of our apparatus, as it is the connection between NATO and the U.S.A." From its founding at the end of the war, the UAR was filled with hundreds of former officials of Mussolini's Salò Republic. D'Amato headed it from 1968-74, the period of NATO's "Strategy of Tension."
[4] Since no English original of FM 30-31B was ever found, but only Italian translations of parts of it (during the raid on Gelli's villa), some investigators query whether such a Pentagon manual ever existed. However, the Italian passages are entirely coherent with other Pentagon documents of the same general era, such as the U.S. Joint Chiefs of Staff's infamous Operation Northwoods plan, which called for unleashing terrorism against the domestic United States, among other clandestine provocations.
[5] Angleton and his associates in the OSS/CIA had a lifelong fascination with the Trust, the joint Anglo-American/Soviet intelligence operation which featured the use of double and triple agents. These were actually used by the Synarchists to manipulate both the Western powers and the Soviets against the nation-state, toward a kind of global condominium. It is not accidental that the "legendary" CIA counterintelligence chief Angleton somehow missed noticing that his mentor and his decades-long close friend Kim Philby was a "Soviet" (read: Trust) agent. Keeping up his part in the charade, Philby announced from Moscow that he had "enjoyed playing Angleton and Dulles." Angleton and Dulles maintained deep contacts with the "internationalist" wing of the Soviet intelligence establishment, just as they did with the "universal fascists" like Borghese. The shared goal was the destruction of nation-states in favor of world imperial rule. Many of Angleton's "fascist" assets in the postwar era turned out to be Soviet assets, as well.
[6] When the CMC first started up in Rome, its chief public figure, the pro-fascist former Prime Minister of Hungary, Ferenc Nagy, announced that it had major financial backing, including from J. Henry Schroder Bank and the Seligman Bank in Basel. The Seligman Bank was a large stockholder of the CMC, and its principal, Hans Seligman, sat on the boards of both the CMC and Permindex. With J. Henry Schroder, Nagy had spilled the beans on a most sensitive institution, and the bank was quick to deny his claim. J. Henry Schroder Bank had been intimately involved in the Dulles/Nazi financial deals from the 1930s, and, as CIA chief, Dulles maintained $50 million in "contingency funds" at Schroder under his sole control. See William F. Wertz, Jr., "The Plot Against FDR: A Model for Bush's Pinochet Plan Today," EIR,Jan. 21, 2005.
For further details on Permindex/CMC, including its finances, see a January 1970 manuscript by William Torbitt; New Orleans District Attorney Jim Garrison's book, On the Trail of the Assassins; and the account in the 1992 edition of the book, Dope, Inc.: The Book That Drove Kissinger Crazy, by the authors of Executive Intelligence Review. EIR maintained a close relationship with Garrison until his death in 1992. The Italian left-wing dailyPaese Sera also ran a series on CMC/Permindex in March 1967, exposing it as a shell for huge sums of money that had nothing to do with "commerce," naming some of its elite banking connections, and profiling its board members as Anglo-American intelligence-connected ex-Fascists and fanatical right-wingers. Earlier scandals regarding CMC/Permindex had caused an uproar in Parliament and elsewhere, which forced CMC/Permindex to leave Rome for Johannesburg in 1962, the year before the entity orchestrated the Kennedy assassination. Garrison observed that the Italian government had expelled CMC/Permindex for "subversive intelligence activity."
[7] The role of NATO in running the Red Brigades is documented by Claudio Celani in "The Sphinx and the Gladiators: How the Head of the Red Brigades was an Agent of NATO-Controlled Fascist Circles," EIR, Jan. 21, 2005, based in large measure on a recent book by former Sen. Sergio Flamigni, La Sfinge delle Brigate Rosse (The Sphinx of the Red Brigades).
[8] The extraordinary financial power which Venice still commanded in the 18th Century was documented by the Venetian nobleman Carlo Antonio Marin, historian of Venice Frederick Lane, and others. Its European-wide cultural warfare and espionage system was also still highly effective, as evidenced in the international campaign of the Paris-based Venetian Abbot Antonio Conti to attempt to destroy the reputation of the great scientist Gottfried Wilhelm Leibniz. An agent of Venice's ruling Council of Ten, Count Cagliostro (Joseph Balsamo) organized the 1785 "Affair of the Queen's Necklace," the scandal which, as Napoleon observed, was the opening act of the French Revolution, an event financed and run out of Britain. Still another notorious Venetian spy of the same era was Casanova, who reported directly to the inner Three of the hooded, black-robed Council of Ten. The scarlet-robed chief of the Three was known as the Inquisitor, and in Venice it was understood that "The Ten will send you to the torture chamber, but the Three will send you to your grave."
Schiller chose to set his masterful portrayal of the methods of the Venetian intelligence service, as well as its Europe-wide reach, in the 18th Century; he clearly was not writing of a merely "historical" matter, nor was the patriotic American intelligence agent James Fenimore Cooper, in his portrait written several decades later, though Cooper set his tale centuries earlier. During the American Revolution, Venice put its still-considerable fleet at the service of the British.
[9] One of the notable financiers of Borghese in-law Napoleon was the Venetian Salomon Morpurgo, who later founded the Assicurazioni Generali di Venezia e Trieste (General Insurance Company of Venice and Trieste). Generali has been ruled ever since by a kind of central committee of Europe's financier and aristocratic oligarchy. On the board of Generali and its sister insurance company, Riunione Adriatica di Sicurtà (RAS), over recent decades, one finds such names as Giustiniani, Orsini, Luzzatto (an old Venetian family), Rothschild, the Duke of Alba (whose ancestor laid waste to the Netherlands for Philip II of Spain), and Doria (Genoese financiers of the Hapsburgs). The president of the RAS at one point was Sindona's sponsor, Prince Massimo Spada, while Count Giuseppe Volpi di Misurata chaired the Generali from 1938-43. Had the 1964 coup been successful, the plotters planned to install Cesare Merzagora, chairman of Generali from 1968-79. Generali's chairman today is Antoine Bernheim, a senior partner of Lazard Frères, and member of one of the four families which control Lazard, a mainstay of the international Synarchy. Bernheim's daughter married Prince Orsini.
Generali and RAS are merely two important strands of a much larger web of families and finance, but they illustrate the directions in which one must look to discover the "port" behind the "Port Authority" guarded by P2 boss Licio Gelli, as Senator Pellegrino insightfully put it.
[10] The activities of Foscari, Volpi, et al. as the product of centuries-long Venetian operations in the Ottoman Empire, are elaborated in The Roots of the Trust, by Allen and Rachel Douglas (unpublished ms., 688 pages, 1997).
[11] The partial list of Spada's corporate offices is taken from Conrado Pallenberg, The Vatican Finances, (London: Peter Owen, 1971).
link articolo originale: http://www.larouchepub.com/other/2005/3205_italy_black_prince.html
Si legga anche:

SMOM: di essi è il regno dei cieli

La Mafia, la CIA e l'Apparato di Intelligence del Vaticano

La Blackwater, i Cavalieri di Malta e l'Ultima Crociata

Il Programma dei Cavalieri di Malta

Junio Valerio Borghese - Il fronte NATO in Italia