Il
sostegno delle Chiese evangeliche e protestanti al nazismo e alle
ratline per la fuga dei criminali nazisti è un fatto ampiamente
documentato. Nella premessa del libro di Ernst
Klee, dal titolo
Chiesa e il Nazismo, leggiamo:
“Dopo
il 1945 furono proprio le Chiese tedesche, e non una qualsiasi
organizzazione di soccorso, ad aiutare nel modo più efficace i
criminali nazisti. Questo aiuto venne fornito di nascosto, e tutto
rimase segreto per decenni, come per esempio il primo memorandum
della EKD* [Evangelische Kirche Deutschlands – Chiesa Evangelica
Tedesca] in favore dei criminali nazisti, sostenuto dalla IG Farben.
Anche aguzzini dei campi di concentramento e massacratori di ebrei
trovarono assistenza e intercessioni presso vescovi e alti
consiglieri ecclesiastici. Il presidente del Consiglio della Chiesa
evangelica in Germania si adoperò instancabilmente, e il presidente
della conferenza episcopale tedesca definì i criminali di guerra
“sodati cui si è addossata la responsabilità di qualche (1)
delitto”, agendo di conseguenza.
*La
EKD, nata già nell'agosto 1945 e consolidatasi nel luglio 1948,
costituisce tuttora la struttura organizzativa fondamentale del
protestantesimo tedesco; essa è una federazione, su base regionale,
che raccoglie le diverse Chiese evangeliche delle due (ex) parti
della Germania [N.d.T.]”
Se è
vero, infatti, che la Chiesa
cattolica e i gesuiti
sono stati i principali sostenitori del nazismo e dell'antisemitismo,
e hanno fatto in modo che Hitler
raggiungesse il potere, risulta altrettanto
vero che diverse Chiese evangeliche e protestanti seguirono la Chiesa
Cattolica nella strada che condusse all'Olocausto.
Di questo
sostegno ne parla anche Eric Jon Phelps. Nel libro Vatican
Assassin III. Alla pagina 1180 egli riporta le seguenti foto:
Sopra:Ludwig
Mueller, il Protestante “Vescovo del Reich” di Hitler, 1933
Sotto:Hitler
saluta l'apostata protestante Mueller, il “Vescovo del Reich”,
1934, con il cattolico romano Abate Alban Schachleitner che osserva;
un messaggio ecumenico di unità tra protestanti e cattolici che
sostenevano il Terzo Reich.
Alle pagina
1185-86 egli riporta due foto con le seguenti didascalie:
La Nazi-Protestante Chiesa “Cristiana Tedesca (DC)”, 1933
Parente
più prossima dell'anti ebraico Ku Klux Klan massonico americano, la
fanatica filo nazista “Chiesa tedesca cristiana” si incontrava
allo Sportpalast di Berlino il 13 novembre, il giorno dopo che Hitler
aveva ricevuto un voto nazionale di fiducia. I suoi leader massonici
controllati dall'Ordine tedesco dei Nuovi Templari di Lanz von
Liebenfelds chiesero l'abbandono del Vecchio Testamento “con le sue
storie di mercanti di bestiame e sfruttatori”, e la revisione del
Nuovo Testamento che rendeva Gesù Cristo un sostenitore del
nazi-fascismo gesuita. Con il dispiegamento di una malvagia
“Sauvastika” al centro di una croce romano-babilonese, questi
“cristiani tedeschi” perduti verso l'inferno chiesero “Un
Popolo, un Reich, una sola fede”. Così essi cercarono di esigere
che tutti i pastori protestanti prestassero giuramento di fedeltà a
Hitler e istituissero un paragrafo ariano nelle loro dichiarazioni di
fede, di modo da escludere i protestanti ebrei razziali dalla
frequentazione delle loro chiese. Entrambe le richieste erano
diametralmente in opposizione al Nuovo Testamento, ma il
Protestantesimo Tedesco aveva respinto la Bibbia come sua autorità
finale per la fede e la pratica da oltre 100 anni. “Il Movimento
Tedesco per la Fede Cristiana” fu guidato da Ludwig
Muller [egli
venne imposto dal governo nazista come vescovo della Chiesa
Evangelica della vecchia Unione Prussiana, e vescovo del Reich della
Chiesa Evangelica Tedesca, nota di nwo-tr]
, un'abietta creatura di Hitler, che sosteneva le dottrine naziste di
odio razziale verso i non tedeschi, programmate segretamente da Roma
per creare una furia anti-tedesca per generazioni dopo le Crociate.
Mueller cercò di unire tutti i protestanti all'interno della Chiesa
Nazionale del Reich, di cui egli era già stato nominato “Vescovo
del Reich” dal Fuehrer nel mese di luglio. The Rise and
Fall of the Third Reich: A History of Nazi Germany, William L.
Shirer, (New York: Simon and Schuster, 1960) pp. 234-240
"Cristiani Tedeschi:" La spina dorsale della Chiesa del
Reich , Berlino, 1933.
La Germania Luterana Protestante era stata, per oltre duecento anni,
un rifugio per gli ebrei. Gli ebrei eccellevano nelle arti e nelle
scienze e portarono una benedizione alla Germania e al Secondo Reich
Protestante (1871-1919). Il rinato e credente nella Bibbia principe
Bismark aveva coraggiosamente espulso i gesuiti (1872) ed emancipato
550.000 ebrei (1873). Ma i gesuiti non abbandonarono mai il loro
grande gioco! Essi attaccarono la Germania con il razionalismo
massonico e l'incredulità nella Bibbia come predetto dal nostro
amato Martin Lutero. Conoscendo la maledizione della Genesi 12:1-3 su
quelle nazioni che perseguitano gli ebrei razziali, essi cominciarono
a diffondere una furia anti ebraica, cercando di unire protestanti e
cattolici contro gli ebrei per mezzo di un basso e stravagante falso
attribuito a Lutero, On the Jews and Their Lies (Degli
ebrei e delle loro menzogne ). Corrotta con la Massoneria
e l'incredulità, la Chiesa Luterana Protestante era ormai pronta per
essere assorbita nel gregge della Madre delle meretrici e delle
abominazioni della Terra. I "cristiani tedeschi"
massonicamente guidati dal Papa, diedero alla luce la "Chiesa
Nazionale del Reich" con l'obiettivo di unire il Protestantesimo
con il Romanismo che supportava Hitler. Fatta eccezione per le poche
“Chiese Confessionali” (anche apostate e colme di Neo-Ortodossia,
pertanto, alla fine, distrutte dalla Gestapo), il piano fu un
successo. La Chiesa del Reich di Hitler sarebbe servita inoltre ad
adempiere il suo mandato papale di distruggere il cristianesimo
protestante – ma non il “Cristianesimo” Romano! Uno dei 30
punti della Chiesa del Reich neopagana era “la cessazione della
pubblicazione e della diffusione della Bibbia in Germania”, con la
rimozione di “tutte le Bibbie” dalla Chiesa. Questo timoroso
compromesso da parte dei protestanti tedeschi condusse all'omicidio
dei suoi pastori, la distruzione della Germania Protestante di una
volta e la fine della Riforma nella terra di Lutero. La stessa cosa è
in serbo per l'apostata America.”
Phelps
aveva già parlato del libro anti ebreo di Lutero On the
Jews and Their Lies alle pagine
1172-73, affermando che questo libro del 1543 fosse un falso creato
dai Gesuiti, ma la sola prova che egli fornisce è che questo libro è
stato pubblicato postumo, nel 1546. Riguardo a queste ultime
affermazioni di Phelps noi di nwo-truthresearch nutriamo però dei
dubbi, concordiamo però pienamente con lui quando afferma che questo
libro ha “favorito il papato unendo i cattolici e i protestanti
lettori della Bibbia contro gli ebrei”. Phelps
ha il merito di aver descritto il sostegno dei protestanti al
nazismo, di non averlo quindi nascosto; però, per quel che riguarda
la questione anti ebraica dei luterani, noi pensiamo che non abbia
[voluto?] cogliere tutta la verità. David Kertzer,
uno dei maggiori accusatori della Chiesa Cattolica compromessa con il
nazismo, nel suo libro I Papi Contro gli Ebrei,
da credito all'autenticità dell'anti ebraismo di Lutero:
“Se in queste pagine sostengo che
la versione vaticana delle responsabilità della Chiesa è smentita
dai fatti, e che la Chiesa istituzionale ha giocato un ruolo
importante nello sviluppo dell'antisemitismo moderno, non intendo
suggerire che solo la Chiesa cattolica romana è da biasimare per
l'Olocausto. Una simile conclusione sarebbe ridicola. Dopo tutto, in
Germania si contavano più protestanti che cattolici e noi sappiamo
che tra loro l'antisemitismo era ugualmente diffuso. Ciò non deve
sorprendere, dato che l'antisemitismo, sia cattolico sia protestante,
ha le sue radici nel cristianesimo pre-Riforma. L'opinione che Martin
Lutero aveva degli ebrei non era più lusinghiera di quella delle
autorità vaticane a cui si ribellò. Cristo, scrisse Lutero,
considerava gli ebrei “velenosi, amari, vendicativi, serpenti
ingannatori, assassini, e bambini di Dio che...fanno del male in
segreto perché non osano farlo apertamente”. Nel suo saggio del
1543, Degli ebrei e delle
loro menzogne, li definì
“disgustosa piaga verminosa” che puntava alla dominazione del
mondo. E invitava a bruciare i loro libri, le loro scuole, le loro
sinagoghe e le loro case.”
pag. 25-26
Noi
di nwo-truthresearch reputiamo questo un vero e proprio limite del
pensiero protestante. Se, infatti, pensiamo che Lutero abbia avuto
molti meriti nell'opporsi al papato [le 95 tesi], pensiamo altresì
che abbia avuto anche il limite di portarsi dietro una visione del
mondo in cui gli ebrei erano dannati. Di ciò ne abbiamo parlato con
avlesbeluskesexposed.blogspot.it, che ha dimostrato grande apertura
nell'affrontare questo aspetto spinoso. Egli, in uno dei suoi post
sul blog apparentlyenemies,
aveva già affermato che:
“...c'è un solido legame tra il
luteranesimo e il cattolicesimo romano, un fatto che è stato
ovviamente sfruttato da Roma al fine di distruggere ciò che era
pericoloso del luteranesimo [le 95 tesi] e di esaltare gli elementi a
favore di Roma.
A questi contenuti identici che rendono la teologia di Lutero molto
vicina al Cattolicesimo Romano si da il nome di:
“Supersessionismo, teologia del compimento, e teologia della
sostituzione sono termini per l'interpretazione biblica che la Nuova
Alleanza supera o sostituisce l'Alleanza Mosaica, [1],[2],
quest'ultima, quindi, è anche indicata come l'Antica Alleanza. I
termini non appaiono nel Dizionario Oxford della Chiesa Cristiana,
tuttavia, la visione che ricoprono è considerata parte delle
opinioni cristiane più tradizionali dell'Antica Alleanza, la visione
della Chiesa Cristiana come l'erede delle promesse fatte ai figli di
Israele. [3][4] Questo punto di vista contrasta con il punto di vista
minoritario di duplice alleanza teologica da un lato e di abrogazione
delle leggi dell'Antica Alleanza, dall'altro.
...Il Supersessionismo punitivo è rappresentato da pensatori
cristiani come Ippolito, Origene e Lutero. Esso è il punto di vista
secondo la quale gli ebrei che rifiutano Gesù come il Messia Ebreo
sono quindi condannati da Dio, e perdono quindi le promesse
altrimenti dovute loro sotto le alleanze...”
[…]
Il legame tra Lutero e il Cattolicesimo Romano attraverso il
Supersessionismo spiega molte cose. Non si deve mai dimenticare che
all'inizio Martin Lutero non voleva sopprimere la Chiesa di Roma, ma
solo riformarla. Come oggi ha la pretesa di fare il soldato gesuita
Bergoglio.
Lutero in seguito affermò che la Chiesa di Roma era impossibile da
riformare, ma questo tradisce solo i veri obiettivi originali di
Lutero. Non vi sono problemi nell'affermare che egli avrebbe
riformato il classico sessionismo Cattolico Romano rendendolo di
fatto anche punitivo, quindi peggiore di quello dei ragazzi della
Chiesa di Roma/Origine/Alessandrina. Infatti, da questo punto di
vista noi possiamo leggere l'anti giudaismo Luterano come un
tentativo di sorpassare Roma nel suo tradizionale settore
dell'antigiudaismo, dimostrando che il nuovo corso di Lutero era più
vicino all'origine [Origine] nella sua totale negazione
dell'Alleanza.
L'unica cosa che Roma avrebbe fatto per poter avere il diritto di
essere nominata come 'vera' sede della Nuova Alleanza [nuovo
imprimatur di 'Dio? Al progetto imperiale di Roma] era semplicemente
quello di tornare verso alcuni importanti insegnamenti del Vangelo,
in particolare quelli che coinvolgevano i vero significato della
salvezza:
“...Lutero
portò avanti con successo una campagna contro gli ebrei in Sassonia,
Brandeburgo e Slesia. Nell'agosto del 1536 il principe di Lutero,
Giovanni Federico Elettore di Sassonia, emise un mandato che proibiva
agli ebrei di abitare, condurre attività economiche o transitare sul
suo regno. Uno shtadlan Alsaziano, Rabbi Josel di Rosheim, chiese al
riformatore Wolfang Capito di avvicinare Lutero al fine di ottenere
un'udienza con il principe, ma Lutero rifiutò ogni intercessione.[5]
In risposta a Josel, Lutero riferiva dei suoi tentativi infruttuosi
di convertire gli ebrei:”...Avrei volentieri fatto del mio meglio
per il vostro popolo, ma non contribuirò alla vostra ostinazione
[ebraica] attraverso simili azioni. Devi trovare un altro
intermediario per il mio buon signore.”[6]
Heiko Oberdan rileva questo evento come significativo
dell'atteggiamento di Lutero verso gli ebrei:”Ancora oggi questo
rifiuto è spesso considerato come il punto di svolta decisivo nella
carriera di Lutero, che va dall'amicizia all'ostilità nei confronti
degli ebrei”[7]...”
URL: http://en.wikipedia.org/wiki/Martin_Luther_and_antisemitism
Per questa ragione Lutero era pericoloso: perché egli era più in
competizione con Roma, piuttosto che opporsi a lei apertamente....”
Queste coraggiose considerazioni di avles hanno sortito un dialogo in
cui gli abbiamo proposto la nostra teoria sulla strana alleanza tra
chiesa cattolica-chiesa e evangelica/protestante con il nazismo:
“I Luciferini gesuiti conoscevano naturalmente le debolezze dei
protestanti, sulle quali fare leva; la propaganda antisemita
faceva parte del patrimonio dei protestanti fin dal suo fondatore
Martin Lutero; i gesuiti luciferini hanno usato questa propaganda
per trovare una base comune "ecumenica" con i protestanti
e assoldarli nella loro crociata nazista; ma ciò era anche uno
specchietto per le allodole dei diabolici gesuiti, perché oltre
agli ebrei, i gesuiti avevano come loro obiettivo proprio i
protestanti stessi, che si sono così fatti infinocchiare. Lo
stesso concetto "ecumenico" i gesuiti lo stanno portando
avanti per infinocchiare adesso non solo i protestanti, ma tutte le
religioni mondiali, per portarle tutte sotto la bandiera del
papato.
Però di queste debolezze dei protestanti mi sembra che solo tu hai avuto il coraggio di accennarle, cioè di identificare la loro vera natura; molti altri, a partire da Phelps, non hanno il coraggio di affermare che Lutero fosse contro gli ebrei, e preferiscono dare la colpa ad una falsificazione dei suoi scritti; in tal senso si da un'informazione parziale, non si dice tutta la
verità; e dire la verità significa parlare di questa base comune, che non è certo un orgoglio da sbandierare.”
Però di queste debolezze dei protestanti mi sembra che solo tu hai avuto il coraggio di accennarle, cioè di identificare la loro vera natura; molti altri, a partire da Phelps, non hanno il coraggio di affermare che Lutero fosse contro gli ebrei, e preferiscono dare la colpa ad una falsificazione dei suoi scritti; in tal senso si da un'informazione parziale, non si dice tutta la
verità; e dire la verità significa parlare di questa base comune, che non è certo un orgoglio da sbandierare.”
Al
che avles, dopo aver fatto un'originale analisi storica, ci ha
risposto con un post dal titolo "Jewish
Question" and National-Socialism as Big Jesuit Scheme born in
XVII century?,
che riportiamo interamente:
“...Fortemente influenzato dai gesuiti, egli [Leopoldo I del
Sacro Romano Impero] era un sostenitore convinto della
Controriforma...”.
Dopo uno scambio di pensieri con l'autore del blog nwo-truthresearch,
ho riflettuto sulla questione e ho fatto qualche ricerca, alcune mie
idee sembrano essere perfettamente confermate – Leopoldo I [Non]
Sacro Imperatore, i gesuiti e la “questione ebraica”:
Da: Leopoldo I del Sacro Romano Impero
di
Wikipedia
URL: http://en.wikipedia.org/wiki/Leopold_I,_Holy_Roman_Emperor
URL: http://en.wikipedia.org/wiki/Leopold_I,_Holy_Roman_Emperor
“...Leopoldo
I (nome completo: Leopold
Ignaz Joseph Balthasar Felician; ungherese:
I.
Lipót;
9 giugno 1640 – 5 Maggio 1705) fu Sacro Romano Imperatore, Re
d'Ungheria e re di Boemia. Secondo figlio della prima moglie di
Ferdinando III del Sacro Romano Impero, Maria Anna di Spagna,
Leopoldo divenne erede nel 1654 a causa della morte di suo fratello
maggiore Ferdinando IV. Eletto Sacro Romano Imperatore nel 1658,
Leopoldo avrebbe governato come tale fino alla sua morte nel 1705.
...
Originariamente
designato per la Chiesa, Leopoldo aveva ricevuto un'adeguata
formazione ecclesiastica. Ma il destino mise in moto un piano diverso
per lui quando il vaiolo si portò via il suo fratello maggiore
Ferdinando il 9 luglio 1654, facendo sì che Leopoldo diventasse il
suo erede.[2] Tuttavia, l'istruzione ecclesiastica di Leopoldo lo
aveva chiaramente segnato. Leopoldo rimase influenzato dai gesuiti e
dalla loro istruzione nel corso della sua vita, ed era, come monarca,
insolitamente ben informato su teologia, metafisica, giurisprudenza e
scienze. Egli mantenne anche il suo interesse per l'astrologia e
l'alchimia, che aveva coltivato sotto i suoi tutori gesuiti.[2]
Persona profondamente religiosa e devota, Leopoldo personificava la
pietas austriaca, ovvero l'atteggiamento lealmente cattolico del suo
Casato. D'altra parte, la sua pietà e la sua educazione possono aver
causato in lui una tensione fatalista che lo rese incline a rifiutare
ogni compromesso sulle questioni confessionali, non sempre una
caratteristica positiva in un sovrano.
…
Nel 1690 la Transilvania mise un veto nei confronti di un emendamento
costituzionale, proposto da Leopoldo, su alcune questioni
religiose.[11] Nel 1692 Pietro il Grande fu un tantino dispiaciuto di
aver incontrato solo gesuiti alla corte di Vienna, quando visitò
Leopoldo.[12] Nel 1692 il principe Michele di Transilvania fu
chiamato a Vienna, a causa di una disputa sul suo recente matrimonio.
…
Leopoldo era un uomo di operosità ed educazione e, durante i suoi
ultimi anni, egli dimostrò un po di capacità politica. Per quanto
riguardava se stesso come sovrano assoluto, egli era estremamente
tenace nel conservare i suoi diritti. Fortemente influenzato dai
gesuiti, era un sostenitore convinto della Controriforma. Come
persona egli era basso, ma forte e sano. Anche se non aveva alcuna
inclinazione per la vita militare, amava l'esercizio all'aria aperta,
come la caccia e l'equitazione, ma ebbe anche gusto per la musica e
compose diversi Oratori e Suite di danze.
…”
“...Il ristabilimento della comunità ebraica nel 1671.
La comunità ebraica di oggi risale al 1671, quando diverse famiglie
ebraiche vennero a Berlino. Esse erano state espulse nel 1670 da
Leopoldo I a Vienna. Poiché Brandeburgo era depressa dopo la Guerra
dei Trent'anni, il Grande Elettore Federico Guglielmo ricercò gli
immigrati all'interno del suo paese per farli contribuire alla sua
ricostruzione. Oltre agli ugonotti, che vennero nel paese dal 1685, e
a cui egli concesse tuttavia condizioni di gran lunga peggiori, il 21
maggio del 1671, egli permise a 50 famiglie ebree benestanti di
stabilirsi a Brandeburgo. Con il privilegio di Federico Guglielmo di
permettere agli ebrei di stabilirsi nell'intero midollo sociale e
assegnandoli al settore del commercio, le loro corporazioni rimasero
serrate. Oltre alle solite tasse, ogni famiglia ebrea doveva pagare
una tassa nominale annua. Solo ad un bambino per famiglia era
concesso di stabilirsi nel midollo sociale; al fine di ottenere una
licenza di matrimonio, egli doveva pagare un costo aggiuntivo. Alle
nascenti comunità ebraiche era permesso di avere un insegnante, un
macellaio kosher e di creare un cimitero, ma la costruzione delle
sinagoghe fu temporaneamente vietata...”
Bene, così abbiamo il Grande Elettore Federico Guglielmo che
accoglie gli ebrei espulsi a Vienna da Leopoldo I controllato dai
gesuiti. Ma non è una festa per gli ebrei provenienti da Vienna. Sì,
essi possono almeno respirare a Berlino e nella Prussia Protestante,
ma essi sono soggetti a pesanti confini e limitazioni.
Perché?
Ma è proprio nella risposta a quel “perché?” che noi possiamo
scoprire la perfidia dei gesuiti. Il Grande Elettore Federico
Guglielmo fu costretto a limitare la libertà degli immigrati ebrei
solo per non toccare il delicato equilibrio tra luterani e
calvinisti. Appena sette anni prima egli aveva emesso l'Editto di
Tolleranza [altrimenti chiamato Editto di Brandeburgo] e la risposta
dei gesuiti non tardò ad arrivare. Devo ricordarvi l'Editto
di Tolleranza? [Da non confondere con l'editto di Potsdam,
che era la risposta alle persecuzioni dei gesuiti verso gli ugonotti
in Francia, emesso nel 1685].
“...L'Editto di Brandeburgo venne emesso nel 1664 dall'Elettore
Federico Guglielmo I e disciplinava i rapporti tra i Luterani e le
confessioni Riformate nel paese dei Signori.
L'editto proibì a luterani e riformati (calvinisti), in particolare
ai teologi, di praticare la loro critica pubblica verso
l'insegnamento di ogni altra fede dal pulpito.
Le confessioni della Chiesa Evangelica Luterana vennero limitate
nella loro validità concernente le demarcazioni con la dottrina
calvinista. In modo così efficace che la validità della Formula di
Concordia venne revocata.
L'editto dell'elettore Riformato era visto da una parte dei teologi
luterani come svantaggioso per il proprio partito, il che li portò a
intraprendere una dura opposizione...
...(...)...
Decisivo qui è il programma dell'Heidelberg Riformata di David
Pareus, con l'obiettivo di creare un ponte tra gli antagonismi
religiosi riformati e luterani, per creare un fronte comune contro la
Chiesa Cattolica.
...”[nel link più sotto la fonte della mia relazione su ciò]
Bene, con fatica il Grande Elettore avrebbe potuto creare un fronte
anticattolico comune tra luterani e calvinisti. Ma per Roma questo
fronte doveva essere distrutto. Come farlo? Semplice, i gesuiti
utilizzarono gli ebrei e con questo stabilirono definitivamente la
“questione ebraica” e le basi per l'ideologia ecumenica in arrivo
nei secoli futuri, chiamata “Nazional Socialismo”.
I Gesuiti utilizzarono il loro Leopoldo I, probabilmente anche
controllato mentalmente dalla Società di “Gesù”. Essi misero in
moto il loro grande schema che avrebbe, in seguito, a distanza di
secoli, distrutto la Prussia Protestante (formalmente nel 1918,
definitivamente nel 1945). Essi scelsero di fare pressione sul
tallone d'Achille antiebraico dei luterani. L'immigrazione ebraica
avrebbe infiammato l'antisemitismo religioso luterano e lo avrebbe
intriso di nuova vita (satanica). Il Calvinismo non condivideva il
Super-sessionismo luterano, la dottrina teologica per la quale gli
ebrei persero l'Alleanza dopo la morte di Gesù sulla croce.
L'atteggiamento più aperto dei calvinisti verso l'immigrazione
ebraica avrebbe resuscitato nuovamente l'ostilità luterana verso i
fratelli protestanti, soprattutto dopo aver visto che quegli ebrei
provenienti dall'Austria erano ben educati e in gran parte istruiti,
quindi in grado di aumentare il valore delle proprietà di quelli che
collaboravano con loro. Naturalmente, la scelta religiosa e naturale
di “coloro con i quali collaborare” del rifugiato ebreo
proveniente dalla gesuitica Vienna, era interamente diretta al fronte
calvinista, a causa della coscienza circa lo storico antigiudaismo
luterano.
Pertanto, furono create, attraverso l'immigrazione, le premesse per
una nuova guerra distruttiva all'interno del fronte protestante del
più potente nemico continentale di Roma, la Prussia protestante.
Leopoldo I non espulse gli ebrei “solo per un hobby teologico”,
ma perché obbedì all'influenza dei suoi mandanti, i gesuiti, che
usarono cinicamente il popolo di Dio per i loro scopi criminali di
persecuzione sia degli ebrei che dei cristiani che rifiutano di
sottomettersi all'Anticristo di Roma, il papa!
link:
Giovedì 6 settembre 2012
The author of 1662 and 1664 EDICT OF TOLERANCE among the ancestors of Ulrich von Hassell
http://avles-theamberpath.blogspot.it/2012/09/the-author-of-1662-and-1664-edict-of.html
Mercoledì 25 uglio 2012