martedì 14 dicembre 2010

Baby Freeze: Il Controllo della Popolazione è la Nuova Soluzione al Riscaldamento Globale?

di Robin Phillips
http://www.salvomag.com
traduzione: http://nwo-truthresearch.blogspot.com

Il 10 Dicembre 2009, 73 membri della Camera dei Rappresentanti Statunitense inviarono una lettera alla Casa Bianca esortando il Presidente Obama ad aggiungere, al suo budget 2011, un miliardo di dollari di finanziamenti per la pianificazione familiare internazionale. I sostenitori della pianificazione familiare non sono affatto un fenomeno nuovo. Ciò che fu degno di nota in questa lettera, però, era che citava il "cambiamento climatico" come una ragione per sostenere i tassi di natalità più bassi. La "pianificazione familiare", diceva, "dovrebbe essere parte di strategie più ampie per la mitigazione e l'adattamento al cambiamento climatico. Una crescita più lenta della popolazione renderà più facile da realizzare la riduzione delle emissioni globali di gas serra."
I 73 membri del Congresso che avevano firmato questa lettera non erano i soli a collegare il tasso di natalità con le temperature globali. Su questo treno recentemente è saltata una serie impressionante di organizzazioni occidentali, incluso il Sierra Club, l'United Nations Population Fund, il Population Connection, e la National Wildlife Federation. Quest'ultima organizzazione ha affermato sul suo sito che:

La rapida e incontrollata crescita della popolazione umana, e l'aumento conseguente del consumo di risorse, si trovano al centro della maggior parte, se non di tutti, i problemi ambientali. Il riscaldamento globale non fa eccezione. L'aumento senza precedenti del numero di esseri umani va di pari passo con i più alti livelli di consumo di combustibili fossili e di produzione di gas serra nella storia.
La Soluzione Cinese

Nonostante la recente ondata di attenzione sul legame che esisterebbe tra la crescita della popolazione e il riscaldamento globale, alla Conferenza del 2009 delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, tenutasi a Copenhagen lo scorso dicembre, si è lasciato ai cinesi il compito di affrontare l'argomento. La delegazione del governo cinese ha sostenuto che la politica del figlio unico del loro paese dovrebbe "servire da modello per l'integrazione dei programmi di popolazione nel quadro di un adattamento ai cambiamenti climatici." Zhao Baige, vice-ministro della Commissione Cinese sulla Popolazione Nazionale e la Pianificazione Familiare, ha detto che la politica cinese del controllo demografico forzato "ha dato un importante contributo storico al benessere della società."
I delegati cinesi hanno anche citato il Rapporto sulla Condizione della Popolazione Mondiale delle Nazioni Unite del 2009, rilasciata dal Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA), che suggerisce che se la popolazione mondiale può essere mantenuta alla cifra di 8 miliardi entro il 2050 (attualmente è previsto un aumento fino a poco più di 9 miliardi), "si potrebbero ottenere da 1 a 2 miliardi di tonnellate in meno di emissioni di carbonio."
L'ironia è che, nonostante le misure draconiane di controllo della popolazione, la Cina è il leader mondiale delle emissioni di CO2. Tuttavia, questa nazione comunista è stata elogiata per il suo contributo all'ecologia mondiale. Sven Burmester, un rappresentante dell'UNFPA, ha detto:"La Cina ha avuto il più grande successo nella storia umana della politica di pianificazione familiare in termini di qualità, e con questo, la Cina ha fatto un favore all'umanità."
Il Canadese Financial Post ha anche elogiato la Cina per il suo contributo all'ambiente. "Nonostante le sue centrali a carbone inquinanti," ha detto l'equivalente canadese del Wall Street Journal, "[La Cina] è il leader mondiale in termini di modellamento di politiche con il fine di combattere il degrado ambientale, grazie al suo editto del figlio unico." Il documento identifica la soluzione cinese come una cosa "semplice" e "drammatica" che, se estesa ad altre nazioni, ridurrebbe la popolazione mondiale dl 50% entro il 2075.

Dall'Eugenetica all'Ambientalismo

Il controllo della popolazione non è solo una novità dell'Oriente, però; esso ha un pedigree impressionante tra i saggi Occidentali. Infatti, fin dall'inizio del XX secolo, era politicamente di moda per i liberali discutere di come trovare i modi per ridurre la "popolazione eccedente". I sostenitori del controllo della popolazione del XX secolo attinsero spesso alle teorie sociali di uomini come Thomas Malthus e il cugino di Charles Darwin, Sir Francis Galton, che, un secolo prima, aveva sostenuto che i poveri erano un salasso per le risorse mondiali. (Una delle soluzioni di Malthus per ridurre la "popolazione in eccesso" fu quella di introdurre politiche specificatamente progettate per portare alla morte un gran numero di contadini. Per esempio, egli incoraggiava la gente povera a muoversi nelle vicine paludi, così avrebbero contratto malattie e sarebbero morti.)
Nei primi anni del novecento le idee malthusiane sul controllo della popolazione furono collegate alle teorie eugenetiche e al darwinismo sociale. Allorché Hitler cercò di spostare queste idee fuori dalla classe antropologica e all'interno delle camere a gas, il controllo della popolazione cessò di essere un argomento politicamente corretto, per un po.
Ma non ci volle molto affinché lo spettro di Hitler svanisse. Dopo l'enorme esplosione di nascite che si ebbe nei decenni successivi alla seconda guerra mondiale, la questione del controllo della popolazione venne restituita gradualmente alla ribalta nazionale. Ma questa volta, invece di essere esplicitamente collegata alle teorie come l'eugenetica e al darwinismo sociale, fu spinta attraverso l'ideologia emergente dell'ambientalismo.
Anche se non era più politicamente corretto rivolgersi soprattutto ai pianificatori sociali come Galton e Malthus, la preoccupazione principale di questi uomini - cioè, che siccome le risorse della terra sono limitate ci sarà un'Armageddon demografica se la popolazione umana continuerà ad espandersi - fu rianimata ma fu confezionata come responsabilità ecologica. Così, ancora una volta diventò politicamente corretto difendere il controllo della popolazione. La Società Americana di Eugenetica (fondata nel 1922, mentre il Darwinismo sociale gettava le basi degli esperimenti nazisti) saltò su questo carrozzone, ma cercò di accumulare maggiore rispettabilità cambiando il suo nome in Società per lo Studio della Biologia Sociale nel 1972.

In Favore di

Mentre il ventesimo secolo andava avanti, però, accadde qualcosa che cambiò la marea ancora una volta. Come i noti abitanti di faggio nella storia del Dr. Seuss, "The Sneetches" - che continuavano a cambiare idea sul volere o no le stelle sulla loro pancia - negli anni '80 i liberali decisero che non era più rispettabile parlare di controllo della popolazione.
Il fattore chiave in questo periodo non era che la popolazione mondiale avesse smesso di crescere, ma che avesse smesso di crescere in Occidente. (Molti fattori contribuirono a ciò. E' diventato di moda per le donne sposarsi tardi, mentre libri come The Feminine Mystique controbuivano a rendere le donne più consapevoli, se la loro più grande ambizione era quella di essere mogli e madri. Queste cose, insieme all'aumento dell'aborto e dell'omosessualità, fecero si che il tasso di natalità in Occidente cominciasse a diminuire  costantemente.)
Questo fatto da solo non sarebbe stato sufficiente a cambiare la direzione sul dibattito sulla popolazione, poiché in tutto il mondo la popolazione continuò a crescere (anche se a un tasso significativamente più basso). Tuttavia, questa volta lo spettro del razzismo si profilava alla grande sullo sfondo di quasi tutti i dibattiti. Non ci volle molto prima che la gente cominciasse a rendersi conto che se le popolazioni occidentali erano in diminuzione, mentre quelle non occidentali erano in crescita, e se le prime sono soprattutto bianche e le seconde principalmente marroni, allora i richiami per una diminuzione internazionale dei tassi di natalità equivalevano ai richiami per un numero inferiore di bambini marroni. E questo diede adito alle accuse di razzismo.
Così, il controllo della popolazione diventò ancora una volta politicamente scorretto. Il giornalista inglese Anthony Browne lamentava questo cambiamento nel suo libro del 2006 The Retreat of Reason:

Ora che la popolazione Occidentale ha smesso di crescere, la preoccupazione per la sovrappopolazione è andata molto fuori moda perché, come diceva Tony Benn, questo significa voler ridurre il numero dei bambini marroni. Nei decenni passati, la combinazione dei sensi di colpa occidentali e il timore del razzismo, distrussero tutte le preoccupazioni pubbliche sulla sovrappopolazione.
Ma proprio mentre Browne stava scrivendo, cominciarono lentamente a girare ancora le ruote dello spostamento di paradigma. Grazie alla maggiore isteria sul riscaldamento globale, parlare di sovrappopolazione diventò, ancora una volta, politicamente corretto. Come insiste Garry Egger del New South Wales Centre for Health Promotion and Research, "Il dibattito [sul controllo della popolazione] deve essere riaperto come parte di una seconda rivoluzione ecologica". L'UNFPA ha così inquadrato il problema sul suo sito web:
I gas serra non si accumulerebbero così pericolosamente se gli abitanti della Terra non aumentassero così rapidamente, ma fossero rimasti a 300 milioni di persone, la popolazione mondiale di 1000 anni fa, rispetto ai 6,8 miliardi di oggi.
Il Virus Umano

Ho capito che c'era un collegamento tra il riscaldamento globale e un rinnovato interesse per il controllo della popolazione quando mi sono imbattuto in un rapporto commissionato dall'Optimun Population Trust nell'agosto del 2009. Intitolato “Fewer Emitters, Lower Emissions, Less Cost”(Meno Emettitori, Meno Emissioni, Meno Costi), la relazione sosteneva che il modo migliore per combattere il riscaldamento globale potrebbe essere quella della riduzione della popolazione attraverso la contraccezione e l'aborto. La logica utilitarista era semplice: meno persone=meno inquinatori.
Non è che gli autoproclamati guru ambientali non si fossero mai preoccupati delle emissioni di CO2. Lontano da essi. Ma loro vorrebbero che fossimo noi a seguire il colpevole sentiero delle impronte del carbonio alla sua fonte. Dopo tutto, chi è che utilizza estintori, gas compressi, frigoriferi e piscine riscaldate, che inquinano continuamente il nostro ambiente? Non gli orsi polari.
Almeno, è così che ve la raccontano. La realtà è che la maggior parte delle emissioni di CO2 non sono soprattutto il risultato della tecnologia umana, ma si producono in natura, ad esempio dal vapore liberato dagli oceani e attraverso il consumo di vegetazione per opera di animali e microbi. Ma questa "scomoda verità" non si adatta alla linea della storia degli ambientalisti, così essa è abitualmente ignorata. Per loro, la Terra ha un surplus di popolazione di inquinatori, e questi inquinatori sono gli esseri umani.
Questo "fatto" è così ovvio a loro che solo i "negazionisti", che sono "motivati da atteggiamenti religiosi di destra", potrebbero pensare il contrario. O, almeno così ha detto l'avvocato del controllo della popolazione Morris Sullivan in un articolo del 1999 su impactpress.com, da titolo “Population Control: How Many Are Too Many?” Affermando che i problemi come il riscaldamento globale sono "almeno in parte causati dalla crescente popolazione mondiale", Sullivan ha scritto che "è difficile immaginare qualcuno che si oppone alle limitazioni sul controllo della popolazione".
Pur riconoscendo che "queste persone esistono" affermava che i migliori di loro "sono ottimisti ben intenzionati blindati nella loro negazione", mentre gli altri "hanno motivazioni più perniciose - come l'avidità e il fanatismo religioso."
Paul Watson, un cofondatore di Greenpeace, fu ancora più severo. In un articolo del 2007 per seashepherd.org, scrisse che noi esseri umani agiamo "nello stesso modo di un virus invasivo" e che stiamo "uccidendo il nostro ospite, il pianeta Terra." Ciò richiede, egli continuava, una cura "radicale e invasiva". Quanto invasiva? "Abbiamo bisogno di ridurre drasticamente e in modo intelligente la popolazione umana a meno di un miliardo di persone."

Contraccezione per il Credito

Anche con il destino del pianeta Terra presumibilmente in bilico, le nazioni Occidentali sono molto lontane dal rivendicare le politiche di aborto forzato della Cina. Tuttavia, il riscaldamento globale è proposto continuamente come uno dei motivi per aumentare la disponibilità della contraccezione, dell'aborto, di un'educazione "integrale" al sesso e dei servizi di pianificazione familiare. La National Wildlife Federation, ad esempio, ha fatto uscire una Scheda sulla Popolazione e il Riscaldamento Globale (http://cf.nwf.org/globalwarming/pdfs/climatefactsheet.pdf), chiedendo una "migliore pianificazione familiare, assistenza sanitaria correlata e istruzione." "La fornitura di questi servizi", sostiene la federazione, "non solo ridurrà la povertà e migliorerà la vita di molti, ma ridurrà il pericolo del cambiamento climatico e altri fattori di stress ambientali." Il Dr. Barry Walters, professore di ostetricia presso l'Università del Western Australia, aveva sostenuto qualche anno fa che coloro che si rifiutano di usare un metodo contraccettivo devono pagare una tassa sul cambiamento climatico. In un articolo nel Medical Journal of Australia del 2007, il Dr. Walters propose che tale imposta potesse essere ipotizzata per tutte le coppie che hanno più di due figli. Egli suggeriva una multa iniziale di 5000 dollari per ogni bambino "extra" alla nascita, con altri 800 dollari stimati ogni anno successivo. Comunque, i genitori avrebbero potuto redimersi usando dei contraccettivi o sottoponendosi a procedure di sterilizzazione, per le quali avrebbero ricevuto crediti di carbonio.
Coloro che propongono questi sistemi sono indifferenti al fatto di per se ovvio che una popolazione scarsa è, in generale, una popolazione più povera. Si consideri che più persone ci sono, più sussiste una maggiore spartizione del lavoro, più capitale ci sarà, più mani ci saranno per coltivare orti e, di conseguenza, la terra e la società possono diventare più feconde. La rivoluzione industriale non sarebbe mai stata possibile se la popolazione europea fosse rimasta ai livelli del Medioevo.

Fiero di Essere Vivo

Invertendo la storia della redenzione Cristiana, la nuova religione della scienza vede l'umanità come una maledizione, e gli scienziati come dei profeti che indicano la strada della redenzione. Come gli antichi profeti, i moderni profeti-scienziati sanno che la salvezza non potrà mai avvenire senza il sacrificio. Il sacrificio che essi stanno richiedendo è semplice: Dobbiamo ridurci e impoverirci. Solo allora il mondo sarà salvato dell'Armageddon ambientale che si sta velocemente avvicinando a causa di un "allevamento sconsiderato" (un termine impiegato dalla fondatrice di Planned Parenthood, Margaret Sanger).
Questo è il messaggio che la Cina ha portato a Copenhagen nel dicembre scorso, ed è il messaggio che viene sempre più spesso raccolto dai gruppi di riflessione e dagli attivisti di tutto il mondo.
Eppure, pur non volendo rimpiangere l'orso polare e il suo ghiaccio, noi dovremmo essere almeno un pò preoccupati per questo recente cambiamento nel modo di pensare. Dovremmo preoccuparci soprattutto non del perchè il ghiaccio si stia sciogliendo (se ciò sta avvenendo), ma del perché il riscaldamento globale, o, almeno, l'idea di esso, sia responsabile di un rinnovato interesse per il controllo della popolazione.
Se la storia ci insegna qualcosa, è che quando una civiltà comincia a sentirsi in colpa per la sua esistenza, i risultati sono generalmente sgradevoli.
E 'in momenti come questi che inizio ad invidiare l'orso polare. Quando si erge fiero ed eretto sul suo iceberg, non si sente in colpa per essere vivo.
Egli non deve nemmeno sentirsi in colpa di procreare con la signora Orsa Polare.

La soluzione di Bill Gates

CO2=P x S x E x C CO2 (totale di CO2 emessa in un anno dalla popolazione) = P (persone) x S (servizi per persona) x (energia media per servizio) x C (media di CO2 emessa per unità di energia)
Alla Conferenza Technology, Entertainment and Design 2010 tenuta a Febbraio a Long Beach, in California, il fondatore di MIcrosoft Bill Gates, ha ridotto il problema del nostro pianeta ad una semplice equazione.
L'obiettivo, ha detto Gates, era quello di "fare tendere questa fino a zero". Riferendosi alla P(ersone) in particolare, egli ha detto:"Ora, se facciamo un ottimo lavoro sui nuovi vaccini, le cure sanitarie e i servizi alla salute riproduttiva, noi potremmo ridurla forse del 10 o 15 percento."
Piuttosto che condurre a un aumento della vita, lo scopo originario dei vaccini e delle cure sanitarie, il loro grande vantaggio, nella mente di Gates esiste il fatto che queste potrebbero essere utilizzate per ridurla.

link articolo originale
: http://www.salvomag.com/new/articles/salvo14/14phillips.php
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