domenica 28 giugno 2015

Il MES e l'Eurogruppo controllati dal cattolico Dijsselbloem


Jeroen Dijsselbloem è un altro agente cattolico romano impegnato nell'edificazione del Sacro Romano Impero Gesuitico Europeo. Gli strumenti di tortura dei popoli a cui è a capo sono l'Eurogruppo e il Meccanismo Europeo di Stabilità. Da wikipedia leggiamo il suo profilo:

"Jeroen Dijsselbloem (Eindhoven, 29 marzo 1966) è un politico olandese membro del Partito del Lavoro (PvdA). È ministro delle finanze nel Governo Rutte II dal 5 novembre 2012, presidente dell'Eurogruppo dal 21 gennaio 2013 e presidente del consiglio dei governatori del Meccanismo europeo di stabilità (European Stability Mechanism - ESM) dal 12 febbraio 2013.
Dijsselbloem ha frequentato le scuole elementari a Son en Breugel e successivamente l'Eckartcollege (1978–1985) a Eindhoven, entrambe scuole cattoliche.[1]
Che l'Eckartcollege sia una scuola cattolica lo potete anche verificare nel sito di notizie del comune di Eindhoven, dove vi è scritto: Eckartcollege (rooms-katholiek)

Da ilsole24ore del gennaio 2013 leggiamo:



"Nato ad Eindhoven, Dijsselbloem, 46 anni, giunge da una famiglia cattolica, di insegnanti e agronomi. E' padre di due figli, parla francese e inglese, e secondo chi lo ha frequentato in questi primi mesi a Bruxelles sembrerebbe persona affidabile.
Nominato in novembre, si è dimostrato più moderato del suo predecessore, il democristiano Jan Kees de Jaeger[...]
Sulle questioni di bilancio, Dijsselbloem non è molto diverso da de Jaeger. Davanti al parlamento olandese in dicembre ha ribadito l'importanza del risanamento del bilancio. In questo senso, sarà comunque il portavoce del rigore economico.
Una volta appreso tutto ciò, non vi scandalizzerete certo nel leggere che costui è stato l'artefice della linea dura col governo di Atene, e colui che ha recentemente difeso la zona euro a spada tratta:



«Voglio in questa occasione ribadire la nostra forte determinazione di rafforzare ulteriormente la zona euro, che già oggi è più forte di quanto non lo fosse qualche anno fa - ha detto Dijsselbloem -. Siamo pronti a utilizzare pienamente tutti gli strumenti a disposizione (…) L'Eurogruppo seguirà da vicino la situazione ed è pronto a riunirsi nuovamente se necessario, in qualsiasi momento. Siamo pronti a sostenere la Grecia anche dopo la fine dell'attuale memorandum».
Jeroen Dijsselbloem è anche un amante dell'austerità:



"L'Aia (Olanda), 11 giu. (LaPresse/AP) - Non fallirà la politica del governo olandese che prevede tagli alla spesa pubblica e aumento delle tasse. Lo ha detto il ministro delle Finanze, Jeroen Dijsselbloem, difendendosi dalle accuse degli economisti che sostengono che le sue misure di austerità stiano costringendo l'Olanda a rimanere impantanata in una lunga recessione. Parlando con i giornalisti a fianco del commissario Ue agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, Dijsselbloem ha dichiarato che si aspetta che il deficit olandese scenda sotto il 3% nel 2014, come stabilito con Bruxelles. Il ministro è anche presidente dell'Eurogruppo, l'organismo che raccoglie i 17 responsabili delle Finanze dell'eurozona. La Banca centrale olandese ha riferito invece ieri che il disavanzo pubblico si attesterà al 3,4% nel 2014 e salirà al 3,9% nel 2014, a meno che non vengano decisi nuovi tagli alla spesa."


leggi anche:

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sabato 27 giugno 2015

JPMorgan Chase & Co e i suoi legami con il Vaticano

JPMorgan Chase & Co è una delle BIG FOUR BANKS degli Stati Uniti, insieme a Bank of America, Citigroup e Wells Fargo. Secondo il sito The statistic portal, la JPMorgan risulta essere la prima banca di investimenti al mondo per quota di fatturato:

"Si constata che le entrate della banca JPMorgan costituivano l'8,3% dei ricavi del global investment banking al Maggio 2015"

La JPMorgan è diventata famosa per la truffa dei mutui subprime:
"Il 1º settembre 2011 la procura di New York denuncia per frode Bear Stearns e Emc Mortgage, del gruppo JP Morgan, per la truffa dei mutui subprime. Fannie Mae e Freddie Mac hanno perso più di 30 miliardi nel 2008, quando il mercato immobiliare legato ai mutui subprime è esploso. Le perdite sono state coperte in gran parte dalle tasse dei cittadini americani. [1],[2]. Le perdite della Bear Stearns ammontano a 22,5 miliardi di dollari, hanno provocato la disoccupazione di 7 milioni di persone negli Stati Uniti d'America e una Grande recessione dal 2008 è imperversata in tutti i paesi civili d'Europa e del mondo, escluso la Cina e l'India[3].
Il 19 novembre 2013, la banca J.P. Morgan patteggia un risarcimento di 13 miliardi di dollari per la truffa dei mutui subprime[4]"
fonte: wikipedia
Da un articolo sul Fatto Quotidiano dal titolo Crisi finanziaria, Jp Morgan conosceva i rischi dei derivati sui mutui subprime leggiamo:
"Pur consapevole dei rischi legati al forte tasso di insolvenza dei mutui, la banca d’affari Usa JP Morgan e le sue controllate Washington Mutual e Bear Stearns (acquisite nel 2008 a crisi già in corso) avrebbero più volte occultato i dati delle loro analisi interne. Con l’obiettivo di mascherare le perdite sul fronte immobiliare, le banche avrebbero quindi costituito complessi prodotti finanziari derivati per impacchettare i crediti insolventi e cederli sul mercato. Lo riferisce il New York Times citando i contenuti delle mail depositate in tribunale a seguito della denuncia presentata lo scorso anno dalla banca franco-belga Dexia. Il controvalore dei prodotti tossici acquistati da quest’ultima si aggirerebbe sugli 1,6 miliardi di dollari."

Il presidente e amministratore delegato di JPMorgan Chase & Co è Jamie Dimon. Il suo profilo wikipedia ci dice che è di origine greca e la sua religione è quella greco ortodossa, quella religione scismatica che si distaccò dal cattolicesimo nel 1054. Allo stato attuale l'unione ecumenica della Chiesa greco-ortodossa con quella cattolica romana non è certo esente da difficoltà; però l'unione "ecumenica" della JPMorgan con la Banca del Vaticano sembra essere stata molto più facile, tanto che, nel 2009, la filiale di Milano di JPMorgan,  emanazione del gruppo bancario americano, aprì il conto 1365 intestato allo Ior; un conto che, in seguito ai soliti scandali, fu chiuso nel 2012:
 "ROMA - C’era un conto corrente particolare presso la banca Jp Morgan di Milano. Era il numero 1365, intestato allo Ior. In poco più di diciotto mesi, da quando era stato aperto, cioè dal 2009, su quella linea di credito è transitato più di un miliardo di euro. Un pozzo di San Patrizio per qualsiasi banca, dunque. Che però Jp Morgan ha deciso di chiudere alla vigilia della defenestrazione di Ettore Gotti Tedeschi, proprio quando la Procura di Roma aveva cominciato a farsi pressante per sapere cosa avveniva in quella filiale milanese. Fino a pochi mesi fa non c’era mai riuscita, perché le richieste in Vaticano (triangolate attraverso l’Unità di Informazione della Banca d’Italia) erano state respinte al mittente. Da due tre giorni, invece, cioè da quando Ettore Gotti Tedeschi è stato sentito dai pm romani e napoletani, molti degli interrogativi sulla Jp Morgan potrebbero aver ricevuto risposta."

fonte: Il Messaggero
Lo Ior aveva aperto anche un conto nella filiale JPMorgan di Francoforte:

"Roma - Dopo la chiusura di quello aperto a Milano, considerato ormai troppo "a rischio" di subire controlli antiriciclaggio, anche il conto acceso dallo Ior presso la filiale di Francoforte della JP Morgan è finito nel mirino della Procura di Roma.
La decisione dello Ior di spostare la propria attività bancaria in Germania sembra però essere stata vincente: le autorità giudiziarie tedesche hanno sinora negato la loro collaborazione a quelle italiane."
fonte: Wall Street Italia

"Lo Ior sta ripulendo la sua clientela intimando a 1250 correntisti di lasciare la banca vaticana con una lettera di recesso unilaterale. Il vento di pulizia di Papa Bergoglio però si ferma alle mura leonine. Il Vaticano non ha intenzione di comunicare alle Dogane italiane i nomi degli ex correntisti che escono da Porta Sant’Anna con una valigia piena di banconote né hanno intenzione di comunicare dove finiscono i bonifici all’estero del saldo. Così i flussi in partenza dal conto Ior alla Jp Morgan di Francoforte (dove Ior ha trasferito la tesoreria da qualche anno) a un ipotetico paradiso fiscale, restano invisibili ai radar di Uif e Procura. Mentre i giornali strombazzano il nuovo corso dello Ior, il Vaticano pone una pietra tombale sui depositi accumulati nei decenni passati Oltretevere a un anno dall’elezione di Papa Francesco, e probabilmente all’insaputa del Pontefice.
[...]
Purtroppo per le autorità italiane da qualche anno i soldi dello Ior non sono fisicamente nelle banche italiane ma presso la filiale di Francoforte della Jp Morgan. Se i conti ‘calderone’ della tesoreria Ior, all’interno dei quale sono confusi i sottoconti riferibili ai singoli correntisti dello Ior, fossero ancora accesi all’Unicredit, il fisco italiano potrebbe entrare in partita. Se, per ipotesi, dal suo conto Ior un evasore italiano trasferisse milioni di euro in Svizzera, il direttore dell’agenzia Unicredit segnalerebbe l’operazione sospetta all’Uif. In Germania non è detto che avvenga. La sensazione è che i buoi siano già usciti nel 2011-2012."
fonte: Il Fatto Quotidiano del 14 marzo 2014

Dimon è un membro del CFR controllato dai gesuiti. Dimon si è dimostrato anche molto gentile nei confronti della Chiesa Cattolica Americana; infatti, dalla newsletter dell'inverno 2008 dell'Inner-City Scholarship Fund, Archdiocese of New York, leggiamo che:


Jamie Dimon, presidente e amministratore delegato di J.P. Morgan Chase & Co., è stato premiato, lo scorso 3 dicembre, alla 31esima Cena Premio Annuale dell'ICSF tenutasi al Waldorf Astoria. L'evento è stato un successo senza precedenti che ha raccolto quasi 2 milioni di dollari in supporto agli studenti che frequentano le 107 scuole locali supportate dall'Inner-City Scholarship Fund.
Come possiamo anche leggere dal loro sito ufficiale, l'Inner-City Scholarship Fund è "un fondo che fornisce, alle famiglie con dimostrate esigenze finanziarie, l'opportunità di dare ai loro bambini un'istruzione Cattolica primaria e secondaria di qualità all'interno dell'Arcidiocesi di New York." Ma continuiamo con l'articolo:
Il Waldorf Astoria Hotel, che è stato decorato in rosso, verde e oro per le festività natalizie, aveva organizzato una festa per la serata speciale. Accolti da Christmas Carolers della Cardinal Spellman High School, i partecipanti sono entrati nella sala da ballo accolti dai suoni della Mother Cabrini High School Drum Core and Color Guard.
[...]
L'amministratore fiduciario dell'ICSF Peter T. Grauer, presidente del consiglio di amministrazione e capo di Bloomberg LP, James B. Lee Jr., vice presidente di J.P. Morgan Chase & Co., e Martin J. Sullivan, presidente e amministratore delegato di American International Group Inc., hanno espresso il loro impegno con il programma ICSF nella comunità. James Lee è stato anche il maestro di cerimonie. A conclusione della serata, il signor Dimon è stato premiato per i suoi contributi eccezionali ai progetti del fondo. Sua Eminenza il Cardinale Edward Egan ha ringraziato i presenti e ha espresso il sincero apprezzamento dell'Arcidiocesi di New York per la partecipazione e il contributo degli amici dell'ICSF a una delle cause benefiche più meritevoli di Manhattan, Bronx e Staten Island.

James B. Lee Jr., quello che fu il vice presidente di J.P. Morgan Chase & Co., morto recentemente (il 17 giugno 2015), si era diplomato al Canterbury School, un college cattolico nel Connecticut. Dopo la scomparsa di Jimmy Lee, Jamie Dimon ha fatto la seguente dichiarazione:


"Jimmy era un grande amico, un leader e un mentore, per me e per tanti altri. Come Vice Presidente della nostra compagnia ed ex capo della nostra Investment Bank, Jimmy ha dato un contributo indelebile e prezioso alla nostra azienda, alle nostre persone, ai nostri clienti e alla nostra industria nei suoi quasi 40 anni di servizio dedicato e disinteressato. Jimmy era un maestro del suo mestiere, ma era molto di più - era una forza incomparabile della natura."
In un articolo del New York Times del 22 giugno 2015 potete anche leggere del suo funerale cattolico:


"James B. Lee Jr., una figura torreggiante a Wall Street, è stato ricordato al suo funerale di Lunedì come un padre, un amico e un banchiere di investimento posseduto da un'energia illimitata, con infiniti interessi ed uno spirito scoppiettante, qualità che lo hanno reso uno dei personaggi di successo più amati nel suo settore. Il funerale, tenutosi nella Cattedrale di San Patrizio a Midtown Manhattan, era a pochi isolati da dove il signor Lee aveva lavorato come vice presidente di JPMorgan Chase. Lì ha plasmato l'America aziendale e la più grande banca della nazione, attraverso una carriera che lo ha portato ad essere, forse, il preminente uomo d'affari della sua generazione.
[...]
Gli zampognari dei Vigili del Fuoco di New York hanno suonato "Amazing Grace" per iniziare la messa in questo primo giorno estivo soleggiato, e il Cardinale Timothy M. Dolan ha presieduto la messa funebre all'interno della Cattedrale di San Patrizio, che si trova nel bel mezzo di un sostanziale restauro.
[...]
Mr. Lee possedeva un potente intelletto e una profonda comprensione della meccanica del mondo finanziario, ma era anche conosciuto per conquistare i clienti con vistose esibizioni, come l'acquisto di felpe per il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg, e una Corvette per dimostrare la sua lealtà a General Motors. Tra i suoi ultimi lavori c'è stata la direzione del coinvolgimento di JPMorgan nell'offerta pubblica iniziale di 22 miliardi di dollari per Alibaba, e la consulenza a General Electric per il possesso del suo braccio finanziario. Negli anni recenti egli aveva anche aiutato United Airlines nell'acquisto di Continental, aveva gestito la vendita, da parte di General Electric, di NBCUniversal a Comcast, e l'acquisizione del Dow Jones da parte di News Corporation.
"Non dissero mai che egli era un molle, o un semplice o qualcuno che gli altri potessero abbindolare", ha detto il Reverendo Robert T. Ritchie, che conosceva la famiglia Lee. "Era determinato. Era ostinato. Era organizzato." [nota di nwo-tr: il Reverendo Robert T. Ritchie è il rettore della Cattedrale di San Patrizio]
[...]
"Quando arriverai per il giudizio, Dio non ti chiederà 'quel'era la tua posizione alla JPMorgan, a quanto ammontava il tuo conto in banca, hai dato i soldi per la tua Chiesa?'" ha domandato Padre Ritche."
Nell'attuale consiglio di amministrazione di J.P. Morgan Chase & Co. troviamo, oltre a Dimon, Stephen B. "Steve" Burke, un cattolico romano di origini irlandesi, e Timothy P. Flynn, che si è laureato invece alla University of St. Thomas, St. Paul del Minnesota, un'Università Cattolica romana. Degli altri appartenenti al consiglio non siamo riusciti ad identificare l'appartenenza, e pochi di loro sono ebrei, forse solo James Schine Crown. James A. Bell è un nero americano. Dal suo cognome Linda B. Bammann sembra avere origini tedesche, e via di seguito...
Dal comitato operativo abbiamo trovato Mary Callahan Erdoes, che ha ottenuto un Bachelor's degree alla Georgetown University dei gesuiti, specializzandosi in Matematica. A quel tempo fu l'unica donna alla Georgetown ad aver completato un corso di matematica.

mercoledì 24 giugno 2015

Il Cavaliere Papale Rupert Murdoch e la News Corporation al servizio delle crociate Vaticane


Ruper Murdoch risulta attualmente essere al 77° posto nella lista di Forbes degli uomini più ricchi del globo. Il suo patrimonio risulta essere di 13,6 miliardi di dollari. È stato il fondatore e proprietario di un vasto conglomerato economico specializzato nel settore dei mezzi di comunicazione di massa, tra i maggiori del campo a livello mondiale: la News Corporation.
Nel 2013 la News Corporation è stata suddivisa in due branche, la 21st Century Fox e la News Corp; prima della sua suddivisione, la News Corporation era il terzo gruppo mediatico al mondo in termini di ricavi.

"Nel 1967 Murdoch sposò Anna Maria Torv (Tõrv), un'allieva giornalista scozzese che lavorava per il suo giornale di Sidney The Daily Telegraph.[5]
Negli anni successivi al suo matrimonio con la Torv, una cattolica romana, Murdoch fu designato Cavaliere Commendatore dell'Ordine di San Gregorio Magno, un'onorificenza concessa dal Papa Giovanni Paolo II.[128]"
fonte: https://en.wikipedia.org/wiki/Rupert_Murdoch
"Richiestogli se ci fosse qualche verità riguardo a recenti comunicati che descrivevano la sua ritrovata devozione, Murdoch ha replicato:"No. Dicono che sono un cristiano rinato e un convertito al cattolicesimo e così via. Vado in chiesa qualche volta, ma non ogni Domenica e tendo ad andare in una chiesa cattolica, perché mia moglie è cattolica. Non sono formalmente convertito, e sono sempre di più disincantato con la Chiesa d'Inghilterra e gli Episcopali, come si chiamano qui. Quindi no, non sono intensamente religioso come a volte vengo descritto."
Nicholas Coleridge, Paper Tigers (1993), p. 487.
Naturalmente, caro Murdoch, ci sono diversi modi per essere "religiosi", e non sempre la cosa più utile è l'andare in Chiesa tutte le settimane; talvolta serve anche edificare un impero mediatico e metterlo al servizio del nuovo ordine mondiale vaticano gesuitico. Nessuno si ricorda il supporto che Murdoch diede alle crociate antiterroristiche per la "giustizia infinita" tanto care a George W. Bush? Bush, prima di essere costretto a scusarsi, disse, all'indomani dell'attentato dell'11 settembre 2001: «Questa crociata, questa guerra al terrorismo durerà molto».
Ed ecco quale fu il supporto "religioso" che Murdoch diede alle crociate contro il terrorismo del Bonesman gesuitico Bush e del guerriero papale George Tenet a capo della Cia; in un articolo dal titolo Non mitizziamo i corrispondenti di guerra, scritto da Stephan Russ-Mohl e Andrea Hoehne, apparso sul Corriere del Ticino il 21/5/2004, leggiamo:
"Le due più importanti riviste specializzate per giornalisti degli Stati Uniti, l’American Journalism Review e la Columbia Journalism Review, sono giunte in retrospettiva allo stesso giudizio distruttivo: i media americani, in particolare le reti televisive, avrebbero trattato il governo Bush con i guanti di velluto sul tema dell’Iraq. Dopo l’ 11 settembre gli Stati Uniti sono stati travolti da un’ondata di patriottismo. Già ai preludi della guerra questo clima ha intimidito le voci critiche, fino a farle tacere. Questo perché nessun media poteva permettersi di andare contro il proprio pubblico e dunque mettere a repentaglio i conti della società. Un comportamento estremamente favorevole al governo è stato sostenuto dai media di Rupert Murdoch. Oltre alla propria rete informativa Fox, in tutto il mondo 175 testate appartenenti al suo impero si sono espresse in favore di Bush e Blair. Questo è ciò che ha scoperto il Guardian.
[...]
Perché i giornalisti dell’impero di Murdoch hanno sostenuto anche in paesi dove la maggior parte della popolazione era contraria alla guerra – come Australia, Nuova Zelanda e Inghilterra – che Bush e Blair erano sulla strada giusta, andando contro la maggioranza del pubblico? In questo caso la risposta economica è che i giornalisti si sono adeguati alle direttive del proprietario dei media, che non ha tralasciato nessuna possibilità per esprimersi pubblicamente a favore della guerra. Quindi i suoi giornalisti hanno dato più peso al potere di sanzione di Murdoch, che non ai «costi personali» derivati dal mettersi contro il pubblico. È comunque sorprendente come Murdoch sia riuscito a sincronizzare il suo impero senza lasciare traccia, tramite direttive di censura non troppo esplicite. La spiegazione più plausibile è che in tempi di guerra l’autocensura dei giornalisti funzioni particolarmente bene, in ultima analisi per paura di perdere il posto di lavoro."
In un articolo dal titolo Giornalisti come cani da salotto del presidente Bush?, scritto da Neue Zürcher Zeitung il 21/11/2003, leggiamo
Nell’American Journalism Review  («Are The News Media Soft on Bush?», Oct./Nov.2003) si analizza come gli interi Stati Uniti, dopo l’attacco dell’11 settembre, furono presi da un’ondata di patriottismo. Il governo cavalcò questa onda e approfittò delle debolezze dell’opposizione. Fecero da deterrente anche le intimidatorie trasmissioni di destra delle radio e televisioni via cavo che, da anni, si schieravano contro i media della sinistra liberale. «Il giornalismo americano è stato letteralmente foxificato», in questo modo il capo ufficio della CNN a Washington di allora, Frank Sesno, descrisse la crescente influenza del canale notiziario Fox di Rupert Murdoch.
Un supporto religioso molto migliore, e molto più efficace che l'andare in chiesa tutte le settimane.
Ma vediamo cos'è l'Ordine di San Gregorio Magno:
"Esso venne fondato da papa Gregorio XVI il 1º settembre 1831, dopo appena sette mesi dalla sua elezione, mediante il breve Quod summis. L'Ordine di San Gregorio Magno è ancora oggi uno dei cinque ordini pontifici della Chiesa cattolica, precede l'Ordine di San Silvestro. Secondo il cerimoniale diplomatico è un ordine di prima classe. L'ordine è riservato a uomini e donne di religione cattolica (rarissimi sono i casi di conferimento a non cattolici) in riconoscimento per il loro servizio alla Chiesa, per impieghi straordinari, in supporto alla Santa Sede e per il loro buon esempio presso le comunità e nel paese. È riservato a cattolici di distinta condizione, anche se non sono richiesti requisiti nobiliari. È concesso anche a militari solo a partire dal grado di maggiore. Gode del privilegio del saluto militare da parte delle guardie svizzere e della precedenza sull'Ordine di San Silvestro, sull'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e sull'Ordine di Malta. I cavalieri di gran croce godono del trattamento di "Eccellenza".
Il motto dell'Ordine è Pro Deo et Principe (Per Dio e per il sovrano).
I membri dell'Ordine non avevano particolari privilegi, ma è curioso notare che a loro venne riconosciuto il diritto di cavalcare sin dentro la basilica di San Pietro a Roma, un privilegio ad ogni modo usato di rado e presto annullato. Tuttora godono di precedenze durante le cerimonie."
La descrizione ci dice che rarissimi sono i casi di conferimento a non cattolici, e Murdoch dovrebbe essere uno di questi, in apparenza, ma non nella sostanza. Anche perché Rupert Murdoch è un membro accertato del CFR controllato dai gesuiti.

Da un articolo intitolato Pope Honors Rupert Murdoch, Roy Disney, Bob Hope, apparso sul Los Angeles Times il 3 gennaio 1998, leggiamo:



"Giovanni Paolo II ha assegnato il cavalierato papale al comico Bob Hope, al magnate delle notizie Rupert Murdoch e al funzionario dell'intrattenimento Roy Disney, tutti e tre non cattolici, insieme a 64 prominenti cattolici dell'area di Los Angeles.
[...]
Il Papa conferisce i suoi titoli a persone di "carattere incontaminato", incluso non cattolici, che hanno promosso "gli interessi della società, della Chiesa [Cattolica] e della Santa Sede [Vaticano]." ha detto Padre Gregory Corio, portavoce dell'Arcidiocesi Cattolica di Los Angeles.
Hope, Murdoch and Disney hanno tutti mogli cattoliche, che sono state nominate Dame di San Gregorio, l'equivalente femminile di cavaliere.
Tutti hanno contribuito grandemente alle istituzioni ecclesiastiche, anche se i dati non sono stati resi pubblici.
Bob e Dolores Hope, per esempio, hanno fatto donazioni alla Basilica del Santuario Nazionale dell'Immacolata Concezione a Washington, ha detto Coiro.
Roy Disney, che è a capo della divisione di animazione di Walt Disney Co., e sua moglie Patricia, sono sostenitori dei piani della chiesa per una nuova Cattedrale a Los Angeles. Murdoch, che ha accettato di acquistare i Los Angeles Dodgers, e sua moglie Anna, hanno supportato la Fondazione Educativa Arcidiocesana e altre cause Cattoliche, secondo Corio."
Adesso, uno degli altri doni che il "carattere incontaminato" Murdoch ha fatto alla Chiesa Cattolica è stato quello di posizionare proprio un cattolico, Robert Thomson, nella posizione di Amministratore Delegato della sua News Corp, al fine di supportare le ulteriori crociate vaticano gesuitiche per il nuovo ordine mondiale.



Thomson ha studiato al Christian Brothers College, St Kilda, un college Cattolico Romano australiano fondato nel 1878. Il college è un membro dell'Associated Catholic Colleges (ACC). Qui potete anche leggere un articolo del 2011, in cui Robert James Thomson Dellor, che allora ricopriva la carica di direttore editoriale del Wall Street Journal, era venuto in Italia in occasione dell'inaugurazione del Palazzo San Francesco; in questo articolo scopriamo anche che Robert James Thomson Dellor prende il suo nome dagli antenati italiani Dell’Oro, uno dei quali, Arturo, fu un eroe di guerra.


lunedì 22 giugno 2015

Il Gesuitico Renato Ruggiero e l'OMC


Renato Ruggiero (Napoli, 9 aprile 1930 – Milano, 4 agosto 2013) è stato un diplomatico e politico italiano, che, dopo aver raggiunto i massimi gradi della carriera diplomatica, è stato direttore generale dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) dal 1995 al 1999, e più volte ministro.
Il WTO è l'ennesimo arnese gesuitico che ha lo scopo di smantellare gli stati nazionali. L’Organizzazione Mondiale del Commercio (World Trade Organization, WTO), a cui aderiscono 161 Paesi, è nata nel 1995 per sostituirsi al GATT (General Agreement on Tariffs and Trade) che dal 1948 al 1994 è stato lo strumento per facilitare e regolamentare il commercio internazionale. Da wikipedia leggiamo:


"Obiettivo generale dell'OMC è quello dell'abolizione o della riduzione delle barriere tariffarie al commercio internazionale; a differenza di quanto avveniva in ambito GATT, oggetto della normativa dell'OMC sono, però, non solo i beni commerciali, ma anche i servizi e le proprietà intellettuali.
[...]
L'OMC promuove la globalizzazione dell'economia, la liberalizzazione commerciale (tranne i casi di paesi "canaglia" che ne siano esclusi o fatti salvi quegli accordi che privilegino alcuni paesi, specie del nord del mondo, a danno di altri), la libera circolazione dei capitali, da alcuni considerati problematici per le conseguenze sui mercati del lavoro e sull'ambiente naturale.
[...]Di fatto il WTO si configura come una organizzazione sovranazionale dotata di potere di coercizione sugli stati."

Dopo la sua morte, sembra che Ruggiero sia stato completamente dimenticato, ma il suo curriculum lo posiziona ai vertici della burocrazia globalista impegnata nell'edificazione del nuovo ordine mondiale vaticano gesuitico.
Da un articolo de La Repubblica del 10 giugno 2001, leggiamo:


"Settantuno anni, sposato, tre figli (Riccardo è l'amministratore delegato di Infostrada), Ruggiero si è formato dai gesuiti. L'"italiano più famoso nel mondo", è stato nominato baronetto dalla regina Elisabetta nel 1980 per riconoscenza al ruolo svolto nell'ingresso di Londra nella Cee nel 1972.
Proprio a Bruxelles si è svolta infatti una parte importante della sua carriera diplomatica: capo gabinetto dell'allora presidente della Commissione, Franco Malfatti (1970), portavoce del presidente Roy Jenkins, negoziatore dell'ingresso dell'Italia nello Sme."
In un'intervista rilasciata a Famiglia Cristiana, dal titolo Dalle Banane a Internet, leggiamo cosa dice Ruggiero di se stesso:


"C’è chi demonizza la globalizzazione e chi l’esalta...

«Mi permetta una premessa e una serie di considerazioni. La premessa: sono un cattolico educato da benedettini e gesuiti. Mi creda: non ho mai provato un conflitto interiore tra ciò che il mio ruolo mi imponeva di fare e il Magistero sociale della Chiesa. Per quel che riguarda la globalizzazione...».

È buona o cattiva?

«Siamo realisti. Sia pur con forme diverse, il processo di globalizzazione esiste da secoli. Oggi ha sviluppi frenetici. Va governato, questo sì. Tenendo presente che può essere una via di pace, oltre che di sviluppo».
In un articolo apparso sul corriere della sera l'8 luglio 2001, in risposta ad una suora anti g8 e antiglobalizzazione, il nostro Ruggiero inizia così:
"Gentile Suor Patrizia Pasini, Le scrivo questa lettera aperta anche come cattolico, educato dai Benedettini prima e dai Gesuiti dopo, per esprimere rispettosamente il mio dissenso a talune Sue affermazioni apparse ieri sul Corriere."
Prima di Ruggiero alla guida del WTO vi era stato Peter Denis Sutherland, educato dai gesuiti al Gonzaga College di Dublino. Da un articolo sul Dailymail leggiamo a proposito di Sutherland:
Peter Sutherland
"Nato a Dublino nel 1945, fu educato dal Gonzaga College dei gesuiti, che prende il nome da un nobile italiano del 16° secolo canonizzato per aver dedicato la sua vita al servizio degli appestati..."
Per darvi prova di che uomo di razza europeista e globalista sia stato Ruggiero vi invitiamo a leggere la sua biografia per intero dal sito del Ministero degli Affari Esteri  (non è citata la sua morte):

  • Renato Ruggiero, attualmente Presidente di Citigroup in Svizzera, Vice Presidente della Citigroup European Investment Bank e Presidente del Comitato Consultivo Internazionale di UniCredit, è nato a Napoli il 9 aprile 1930. Dopo aver conseguito la laurea in Legge all'Università di Napoli nel 1953, entra nella carriera diplomatica italana.
  • Il suo primo incarico all'estero è stato al Consolato italiano a San Paolo, in Brasile. Nel gennaio 1959, viene assegnato all'Ambasciata italiana a Mosca, dove si occupa dei negoziati sulla normalizzazione dei rapporti culturali e commerciali tra l'Unione Sovietica e l'Italia durante gli anni della destalinizzazione, la crisi di Berlino e il potenziale confronto sino-sovietico. Nel 1962 è inviato all'Ambasciata italiana a Washington, dove è testimone dell'ultima fase dell'amministrazione Kennedy, degli sviluppi della crisi dei missili a Cuba, delle relazioni Est-Ovest e della guerra del Vietnam.
  • Nel 1964 ritorna a Roma come Capo-segreteria della Direzione Generale per gli Affari Politici del Ministero. Nel 1966 viene inviato all'Ambasciata d'Italia a Belgrado, dove segue gli sviluppi della guerra fredda e degli eventi della “Primavera di Praga” del 1968.
  • Dopo un breve periodo a Roma, comincia nel 1969 la seconda fase della sua carriera diplomatica. Inviato alla Rappresentanza Permanente d'Italia presso la Comunità europea, negozia il “Regolamento sulla sicurezza sociale dei lavoratori migranti”. Nel luglio 1970 è nominato Capo di Gabinetto del Presidente della Commissione europea Franco Malfatti. In questo ruolo, partecipa ai negoziati che portano all'entrata di Gran Bretagna, Danimarca e Irlanda nella CEE, allo sviluppo del primo progetto di Unione europea economica e monetaria e al lancio ufficiale del progetto di un Unione Europea al Vertice europeo di Parigi del 1972.
  • Dopo un breve periodo come Consigliere politico del Presidente della commissione europea, Sicco MANSHOLT, viene designato Direttore Generale per la Politica Regionale alla Commissione Europea a Bruxelles. In questo ruolo ha negoziato e costituito, insieme al Commissario George Thomson, il Fondo Europeo per lo Sviluppo delle Regioni, il più importante strumento di supporto finanziario per le regioni meno sviluppate in Europa.
  • Nel 1977 diviene Portavoce del Presidente della Commissione Europea, Roy Jenkins, che assiste nei negoziati per il lancio del Sistema Monetario Europeo.
  • Tra il 1978 (anno in cui fa ritorno al Ministero a Roma) e il 1987, Ruggiero ha occupato differenti posizioni ai più alti livelli della diplomazia italiana: negozia l'entrata dell'Italia nel Sistema Monetario Europeo, è consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio dei Ministri e Capo di Gabinetto di due Ministri degli Esteri. Nel 1980 viene nominato Ambasciatore e ritorna a Bruxelles come Rappresentante Permanente dell'Italia presso la Comunità Europea. Dopo tale incarico, durato quattro anni, diviene Direttore Generale per gli Affari Economici al Ministero degli Esteri a Roma (1984-1985) e in seguito raggiunge il più alto incarico nella carriera quando diviene Segretario Generale del Ministero degli Esteri (1985-1987). Durante questo periodo è stato anche il Rappresentante personale del Presidente del Consiglio a sette Vertici del G7, e Presidente della Commissione Esecutiva dell'OCSE a Parigi.
  • Nel 1987, l' Ambasciatore Ruggiero ha assunto la carica di Ministro per il Commercio Estero, incarico che mantiene fino il 1991. Durante questo periodo, completa l'applicazione del programma italiano di liberalizzazione del commercio estero e dei movimenti di capitale.
  • Dopo aver ricoperto vari incarichi di governo, Renato Ruggiero lascia la carriera diplomatica e entra nel Consiglio di amministrazione della Fiat e di molte altre compagnie italiane, europee e americane, con incarichi sia di dirigenza che di consulenza.
  • Nel 1995 l'Ambasciatore Ruggiero è eletto Direttore Generale dell'Organizzazione Mondiale del Commercio a Ginevra dai suoi 130 Stati membri e ricopre l'incarico fino al 1999. Durante tale periodo, promuove la costruzione di un meccanismo di composizione delle controversie commerciali basato sul diritto invece che sui rapporti di forza. Ha anche promosso l'ulteriore coinvolgimento dei Paesi in via di sviluppo nei flussi commerciali e la liberalizzazione del commercio con i 48 Paesi meno sviluppati. Inoltre, l'Ambasciatore Ruggiero ha aperto un dialogo istituzionale con le Organizzazioni non governative. Durante il periodo in cui l'Ambasciatore Ruggiero è stato alla testa dell'OMC sono stati liberalizzati su scala globale le telecomunicazioni, le tecnologie informatiche e i servizi finanziari.
  • In seguito al suo incarico all'OMC, l'Ambasciatore Ruggiero è stato nominato Presidente dell'ENI. Ha lasciato tale incarico nel settembre del 1999 per assumere quelli di Vice-Presidente internazionale e Presidente per l'Italia di Schroder Salomon Smith Barney. Da allora ha fatto anche parte dei consigli di amministrazione e comitati consultivi di diverse importanti compagnie in Italia e nel resto del mondo.
  • Nel giugno 2001, l'Ambasciatore Ruggiero è stato nominato Ministro degli Affari Esteri dell'attuale Governo italiano, incarico dal quale si è dimesso il 5 gennaio 2002.
  • A riconoscimento del suo contributo alla vita pubblica, il Presidente della Repubblica Italiana ha insignito l'Ambasciatore Ruggiero con l'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce. Anche vari Governi stranieri hanno riconosciuto il suo impegno per la causa del commercio internazionale e della diplomazia. Sua Maestà la Regina Elisabetta II gli ha attribuito il riconoscimento onorario di Cavaliere Comandante dell'Ordine di San Michele e San Giorgio; Sua Maestà l'Imperatore del Giappone Hirohito lo ha insignito del Gran Cordone dell'Ordine del Sacro Tesoro; e Sua Santità il Papa Giovanni Paolo II lo ha nominato Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Equestre di San Gregorio Magno.

Dalla Biografia di Ruggiero su wikipedia leggiamo che egli fu decorato da due Ordini che fanno capo alla Santa Sede.

Ruggiero era Cavaliere di Gran Croce del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio. Dal sito dell'Ordine leggiamo:


"Il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio è un Ordine Equestre le cui origini, per tradizione, vengono fatte risalire all’Imperatore Costantino, dopo l’apparizione della Croce a Saxa Rubra, ed è pertanto considerato uno dei più antichi ordini cavallereschi.
Si propone la propagazione della Fede e la glorificazione della Croce e dà il suo contributo d’azione e di attività nelle opere di Assistenza Sociale e Ospedaliera.
Il più antico documento conosciuto, relativo ai Cavalieri Costantiniani, risale al 1190 ed è lo statuto riformato dall’Imperatore d’Oriente Isacco IV Angelo Flavio Comneno. Il Gran Magistero passò di padre in figlio nella dinastia dei Comneno fino all’ultimo di loro, il quale, per evitarne l’estinzione in mancanza di successori, lo trasferì al Duca di Parma Francesco Farnese. Il passaggio fu sanzionato con la bolla “Sincerae Fidei” del 24 ottobre 1697 da Papa Innocenzo XII. Il Papa Clemente XI, già Cardinale Protettore dell’Ordine, con la bolla “Militantis Ecclesiae” del 27 maggio 1718, pose l’Ordine sotto la protezione della Santa Sede e accordò privilegi abbaziali al Gran Priore. Antonio Farnese, ultimo Duca di Parma, trasferì la suprema dignità dell’Ordine a Carlo di Borbone, figlio della nipote Elisabetta Farnese e di Filippo V Re di Spagna che, salito al Trono di Napoli, vi stabilì la Sede dell’Ordine e nel 1759 trasferì i suoi diritti al figlio Ferdinando IV.
A lui succedettero Francesco I (1825 1830), Ferdinando 11(1830-1859) e Francesco 11(1836-1894), ultimo Re delle Due Sicilie.
L’unificazione italiana privò l’Ordine Costantiniano dei suoi beni materiali, ma la Real Casa di Borbone delle Due Sicilie ne conservò il Gran Magistero poiché esso costituisce un Ordine Dinastico Familiare.
La Santa Sede, in varie occasioni, riconobbe la legittimità della continuazione dell’Ordine sotto il Gran Magistero del Capo della Real Casa di Borbone delle Due Sicilie.
Attuale Gran Maestro è il Principe Carlo di Borbone delle Due Sicilie, Duca di Castro, successore del Suo Augusto Genitore il Principe Ferdinando (1926-2008) successore del Suo Augusto Genitore il Principe Ranieri (18831973), a sua volta successore del Suo germano, il Principe Ferdinando Pio (1869-1960) che aveva ereditato la Suprema Dignità da S.A.R. il Conte di Caserta Alfonso di Borbone (1841-1934), fratello di S.M. Francesco II, ultimo Re di Napoli.
La sede del Gran Magistero è presso il Gran Maestro e quella della Gran Cancelleria è in Napoli. La segreteria operativa è in Roma, Via Sistina 121."

Ruggiero era Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di San Gregorio Magno, un'Ordine Cavalleresco della Santa Sede:

"Esso venne fondato da papa Gregorio XVI il 1º settembre 1831, dopo appena sette mesi dalla sua elezione, mediante il breve Quod summis. L'Ordine di San Gregorio Magno è ancora oggi uno dei cinque ordini pontifici della Chiesa cattolica, precede l'Ordine di San Silvestro. Secondo il cerimoniale diplomatico è un ordine di prima classe. L'ordine è riservato a uomini e donne di religione cattolica (rarissimi sono i casi di conferimento a non cattolici) in riconoscimento per il loro servizio alla Chiesa, per impieghi straordinari, in supporto alla Santa Sede e per il loro buon esempio presso le comunità e nel paese. È riservato a cattolici di distinta condizione, anche se non sono richiesti requisiti nobiliari. È concesso anche a militari solo a partire dal grado di maggiore. Gode del privilegio del saluto militare da parte delle guardie svizzere e della precedenza sull'Ordine di San Silvestro, sull'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e sull'Ordine di Malta. I cavalieri di gran croce godono del trattamento di "Eccellenza".
Il motto dell'Ordine è Pro Deo et Principe (Per Dio e per il sovrano).
I membri dell'Ordine non avevano particolari privilegi, ma è curioso notare che a loro venne riconosciuto il diritto di cavalcare sin dentro la basilica di San Pietro a Roma, un privilegio ad ogni modo usato di rado e presto annullato. Tuttora godono di precedenze durante le cerimonie."
Dalla biografia di wikipedia estraiamo anche i seguenti passaggi:

"L'11 giugno 2001 Renato Ruggiero è chiamato da Silvio Berlusconi a ricoprire la carica di Ministro degli esteri nel suo secondo governo. Tale nomina sorprende favorevolmente gli ambienti politici, sia per l’indiscusso prestigio del neo-ministro, sia per la sua sostanziale indipendenza dai partiti politici. Ma dopo appena sei mesi, Ruggiero rassegna le dimissioni per incompatibilità della sua politica europeista e liberista con il localismo del partito di governo della Lega Nord[3].
Tra il 2006 e il 2008, Ruggiero ha ricoperto l'incarico di consigliere per la Costituzione europea del Presidente del Consiglio Romano Prodi[2]. All'epoca si trovava in Svizzera, in qualità di presidente di Citigroup e vicepresidente della Citigroup European Investment Bank; in Italia era presidente del Comitato consultivo internazionale di UniCredit."

Qui sotto vi riportiamo per intero un articolo dal titolo Il Vaticano entra nel tempio dei commerci mondiali, tratto dal corriere della sera, datato 17 luglio 1997:


COME "OSSERVATORE" NEL WTO Il Vaticano entra nel tempio dei commerci mondiali MILANO - Sembra che le porte del tempio si socchiudano ai mercanti. Almeno per iniziare un minimo di colloquio. Ieri, la Citta' del Vaticano ha ottenuto lo status di osservatore presso la Wto, l'Organizzazione mondiale del commercio. "Un passo di grande rilievo", secondo Renato Ruggiero, il direttore generale di questa specie di Onu dell'economia che promuove la liberalizzazione dei commerci, ne fissa le regole e cerca di farle rispettare. Piu' che economica (il Vaticano non ha sostanzialmente commercio estero), l'importanza dell'evento e' politica. Se nel mondo cercate il cuore della globalizzazione, infatti, questo probabilmente lo troverete a Ginevra, nella sede della Wto. Se al contrario cercate l'universita' dell'opposizione al libero mercato planetario, questa probabilmente la rintraccerete a Roma, presso la Santa Sede. Ora, il fatto che il Vaticano abbia voluto rompere le barriere e avere un seggio che gli permettera' di partecipare, con diritto di parola, alle sessioni del Consiglio generale e alle riunioni ministeriali dell'Organizzazione significa che la Chiesa cerca un confronto con le forze che guidano la liberalizzazione, non l'opposizione frontale. Il nunzio vaticano che ha seguito l'adesione alla Wto l'ha sostenuta citando una frase di Giovanni Paolo II: "Un mercato mondiale che sia organizzato con equilibrio e buone regole puo' portare, con il benessere, lo sviluppo culturale, la democrazia, la solidarieta' e la pace". Ruggiero spiega il desiderio della Santa Sede di aderire alla Wto proprio con il fatto che e' li' dove si gioca un pezzo non indifferente del futuro del pianeta. "Credo - dice - che il Vaticano sia voluto entrare a tutti i costi nella Wto per le stesse motivazioni per le quali vogliono entrare i cinesi: perche' stiamo scrivendo le regole del commercio che varranno nella fase dell'economia globale. Ed e' importante partecipare a questo processo". In altri termini, il Vaticano ha scelto la Wto per gettare la propria influenza su un processo economico che sta cambiando il pianeta, soprattutto quella dei Paesi in via di sviluppo che stanno particolarmente a cuore a Papa Wojtila. Le critiche al "mercato selvaggio", che sono spesso partite da esponenti della Chiesa, troveranno insomma non solo una tribuna da cui esprimersi ma soprattutto una specie di parlamento mondiale dell'economia da influenzare. Anche perche' l'Organizzazione guidata da Ruggiero non discute solo di commercio e di capitalismo. Attualmente, tra l'altro, si sta occupando di biodiversita', di bioetica, di protezione dell'ambiente, di clausole sociali. E ha istituito un comitato per la trasparenza degli appalti pubblici nel mondo. Argomenti sui quali il Vaticano sicuramente ha piu' di un'opinione da esprimere.

Taino Danilo"

Da La Repubblica del 17 luglio 1997, leggiamo l'articolo LO STATO VATICANO ENTRA NEL WTO:


"CITTA' DEL VATICANO - Nuovo riconoscimento internazionale per la Santa Sede. Il minuscolo Stato vaticano, già presente con propri nunzi apostolici all' Onu e negli organismi europei, ha ottenuto lo status di osservatore nell' organizzazione mondiale del commercio (Wto), con sede a Ginevra, in Svizzera. L' annuncio è stato dato ieri e il prelato designato a rappresentare la Santa Sede presso l' organismo, monsignor Giuseppe Bertello, ha subito partecipato a pieno titolo ad una prima riunione del Wto, sotto la direzione dell' italiano Renato Ruggiero. L' esordio del Vaticano nell' importante organismo commerciale è stato salutato con parole assai lusinghiere dallo stesso Ruggiero: "La Santa Sede - ha detto tra l' altro il direttore del Wto - ha sempre svolto un ruolo eccezionale nei rapporti internazionali ed ha apportato contributi di valore inestimabile al sistema delle Nazioni Unite... gli sforzi della Santa Sede in favore della pace e dello sviluppo - ha aggiunto Ruggiero - sono ben noti al Wto che accetta con grande piacere nei suoi ranghi" il rappresentante pontificio. Monsignor Bertello, dal canto suo, nel suo primo intervento ha sottolineato che "la Santa Sede, nell' ambito della sua attività internazionale, ha sempre seguito con attenzione lo sviluppo dei rapporti commerciali e l' operato delle organizzazioni che vi sono preposte, perché è convinta dell' importanza di un ordine economico internazionale giusto come fattore di pace e di sviluppo tra i popoli". L' arrivo del Vaticano nel Wto è stato accolto da applausi, ma anche da qualche segnale di nervosismo. I primi appunti sono arrivati, infatti, dai rappresentanti dei paesi islamici o induisti come l' Egitto e l' India, che hanno subito chiesto che nel Wto ora vengano ammessi la Conferenza islamica e l' Organizzazione degli Stati africani."

leggi anche:
Il Fondo Monetario Internazionale del Vaticano
I Gesuitici Draghi e Ciampi: i veri artefici della distruzione dell'Italia
Il Pensiero moderno del “free market” Gesuitico e Francescano

sabato 20 giugno 2015

Il Fondo Monetario Internazionale del Vaticano



Il Fondo Monetario Interazionale, uno dei bracci della Troika gesuitica, non è altro che l'ennesimo centro operativo Cattolico Romano.
Il FMI è famoso per i suoi infami e volutamente fallimentari Programmi di Aggiustamento Strutturale atti a sottomettere i paesi in via di sviluppo; questi programmi sono stati in seguito importati nell'Unione Europea: infatti a maggio 2010 la Grecia fu il primo Paese dell’Eurozona a ricevere assistenza finanziaria internazionale da parte delle istituzioni europee e dal Fondo Monetario Internazionale (FMI), con questo risultato.
Gli aggiustamenti strutturali sono un modo per smantellare la sovranità di un paese; essi rendono il paese dipendente dall'erogazione di prestiti internazionali, i quali sono condizionati all'implementazione di politiche di austerità e liberalizzazione, che renderanno il paese per sempre servo sottomesso dell'ordine mondiale. Queste politiche comprendono:

  • taglio della spesa sociale, noto anche come austerità
  • focalizzazione della produzione economica sulle esportazioni dirette e sulla estrazione delle risorse
  • liberalizzazione del commercio, o abolizione delle restrizioni all'importazione e all'esportazione
  • incremento della stabilità dell'investimento (mediante l'integrazione degli investimenti diretti all'estero con l'apertura dei mercati azionari domestici)
  • pareggio di bilancio e limitazione della spesa pubblica
  • rimozione dei controlli sui prezzi e dei sussidi statali
  • privatizzazione, o disinvestimento, di tutte o parte delle imprese a partecipazione statale
  • miglioramento dei diritti degli investitori stranieri rispetto alle leggi nazionali
  • aumento dell'autorità e lotta alla corruzione.
Anche noi abbiamo avuto il nostro piano di aggiustamento strutturale, però è avvenuto tramite il governo gesuitico di Monti.
Qui sotto riportiamo i legami con il Cattolicesimo Romano degli ultimi 6 direttori del FMI.

Nella classifica delle 100 donne più potenti del mondo redatta da Forbes, relativa all'anno 2015, Christine Lagarde, l'attuale Direttore Operativo del Fondo Monetario Internazionale, risulta al sesto posto. Naturalmente la nostra Lagarde è in rapporti cordiali con Papa Francesco:





Il perché Christine Lagarde sia in rapporti cordiali col Papa lo capiamo analizzando il suo background; estraiamo un passo da un articolo di Vogue del 22 agosto 2011, dal titolo Christine Lagarde: Changing of the Guard:

"Il suo background è solida borghesia francese: crebbe in Normandia come Christine Madeleine Odette Lallouette, in una famiglia cattolica devota, perse suo padre all'età di 17 anni, fu una Girl Scout e un membro del team del nuoto sincronizzato che vinse il campionato nazionale francese nel 1973."
Da un articolo dal titolo Power with grace, tratto da FT Magazine, leggiamo:

"Per sua stessa ammissione, Lagarde ha sempre avuto un carattere determinato e responsabile. Nacque nel 1956 a Parigi da genitori borghesi cattolici devoti. La famiglia in seguito si mosse in Normandia. Suo padre era professore universitario e Lagarde - che aveva tre fratelli più giovani - crebbe in un ambiente disciplinato e amorevole, studiando al lycée in Le Havre. Quando era teenager fu un'appassionata Girl Scout e un membro dedito di un team di nuoto sincronizzato, il quale raggiunse la gloria nelle competizioni nazionali francesi."
Dalla sua biografia possiamo inoltre notare che Christine Lagarde ha ottenuto una laurea honoris causa dalla Katholieke Universiteit Leuven Kulak, un'Università Cattolica della città di Kortrijk.


Come tutti i servi dei gesuiti, come ad esempio il nostro San Matteo Renzi (anche lui scout nell'età giovanile), anche la nostra Lagarde si è recata in pellegrinaggio alla Georgetown University, una delle Università Gesuite più potenti al mondo.


Che la Georgetown sia così potente lo potete anche intuire dal fatto che il nostro Renzi, quando si recò in visita negli Usa, andò prima a trovare i suoi compagni scout alla Georgetown e poi il Presidente degli Stati Uniti.


Dominique Strauss-Kahn è stato il precedente direttore del FMI, dal 2007 al 2011.
Da wikipedia leggiamo:

"Il padre, Gilbert Strauss-Kahn (1918-1992), era figlio di un ebreo ashkenazita alsaziano e di una donna francese, originaria della Lorena e di religione cattolica; la madre, Jacqueline Fellus (1919-2006), era figlia di una coppia di ebrei sefarditi tunisini[3]."
Da un articolo del Corriere della Sera apprendiamo che Strauss Kahn è massone:

"Di padre in figlio, gli Strauss - Kahn sono massoni. A questa appartenenza, "DSK" non ha mai girato le spalle. Anche se oggi confessa: "In Francia, la massoneria non e' piu' rappresentativa delle forze popolari". Ma e' la storia ad affascinarlo, soprattutto il ruolo della massoneria francese ai tempi di Jules Ferry, il grande riformatore del sistema scolastico durante la Terza Repubblica."
"E' lui [cioè DSK] che ha redatto il programma economico dei socialisti coadiuvato da Delors quando era necessario spostare l'attenzione sull'Europa."
Quindi il massone Strauss-Kahn è stato assistito dall'istruito dai gesuiti Jacques Delors nel momento in cui i socialisti dovevano spingere avanti il progetto eurogesuitico. Delors, che ebbe come insegnante il gesuita Pierre Bigo, è anche quello che ha scritto la prefazione al libro Je rêve d'une Europe de l'esprit (Sogno un'Europa dello Spirito) del gesuita Carlo Maria Martini; quest'ultimo scrisse anche un libro col suo amico anticomplottista Umberto Eco dell'Istituto Aspen.
Strauss-Kahn è stato coinvolto in diversi scandali a sfondo sessuale, ed uno di questi lo spinse a rassegnare le dimissioni da direttore del FMI.

Rodrigo Rato fu il presidente del Fondo Monetario Internazionale dal 2004 al 2007. Egli è un Cattolico Romano istruito dai Gesuiti.


"Rodrigo de Rato nacque a Madrid, all'interno di una ricca famiglia di proprietari tessili dall'Asturias. Egli è il pronipote di Faustino Rodríguez-San Pedro y Díaz-Argüelles e il figlio di Ramón Rato. Rato frequentò una scuola gesuita prima di studiare legge alla Complutense University."
Dalla sua biografia nel sito della rappresentanza dell'FMI in Moldova leggiamo:

"Nella sua infanzia e adolescenza, Rodrigo Rato fu educato nello spirito dell'Ordine Gesuita, che nel corso di molti secoli istruì la leadership spagnola. Egli studiò legge a Madrid e business administration negli Stati Uniti."
Per essere più precisi, Rodrigo Rato ha studiato nel Colegio Nuestra Señora del Recuerdo della Compagnia di Gesù. Recentemente Rodrigo Rato è stato arrestato con l'accusa di frode e riciclaggio.


Horst Köhler, direttore dell'FMI dal 2000 al 2004, è un membro "luterano" dell'Unione Cristiano Democratica tedesca, quell'unione ecumenica fondata da cattolici, che unisce due nemici storici, cattolici e protestanti, sotto l'ombrello del papato romano. Leggiamo da wikipedia:

"La CDU venne fondata dopo la Seconda guerra mondiale da esponenti del Centro Cattolico della Repubblica di Weimar, con l'obiettivo di includere Cattolici e Protestanti in un partito conservatore cristiano."
Infatti, fu il cattolico Adenauer, uno dei padri fondatori dell'Unione Europea, che diresse la CDU e la Germania, negli anni successivi alla seconda guerra mondiale:

"Fino al 1963, il partito e il paese furono guidati da Konrad Adenauer, primo Cancelliere tedesco del dopoguerra. Tra le due guerre Adenauer era stato esponente di primo piano del Zentrum e borgomastro di Colonia."
Da un articolo dal titolo Konrad Adenauer: un democratico pragmatico ed un instancabile unificatore, tratto da europa.eu, leggiamo:

"Dopo la guerra, gli americani gli restituirono  la carica di sindaco di Colonia, ma venne rimosso poco dopo dagli inglesi, quando Colonia passò alla zona di occupazione britannica. Questo diede ad Adenauer il tempo di dedicarsi alla fondazione dell’Unione Cristiano Democratica (CDU) che sperava avrebbe unito i tedeschi di confessione protestante e cattolica in un unico partito. Nel 1949, divenne il primo Cancelliere della Repubblica federale Tedesca (RFT). In un primo tempo si pensò che Adenauer, all’epoca già settantatreenne, avrebbe ricoperto la carica di Cancelliere solo per un breve periodo. Ciò nonostante Adenauer (soprannominato “Der Alte”, ovvero “Il Vecchio”) rimase in carica per i successivi 14 anni, passando così alla storia non solo per essere stato il più giovane sindaco di Colonia, ma anche il più anziano Cancelliere della Germania di tutti i tempi."
Nel discorso di Benedetto XVI tenuto a Colonia il 18 agosto 2005, in occasione della XX Giornata Mondiale della Gioventù, leggiamo:
"Il mio deferente saluto va in primo luogo al Presidente della Repubblica Federale, Mr Horst Köhler, che ringrazio per le cortesi parole di benvenuto che mi ha rivolto a me con tutto il cuore. Non avrei mai immaginato che un economista potesse essere anche un filosofo e un teologo! Il mio sentito ringraziamento."
Se Horst Köhler fosse stato un autentico luterano non avrebbe certo partecipato alla CDU condotta dal papato. Da notare che anche la "luterana" Angela Merkel appartiene alla CDU.

Questo incesto tedesco tra cattolici e luterani è molto simile a quello che accadde durante il nazismo: si veda il nostro articolo: Le radici dell'Unione "Ecumenica" delle Chiese Protestanti con la Chiesa Cattolica nel supporto all'Inquisizione nazista. Adesso cattolici e luterani tedeschi sono uniti per il nazismo 2.0, l'Unione Gesuitica Europea.

Michel Camdessus, direttore dell'FMI dal 1987 al 2000, ha governato il FMI per ben 13 anni, e, ovviamente, è cattolico; leggiamo ad esempio un estratto dal libro Sovereign Debt at the Crossroads, di Chris Jochnick e Fraser A. Preston:

"Nel febbraio 1996, determinato a fornire una piattaforma per le persone provenienti dalle nazioni debitrici, al fine di portare avanti la loro questione alle comunità in Gran Bretagna, noi avevamo assemblato un gruppo di leader africani, diretto dall'ex presidente dello Zambia Kenneth Kaunda, per un tour in Gran Bretagna.
Questo tour culminò con un evento ospitato dal Cardinale Cattolico britannico Hume, che invitò un altro illustre cattolico, Michel Camdessus, direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, a partecipare al meeting sul debito del Terzo Mondo."


Dal sito web dei gesuiti The Jesuit Curia in Rome, nel notiziario Gesuiti nel Mondo Vol. XIV, N. 15 20 luglio 2010, leggiamo quanto segue:

"Shanghai: la lezione di Matteo Ricci e Xu Guangqi. A ricordo dei 400 anni di dialogo e scambio culturale iniziato da Matteo Ricci in Cina, l'11 maggio scorso Michel Camdessus ha aperto l'International Forum su "Dialogo tra civiltà e sfide globali", svoltosi presso il nuovo Xu-Ricci Dialogue Centre, alla Fudan University di Shanghai. Camdessus è stato dal 1987 al 2000 direttore esecutivo del Fondo Monetario Internazionale. Attualmente è presidente della Settimane Sociali di Francia e membro della Commissione per l'Africa istituita da Tony Blair. E anche membro della Pontificia Commissione per la Giustizia e la Pace."
Dall'articolo dal titolo John Paul II has appointed French economist Michel Camdessus to the Pontifical Council for Justice and Peace (Vatican City) leggiamo:

"Giovanni Paolo II ha nominato l'economista francese Michel Camdessus alla Pontificia Commissione per la Giustizia e la Pace. Fino a poco tempo fa Camdessus era direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (FMI). Questa Pontificia Commissione, fondata da Paolo VI nel 1967, è presieduta dal Mons. vietnamita François Xavier Nguyen Van Thuan. Il suo proposito è quello di promuovere la giustizia e la pace in sintonia con il Vangelo e la dottrina sociale della Chiesa, con particolare attenzione alla sfera del lavoro, allo sviluppo dei popoli, e alla salvaguardia dei diritti umani.
Camdessus, che ad inizio luglio è stato nominato presidente delle Settimane Sociali Cattoliche in Francia, è un assiduo studente di Teilhard de Chardin e Emmanuel Mounier. Quando fu a capo del FMI egli fu oggetto di critiche da diverse parti. I leader statunitensi non si sono mai fidati realmente di questo 67enne francese ed ex direttore della Banca di Francia (1984-1987), considerato da loro come un tipico europeo "socialista". Altri gruppi, in particolare le ONG, considerano il FMI sotto la sua leadership come la perfetta incarnazione del liberalismo economico.
In risposta a tali accuse Michel Camdessus ha detto che "la globalizzazione deve essere umanizzata." Egli si è specificatamente impegnato per la lotta per la riduzione del debito estero dei paesi in via di sviluppo. Per molti anni fu molto preso dall'idea di Giovanni Paolo II di "globalizzare con solidarietà". Comunque, Camdessus dice che "cancellare le migliaia di milioni di dollari di questi paesi è ridicolo se essi non possono vendere il frutto del loro lavoro ai paesi industrializzati."
(Zenit, Aug. 7/2000)"
Jacques de Larosière è stato direttore del FMI dal 1978 al 1987. 
 
Jacques de Larosière

Il legame di Larosière con i gesuiti deriva dal fatto che egli è Presidente dell'Association internationale Cardinal Henri de Lubac, cioè, quello che fu uno dei maggiori gesuiti francesi. Il 16 settembre 1991 il settimanale Time riportava quanto segue:

"Il cardinale Henri de Lubac, uno dei maggiori teologi tra i Gesuiti francesi, è morto all'età di 95 anni a Parigi. A De Lubac fu proibito l'insegnamento dal 1946 al 1954, dopo la pubblicazione del suo libro Surnaturel. Riabilitato nel 1958, egli prese parte al Concilio Vaticano Secondo su richiesta di Giovanni XXIII. Le sue relazioni con Roma divennero  ancora più intense durante il regno di Giovanni Paolo II, che, durante una visita a Parigi nel 1980, interruppe un discorso che stava tenendo quando vide il prete, dicendo:  "Chino il capo a padre de Lubac."
Nell'articolo di commemorazione di ignatiusinsight, dal quale abbiamo estratto la precedente citazione, leggiamo anche:
"Dedicò tre libri di ampia portata per la difesa del suo confratello e amico Teilhard de Chardin ( 1881-1955 ) ."


Il 3 maggio 1993 Larosière venne eletto nella sezione generale dell'l'Académie des sciences morales et politiques, la stessa cattedra che fu proprio del Gesuita Henri de Lubac.
Dal sito della webradio Canal Académie, fondata da Jean Cluzel, leggiamo:

"I Quaderni del Concilio del Cardinale de Lubac
di Jacques de Larosière, dell'Accademia delle Scienze morali e politiche.
Jacques de Larosière, Presidente della Associazione Internazionale Cardinale Henri de Lubac, spiega il perché e a quali condizioni è stato autorizzato alla pubblicazione dei quaderni realizzati durante il Vaticano II da Padre de Lubac. Sottolineandone l'interesse storico: gettare nuova luce sul lavoro di questo importante periodo del XX secolo.
Questa uscita sarebbe stata presentata su carta. Non è un diario intimo, ma il quaderno Conciliare di padre Henri de Lubac, gesuita, che fu un membro dell'Accademia delle Scienze morali e politiche fino al 1991, uno dei teologi più eminenti del ventesimo secolo. Il suo successore all'Accademia, Jacques de Larosière, eletto nel 1993, Presidente della Associazione Internazionale Cardinale Henri de Lubac, è stato così gentile da presentare questa eccezionale edizione dei Quaderni del Concilio, edizione pubblicata dalle Editions du Cerf alla fine del 2007. Il Concilio Vaticano II venne inaugurato, ricordiamo, nel 1962, e le sue quattro sessioni durarono sino al 1965, ma esso fu preparato dalle commissioni a partire dall'anno 1960. Tuttavia, questi Quaderni del Concilio di de Lubac vengono pubblicati nel 2007, ossia oltre 40 anni dopo. Jacques de Larosière spiega il perché di un tale ritardo."
Qui avete la versione in italiano dei Quaderni del Concilio, con l'Avvertenza di Jacques de Larosière e di François-Xavier Dumortier, Provinciale di Francia della Compagnia di Gesù, che riportiamo sotto: