giovedì 28 febbraio 2013

Bertone, l'amico di Grillo, vuole un Governo Globale della finanza


Dopo lettura dell'ultimo post, alcuni di voi forse si saranno chiesti se anche Tarcisio Bertone volesse per caso un Nuovo Ordine Mondiale. Qui avete la risposta. Tarcisio Bertone, il potente uomo del Vaticano preferito dalla società di neuromarketing Beppe Grillo-Casaleggio Associati, vuole un Governo Globale della Finanza. Le sue mire non sono certo modeste!

Per capire quanto la crisi attuale sia stata fabbricata per arrivare ad un Nuovo Ordine Mondiale Vaticano-Gesuitico è importante analizzare le "battute" del nostro Segretario di Stato Vaticano.

In un articolo dal titolo eloquente “Bertone: governo globale della finanza“ tratto da “La Stampa” del 26/06/2010, a firma di Marco Tosatti leggiamo molto esplicitamente che:




Il cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato vaticano, fa appello ad un "governo" sovranazionale della finanza, in occasione di una 'lectio' sull'enciclica del Papa 'Caritas in veritate', e prende a riprova del suo ragionamento la speculazione sui titoli di Stato dei paesi europei contrassegnati da un alto debito pubblico.

"L'assenza di regole e specialmente di controlli, di trasparenza e di legalità, che la crisi finanziaria ha posto in luce, è nata non solo dall'incuria e talvolta da complicità politiche, ma anche dall'asimmetria tra la crescita di un'economia globale e la mancanza di istituzioni di vigilanza, di regolamentazione", ha detto il porporato intervenendo ad un convegno presso la Lumsa organizzato dal Pontificio consiglio per la Giustizia e la pace del cardinale Peter Kodwo Turkson e di mons. Mario Toso. "Risulta pertanto centrale la questione se basti una 'governance', a cui molti si appellano e che vede gli Stati trattare su un piano di parità, o se non sia anche necessario il riconoscimento di un 'government', autorità super partes che possa far rispettare quanto viene deciso e sanzionare coloro che non ottemperano alle disposizioni prese", ha detto Bertone, in riferimento all'idea di una "autorità politica mondiale" abbozzata dal Papa nella enciclica.

"Ultimamente si è posta con urgenza rispetto alla liberalizzazione del movimento dei capitali che, con le nuove tecnologie telematiche, possono essere immediatamente trasferiti da una parte all'altra del globo, sfuggendo al controllo delle autorità nazionali. Nonché con riferimento alle crisi finanziarie periodiche e globali, che creano gravi conseguenze per l'economia reale, con pesanti ricadute sui più deboli. E' il caso dell'uso sconsiderato della cosiddetta 'finanza creativa', di cui esempio recente sono stati i ben noti mutui sub-prime. Ma in questi ultimi tempi - ha sottolineato Bertone - abbiamo assistito ad un altro caso di comportamento sregolato della finanza, con la speculazione sui titoli di Stato dei paesi europei contrassegnati da un alto debito pubblico. Si tratta di questioni che ormai devono essere affrontate e risolte sul piano globale, con risposte proporzionate alla loro estensione" “



Cari lettori, non vi è nulla di segreto, ce lo stanno dicendo in faccia da diverso tempo! Come abbiamo più volte affermato, tutto è nascosto alla luce del sole! I gesuiti e il Vaticano hanno adottato il motto: Il miglior modo di nascondere una cosa è metterla in bella mostra e condirla con un po di buonismo. La strategia è sempre la stessa: problema:crisi finanziaria reazione:richiesta di regolesoluzione:Nuovo Ordine Mondiale. Le giustificazioni sono sempre le stesse: lo fanno per il nostro bene, per la povertà e per l'ingiustizia... che loro per primi hanno provocato nei secoli dei secoli.

Nel 2007 Tarcisio Bertone aveva aperto i lavori del II Congresso mondiale degli organismi ecclesiali operanti per la giustizia e la pace: un congresso in cui si chiedeva, tanto per cambiare, un Nuovo Ordine Mondiale, ecco la notizia tratta da Zenit.org:



ROMA, giovedì, 22 novembre 2007 (ZENIT.org).- Un nuovo ordine mondiale che elimini lo scandalo della povertà e promuova lo sviluppo di tutto l'uomo e di tutti gli uomini: nel segno di questa speranza ha preso il via giovedì, all’Hotel Ergife di Roma, il II Congresso mondiale degli organismi ecclesiali operanti per la giustizia e la pace.


L'incontro, promosso dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, si propone di approfondire i nuovi scenari venutisi a creare a 40 anni dall'Enciclica di Papa Paolo VI Populorum Progressio e le sfide attuali dello sviluppo dei popoli alla luce della Dottrina sociale della Chiesa.

Presenti all'incontro oltre 300 delegati di più di 80 Paesi dei cinque continenti, insieme a decine di Cardinali e presuli di tutto il mondo.

In apertura dei lavori, il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato vaticano, ha sottolineato l'attualità della Populorum Progressio, sia nella drammatica denuncia degli squilibri tra i popoli della fame e quelli dell’opulenza, sia nella precisa indicazione degli orientamenti da seguire per arrivare allo sviluppo come “nuovo nome della pace”.

Il Segretario di Stato Vaticano ha sottolineato che “al problema dello sviluppo globale la Chiesa può dare due cose fondamentali: una visione globale dell’uomo e il comandamento dell’amore”.



In una omelia pronunciata dal Cardinale Tarcisio Bertone, in occasione delle esequie funebri di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, celebrate martedì 18 marzo 2008 nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, leggiamo (Zenit.org):




Negli anni della contestazione giovanile, il movimento GEN catalizzò migliaia e migliaia di giovani affascinandoli all’ideale dell’amore evangelico, allargando poi il proprio raggio di azione con “Giovani per un mondo unito”.

[...]

Volesse il Signore che tanti studiosi e operatori economici assumessero l’economia di comunione come una risorsa seria per programmare un nuovo ordine mondiale condiviso!”




Come già fatto osservare da avlesbeluskesexposed, che commentava una notizia dell'Independent.ie, anche l'istruito dai Gesuiti Mario Draghi, attuale presidente della BCE, nel 2008 aveva detto che "...le banche centrali devono prendere l'iniziativa di ristabilire l'ordine...". Avles commentava:




Ora possiamo capire meglio uno dei motivi per cui hanno fatto esplodere la crisi dei mutui subprime e del prezzo del petrolio. Era anche un alibi per rafforzare e centralizzare ulteriormente il già controllato sistema finanziario mondiale, attraverso le banche centrali? Non ci sono dubbi. Tristi sorprese ci attendono nel prossimo futuro.


Chi è che comanda?












leggi anche: