domenica 27 gennaio 2013

Il sole 24 ore: "Ignazio di Loyola ebbe intensi legami con gli Alumbrados"


Pescando tra la gran quantità di articoli che pubblica una grossa testata come il Sole 24 Ore, talvolta ci si imbatte in notizie molto interessanti (poche), che diventano rivelatorie solo se si è studiato seriamente la storia (assai di rado). Tra queste notizie dobbiamo annoverare l'articolo di Massimo Firpo dal titolo Quegli eretici dei gesuiti, datato 18 dicembre 2011. In questo articolo si discute dell'affiliazione agli Alumbrados spagnoli di Sant'Ignazio di Loyola, il fondatore dei Gesuiti. Avevamo già parlato della probabile affiliazione di Loyola agli Alumbrados in questo articolo, in cui si discutevano le affermazioni di Rivera, secondo cui Loyola fu il fondatore degli Illuminati. Nello stesso articolo riportammo anche una citazione tratta dall'Enciclopedia Treccani, che, sotto la voce Alumbrados, riporta le accuse verso Sant'Ignazio da parte dell'Inquisizione Spagnola:




"Alumbrados Seguaci di un indirizzo mistico che univa a vecchi motivi ereticali l’influenza dell’umanesimo erasmiano, presenti in Spagna tra il 16° e il 17° secolo. Sostenevano di essere giunti a contemplare l’essenza stessa di Dio per immediata illuminazione dello Spirito Santo e di essere divenuti per questo impeccabili, nel senso che qualunque atto – anche se gravissimo – non era loro imputabile come colpa. L’Inquisizione spagnola (soprattutto nelle diocesi di Toledo e Siviglia) accusò di appartenere agli A. perfino persone di pura vita contemplativa come s. Ignazio di Loyola, s. Giovanni della Croce, s. Teresa d’Ávila e s. Giuseppe Calasanzio. " [Il grassetto è nostro]



Questa setta con abiti gesuitici, secondo la quale "qualunque atto – anche se gravissimo – non era loro imputabile come colpa", pare essere sopravissuta fino ai nostri giorni; giorni in cui si festeggia l'apice del loro potere; giorni in cui anche un giornale come Il Corriere della Sera afferma che "ai vertici dell’Europa c’è una «Internazionale gesuita»". 



Nell'articolo del Sole 24 Ore, l'autore afferma che "non v'è dubbio che tra quei nuovi ordini religiosi il maggior successo abbia arriso ai gesuiti, ancor oggi autorevole congregazione diffusa in ogni parte del mondo"; lo stesso poi ripercorre le "gloriose" gesta dell'Ordine; e si sofferma sull'affiliazione di Loyola agli Alumbrados, partendo dagli studi di Guido Mongini, Dottore di ricerca in storia religiosa all’Università di Torino:



"Senza lasciarsi intrappolare nei luoghi comuni di una storiografia tenacemente apologetica, Mongini indaga con finezza nelle pieghe di quell'identità originaria, segnata in profondità dalle matrici eterodosse dell'alumbradismo spagnolo, evidenti del resto nelle diffidenze, nei sospetti, nelle esplicite accuse di cui lo stesso sant'Ignazio fu fatto segno, tanto da essere per ben otto volte processato dall'Inquisizione in Spagna, in Francia e in Italia. Un illustre teologo domenicano giunse a denunciare lui e i suoi seguaci come precursori dell'Anticristo.

[...]
Di qui i comportamenti cauti, sfuggenti e talora ambigui, all'esterno come all'interno di un ordine fortemente gerarchico, fondati sulle strategie di esoterico gradualismo apprese alla scuola degli alumbrados spagnoli (con i quali sant'Ignazio ebbe intensi legami) e diventati nella prassi e nel linguaggio stesso dei primi gesuiti «el nuestro modo de hablar» (soprattutto su questioni teologiche), «el nuestro modo de proceder», mai definiti, ma evidentemente ben noti – nelle forme come nei contenuti – a coloro (non tutti) che fossero stati iniziati a quei riposti contenuti dottrinali e agli obiettivi che essi si prefiggevano («cosas secretas»). E diventati anche prassi pedagogica rivolta agli stessi laici, come risulta dalla fine lettura qui proposta degli Esercizi spirituali ignaziani, non a caso condannati dai domenicani spagnoli, e degli esiti di lungo periodo delle "strategie di dissimulazione" dei gesuiti, nella loro capacità di adeguarsi ai riti cinesi o nella miriade di esperienze mistiche femminili che trovarono in essi i loro direttori spirituali." [Il grassetto è nostro]



Se volete vedere con i vostri occhi in che misura l'odierna simbologia "massonica" degli "Illuminati" sia in realtà riconducibile ai Gesuiti-alumbrados leggete l'articolo L'Occhio Che Tutto Vede dei Gesuiti, precedentemente pubblicato su questo blog, in cui si rivelano le origini gesuitiche dell'occhio onnivveggente degli "Illuminati".
Qui sotto l'articolo completo de Il Sole 24 Ore





Quegli eretici dei gesuiti



Il Sole 24 Ore

18 dicembre 2011

di Massimo Firpo


Numerosi furono i nuovi ordini religiosi scaturiti dalla tragica crisi vissuta nel '500 dalla Chiesa di Roma, sprofondata in età rinascimentale in abissi di corruzione morale, di simonia, di assenteismo pastorale, e al tempo stesso sfidata sul terreno religioso e teologico dall'insorgere di sempre nuove ondate della Riforma protestante – luterana, anglicana, calvinista – e delle sette radicali. I gesuiti, i teatini, i barnabiti, i somaschi furono solo i primi tra i nuovi ordini di chierici regolari che di quella crisi furono al tempo stesso un segnale e una reazione, prima che i conflitti politici europei e le ambizioni nepotistiche dei papi Medici e Farnese consentissero di inaugurare il concilio di Trento.
Non v'è dubbio che tra quei nuovi ordini religiosi il maggior successo abbia arriso ai gesuiti, ancor oggi autorevole congregazione diffusa in ogni parte del mondo, anche se in anni recenti una serie di più o meno evidenti conflitti con i vertici della curia romana ne hanno appannato l'immagine di fedelissime truppe scelte al servizio del papa, in virtù dello speciale voto di obbedienza da essi prestato e del loro impegno a ottemperare perinde ac cadaver agli ordini dei superiori. Una disciplina ferrea, insomma, che avrebbe consentito la mirabile crescita di un ordine capace di far propria la cultura umanistica per piegarla alle esigenze controriformistiche; di dar vita ai più aggiornati collegi per la formazione delle classi dirigenti europee; di schierarsi in prima fila in difesa della fede cattolica (gesuita fu san Roberto Bellarmino, l'autore delle immani Controversiae contro i protestanti e inquisitore di Galileo); di diffondersi negli sconfinati territori dell'America e dell'Asia aperti dai viaggi di conquista, dove seppe compiere uno straordinario sforzo di conoscenza delle culture locali e di adeguamento alle loro pratiche sociali e finanche religiose; di dedicarsi con ardore alla riconquista del popolo cristiano nelle miserabili campagne solo superficialmente cristianizzate (le «Indie di casa nostra»); di conquistare le coscienze dei principi attraverso il confessionale e la guida delle anime con gli esercizi spirituali.
Successi grandiosi, insomma, che una storiografia gesuitica militante ha ricostruito come frutto del carisma del fondatore, muovendo dalle origini di quello sparuto gruppetto di seguaci di sant'Ignazio, il rozzo soldataccio passato attraverso la luce della conversione e poi gli studi ad Alcalá, a Salamanca, a Parigi, per trasferirsi poi a Venezia in pellegrinaggio verso la Terra santa e trovarsi invece a Roma e vedere la piccola Societas Iesu trasformarsi in un nuovo ordine religioso nel 1540, fondare collegi, mandare ovunque predicatori, aprire nuove case, fronteggiare le migliaia di domande di giovani ansiosi di farsi martirizzare da ignoti indios americani o di convertire alla fede di Cristo i raffinati mandarini cinesi o gli ascetici seguaci delle religioni indiane.

Ed è proprio su questa prima generazione di gesuiti che si appunta lo sguardo di Guido Mongini, che penetra con grande intelligenza nel poco che resta delle fonti più antiche, per metterne in luce contraddizioni, reticenze, omissioni, vere e proprie censure sulla vita di sant'Ignazio e soprattutto sull'ispirazione religiosa di quei nuovi soldati di Cristo, e cogliere invece tra le screpolature della documentazione le tracce superstiti di un'identità peculiare. Senza lasciarsi intrappolare nei luoghi comuni di una storiografia tenacemente apologetica, Mongini indaga con finezza nelle pieghe di quell'identità originaria, segnata in profondità dalle matrici eterodosse dell'alumbradismo spagnolo, evidenti del resto nelle diffidenze, nei sospetti, nelle esplicite accuse di cui lo stesso sant'Ignazio fu fatto segno, tanto da essere per ben otto volte processato dall'Inquisizione in Spagna, in Francia e in Italia. Un illustre teologo domenicano giunse a denunciare lui e i suoi seguaci come precursori dell'Anticristo. Persecuciones, diranno i gesuiti, e come tali segni della speciale grazia e investitura divina del fondatore, vero e proprio novello Cristo o san Paolo intorno al quale si era raccolta la piccola comunità dei suoi primi discepoli, 12 come gli apostoli, protesi a restaurare il modello della Chiesa primitiva, che in quanto tale sfidava implicitamente la Chiesa di Roma, così lontana e diversa da quella di Gerusalemme, destando da un lato quei sospetti e quelle diffidenze e legittimando dall'altro le prudenze, i silenzi, le autocensure della giovane congregazione, che ne ispirarono sia la ricostruzione del passato sia l'azione nel presente.


Di qui i comportamenti cauti, sfuggenti e talora ambigui, all'esterno come all'interno di un ordine fortemente gerarchico, fondati sulle strategie di esoterico gradualismo apprese alla scuola degli alumbrados spagnoli (con i quali sant'Ignazio ebbe intensi legami) e diventati nella prassi e nel linguaggio stesso dei primi gesuiti «el nuestro modo de hablar» (soprattutto su questioni teologiche), «el nuestro modo de proceder», mai definiti, ma evidentemente ben noti – nelle forme come nei contenuti – a coloro (non tutti) che fossero stati iniziati a quei riposti contenuti dottrinali e agli obiettivi che essi si prefiggevano («cosas secretas»). E diventati anche prassi pedagogica rivolta agli stessi laici, come risulta dalla fine lettura qui proposta degli Esercizi spirituali ignaziani, non a caso condannati dai domenicani spagnoli, e degli esiti di lungo periodo delle "strategie di dissimulazione" dei gesuiti, nella loro capacità di adeguarsi ai riti cinesi o nella miriade di esperienze mistiche femminili che trovarono in essi i loro direttori spirituali.



Link articolo originale: http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2011-12-18/quegli-eretici-gesuiti-081737.shtml?uuid=AaaBkKVE&fromSearch

martedì 22 gennaio 2013

La struttura segreta del Vaticano Immobili a Londra con i soldi di Mussolini

Da Repubblica.it



Una società off-shore custodisce un patrimonio da circa 650 milioni di euro. Per conto della Santa Sede, che ha raggranellato prestigiosi locali ed edifici nella capitale britannica. Grazie ai soldi che Mussolini diede al papato con i Patti Lateranensi

dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI

LONDRA - A chi appartiene il locale che ospita la gioielleria Bulgari a Bond street, più esclusiva via dello shopping nella capitale britannica? E di chi è l'edificio in cui ha sede la Altium Capital, una delle più ricche banche di investimenti di Londra, all'angolo super chic tra St. James Square e Pall Mall, la strada dei club per gentiluomini? La risposta alle due domande è la stessa: il proprietario è il Vaticano. Ma nessuno lo sa, perché i due investimenti fanno parte di un segretissimo impero immobiliare costruito nel corso del tempo dalla Santa Sede, attualmente nascosto dietro un'anonima società off-shore che rifiuta di identificare il vero possessore di un portfolio da 500 milioni di sterline, circa 650 milioni di euro. E come è nata questa attività commerciale dello Stato della Chiesa? Con i soldi che Benito Mussolini diede in contanti al papato, in cambio del riconoscimento del suo regime fascista, nel 1929, con i Patti Lateranensi.

A rivelare questo storia è il Guardian, con uno scoop che oggi occupa l'intera terza pagina. Il quotidiano londinese ha messo tre reporter sulle tracce di questo tesoro immobiliare del Vaticano ed è rimasto sorpreso, nel corso della sua inchiesta, dallo sforzo fatto dalla Santa Sede per mantenere l'assoluta segretezza sui suoi legami con la British Grolux Investment Ltd, la società formalmente titolare di tale cospicuo investimento internazionale. Due autorevoli banchieri inglesi, entrambi cattolici, John Varley e Robin Herbert, hanno rifiutato di divulgare alcunché e di rispondere alle domande del giornale in merito al vero intestatario della società.

Ma il Guardian è riuscito a scoprirlo lo stesso attraverso ricerche negli archivi di Stato, da cui è emerso non solo il legame con il Vaticano ma anche una storia più torbida che affonda nel passato. Il controllo della società inglese è di un'altra società, chiamata Profima, con sede presso la banca JP Morgan a New York e formata in Svizzera. I documenti d'archivio rivelano che la Profima appartiene al Vaticano sin dalla seconda guerra mondiale, quando i servizi segreti britannici la accusarono di "attività contrarie agli interessi degli Alleati". In particolare le accuse erano rivolte al finanziere del papa, Bernardino Nogara, l'uomo che aveva preso il controllo di un capitale di 65 milioni di euro (al valore attuale) ottenuto dalla Santa Sede in contanti, da parte di Mussolini, come contraccambio per il riconoscimento dello stato fascista, fin dai primi anni Trenta. Il Guardian ha chiesto commenti sulle sue rivelazioni all'ufficio del Nunzio Apostolico a Londra, ma ha ottenuto soltanto un "no comment" da un portavoce. (22 gennaio 2013) 

domenica 13 gennaio 2013

L'Influenza dei Cattolici e dei Gesuiti nel 113° Congresso degli Stati Uniti


Negli Stati Uniti, cioè nel paese che procede, ogni giorno che passa, sempre più verso una "democratica" dittatura, è stato raggiuto "il massimo storico di numero di Cattolici al Congresso" e "il 10% [del Congresso] si è laureato dai Gesuiti". A dircelo è il The Catholic Sun, che non è certo un sito complottista, ma è "il giornale ufficiale della diocesi di Phoenix, che partecipa alla missione di evangelizzare i fedeli cattolici, sotto la direzione del vescovo, fornendo notizie, informazione, istruzione, un forum di discussione e di orientamento in materia di fede, morale e vita spirituale". Il Catholic Sun immagina che i fedeli cattolici ne siano fieri. Per chi non lo sapesse:



"Il Congresso degli Stati Uniti d'America (ingl. United States Congress) è il parlamento degli Stati Uniti d'America. Esso ha sede a Washington, nel Campidoglio, ed è un parlamento bicamerale composto da Senato (United States Senate ) e Camera dei Rappresentanti (United States House of Representatives ).

Il Congresso degli Stati Uniti rappresenta il potere legislativo, secondo quanto stabilisce la Costituzione degli Stati Uniti che lo disciplina all'art. I, sezioni da 1 a 10, così come il Presidente degli Stati Uniti rappresenta il potere esecutivo." (fonte)



Lo stesso articolo afferma anche che: "I dati di Pew rilevano che i Cattolici, i Protestanti e gli ebrei sono rappresentati in modo sproporzionato al Congresso in comparazione alla loro percentuale tra la popolazione adulta in generale" e "quando le diverse confessioni religiose protestanti sono contate assieme, esse costituiscono ancora il maggior numero di membri, il 56%." E' risaputo che le varie confessioni Protestanti costituiscano, tutte insieme, una maggioranza in America (Wikipedia ad esempio le da al 51,4%) e quindi anche al Congresso. Fatta questa premessa pensiamo però che su molte di quelle confessioni che vengono denominate evangeliche/protestanti ci sarebbe da aprire una parentesi e vedere quante di esse risultino in effetti infiltrate dai figli di Loyola al fine di condurle verso un'unica religione mondiale (per le prove si veda L'Agenda dei Gesuiti Per una Religione Mondiale e la Chiesa Evangelica/Protestante; se avete ancora qualche dubbio leggete poi quest'altro articolo in inglese: Jesuit Infiltration of the Evangelical Church).

Un esempio per tutti: Norman L. Geisler (nato nel 1932) è un apologeta cristiano e co-fondatore del Southern Evangelical Seminary al di fuori di Charlotte, nel North Carolina. Egli ha conseguito un dottorato di ricerca in filosofia alla Loyola University. 
Norman Geisler

Geisler è ben conosciuto per i suoi contributi eruditi alle materie dell'Apologetica cristiana, della filosofia e del Calvinismo moderato, ed è stato l'autore, il co-autore o l'editore di oltre 60 libri e centinaia di articoli. L'istruito dai Gesuiti Geisler si definisce un Calvinista Moderato; davvero strano!!

Ricordiamo che il padre gesuita Jacques Dupuis ebbe a dire :"La religione del futuro sarà una generale convergenza delle religioni in un Cristo universale che soddisferà tutti."

Resta indubbio il fatto che nelle alte cariche di governo vi arrivino sempre persone legate al potere Vaticano-Gesuitico, come abbiamo documentato da circa un anno a questa parte in questi articoli: Le connessioni dell'Amministrazione Obama con i Gesuiti e il Vaticano; I Nuovi Crociati Sono Pronti Per La Terza Guerra Mondiale?; Opus Dei: La Connessione Vaticano-Pentagono; La Blackwater, i Cavalieri di Malta e l'Ultima Crociata.

Qui sotto vi traduciamo l'articolo sopra citato, Catholics still largest Congress denomination; 10 percent Jesuit grads, tratto dal Catholic Sun.







I Cattolici sono ancora la più grande confessione al Congresso; il 10% sono laureati dai Gesuiti




7 gennaio 2013




nella foto: Il Presidente della Camera John Boehner prende il suo giuramento durante il primo giorno del 113° Congresso presso il Campidoglio a Washington il 3 gennaio. Boehner è uno dei 163 cattolici eletti al Congresso nel mese di novembre. Al Senato sono stati anche eletti il primo Indù e il primo Buddista. (CNS photo/Kevin Lamarque, Reuters)



WASHINGTON (CNS) — Il 113° Congresso comprende alcune lievi variazioni nella composizione religiosa rispetto alla sessione precedente, con qualche cattolico in più, il primo buddista al Senato e il primo Indù a servire in entrambe le Camere.

E' il massimo storico di numero di Cattolici al Congresso, con 163, sebbene questo sia solo di 2 poltrone superiore al precedente alto punteggio, quando vi furono 161 Cattolici al 111° Congresso del 2009-2010.

Questo punteggio è superiore di sette poltrone rispetto ai 156 Cattolici del 112° Congresso.

E' almeno dagli anni '60 del novecento che i Cattolici sono diventati la più grande singola confessione religiosa al Congresso. Però quando le diverse denominazioni protestanti sono contate assieme, esse costituiscono ancora il maggior numero di membri, il 56%.

Un'altra analisi rivela che gli alunni dei collegi e delle università dei Gesuiti rappresentano quasi il 10% di tutti i membri del Congresso.

Secondo i dati raccolti dal Pew Forum on Religion & Public Life, i Cattolici ora costituiscono quasi il 31% del Congresso, mentre questi rappresentano circa il 22% della popolazione degli Stati Uniti.

Il nuovo Congresso, che ha aperto il 3 gennaio, include 136 Cattolici alla Camera dei Rappresentanti, 75 dei quali sono democratici e 61 repubblicani. I 27 Senatori cattolici sono suddivisi in 18 democratici e 9 repubblicani.

Pew ha contato 31 matricole del Congresso come Cattoliche, circa il 37% della categoria.

La successiva confessione più grande al Congresso sono i Battisti, con il 9% di matricole e il 15% di già titolari di una poltrona. Nel complesso i Battisti rappresentano il 14% del 113° Congresso, con 73 poltrone totali, in crescita rispetto ai 68 della precedente sessione.

58 membri del Congresso sono elencati come "altro" o "non specificato" nella loro affiliazione, lo stesso numero del 112° Congresso, ma solo uno, l'appena eletto repubblicano Kyrsten Sinema, D-Ariz, ha descritto se stesso come "non affiliato".

I dati di Pew rilevano che i Cattolici, i Protestanti e gli ebrei sono rappresentati in modo sproporzionato al Congresso in comparazione alla loro percentuale tra la popolazione adulta in generale. Mentre col più basso numero di 5 membri in Congresso, i Buddisti, i Musulmani, gli Indù e gli Ortodossi sono rappresentati in circa eguale proporzione al loro numero nel paese. Lo stesso vale per i mormoni, che hanno 15 membri nel Congresso, poco meno del 3%, e rappresentano circa il 2% della popolazione degli Stati Uniti.

I dati raccolti dall'Association of Jesuit Colleges and Universities dicono che quasi il 10% del Congresso ha frequentato istituti di istruzione superiore dei Gesuiti. Questi includono 11 senatori e 41 membri della Camera, che insieme hanno frequentato 14 diverse scuole dei Gesuiti.

L'associazione riporta che la Georgetown University ha il maggior numero di alunni al Congresso, con 21, seguita dal Boston College con 7, dal Collegio di Santa Croce con 4 e dalla Creighton University con 3. La Loyola University di Chicago, la St. Peter’s University e la University of Detroit Mercy hanno 2 alunni ciascuna al Congresso. La Loyola University del Maryland, la Marquette University, la St. Joseph’s University, la Santa Clara University, la Wheeling Jesuit University e la Xavier University ne hanno uno ciascuna.

Nel 2012 sono stati eletti nove alunni dei Gesuiti, tra cui il senatore Mazie Hirono, D-Hawaii, che è il primo buddista eletto al Senato (ha servito in qualità di membro della Camera dal 2007), e il Repubblicano Hakeem Jeffries, DN.Y., un Battista; entrambi hanno conseguito titoli avanzati alla Georgetown.



Di Patricia Zapor, Catholic News Service 





mercoledì 9 gennaio 2013

L'Opposizione controllata di Giulietto Chiesa



Secondo le nostre analisi Giulietto Chiesa assomiglia molto a David Icke. Icke, guru "contro" il NWO, pur denunciando apparentemente alcuni aspetti della New Age (cioè la religione mondiale imposta dall'elite) in diversi suoi libri, propone però, a tutti quanti noi, la stessa New Age Luciferina come "soluzione" per combattere il Nuovo Ordine Mondiale, nel mentre ci sciorina le tesi di Alice Bailey come se fossero le sue, senza nemmeno citarla, ingannando così gli ingenui "complottisti". Allo stesso modo il nostro Giulietto Chiesa, pur denunciano il neo-malthusianesimo di alcuni membri dell'elite imperialista (a dire il vero solo in qualche frase stringata), egli stesso poi propone la stessa cosa come "soluzione", non chiamandolo mai con il suo nome, al fine, a quanto pare, di ingannare gli stessi poveri complottisti che lo seguono adoranti e vedono in lui un uomo coraggioso e un guru.

Estraiamo un passo del libro "Zero" (pag. 275) di Giulietto Chiesa ripreso da un blog dove veniamo citati per aver criticato il "povero" Giulietto:



"con l'entrata in guerra degli Stati Uniti, il 6 aprile del 1917, il predominio del governo invisibile si consolidò [...]. Da allora, il governo invisibile ha in genere reso pubblico il proprio punto di vista per mezzo di un portavoce [...]. I presidenti di norma hanno agito come burattini nelle mani di questo gruppo di potere [...]. Al momento l'oligarchia finanziaria appare spaccata tra una fazione di neocon estremisti, che gravita attorno a George Shultz e Rupert Murdoch, e una frangia più moderata di imperialisti maltusiani, raggruppati attorno a James Baker III e al principe Carlo. La lezione cruciale, comunque, è che qualsiasi presidente degli Stati Uniti deve essere considerato come un burattino [...]"



A parte il fatto che la descrizione dell'elite mondialista è proprio degna di uno sprovveduto (un finto sprovveduto), quello che bisogna sottolineare è questo: se qui si denunciano alcuni nomi secondari di imperialisti maltusiani, non spiegando nemmeno nel dettaglio tale ideologia Malthusiana e glissando sui principali propugnatori, non vuol dire certo che Giulietto non sia vicino, in quanto a ideologia, a questi personaggi. Come abbiamo già detto, è la stessa tecnica di David Icke, il quale sembra denunciare alcuni aspetti della new age e del new world order, così come denuncia molti leader mondiali artefici del NWO, per poi proporre la stessa cosa sotto le mentite spoglie di una soluzione dal basso. Il Giulietto che denuncia certi esponenti malthusiani ci vuole ingannare dicendoci che la sua via sia qualcosa di altro.

Partiamo da un presupposto, che è quello dell'ideologia che si è affermata nel dopoguerra:



"Anche se non era più politicamente corretto rivolgersi soprattutto ai pianificatori sociali come Galton e Malthus, la preoccupazione principale di questi uomini - cioè, che siccome le risorse della terra sono limitate ci sarà un'Armageddon demografica se la popolazione umana continuerà ad espandersi - fu rianimata ma fu confezionata come responsabilità ecologica. Così, ancora una volta diventò politicamente corretto difendere il controllo della popolazione. La Società Americana di Eugenetica (fondata nel 1922, mentre il Darwinismo sociale gettava le basi degli esperimenti nazisti) saltò su questo carrozzone, ma cercò di accumulare maggiore rispettabilità cambiando il suo nome in Società per lo Studio della Biologia Sociale nel 1972. "



Già analizzammo tempo fa l'associazione di Giulietto Chiesa con il World Political Forum, organismo in cui Chiesa compare affianco al leader globalista Mikhail Gorbaciov; tale organismo globalista si proponeva di creare un Nuovo Ordine Mondiale (sono le loro stesse parole) come "soluzione" ai mali dovuti al superclan mondialista, naturalmente pensando che tutti quanti noi siamo degli emeriti sprovveduti come l'autore del blog sopra citato. 


Prima di esporre le idee ecologiste di Giulietto Chiesa introdurremmo la nuova creatura Chiesa-Gorbaciov, il NEW POLICY FORUM (lo scrivono così, tutto maiuscolo), nato dalle ceneri del World Political Forum; questo nuovo organismo vorrebbe proporre "una nuova architettura internazionale" e crede che sia necessario "rigenerare le Nazioni Unite", come descritto nell'articolo NEW POLICY FORUM (Gorbachev Forum) a.s.b.l. Official launching in Luxemburg on 21 May 2010 tratto dal sito di Giulietto Chiesa:





"Questo Forum continuerà la missione del World Political Forum lanciato dal presidente Gorbaciov nel 2003 a Torino, in Italia, che si è concentrato sull'analisi dei cambiamenti senza precedenti che hanno trasformato lo scenario mondiale dopo la fine della Guerra Fredda. I leader mondiali passati e presenti si sono riuniti in occasione degli eventi del World Political Forum alla ricerca di nuove soluzioni per i problemi mondiali, cominciando a costruire le basi per la loro risoluzione esaminando quali sono le cause del disordine mondiale e come esse possano essere gestite e risolte al meglio. Il dibattito ha esaminato la necessità di una nuova architettura internazionale per evitare uno scontro di civiltà, e la necessità di rigenerare le Nazioni Unite.

L'attuale progetto del NEW POLICY FORUM (Gorbaciov forum) a.s.b.l. Annuncia l'ambizione di estendere la precedente agenda e ha come punto di partenza la comune conclusione che, contrariamente alle speranze suscitate alla fine della guerra fredda, l'attuale ordine internazionale rimane sconvolto e instabile. Le Istituzioni Sovranazionali Economiche e Politiche sono tormentate dal conflitto e dal disaccordo. La speranza per la cooperazione tra gli stati e il nuovo ordine mondiale alla fine della Guerra Fredda hanno fallito nel manifestarsi.

Il NEW POLICY FORUM (Gorbaciov forum) a.s.b.l. si propone di esaminare come organizzare la coordinazione migliore possibile delle istituzioni internazionali e quali modelli siano desiderabili e auspicabili per il futuro ordine al fine di ridurre questi squilibri e differenze nella ricerca di uno spazio politico in cui le civiltà possono incontrarsi e trovare un accordo per la gestione internazionale del disordine.

Ispirato dal suo fondatore e presidente Mikhail Gorbaciov, il NEW POLICY FORUM (Gorbaciov Forum) a.s.b.l. mira a diventare un punto di incontro e un crocevia di culture, religioni e leaders, un forum aperto per tutto il mondo che, attraverso l'analisi e la discussione, fornirà orientamenti e proporrà nuove soluzioni ai problemi globali e si adopererà per una nuova civiltà mondiale e una cornice per un ordine democratico internazionale. [Il grassetto è il nostro]





Quindi, cari "complottisti" che difendete Giulietto Chiesa, continuate pure a fare gli struzzi, fate finta che queste parole tratte dal sito di Giulietto vogliano dire tutt'altro, cioè non siano una lode del "new world order", continuate pure a comperare i suoi libri che valgono "Zero", ma in queste righe che abbiamo riportato non vi è proprio nulla di nuovo sotto il sole del Nuovo Ordine Mondiale che noi denunciamo da tre anni a questa parte.

Ecco poi come Giulietto Chiesa sostiene il Club di Roma, noto organismo Mondialista fautore del controllo della popolazione, fingendo che esso non sia una creazione dell'elite globale. In risposta a Luca Candellero che gli poneva dei dubbi su tale organismo (cioè diceva:"Sono d’accordissimo sulla necessità di una decrescita, solamente non capisco perchè riguardo a questo Giulietto  ha citato le tesi del Club di Roma, che era un’emanazione della suddetta élite,") egli afferma:





"Per quanto riguarda il Club di Roma io considero la sua produzione scientifica e culturale come uno dei punti alti della coscienza dei “limiti dello sviluppo”. Tema che, per me, è alla base di ogni ipotesi di decrescita. Il Club di Roma è espressione del superclan mondialista – come tu scrivi – più o meno come io sono espressione della politica della Banca Centrale Europea o della Goldman Sachs. Cioè le accuse che tu muovi al Club di Roma sono senza alcun fondamento. Sul web si trovano tante sciocchezze, com’è noto. Come quella secondo cui il Club di Roma sarebbe all’origine di chissà quali genocidi. Ti suggerisco di vagliare meglio le informazioni di cui sembri disporre. E, in primo luogo, di leggere i lavori fondanti del Club di Roma tra cui, appunto, c’è il volume “Limits to growth”, che non solo non invoca il mantenitmento dello status quo, ma propone cambiamenti radicali nella fisionomia sociale e produttiva del mondo che dovrebbero essere la premessa per evitare esiti catastrofici delle molteplici crisi che stanno esplodendo. Io personalmente ho avuto rapporti molto stretti e cordiali con alcuni dei più intelligenti e stimati dirigenti e scienziati del Club dell’ultimo decennio, tra i quali Martin Lees e Ashok Khosla. Le loro biografie sono lontane miliardi di miglia dalla descrizione che tu fai di quel gruppo di scienziati."


La frase incorniciata è lo screenshot tratto dal sito di Giulietto chiesa


Nel finale Chiesa conclude con un bel "pensiamo che Grillo abbia avuto il merito di risvegliare le coscienze di centinaia di migliaia di persone", cioè lodando l'ennesimo uomo-farsa dell'opposizione controllata (si leggano a proposito i seguenti articoli di Gianni Lanness: 1, 2, 3).

Sul fatto che "Limits to growth" invochi però cambiamenti radicali siamo d'accordo con Giulietto, si tratta però di vedere quali e chi li propone realmente. Adesso quindi leggiamo cosa è questo Club di Roma che Giulietto dice non essere espressione del superclan; da Massoneria e Sette Segrete di Epiphanius a pagina 663-664 apprendiamo che:



"Il Club di Roma nacque nel 1968 come "centro di riflessione per l'umanità", per dirla con Peccei, al quale collaboravano uomini di scienza, filosofi, banchieri e umanisti. A sua disposizione aveva finanziamenti quasi illimitati, provenienti dalle Fondazioni Rockefeller, Agnelli, Volkswagen, ma anche dal "German Marshall Fund", lo stesso che contribuisce a finanziare la Trilaterale, e nel cui Comitato direttivo sedeva Averell Harriman, membro di società come la Pilgrims e il CFR, e capo dell'omonima famiglia che, secondo taluni autori, si spartisce coi Rockefeller la seconda posizione nel firmamento dell'Alta Finanza americana. Tra i fondatori del Club di Roma spiccava David Dean Rusk (1909-1994), membro della Pilgrims' Society, presidente della Fondazione Rockefeller fra il 1952 e il 1961, presente alla prima sessione del Bilderberg, CFR, Rhodes Scholar e Cavaliere di Malta, uno dei principali attori della politica americana di quel periodo in Estremo Oriente. Al Club di Roma aderiva Elisabeth Mann Borgese, che negli anni Trenta si era trasferita col padre Thomas negli Stati Uniti, dove entrambi si unirono ad Aldous Huxley, uno dei santoni del New Age, o Sol Linowitz, ex presidente della multinazionale Xerox, membro del CFR, dell'American Jewish Committee, della Commissione Trilaterale, ma in particolare associato dello studio legale internazionale Coudert Brothers, gabinetto sponsorizzato dalla Pilgrims' Society e dai Rockefeller, e prima sede dell'organizzazione ecologica "The Friends of Earth" ("Amici della Terra"), fondata nel 1969 da David Ross Brower.

I Rapporti al Club di Roma, preceduti da ricerche ed analisi condotte con dovizia di mezzi nei vari santuari mondiali della scienza, spaziavano nei più diversi campi, oggi notissimi: l'ambiente, l'ecologia, le risorse, lo sviluppo, la solidarietà, il fumo. Nel 1970, ad esempio, Peccei, con i fondi della Fondazione Volkswagen, prese a suo servizio un genio dei computer del MIT, Jay Forrester, assieme ad alcuni suoi allievi, fra cui Dennis e Donella Meadows, che a partire da ipotesi assai opinabili come la "capacità di carico" del pianeta, simularono ai computer delle tendenze ricavandone previsioni catastrofiche, che vennero prontamente pubblicate nel celebre libro I limiti dello sviluppo sotto l'egida del Club di Roma.

Queste previsioni, prontamente riprese dai mezzi di comunicazione, vennero presentate come ineluttabili qualora non si fosse proceduto con la massima sollecitudine ad affrontare GLOBALMENTE i problemi ("pensare globalmente e agire localmente" è uno degli slogan-chiave del Club di Roma), coordinati da un'autorità mondiali riconosciuta.

La lettura dei rapporti al Club di Roma rivela ad un occhio attento un sostanziale riproporsi dei temi, e spesso del linguaggio, teosofici. Si parla infatti di "umanità vista come un tutto", "villaggio globale", "rivoluzione globale", ecumenismo, rispetto della terra, limitazione demografica (La Bailey fu una pioniera del controllo delle nascite), nuovo rinascimento, "evoluzione delle fedi", si fa appello alle "potenzialità interiori dell'uomo nuovo", che dovrà edificare il "villaggio globale", in ciò sostenuto, si afferma, da una "volontà illuminata"."




Qui sopra vi è la foto della pagina 666 del libro Massoneria e Sette Segrete



Per la cronaca anche Agnelli era un Cavaliere di Malta papale.

In un rapporto del 1991 intitolato "The First Global Revolution", pubblicato dal Club di Roma, troviamo, a pagina 75, la seguente dichiarazione: 
 



"Nella ricerca di un nuovo nemico che ci unisca, c'è venuta l'idea che l'inquinamento, la minaccia del riscaldamento globale, la scarsità di acqua, le carestie e altre cose simili si adatterebbero al caso...Tutti questi pericoli sono causati dall'intervento umano nei processi naturali, ed è solo attraverso la modifica delle attitudini e del comportamento che essi possono essere superati. Il vero nemico, allora, è l'umanità stessa."

Nella short version del rapporto del Club di Roma dal titolo I Limiti dello Sviluppo, il libro pubblicato nel 1972 tanto amato da Giulietto Chiesa, si afferma:



"La crescita travolgente della popolazione mondiale causata dal ciclo di tasso positivo di natalità è un recente fenomeno, un risultato del grande successo dell'umanità nella riduzione della mortalità mondiale.

Il ciclo di feedback negativo è stato indebolito, consentendo al ciclo positivo di operare praticamente senza costrizione.

Ci sono solo due modi per ripristinare lo squilibrio risultante. O il tasso di natalità viene portato verso il basso per essere uguale al nuovo, minore, tasso di mortalità, oppure il tasso di mortalità deve salire nuovamente.

Tutti i vincoli "naturali" alla crescita della popolazione operano nel secondo modo – aumentano il tasso di morte. Ogni società che intenda evitare tale risultato deve intraprendendere delle azioni deliberate per controllare il ciclo di feedback positivo, per ridurre il tasso di natalità."





Dall'articolo di Daniel Taylor La Grande “Crisi Globale di Maturazione” e il Nuovo Ordine Mondiale leggiamo poi:



"Per avere una prospettiva più profonda, diamo uno sguardo alla precedente relazione del Club di Roma del 1976, Rio: Reshaping the International Order (Rio: Rimodellare l'Ordine Internazionale), che specifica una strategia per creare un sistema di governance economica mondiale. La relazione precisa:

"Al livello più alto, il livello degli affari mondiali, le istituzioni internazionali devono figurare come le prime promotrici del cambiamento previsto."
"Il raggiungimento di questa pianificazione e della gestione del sistema a livello globale richiede il
consapevole trasferimento di potere - sicuramente un trasferimento graduale - dallo Stato Nazione verso le organizzazioni mondiali. Solo quando questo trasferimento avrà luogo, le organizzazioni mondiali potranno diventare efficaci e propositive"'




"La codificazione di Malthus del problema della popolazione è che le persone possono riprodursi più velocemente rispetto agli incrementi delle capacità agricole. Come sottolinea Neurath, dai tempi di Malthus il dibattito si è spostato verso quanto rapidamente l'agricoltura può essere ampliata. In un certo senso, non si contesta in realtà la premessa di Malthus che vi è un limite alla crescita della popolazione umana: il dibattito è stato sopra a quanto noi siamo vicini a tale limite e quindi se abbiamo bisogno di occuparci di questo. La discussione moderna di queste materie, come enuncia dal Club di Roma, ha semplicemente aggiunto le risorse e/o l'inquinamento come ulteriori fattori, insieme all'agricoltura, che potrebbero limitare la popolazione umana."



a pagina 58 dello stesso libro leggiamo:




"Uno snello volume di Dennis Meadows e altri, chiamato The Limits to Growth, ma meglio conocsiuto come "Il Report del Club di Roma", fin dai tempi della sua pubblicazione nel 1972, ha avuto un ruolo centrale nel dibattito concernente "l'esplosione della popolazione", specialmente quella che si verifica nel Terzo Mondo – se questa sia un pericolo per il futuro dell'umanità, minacciando di esaurire la fornitura di cibo e le materie prime necessarie e di far precipitare un catastrofico inquinamento dell'aria e dell'acqua come conseguenza della sovraindustrializzazione o se tutto questo non sia nulla di cui preoccuparsi perchè c'è ancora abbastanza di tutto ciò per far farci vivere per un tempo molto lungo.

[...]

Lasciatemi brevemente presentare un po di fatti sul Club di Roma...

Il suo fondatore e presidente è Aurelio Peccei, ex direttore generale e presidente del consiglio di amministrazione di Olivetti, tuttora un membro del consiglio di amministrazione sia di Olivetti che della FIAT, capo dell'Italoconsult, una società di consulenza aziendale che è una sussidiaria di Montecatini Edison. Nel 1958 Peccei pubblicò At the Edge of the Abyss, che esaminava i problemi generali della popolazione, dell'inquinamento, dello sviluppo e simili, e le relazioni a mutuo incastro tra di essi. Nel 1968 egli ottenne la sponsorizzazione della Fondazione Giovanni Agnelli per un importante progetto di ricerca in questa direzione. Lo stesso Agnelli, anch'egli un industriale italiano, è un membro del consiglio di amministrazione di Montecatini.

[...]

Oltre a Peccei, nel 1973 i direttori del Club di Roma erano: Alexander King, direttore scientifico dell'OECD (Organization for Economic Cooperation and Development) ex segretario scientifico del Gabinetto Britannico; Saburo Okita, capo del Japan Economic Research Center di Tokyo; Eduard Pestel, professore alla Technische Hochschule di Hannover e membro del Volkswagenstiftung in Germania, il quale finanziò sia il primo che il secondo rapporto del Club di Roma (Mesarovic e Pestel, 1974); Hugo Thieman, capo del Batelle Institute di Ginevra; and Carrol Wilson, professore al Massachusetts Institute of Technology.

Harvery Simmons, uno degli autori di Models of Doom – fino ad oggi probabilmente la più solida critica ai Limiti dello Sviluppo, scritto da un gruppo di scienziati dell'Università di Sussex in Inghilterra – sottolinea alcune interessanti similarità e differenze tra il Club di Roma e i "Tecnocrati" degi anni '30 nel novecento:



"Mentre la tecnocrazioa affermava che i problemi economici degli Stati Uniti potevano essere risolti attraverso l'utilizzo di tecniche di ingegneria scientifica, e che le istituzioni politiche da sole erano in grado di massimizzare l'enorme quantità di energia non sfruttata negli Stati Uniti, Forrester e i suoi uomini [riferito al professore Jay Forrester del MIT, autore di World Dynamics, il primo del World Models, ed ex insegnante di Dennis Meadowd -P.N.] assume il punto di vista completamente opposto, sottolineando che le soluzioni politiche saranno necessarie per prevenire il disastro mondiale. [Models of Doom, p. 193]



Simmons sottolinea come somiglianza tra i due gruppi:



Il legame tra scienziati e una disinteressata ma prominente e influente élite. Nel caso della Tecnocrazia questa élite era composta da uomini di affari; nel caso del sistema dinamico di gruppo [Forrester, Meadows e i loro collaboratori – P.N.]...questa élite è composta da uomini che sono al vertice delle varie istituzioni di conoscenza: istituti di ricerca, fondazioni, o società di consulenza aziendale. [Models of Doom, p.193]



Lo stesso modello di elite che si occupa delle "soluzioni politiche globali" è anche quello adottato dalle istituzioni Chiesa-Gorbaciov come il World Political Forum e il NEW POLICY FORUM.

Adesso analizziamo il globalista Martin Lees del Club di Roma, con cui Giulietto Chiesa ha rapporti stretti e cordiali. Egli si è laureato Scienze Meccaniche a Cambridge e ha un diploma post laurea in Studi Europei conseguito al Collegio d'Europa di Bruges. Entrò a far parte dell'OCSE, dove gestiva i programmi di cooperazione scientifica e tecnologica. Ha servito presso le Nazioni Unite [Governo Mondiale in via di edificazione] in diverse funzioni, tra cui come direttore esecutivo del Financing System for Science and Technology for Development. E' stato anche responsabile, dal 1983, di diversi programmi di alto livello di cooperazione internazionale con la Cina; ora è il consigliere del governo cinese sul cambiamento climatico e altre questioni; dal 1995 è stato Moderatore del Comitato Consultivo Internazionale della Toyota Motor Corporations. Dal 2001 a 2005 egli è stato Rettore dell'Università per la Pace delle Nazioni Unite in Costa Rica. E' stato eletto alla carica di Segretario generale del Club di Roma nel settembre 2007, con effetto dal gennaio 2008.

In un lavoro del 2009 dal titolo Presentation by Martin Lees Secretary General of the Club of Rome to The UNESCO Natural Sciences Sector Retreat, l'amico di Giulietto a pagina 17 afferma:



"I problemi della Governance Internazionale e dell'architettura istituzionale saranno fondamentali, in particolare, per l'effettiva implementazione di un Trattato post-Kyoto. Per affrontare le cause alla base del cambiamento climatico devono essere introdotti o adatatti meccanismi istituzionali per attuare e coordinare nuove politiche in aree chiave di concentrazione quali: finanza, scienza e tecnologia, sviluppo delle risorse umane, informazioni e comunicazioni e sviluppo di capacità.

E la questione della "giustizia climatica" sarà fondamentale per raggiungere un qualsiasi accordo e per l'accettazione di un qualsiasi trattato.

Le Nazioni Unite, in comune con i leader e le istituzioni di governo, la società civile e il settore privato in tutto il mondo, sono di fronte ad una serie di critiche questioni globali che hanno raggiunto una dimensione e intensità tali da rischiare di destabilizzare i sistemi da cui dipendono l'umanità e il nostro fragile pianeta."





L'altro personaggio con cui Chiesa intrattiere rapporti stretti e cordiali, sono le sue stesse parole, è il Dottor Ashok Khosla. 

Sopra lo screenshot tratto dal sito di Giulietto Chiesa
 




Leggiamo quindi la biografia di questo altro globalista; ha studiato a Cambridge e ha conseguito un dottorato ad Harvard; è un ex direttore del Programma delle Nazioni Unite [Governo Mondiale in via di edificazione] per l'ambiente; è stato insignito del Sasakawa Environment Prize nel 2002, una sorta di Premio Nobel per l'ambiente. E' stato membro del consiglio di numerose organizzazioni ambientaliste globali, tra cui il Club di Roma, la World Conservation Union e l'Istituto Internazionale per lo Sviluppo Sostenibile; ed è stato consigliere, tra gli altri, della Banca Mondiale e del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo e del Governo Indiano. Quindi, caro Giulietto, il fatto che questi personaggi del Club di Roma, con cui tu hai stretti rapporti, siano legati al Governo Mondiale in formazione delle Nazioni Unite, dove hanno ottenuto cariche importanti, e alla Banca Mondiale, non vuol dire forse che sono espressione dell'elite? Oppure la tua visione dell'elite è un po parziale?



Uno dei membri onorari del Club di Roma è, ricordiamolo, la Dama di Malta Vaticana Principessa Beatrice dei Paesi Bassi.





Come avevamo già riferito nell'articolo sul World Political Forum, il Club di Roma e il WPF di Chiesa Gorbaciov organizzavano conferenze insieme, come quella dal titolo rivelatorio "From Global Warning to Global Policy” (Dal Riscaldamento Globale alla Politica Globale"), che si è tenuta a Torino il 28-29 marzo 2008, dove si analizzavano "le tragiche conseguenze del riscaldamento globale".






Per la cronaca, nel recente convegno a Bucharest organizzato dal Club di Roma si rivendicano le asserzioni contenute ne "I Limiti dello Sviluppo" e si ripete che siamo oramai arrivati al collasso; il Club ce lo sta ripetendo da oltre 40 anni! Da notare inoltre che adesso è diventata di moda la parola "cambiamenti climatici" in sostituzione di "riscaldamento globale". Si parla di "accelerazione del cambiamento climatico" e "il punto fondamentale è che ci stiamo muovendo a velocità inaspettata verso un cambiamento che non siamo preparati ad affrontare", oppure "dobbiamo smettere di bruciare combustibili fossili, altrimenti siamo condannati alla povertà, se non all’estinzione", ma non si citano certo ne la Geoingnegneria ne Haarp ne tutte le altre modifiche intenzionali del tempo atmosferico per scopi militari come possibili fonti di tale cambiamento climatico.

Al riguardo è esemplare la posizione di Giulietto Chiesa sulle scie chimiche; in una sua risposta a chi gli poneva un quesito in merito, il 21 maggio 2012 Chiesa afferma, a titolo personale, che questi tracciati lasciati dagli aerei non sono scie di condensa ma "sono un fenomeno inquietante", oppure "Ritengo che si tratti di sperimentazioni militari che vengono mantenute segrete". Però poi afferma:




"Per il momento Alternativa non ha una posizione in merito, perchè la discussione in merito ancora non c'è stata. Sicuramente ce ne occuperemo, ma fino ad ora non siamo stati con le mani in mano e ci siamo occupati di numerose altre questioni. Quando saremo più forti e numerosi, potremo approfondire parecchie questioni, tra cui questa."



Nel maggio 2012 Giulietto Chiesa, dalla sua posizione privilegiata, non ha ancora intrapreso alcuna discussione o azione in merito?? E cosa aspettano ad occuparsi di uno dei fenomeni più inquietanti dei nostri giorni??

Le priorità di Giulietto sono altre, da molto tempo. Adesso rileggiamo cosa affermava il paladino Giulietto Chiesa in un suo articolo rivelatorio del 2007, dal titolo Il fallimento di Bali e il silenzio dei Media:




"Pochi sanno cosa è accaduto a Bali, anche perchè i media mondiali hanno appena scoperto il riscaldamento del clima e, invece di dare informazioni decenti al grande pubblico, stanno trasformando il problema in gossip planetario e in sensazionalismo imbecille.

Invece sarebbe opportuno che i miliardi di cittadini del mondo sapessero che a Bali non si è deciso niente. Notizia agghiacciante, da prima pagina, se vivessimo in un mondo normale, non drogato dalla necessità di consumare all'impazzata.

Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki Moon, ha riassunto con queste parole: «La situazione è così disperatamente seria che ogni ritardo rischia di farci superare il punto di non ritorno, oltre il quale i costi ecologici, finanziari e umani cresceranno in forme drammatiche».

Avete visto qualcosa del genere in tv? No, certamente, perchè la tv è il luogo principale da cui fuoriesce il fiume di inviti a consumare; e ripetere quello che dice Ban Ki Moon equivarrebbe a spiegare “l'inconcepibile", e cioè che questo nostro modo di vita è diventato insostenibile. Cioè, in altri termini, che l'attuale sviluppo capitalistico è divenuto incompatibile con la vita su questo pianeta. Che è anche l'unico di cui disponiamo al momento, e dal quale non possiamo, per il momento, assentarci.

Circola tra gli scienziati una simpatica barzelletta. Due pianeti s'incontrano. Uno ha un'aria soddisfatta e salubre, sorridente e colorato. L'altro ha la faccia marrone, piena di bitorzoli puzzolenti, respira a fatica. «Come stai? - dice quello sano all'altro - ti vedo scuro in volto, che ti succede?» Il pianeta malandato sospira: «Vedi, sono pieno di questi parassiti che si chiamano uomini. Stanno sporcando tutto, mi affumicano l'aria, mi fanno crescere la febbre, abbattono le foreste, tirano fuori cemento e lo spargono dappertutto. Guarda come mi hanno butterato la faccia». L'altro ascolta, sempre sorridente: «Oh, non preoccuparti. Li avevo anch'io, ma me ne sono liberato». (il grassetto è il nostro)



Grazie alla maggiore isteria sul riscaldamento globale, parlare di sovrappopolazione è diventato, ancora una volta, politicamente corretto. Quindi, per il nostro paladino Giulietto, credente nel riscaldamento globale da CO2, fedele al Club di Roma e che citava l'ONU di Ban Ki Moon come fonte attendibile, il pianeta che si è liberato dai molteplici parassiti (gli uomini) sta sicuramente meglio di quello sovraffollato pieno di bitorzoli puzzolenti! Insomma, la solita Armageddon catastrofista a causa della sovrappopolazione. Ricordiamo cosa disse Il Principe Filippo, Duca di Edimburgo, tra i fondatori del WWF, insieme al Cavaliere di Malta Principe Bernardo d'Olanda: "Se rinascessi, vorrei essere un virus letale per contribuire a risolvere il problema dell’eccesso di popolazione. Il maggior dramma del mondo è che ci sono più culle che casse da morto" (dichiarazione rilasciata l’8 agosto 1988, alla agenzia nazionale tedesca DPA). Visto la sua barzelletta, pensiamo che Giulietto non sia poi così in disaccordo con quest'ultima citazione!

L'UNFPA ha inquadrato sinteticamente il problema della sovrappopolazione sul suo sito web:



"I gas serra non si accumulerebbero così pericolosamente se gli abitanti della Terra non aumentassero così rapidamente, ma fossero rimasti a 300 milioni di persone, la popolazione mondiale di 1000 anni fa, rispetto ai 6,8 miliardi di oggi."

Come già detto Giulietto Chiesa è un fiero assertore della teoria del riscaldamento globale antropogenico da CO2, una delle bufale più colossali che ci abbiano mai propinato;

In una intervista del 3giugno 2008 Giulietto espone i suoi deliri ambientali:





"Ad esempio, lo sapevate che a dicembre dell’anno scorso tutti i paesi del mondo si sono riuniti a Bali in conferenza mondiale per aprire il negoziato sul dopo Kyoto? E per decidere cosa? L’obiettivo è quello di contenere l’aumento della temperatura del pianeta nell’ambito dei 2 gradi centigradi. Già, perché la temperatura del pianeta sta aumentando e se continua a crescere con i livelli attuali noi andremo incontro nei prossimi 20 anni ad un aumento di 3,7 – 4 gradi. Questo comporterà veri e propri stravolgimenti sul pianeta, per esempio il Bangladesh, dove abitano 400 milioni di persone, andrà sott’acqua, come pure la nostra costa adriatica.

E questo non accadrà fra 200 anni, ma fra 20, e sarà un problema della prossima generazione, dei nostri figli. L’Africa nei prossimi 10 anni aumenterà a dismisura le zone desertiche, costringendo 250 milioni di persone a scappare, verosimilmente da noi.

Per impedire ciò occorrerebbe smettere di produrre anidride carbonica ai tassi attuali perché sta surriscaldando il pianeta attraverso l’effetto serra."



Ecco poi cosa dice il sommo Chiesa in una risposta del 27 settebre 2011 a chi gli poneva dubbi in merito:




"La verità scientifica è sempre un problema di approssimazioni successive. In questo caso vale a mio avviso il principio del più largo consenso. La comunità scientifica mondiale è al 97% circa convinta che il riscaldamento globale sia l'effetto dell'human imprinting, cioè dell'impronta umana. Esistono scienati che adducono altri elementi, ma i grafici dell'incremento della temperatura in connessione che l'esplosione della produzione umana di anidride carbonica e della produzione indotta di metano, unita alla deforestazione (che elimina le piante, assorbenti di co2), dicono a mio avviso inequivocabilmente che è stato lo sviluppo industriale (cioè l'impronta umana) a provocare il cambiamento." (gli errori sono i suoi)


Come al solito Giulietto spara cifre a caso non documentate, dimenticandosi per lo più di citare lo scandalo Climategate. Già dal 2010 denunciammo la cosa:



"Lo scorso anno la credibilità del gruppo Intergovernmental Panel on Climate Change (Il Gruppo consulente intergovernativo sul mutamento climatico delle Nazioni Unite) o IPCC è stata duramente messa alla prova dalla pubblicazione di un migliaio di mail che i ricercatori di questo gruppo si sono scambiati fra loro e che un hacker avrebbe trafugato dal server dell'Università della East Anglia in Gran Bretagna. In queste email molti ricercatori dell'IPCC amettevano che avevano ritoccato i dati per renderli compatibili alla teoria dell'effetto serra da CO2; inoltre essi si coalizzavano per attaccare quelli che minavano le loro "verità" costruite. "

[...]

"Una delle immagini più significative riguardo alla teoria del riscaldamento globale è quella che rappresenta i valori di temperatura dell'ultimo millennio ed è la prova più citata a sostegno della tesi sul contributo delle attività antropiche al riscaldamento globale. Questo grafico è stato chiamato anche Hockey Stick per via della sua caratteristica somiglianza ad una mazza da hockey). Nella parte a destra si notava un brusco aumento della temperatura che assumeva proporzioni allarmanti.
In un articolo dal titolo RISCALDAMENTO CLIMATICO Lo scandalo degli esperti dell'IPCC  che analizza le email trafugate all'IPCC dall'hacker si analizza e smonta proprio questo "mito":"Una parte molto interessante, che getta una sinistra luce sull'onestà scientifica dei componenti del cosiddetto Team, è relativa proprio all'hockey stick e su come «aggiustarlo» per dare valore alle proprie tesi. Il problema della validità dell'ultima parte del grafico era già stato segnalato da Stephen McIntyre quando contestava un rialzo improvviso della curva che invece a suo dire era piatta. Molte mail si riferiscono al trick che potremmo tradurre con la parola trucco – per non usare quella più colorita in uso oggi che passa sotto il nome di tarocco – a cui i diretti interessati danno oggi un significato benevolo e nient'affatto truffaldino. In un primo momento queste mail sono state definite apocrife, ma siccome poteva diventare un boomerang molti ricercatori chiamati in causa, tra cui Phil Jones, hanno preferito ammettere che sono vere. E' noto da almeno un paio d'anni, ad esempio, che la temperatura in questo momento non è in crescita, così Kevin Trenberth scrive in una mail: «il fatto che in questo momento non siamo in grado di spiegare la mancanza di un aumento della temperatura è cosa che non possiamo lasciar correre». In un'altra mail, sempre a proposito dello stesso problema, si legge: «sì, non è molto più del 1998 e tutto questo mi preoccupa… ma c'è la possibilità di avere davanti un periodo lungo una decina d'anni con temperature relativamente stabili, al di là di quanto ci si può attendere da La Nina etc…  ma se io vedo questa possibilità la farebbero loro anche gli altri, forse posso tagliare gli ultimi punti sulla curva prima del mio intervento, questo è un trend verso il basso a causa degli effetti finali e del freddo degli ultimi anni»."



Giulietto Chiesa dovrebbe anche leggersi un articolo apparso recentemente sul Wall Street Journal dal titolo No Need to Panic About Global Warming a firma di eminenti scienziati, dove si afferma che "Forse il fatto più scomodo è la mancanza di riscaldamento globale da oltre 10 anni". 

 Ricordiamo che il vecchio organismo Chiesa-Gorbaciov, il World Political Forum, creato "dal basso", aveva tra le sue fila personaggi come, Giulio Andreotti, Jacques Attali, Francesco Cossiga, Benazir Bhutto, Bono, Boutros Boutros-Ghali, Michel Camdessus, Fernando Henrique Cardoso, Emilio Colombo, Jaques Delors, Gianni de Michelis, l'Arcivescovo anglicano Desmond Tutu, Oscar Luigi Scalfaro, il Cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, il Cardinale Achille Silvestrini; in sostanza, uno dei più mefitici concentrati del clan Vaticano-massonico-globalista elitario che si possano trovare in circolazione;

Il Cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo membro del World Political Forum

E Chiesa è dei loro! Li difende. Pensa che essi ci traghetteranno verso una “New World Civilization”. Ecco quali sono le adesso le priorità del NEW POLICY FORUM Gorbacioviano, successore del WPF:




  • Considerare le questioni relative alla governance globale.
  • Questioni di sovranità e sforzi per diminuire l'impatto negativo delle decisioni prese a livello di governo che hanno ripercussioni globali.
  • Il ruolo e il futuro dello sviluppo europeo nel mondo contemporaneo.



Cari fan di Giulietto, il New World Order sta arrivando, e il vostro paladino ve lo farà amare.