mercoledì 30 maggio 2012

Terremoto in Emilia: cosa succede?



Per le ipotesi sul recente terremoto in Emilia è interessante dare una letta al post di scienzamarcia dal titolo Il recente terremoto in Emilia, il fracking e ... i riscaldatori ionosferici?, dove viene spiegata, oltre all'HAARP, la tecnica del fracking:
"Il fracking e' una tecnica relativamente nuova perfezionata dal gruppo Halliburton di Dick Cheney, petroliere ed ex vice presidente americano, per estrarre gas da roccia porosa. Con questa tecnica si iniettano miscele segrete di sostanze chimiche sottoterra ad alta pressione e si scatenano dei microterremoti, spaccando la roccia che rilascia gas. Qualche volta la roccia triturata finisce nelle falde idriche, qualche volta le acque di scarto si reiniettano sottoterra volutamente, qualche volta il gas si infiltra entra nei rubinetti delle case, come ci insegna Josh Fox con il suo film Gasland."
Qualche giorno fa, prima dell'ultima scossa, Monia Benini, che vive vicino all'epicentro del terremoto, aveva rilasciato un video dove spiegava che il sottosuolo emiliano ha faglie attive, anche se, come spiegato dal presidente del CNG (Consiglio Nazionale dei Geologi) Graziano "La probabilità che accadesse in quell'area un sisma del genere era piuttosto bassa, visti i precedenti 400 anni di tranquillità."  La Benini spiegava che, nel sito dove è avvenuto il terremoto, la società ERS, cioè ERG Rivara Storage (85% Independent Gas Management – 15% ERG Power & Gas), doveva fare degli accertamenti relativi alla possibilità di stoccaggio di gas naturale; In particolare, tra le altre cose, la ERS doveva fare un rilievo sismico da alta precisione per confermare l'assenza di faglie superficiali. La Benini parlava di un documento del Ministero dell'Ambiente, con la data di autorizzazione del 17 febbraio 2012, che dava il benestare all'intervento di accertamento da parte della ERS; la Benini ha trovato che sul sito di ERG si prevedeva di iniziare i lavori di accertamento tre mesi dopo la data di concessione dell'autorizzazione, cioè, tre mesi dopo il 17 febbraio 2012; fate i calcoli...



Sulla stessa linea ci sono altri siti che parlano della stessa questione. Ad esempio, in un articolo dal titolo Il Fracking all'origine del terremoto in Emilia Romagna?, si afferma che:
"Rivara è una piccola frazione situata tra San Felice sul Panaro e Finale Emilia, al centro della zona colpita dal terremoto del 20 maggio scorso e dal successivo sciame sismico che, ancora oggi, non accenna a diminuire. La frazioncina è protagonista di un braccio di ferro che da alcuni anni oppone gli abitanti della zona alla società ERG Rivara Storage (ERS), che ha in mente di realizzare un maxi deposito sotterraneo per lo stoccaggio di 3,2 miliardi di metri cubi di gas ad una pressione di 290 bar. In pratica un’area di 120 chilometri quadrati (l’equivalente di oltre 18 mila campi di calcio uno a fianco all’altro) sotto la quale sarà stoccato gas ad una pressione circa 100 volte superiore a quella con la quale gonfiate le gomme della vostra auto dal benzinaio."
Come vedete, un progetto davvero "geniale" per quet'area..
L'articolo prosegue:

"E qui viene il punto. Qualcuno ipotizza che il terremoto sia stato provocato da introspezioni geologiche effettuate nel sottosuolo proprio dalla ERS nella fase di studio e test del sottosuolo. Rosario Marcianò esperto di scie chimiche in un’intervista a Radio IES che potete ascoltare qui, afferma che le ricerche potrebbero essere una concausa del terremoto, se non la causa scatenante. La zona della Valpadana infatti, non è mai stata considerata a rischio sismico e ciò contribuisce in misura ancora maggiore ad avere sospetti su quanto sta avvenendo. Le scosse sismiche verificatesi nell’ultimo anno, anche prima del terremoto, sono molto numerose e questo, da un punto di vista statistico, induce ad avanzare ulteriori sospetti. C’è una tecnica nuova per la ricerca di giacimenti di gas nel sottosuolo che si chiama Fracking, letteralmente “fratturare”, che consiste nell’iniettare grossi quantitativi di acqua e sostanze chimiche - solitamente segrete - oltre ad anidride carbonica (CO2) all’interno del terreno. Le reazioni chimiche provocano grosse deflagrazioni sotterranee e conseguenti frantumazioni che poi, in base alle tecniche tipiche di sondaggio nel sottosuolo danno la possibilità di evidenziare la presenza di pozzi di gas, con successiva risalita in superficie del gas che si cerca.
Certo, si tratta di ipotesi da dimostrare, ma tra i ricercatori c’è piena consapevolezza sui limiti dello stoccaggio di CO2 e sul conseguente rischio sismico. Insomma, al posto di un abitante di San Felice non starei troppo tranquillo.
Soprattutto sapendo che la Francia ha vietato la ricerca di pozzi con il fracking proprio a causa dei sismi, e altrettanto ha fatto lo stato americano del Vermont proprio la settimana scorsa. L’Oklahoma, altro stato USA dove questa tecnica era estensivamente utilizzata, dopo l’ultimo terremoto del novembre 2011 ha posto una moratoria: meglio vederci chiaro. "

Altre fonti, l'articolo QUEL DEPOSITO DI GAS NELLE ZONE DEL TERREMOTO CHE GIOVANARDI VOLEVA:
"In un articolo del 21 maggio 2012, il giorno dopo il sisma, Giovanni Tizian scrive sull’espresso un articolo in cui viene ricordato come proprio nell’area dell’epicentro, a Rivara di San Felice sul Panaro, “la società Ers (Erg Rivara Storage) vuole realizzare il deposito di gas naturale, presente nel sottosuolo di quell’area. L’impianto permetterebbe di stoccare 3,2 miliardi di metri cubi di gas a 2800 metri di profondità nel sottosuolo”. Il fatto però è che sia la Regione che gli enti locali, sia i comitati cittadini hanno sempre posto dinnanzi al progetto un rigoroso NO. Quell’impianto non lo vuole nessuno, nessuno a parte la società in questione evidentemente, e l’onorevole Carlo Giovanardi (PDL), che sulla realizzazione dello stesso ha insistito fortemente. Ancora fino a 20 giorni prima del terremoto, come ricorda Tizian. Sulla questione si era mosso anche l’allora governo Berlusconi cercando con un decreto ad hoc di venire incontro alle pretese dell’allora Ministro Giovanardi."
Nell'articolo di Giovanni Tizan, dal titolo L'impianto gas? Sull'epicentro, uscito su L'Espresso, si afferma:

"Proprio nei luoghi devastati dal sisma di domenica dovrebbe essere costruito un megacentro di stoccaggio della Erg. Una struttura fortemente voluta dagli industriali locali, da Giovanardi ma anche dal sindacato. Che, per fortuna, ancora non c'è
...Per il centro di stoccaggio di Rivara, la società deve ancora effettuare gli accertamenti. Tra le attività che gli esperti dovranno svolgere, su richiesta esplicita del ministero dell'Ambiente, i rilievi sismici. Con metodi non troppo sottili, si parla nei documenti dell'Ambiente di cariche esplosive 'in pozzetto' piuttosto che il 'vibroseis', camion dotati di piastre metalliche da 3 tonnellate poste in contatto con il terreno su cui eserciteranno una forte pressione. Tecniche che stimolano il rilascio di onde sismiche."
Altro articolo, questa volta del Corriere Emilia, nelle zone devastate dal terremoto via libera agli accertamenti per un maxi-deposito gas sotterraneo:


"MILANO - Il governo «riconsidera» il progetto di gigantesco deposito sotterraneo di gas da costruire, come previsto in un decreto firmato il 17 febbraio, nel sottosuolo dei comuni di «San Felice sul Panaro, Finale Emilia, Camposanto, Medolla, Mirandola e Crevalcore». Proprio quelli che più hanno subito le devastanti conseguenze del terremoto di domenica. A quattro giorni dal sisma arriva una specie di parziale «dietrofront» del ministro all’Ambiente Corrado Clini, che assieme a Lorenzo Ornaghi (Beni culturali) ha firmato l’atto per il via libera ai sondaggi.
......
 INVESTIMENTO DA 300 MILIONI - La «Erg Rivara storage srl» (società angloitaliana costituita nel 2008 che nella proprietà vede la presenza della famiglia Garrone, i proprietari della Sampdoria), ha già programmato la spesa iniziale di 20 milioni di euro per la fase iniziale degli studi mentre l’investimento complessivo ammonterebbe a 300 milioni di euro. Il valore commerciale del gas stoccato sarebbe pari a 1 miliardo e mezzo di euro mentre i nuovi posti di lavoro sarebbero 1300, stando alle cifre riportate da uno studio di Nomisma Energia che elenca anche altre ricadute positive. Voci come indotto, nuove fonti d’imposta, l’aumento delle riserve strategiche di gas che farebbero dell’impianto il sesto per capienza in Italia.
.....
 «COMPATIBILITA’ AMBIENTALE» - Le ispezioni (autorizzate per tre pozzi di ricerca e condotte con perforazioni, sonde, cariche esplosive, costruzione di vasche per la raccolta di acqua, fanghi e detriti) dovrebbero servire ad accertare la «compatibilità ambientale» del progetto di maxi deposito sotterraneo di gas. In sintesi, uno stoccaggio da 3,2 miliardi di metri cubi di metano in una cavità naturale a 2.550-2.800 metri di profondità. Un sistema mai visto in Italia. Il decreto che dà autorizza i rilievi preventivi prevede cariche da far esplodere badando ad evitare «possibili interferenze o contaminazioni delle falde». Richiede la cura di «chiudere i pozzi, riportandoli allo stato precedente, dopo le detonazioni». E sollecita rilievi sismici da effettuare «secondo le più moderne tecniche, evitando qualsiasi tipo di disturbo alle popolazioni residenti e alla fauna». Un programma che però, dopo la devastante scossa delle ore 4 e 03 di domenica mattina, è destinato ad essere completamente rivisto.
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"«NESSUNA PERFORAZIONE» – Poche ore dopo il sisma, la società ha emesso una nota in cui chiarisce non aver «realizzato nell’area di Rivara nessuno studio o perforazione, tanto meno con l’iniezione di gas» mentre l’intensità del terremoto (5,9 gradi Richter, ndr) è stata «valutata come compatibile con la presenza di uno stoccaggio di gas».

FENOMENO INSPIEGABILE - Una risposta forse indirizzata a quel vociare dilagante, proveniente dagli agricoltori del posto, che nelle 48/72 ore precedenti il sisma avevano notato un innalzamento innaturale, anche di quattro metri, dell’acqua nei pozzi localizzati proprio tra San Felice e Finale Emilia. Fenomeno almeno per ora inspiegabile che qualcuno aveva già azzardato nel collegarlo a presunti sondaggi condotti per verificare le compatibilità ambientali del deposito. Intanto le associazioni cittadine annunciano nuove proteste nella località sconvolte dal terremoto. Le scosse di assestamento nel frattempo continuano a ripetersi ogni giorno. Bonelli scuote la testa: «Forse la pietra tombale su questa vicenda l’ha messa proprio il sisma»."

Noi di nwo-truthresearch naturalmente non abbiamo nessuna certezza ne vogliamo imporvi alcuna verità, ma certamente le analisi documentate di Monia Benini sull'inizio dei rilievi da parte di ERS, cioè tre mesi dopo la data di autorizzazione da parte del Ministero dell'Ambiente (17 febbraio 2012), data coincidente con il primo terremoto del 20 maggio, a noi ci danno un po da pensare...

Interrogazione parlamentare a risposta scritta 4-14304 presentata da MANUELA GHIZZONI martedì 20 dicembre 2011, seduta n.563

Il
decreto di concessione del Ministero dell'Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare firmato il 17 febbraio

Nel sito ufficiale Erg Rivara Storage è descritto il progetto criminale 

Aggiornamento di Monia Benini:



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