mercoledì 21 luglio 2010

La rivoluzione tecnologica e il futuro della libertà:Parte 3

La Nuova Eugenetica e l'ascesa della dittatura scientifica globale

di Andrew Gavin Marshall
Global Research
5 luglio 2010
traduzione: http://nwo-truthresearch.blogspot.com

Ho suddiviso la terza e ultima parte della serie di Andrew Gavin Marshall, "La rivoluzione tecnologica e il futuro della libertà" in due porzioni distinte per rendere più agevole la lettura. Pertanto quella sotto è la parte 3 di 4. La quarta e ultima parte verrà pubblicata a breve.
Leggi anche le parti precedenti:
La rivoluzione tecnologica e il futuro della libertà: Parte 1
La rivoluzione tecnologica e il futuro della libertà: Parte 2
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Introduzione

Siamo nel bel mezzo del più esplosivo sviluppo in tutta la storia umana. L'umanità stà sperimentando una transizione geopolitica contemporaneamente avversa e conflittuale. Storicamente, l'avventura dell'umanità è stata la lotta tra il libero pensiero individuale e le strutture di potere controllate dall'elite, che cercano di dominare la terra, le risorse e le persone. La maggiore minaccia per le elite, in qualsiasi momento - storicamente e al tempo presente - è una popolazione risvegliata, che pensa criticamente ed è politicamente stimolata. Questa minaccia si è manifestata nel corso della storia, in luoghi diversi e in tempi diversi. Le idee di autonomia, democrazia, diritti civili e umani, libertà ed uguaglianza, sono emerse come reazione e opposizione alle strutture di potere e al sistema di controllo dell'elite.
Sono avvenuti i maggiori trionfi della mente umana - sia nell'arte, nella scienza o nel pensiero - e questi hanno contestato i grandi sistemi di potere e controllo. La miseria umana più grande e la tragedia è scaturita dalle strutture di potere e dai sistemi che le elite hanno sempre cercato di costruire e gestire. La guerra, il genocidio, la persecuzione e il degrado umano, sono il diretto risultato delle decisioni prese da coloro che controllano l'apparato di potere, sia che il potere si manifesti come intellettuale, ecclesiastico, spirituale, militare o scientifico. Il potere più malvagio e spietato è quello sulla mente umana libera: se si controlla il pensiero, si controlla la persona stessa. Le più grandi conquiste umane sono venute da individui che hanno rotto le catene che legavano la mente e hanno liberato la potenza innata e innegabile che si trova in ogni individuo su questo piccolo pianeta.
Attualmente, il nostro mondo è al bivio più grande mai sperimentato dalla nostra specie. Siamo nel bel mezzo del primo risveglio politico veramente globale, in cui, per la prima volta nella storia umana, tutta l'umanità è politicamente risvegliata ed eccitata, in cui, sia innavertitamente che intenzionalmente, le persone stanno pensando e agendo in termini politici. Questo risveglio è più evidente nel mondo in via di sviluppo, e si è compiuto attraverso l'esperienza personale di essere acutamente consapevoli delle grandi disparità, mancanza di rispetto e dominio, che sono insite nelle strutture di potere globale. Il risveglio si stà diffondendo sempre di più nel mondo Occidentale, perchè la maggior parte delle persone che vivono nei paesi occidentali sviluppati vengono gettate nella povertà e nel degrado. Il risveglio sarà costretto su tutte le persone nel mondo. Nulla, nessun sviluppo nella storia umana, aveva mai posto una tale monumentale minaccia alle strutture di potere dell'elite.
Questo risveglio è in gran parte determinato dalla rivoluzione tecnologica, che attraverso la tecnologia e l'elettronica, in particolare i mass media e internet, ha fatto in modo che la gente in tutto il mondo venisse a conoscenza delle questioni globali e potesse accedere alle informazioni provenienti da tutto il mondo. La rivoluzione tecnologica, quindi, ha favorito la rivoluzione dell'informazione, che a sua volta ha alimentato il risveglio politico globale.
Allo stesso tempo, la rivoluzione tecnologica ha portato ad un altro sviluppo senza precedenti nella storia umana, uno che è diametralmente opposto, ma direttamente collegato al risveglio politico globale. Per la prima volta nella storia umana, l'umanità libera è di fronte alla grande minaccia di una elite veramente globale, che possiede la tecnologia per imporre un sistema di controllo veramente globale: una dittatura scientifica globale. Il grande pericolo è che attraverso la crescita esponenziale delle tecniche scientifiche, le elite utilizzeranno queste nuove grandi potenzialità per controllare e dominare l'umanità in modi che non erano mai stati sperimentati prima.
In tutta la storia umana, per controllare le popolazioni, i tiranni hanno usato la forza coercitiva e il terrore. Con la rivoluzione tecnologica, le elite hanno sempre più la capacità di controllare la biologia e la psicologia dell'individuo ad un livello in cui non è più necessario imporre un sistema di terrore, ma dove il controllo viene attuato in maniera più profonda a livello biologico, psicologico, subliminale e individuale. Mentre il terrore può impedire alle persone di opporsi al potere per un pò, la dittatura scientifica può creare una condizione psico-sociale personale in cui l'individuo arriva ad amare la propria schiavitù; in cui, come un animale domestico inferiore mentalmente, è  fatto per amare i loro capi e accettare la servitù. Quindi, noi siamo davanti ad una situazione in cui l'umanità è di fronte sia alla minaccia più grande, che alla più grande speranza mai sperimentate collettivamente nella nostra breve storia umana. Questo saggio, la terza parte della serie "La rivoluzione tecnologica e il futuro della libertà", analizza le idee alla base della dittatura scientifica globale, e come può essa manifestarsi ora e nel futuro, concentrandosi in particolare sulla comparsa della 'nuova eugenetica' come sistema di controllo di massa.
L'umanità libera è di fronte alla più grande decisione che gli sia mai stata presentata: nutriremo e alimenteremo il risveglio politico globale all'interno di una vera rivoluzione psico-sociale umana della mente, creando una nuova politica economica globale che potenzi e liberi tutta l'umanità, o...cadremo silenziosamente in un 'Mondo Nuovo' di oppressione scientifica globale, come mai prima sperimentato, dove le posizioni dominanti sarebbero quasi impossibili da contestare e sconfiggere?
Noi possiamo trovare la vera libertà, o cadere in un profondo dispotismo. Noi non siamo impotenti di fronte a questa grande bestia. Abbiamo a nostra portata di mano la possibilità di utilizzare la tecnologia per il nostro bene e per riplasmare il mondo cosicchè di essa ne benefici la gente del mondo e non semplicemente i potenti. Sarà la libertà per tutti o quella per nessuno.

Che cos'è la 'Dittatura Scientifica'?
Nel 1932, Aldous Huxley scrisse il suo romanzo distopico "Il Mondo Nuovo", in cui espose la nascita delle dittature scientifiche del futuro. Nel 1958, nel suo saggio "Ritorno al Mondo Nuovo", Huxley esaminava quanta strada il mondo aveva fatto in quel breve periodo dopo che il libro fu pubblicato, e dove il mondo si stava dirigendo. Huxley scrisse che:
In politica, l'equivalente di una teoria scientifica o un sistema filosofico pienamente sviluppato è una dittatura totalitaria. In economia, l'equivalente di un magnifico lavoro compiuto a regola d'arte è il buon funzionamento della fabbrica in cui i lavoratori sono perfettamente adattabili alle macchine. La Volontà di Ordine può rendere tiranni tutti coloro che aspirano semplicemente a sgomberare la confusione. La bellezza dell'ordine viene utilizzata come giustificazione per il dispotismo [1].
Huxley spiegò che "le persone sottoposte alla dittatura del futuro saranno irregimentate in modo indolore da un corpo di ingegneri sociali altamente addestrati," e citava un "sostenitore di questa nuova scienza" che diceva che "La sfida dell'ingengeria sociale nel nostro tempo è simile alla sfida dell'ingegneria tecnica cinquant'anni fa. Se la prima meta del XIX è stata l'epoca dei tecnici, la seconda metà potrebbe essere quella degli ingegneri sociali." Così, proclamava Huxley, "Il XXI secolo, suppongo, sarà l'era dei Controllori del Mondo, del sistema scientifico delle caste e del Mondo Nuovo."[2]
Nel 1952, Bertrand Russel, filosofo, storico, matematico e critico sociale britannico, scrisse il libro "L'impatto della scienza sulla società", nel quale esaminava e avvertiva come la scienza, e la rivoluzione tecnologica, stavano cambiando il mondo e avrebbero comportato un cambiamento della società. Nel suo libro Russel spiegò che:
Io penso che il soggetto che avrà la maggiore importanza a livello politico è la psicologia di massa. La psicologia di massa, scientificamente parlando, non è uno studio molto avanzato...Questo studio è immensamente utile per gli uomini pratici, se essi desiderano diventare ricchi o acquisire il governo. Essa è fondata, naturalmente, in quanto scienza, sulla psicologia individuale, ma fino ad ora ha impiegato a grandi linee un metodo che era basato su una sorta di buon senso intuitivo. La sua importanza è enormemente aumentata dallo sviluppo dei moderni mezzi di propaganda. Di questi, il più influente è quello che si chiama 'educazione'. La Religione gioca la sua parte, anche se è in diminuzione; la Stampa, il cinema e la radio svolgono un ruolo crescente.
Ciò che è essenziale nella psicologia di massa è l'arte della persuasione. Se si confronta un discorso di Hitler con il discorso di (diciamo) Edmund Burke, si vedranno quanti passi in avanti sono stati fatti in quest'arte dal XVIII secolo. Ciò che era in precedenza sbagliato era che la gente aveva letto nei libri che l'uomo è un animale razionale, e aveva dato forma alle loro argomentazioni sulla base di questa ipotesi. Ora sappiamo che una luce bianca molto forte e una banda di ottoni possono persuadere molto di più di quello che può fare la più elegante serie di sillogismi. Possiamo aspettarci che tra un pò chiunque sarà in grado di persuadere ogni persona di qualsiasi cosa, se può prendere il paziente da giovane e questo sia fornito dallo Stato di soldi e mezzi. Questo tema farà grandi passi in avanti quando sarà ripreso dagli scienziati sotto una dittatura scientifica.[3]
 
Russel analizzava poi la questione se una 'dittatura scientifica' è più stabile di una democrazia, dove postulava:
A parte il pericolo di una guerra, non vedo alcuna ragione per cui un tale sistema dovrebbe essere instabile. Dopo tutto, la maggior parte dei paesi civili e semi-civilizzati che la storia conosca, hanno avuto una vasta classe di schiavi o servi del tutto subordinati ai loro proprietari. Non vi è nulla nella natura umana che rende la persistenza di un tale sistema impossibile. E tutto lo sviluppo della tecnica scientifica ha reso più facile di quanto pensiamo il fatto di mantenere un governo dispotico di una minoranza. Quando il governo controlla la distribuzione di cibo, il suo potere è assoluto fin tanto che può contare sulla polizia e le forze armate. E la loro lealtà può essere garantita dando ad essi alcuni privilegi della classe dirigente. Io non vedo come un movimento di rivolta interna potrà mai portare la libertà agli oppressi in una moderna dittatura scientifica.[4]
 Sulla base del concetto popolare di Aldous Huxley - quello delle persone che amano la propria schiavitù - Bertrand Russel spiegò che sotto una dittatura scientifica:
E' prevedibile che gli avanzamenti nella fisiologia e nella psicologia daranno ai governi molto più controllo sulla mentalità individuale rispetto a quello che ora si ha nei paesi totalitari. Fichte stabilì che l'istruzione deve mirare a distruggere il libero arbitrio, in modo che, dopo che gli studenti hanno lasciato la scuola, siano incapaci, per tutto il resto della loro vita, di pensare e agire diversamente rispetto a come avrebbero voluto i loro maestri di scuola...Dieta, iniezioni e ingiunzioni, si combineranno, fin dall'età precoce, per produrre il tipo di carattere e il tipo di credenze che le autorità ritengono opportune, e qualsiasi critica seria dei potenti diventerà psicologicamente impossibile. Anche se tutti sono infelici, credono tutti di essere felici, perchè il governo dirà loro che sono così.[5]
Russel spiegava che:"La completezza del risultante controllo sulle opinioni dipende in vari modi dalla tecnica scientifica. Laddove tutti i bambini vanno a scuola, e tutte le scuole sono controllate dal governo, le autorità possono chiudere le menti dei giovani su ogni cosa contraria all'ortodossia ufficiale."[6] Russel in seguito proclamo nel suo libro che "una società scientifica mondiale non può essere stabile se non c'è un governo mondiale."[7] In particolare:
 A meno che non vi sia un governo mondiale che mantenga l'universale controllo delle nascite, ci dovranno essere di volta in volta delle grandi guerre, dove la sanzione per la sconfitta è la morte per fame diffusa. Questo è esattamente lo stato del mondo attuale, e alcuni potrebbero sostenere che non c'è ragione perchè non si debba continuare per secoli. Non credo che questo sia possibile. Le due grandi guerre che abbiamo sperimentato hanno abbassato il livello di civiltà in molte parti del mondo, e siamo sicuri che la prossima otterrà molto di più in questa direzione. A meno che, in alcune fasi, una potenza o un gruppo di potenze emergano vittoriose e procedano nello stabilire un governo unico del mondo con un monopolio della forza armata, è chiaro che il livello di civilizzazione potrà continuare a declinare fintantochè la guerra scientifica diventerà impossibile - così è, fino a quando la scienza si estinguerà.[8]
Russel spiega che l'eugenetica svolge un ruolo centrale nella costruzione di qualsiasi dittatura scientifica di governo mondiale, affermando che:"Poco a poco, con l'allevamento selettivo, le differenze congenite tra governanti e governati aumenteranno fino a diventare quasi delle specie diverse. Una rivolta della plebe diventerebbe impensabile come un'insurrezione organizzata di pecore contro la pratica di mangiare carne di pecora."[9]
In un discorso del 1962 alla UC Berkley, Aldous Huxley parlò del mondo reale che stava diventando l'incubo del 'Mondo Nuovo' da lui previsto. Huxley parlò soprattutto della 'Rivoluzione Finale', che si concentra sul 'controlo del comportamento' delle persone. Huxley disse a proposito della 'Rivoluzione Finale':
Nel passato, possiamo dire che tutte le rivoluzioni hanno sostanzialmente avuto lo scopo di modificare l'ambiente al fine di modificare l'individuo. C'è stata la rivoluzione politica, la rivoluzione economica...la rivoluzione religiosa. Tutte queste, come dico, sono tese, non direttamente all'essere umano ma al suo ambiente, così attraverso la modificazione dell'ambiente si ottiene - o si rimuove - un risultato sull'essere umano.
Oggi, ci troviamo di fronte, credo, all'approssimarsi di quella che ho chiamato l' 'Ultima Rivoluzione' - la 'Rivoluzione Finale' - dove l'uomo può agire direttamente sulla mente e il corpo dei suoi simili. Beh, inutile dire che un qualche tipo di azione diretta sul corpo e la mente umana è stata fatta sin dall'inizio dei tempi, ma questa era generalmente di natura violenta. Le tecniche di terrorismo sono note da tempo immemorabile, e la gente le ha impiegate con più o meno ingenuità, a volte con crudezza estrema, a volte con una buona dose di abilità acquisite con un processo di tentativi ed errori - scoprire il miglior modo di utilizzare la tortura, l'imprigionamento, i vincoli di vario genere...
Se avete intenzione di controllare qualsiasi popolazione per un certo periodo di tempo, è necessario avere un certo grado di consenso. E' estremamente difficile pensare che il puro terrorismo possa funzionare all'infinito, può funzionare per un tempo abbastanza lungo, ma prima o poi si deve portare un elemento di persuasione, un elemento che ottenga il consenso dalla gente su ciò che stà accadendo loro. Beh, mi sembra che la natura della 'Rivoluzione Finale' (o Ultima Rivoluzione) che ci stà di fronte è proprio questa: che stiamo sviluppando tutta una serie di tecniche, che consentiranno il controllo da parte delle oligarchie - che sono sempre esistite e presumibilmente, sempre esisteranno - convincendo la gente ad amare la propria servitù. Questo è il massimo in termini di rivoluzione malvagia...
Sembra che ci sia un movimento generale in direzione di questo Controllo Ultimo, di questo metodo di controllo, nel quale la gente può essere fatta godere di uno stato di cose che secondo un qualsiasi standard decente non dovrebbe essere portata a godere, il godimento della servitù...
Io sono incline a pensare che le dittature scientifiche del futuro - e penso che ci saranno molte dittature scientifiche in molte parti del mondo - saranno probabilmente molto più vicine al modello del 'Mondo Nuovo' rispetto al modello di 1984. Saranno più vicine di un bel pò, non per gli scrupoli umanitari di un dittatore scientifico, ma semplicemente perchè il modello del 'Mondo Nuovo' è probabilmente molto più efficiente rispetto agli altri. Perchè, se si può convincere la gente a dare il proprio consenso allo stato di cose in cui viviamo - lo stato della servitù - se si può fare questo, allora si può avere una società molto più stabile, molto più duratura, molto più facilmente controllabile di quanto sarebbe se fosse basata esclusivamente sul bastone e i plotoni di esecuzione nei campi di concentramento.[10]

Nel 1961, il presidente Eisenhower tenne il suo discorso di addio alla nazione nel quale mise in guardia contro i pericoli per la democrazia rappresentati dal complesso militare-industriale: la ragnatela interconnessa di industria, militari e politica creava le condizioni per una guerra costante. In questo stesso discorso, Eisenhower mise in guardia l'America e il mondo di un'altro importante cambiamento nella società:
Oggi, l'inventore solitario, che armeggia nel suo negozio, è stato soppiantato da una task force di scienziati nei laboratori e nei campi di test. Allo stesso modo, la libera università, la storica sorgente delle libere idee e della scoperta scientifica, ha sperimentato una rivoluzione nella conduzione della ricerca. In parte a causa dei costi elevati che ciò comporta, un contratto di governo diventa potenzialmente un sostituto della curiosità intellettuale. Per ogni vecchia lavagna ci sono ora centinaia di calcolatori elettronici.
La prospettiva della dominazione degli studiosi della nazione attraverso il l'impiego Federale, le allocazioni dei progetti, e il potere del denaro è sempre presente - e deve essere gravemente tenuta in considerazione.
Eppure, nel possesso della ricerca scientifica e delle scoperte in proposito, noi dovremmo e dobbiamo anche essere attenti all'uguale e opposto pericolo che la politica pubblica possa diventare prigioniera di un'elite scientifico-tecnologica.[11]
Nel 1970 Zbigniew Brzezinski scrisse circa la "progressiva comparsa di una società più controllata e amministrata," e nella "rivoluzione tecnotronica" spiegava:

Una tale società sarebbe stata dominata da un'elite la cui pretesa di potere politico poggerebbe su un presunto superiore know-how scientifico. Libera dalle restrizioni dei tradizionali valori liberali, questa elite non esiterebbe a raggiungere i suoi fini politici utilizzando le ultime tecniche moderne per influenzare il comportamento del pubblico e tenere la società sotto stretta sorveglianza e controllo. In tali circostanze, l'impulso scientifico e tecnologico del paese non si sarebbe invertito ma si sarebbe in realtà nutrito delle condizioni che lo sfruttano. [12]
Nuova eugenetica
Molte scienze e grandi movimenti sociali sono diretti dalle stesse fondazioni e dal denaro che finanziò il movimento eugenetico nei primi anni del XX secolo. La fondazione Rockefeller e il denaro di Ford, Carnegie, Mellon, Harriman, Morgan che scorreva nell'eugenetica portò direttamente al 'razzismo scientifico', e in ultima analisi, all'Olocausto della Seconda Guerra Mondiale.[13] Dopo l'Olocausto, Hitler aveva screditato il movimento eugenetico che tanto era ammirato in America. Così il movimento si dividette per formare diversi altri progetti di ingegneria sociale: controllo della popolazione, genetica e ambientalismo. Le fondamenta stesse che hanno gettato le basi per l'ideologia eugenetica - la credenza di una superiorità biologica e il diritto di governare (giustificando il loro potere) - hanno gettato quindi le basi per questi ed altri nuovi movimenti sociali e scientifici.
Con il denaro delle Fondazioni Rockefeller e Ford furono fondate grandi organizzazioni ambientaliste e di tutela dell'ambiente, [14] e tutt'oggi questo denaro continua a essere la sorgente centrale dei fondi; così il World Wildlife Funf (WWF) fu fondato nel 1961 da Sir Julian Huxley, il fratello di Aldous Huxley, che era anche presidente della Società Britannica di Eugenetica. Il Principe Bernhard dei Paesi Bassi divenne il primo presidente dell'organizzazione. Si dà il caso che il Principe Bernhard fu uno dei fondatori del think tank dell'elite globale, il Gruppo Bilderberg, che co-fondò nel 1954; prima di ciò, egli era un membro del Partito Nazista e ufficiale delle SS.[15] E' da rilevare anche che Sir Julian Huxley è stato il primo direttore generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura (UNESCO). Nel 1946, Huxley scrisse un articolo dal titolo "UNESCO: Il suo scopo e la sua filosofia." In esso scrisse che lo scopo generale dell'UNESCO:
è quello di aiutare l'emergere di un'unica cultura mondiale, con la propria filosofia e idee di fondo, e con la sua ampia proposta. Questo è opportuno, poichè questa è la prima volta nella storia che si sono resi disponibili l'impalcatura e l'ingranaggio per l'unificazione mondiale, e anche la prima volta che l'uomo ha avuto i mezzi (sotto forma di scoperte scientifiche e loro applicazioni) per la posa delle fondamenta mondiali per il benessere fisico minimo dell'intera specie umana...[16]
Al momento, è probabile che l'effetto indiretto della civiltà sia disgenico anzichè eugenico; e in ogni caso è probabile che il peso morto della stupidità genetica, della debolezza fisica, dell'instabilità mentale e della predisposizione alle malattie, che già esistono nella specie umana, si rivelerà un peso troppo grande al fine di raggiungere un reale progresso. Quindi, anche se è vero che una politica eugenetica radicale sarà per molti anni politicamante e psicoligicamente impossibile, sarà importante per l'Unesco far si che il problema eugenetico venga esaminato con la massima cura, e che la mente del pubblico sia informata sulle questioni in gioco di modo che quello che ora è impensabile possa diventare almeno pensabile...[17]
Ancora un'altro e ben diverso tipo di soggetto borderline è quello dell'eugenetica. E' in uno stato tra lo scientifico e il non scientifico, costantemente in pericolo di diventare una pseudoscienza basata sui preconcetti di idee politiche o su ipotesi di superiorità o inferiorità razziale o di classe. E' tuttavia indispensabile che l'eugenetica venga portata interamente all'interno dei confini della scienza, perchè, come già indicato, in un futuro non molto remoto è possibile che diventi urgente migliorare la qualità media degli esseri umani, e questo può essere realizzato solo mediante l'applicazione dei ritrovati di un'eugenetica veramente scientifica...[18]
Vale la pena sottolineare che le applicazioni della scienza ci portano per una volta a contrastare i problemi sociali di vario genere. Alcuni di questi sono diretti e ovvi. Così, l'impiego della genetica nell'eugenetica solleva immediatamente la questione dei valori - quali qualità dovremmo desiderare favorire negli esseri umani del futuro?[19]
A pagina 6 del documento dell'UNESCO, Sir Julian Huxley scrisse che:"Al fine di svolgere il suo lavoro, un'organizzazione come l'Unesco ha bisogno non solo di un insieme di scopi e obiettivi generali di per se, ma anche di una filosofia di lavoro, un'ipotesi di lavoro riguardante l'esistenza umana e suoi fini e scopi, che detti, o almeno indichi, una linea netta di approccio a questi problemi."[20] Sebbene gran parte del linguaggio di eguaglianza ed educazione suona bello e benevolo, è basato su una particolare visione dell'umanità come di un organismo irrazionale in preda all'emotività, che deve essere guidato. Così, il 'principio di uguaglianza' diventa "Il Fatto della Disuguaglianza":
E si giunge infine ad un problema difficile: quello di scoprire come si possa conciliare il nostro principio dell'uguaglianza umana con il fatto biologico della disuguaglianza umana...Il principo democratico di uguaglianza, che è anche quello dell'Unesco, è un pricipio di parità di opportunità - che l'essere umano dovrebbe essere uguale di fronte alla legge, dovrebbe avere uguali opportunità di istruzione, per lo sviluppo della vita, per la libertà di espressione, di movimento e di pensiero. L'assenza biologica dell'uguaglianza, d'altra parte, riguarda le dotazioni naturali dell'uomo e di fatto la differenza genetica nei loro confronti.
Ci sono casi di disuguaglianza biologica che sono così gravi da non poter essere conciliati del tutto con il principio di uguali opportunità. Così, ai deficienti mentali di basso grado non possono essere offerte uguali opportunità di istruzione, ne i pazzi sono uguali ai sani di fronte alla legge o riguardo alla maggior parte delle libertà. Tuttavia, le implicazioni della realtà della disuguaglianza umana non sono state spesso elaborate e necessitano di essere certamente portate al fuori di qui, in quanto sono molto rilevanti per il compito dell'Unesco.[21]
Molte di queste "disparità genetiche" ruotano attorno al concetto di superiorità intellettuale: l'idea che non esiste nessuna uguaglianza tra gli intellettualmente inferiori e superiori. Che la disuguaglianza è derivata dalla biologia umana - dalla genetica; essa è un "fatto umano". Si dà il caso che alle elite che diffonderanno questa ideologia, capita spesso di immaginarsi le masse come intellettualmente inferiori, quindi, non può esserci uguaglianza sociale in un mondo con un'elite intellettuale tecnologica. Così l'eugenetica deve essere impiegata, come spiega la carta dell'Unesco, ad affrontare i problemi dell'aumento del benessere umano ad un livello gestibile; che verrà il momento in cui le elite dovranno affrontare l'umanità intera come una singola forza, e con una singola voce. L'eugenetica si occupa dell'organizzazione sociale e del controllo dell'umanità. In definitiva, l'eugenetica è simile all'ingegneria della disuguaglianza. Nella genetica, le elite hanno trovato il modo per attirare la discriminazione verso il DNA.
Genetica come eugenetica
Il premiato scrittore e ricercatore, Edwin Black, scrisse una storia autorevole dell'eugenetica nel suo libro "La guerra contro i deboli", in cui spiegò che "lo sforzo sempre maggiore di trasformare l'eugenetica nella genetica umana ha alterato un'intera infrastruttura mondiale," con la fondazione dell'Istituto di Genetica Umana a Copenhagen nel 1938, condotto da Tage Kemp, un eugenetista della Rockefeller Foundation, che fu finanziato con i soldi della Fondazione Rockefeller.[22] Pur non abbandonando la finalità eugenetiche, il nuovo movimento eugenetico rietichettato "affermò di poter sradicare la povertà e salvare l'ambiente."[23]
In un numero del 2001 di Science Magazine, Garland Allen, uno storico della scienza, scrisse che la genetica è una moderna forma di eugenetica. Iniziò citando un articolo del 1998 del Time Magazine, che affermava questo: "Personalità, temperamento, e anche scelte di vita. Nuovi studi dimostrano che sono soprattutto nei nostri geni." Garland spiega le implicazioni:
Facendo una riverniciatura dei grandi progressi nelle biotecnologie genetiche, questi articoli ritraggono la genetica come la nuova "pallottola magica" della scienza biomedica, che risolverà molti dei nostri ricorrenti problemi sociali. L'implicazione è quella che questi problemi derivano in gran parte dalla biologia difettosa degli individui o anche dai gruppi etnici o razziali. Se il comportamento aggressivo e violento è nei geni, così come si argomenta, allora la soluzione stà in un intervento biomedico - terapia genica nel lontano futuro o farmacoterapia (sostituendo i prodotti dei geni difettosi con farmaci sostitutivi) nel futuro immediato.
Attraverso la promozione di tali affermazioni, ci stiamo dirigendo verso una nuova versione dell'eugenetica? Ci lasciamo trasportare dalla falsa promessa di una correzione tecnologica di problemi che in realtà trovano origine nella struttura della nostra società? La mia risposta a queste domande è "si", ma con alcune importanti condizioni che derivano dai differenti contesti storici e sociali dei primi anni del '900 e del presente...
Il termine eugenetica è stato coniato nel 1883 dal poliedrico vittoriano Francis Galton, geografo, statistico e primo cugino di Charles Darwin. Per lui significava "veramente ben nati", e suggeriva un piano per incoraggiare le "persone migliori" della società ad avere più bambini (eugenetica positiva) e scoraggiare o prevenire gli "elementi peggiori" della società dall'avere, se possibile, molti bambini (eugenetica negativa). L'eugenetica si cristallizzò in un movimento in vari paesi del mondo nei primi tre decenni del XX secolo, ma più che in altri luoghi il movimento divenne più solido negli Stati Uniti, e dopo la Prima Guerra Mondiale, in Germania.[24]
Mentre tratti genetici come il colore degli occhi e simili, si erano dimostrati essere ereditari, "gli eugenetisti erano più interessati all'eredità dei comportamenti sociali, dell'intelligenza e della personalità". inoltre:
Gli eugenetisti americani si sforzarono anche di diffondere i risultati della ricerca eugenetica al pubblico e ai legislatori. Essi sostenevano l'idea dell'eugenetica positiva [incoraggire i "migliori" per diventare migliori], ma concentrarono la maggior parte delle loro energie sull'eugenetica negativa [incoraggiare i "peggiori" a diventare meno numerosi]. Gli eugenetisti scrissero centinaia di articoli per le riviste popolari, pubblicarono decine di libri per il lettore generico (e alcuni per gli scienziati), prepararono mostre per le scuole e le fiere di stato, fecero film e scrissero sermoni e novelle [25].
Gli eugenetisti americani, pienamente sostenuti dal supporto finanziario delle maggiori fortune filantropiche Americane, fecero passare la legislazione eugenetica in oltre 27 stati all'interno degli Stati Uniti, spesso nella forma della sterilizzazione forzata delle persone mentalmente 'inferiori', cosìcchè, :"Fino agli anni '60, quando la maggior parte di queste leggi cominciarono ad essere abrogate, più di 60.000 persone furono sterilizzate a fini eugenetici." Come scrisse Garland Allen:
Per i ricchi benefattori che sostennero l'eugenetica, come i filantropi Carnegie, Rockefeller, Harriman e Kellog, questa forniva un mezzo di controllo sociale in un periodo di sconvolgimenti e violenza senza precedenti. Sono state queste stesse elite e i loro interessi economici che hanno introdotto la gestione scientifica e il controllo organizzato all'interno del settore industriale...
[Nel 1994] abbiamo visto la resurrezione delle affermazioni che vi sarebbero delle differenze genetiche di intelligenza tra le razze, che conducono a diversi status socio-economici. Le affermazioni circa la base genetica della criminalità, della sindrome maniaco-depressiva, dell'assunzione di rischi, dell'alcolismo, dell'omosessualità, ed una schiera di altri comportamenti, sono dilagate molto nella letteratura scientifica e, specialmente, in quella popolare. La maggior parte delle prove di tali affermazioni sono oggi controverse, come nel passato.
Sembra che siamo sempre meno disposti ad accettare ciò che noi consideriamo come imperfezione, in noi stessi e negli altri. Mentre i costi dell'assistenza sanitaria impennano, ci stiamo avvicinando ad accettare una linea di fondo, l'analisi costi-benefici della vita umana. Questo corredo mentale ha gravi implicazioni per le decisioni riproduttive. Se un'organizzazione per il mantenimento della salute richiede lo screening in utero, e si rifiuta di dare copertura alla nascita o alla cura di un preteso bambino "difettoso", quanto ciò si avvicina all'eugeneticà? Se invece viene usata una terapia genica o farmacologica per valorizzare il nostro posto di lavoro o l'ambiente scolastico, la nostra dieta o l'esercizio delle nostre abitudini, quanto ciò si avvicina all'eugenetica? I cambiamenti sociali significativi però sono costosi. Se l'eugenetica vuol dire prendere decisioni riproduttive principalmente sulla base del costo sociale, allora siamo su questa strada [26].
La genetica concede una potenza senza precedenti nelle mani degli uomini: il potere della creazione innaturale e la manipolazione della biologia. Non abbiamo ancora pienamente interpretato ne compreso le implicazioni della manipolazione genetica nel nostro cibo, piante, animali e negli umani stessi. Ciò che è chiaro è che stiamo cambiando la biologia del nostro ambiente e noi stessi al suo interno. Mentre sono molto chiari ed evidenti i vantaggi della tecnologia genetica, come la possibilità di migliorare i sensi malati (vista, udito, ecc.) e curare le malattie, le cose positive devono essere esaminate e discusse con le ripercussioni negative della manipolazione genetica, in modo da direzionare meglio gli usi di questa potente tecnologia.
I dibattiti sulle questioni come la ricerca sulle cellule staminali e la manipolazione genetica spesso si concentrano sull'aspetto della scienza contro la religione, dove la scienza cerca di curare benevolmente l'umanità dai suoi malanni e la religione cerca di preservare la santità della 'creazione'. Questo è un modo irrazionale e ristretto di condurre un vero dibattito su questo tema di grande importanza, e dipinge un quadro in bianco e nero, che certamente non è. La scienza può essere usata sia per il bene che per il male, e la storia umana, in particolare quella del XX secolo, non è altro che l'evidenza di questo fatto. La fantasiosa ingenuità scientifica se n'è andata con la creazione di grandi armi, la manipolazione degli atomi per uccidere milioni di persone in un istante o la fabbricazione di armi biologiche e chimiche. Il problema dell'interazione tra la scienza e il potere è che con una potenza così grande viene la tentazione di usarla e abusarne. Se appare possibile la capacità di creare un'arma come una bomba atomica, sicuramente ci saranno quelli che la renderanno probabile. Dove c'è la tentazione, c'è la debolezza umana.
Così, mentre la genetica può essere utilizzata per fini benevoli e per il miglioramento del genere umano, così può essere usata per creare effettivamente un sistema di caste biologico, dove nel corso del tempo si potrebbe arrivare ad una rottura del genere umano, dove, mentre gli avanzamenti delle tecnologie umane diventano maggiormente disponibili, il loro uso sarà riservato all'elite, di modo che arriverà il giorno in cui vi sarà una separazione biologica all'interno della specie umana. Oliver Curry, un teorico evoluzionista della London School of Economics previde che "la razza umana raggiungerà il suo picco fisico nell'anno 3000" e che "la razza umana un giorno si dividerà in due specie separate: un'affascinante e intelligente elite dirigente e un sottoproletariato di stupide e brutte creature simili a gnomi."[27] Questa era la trama del libro classico "La Macchina del Tempo" di HG Wells, e fu egli stesso un importante eugenetista a cavallo del XX secolo. Anche se dovrebbe passare ancora molto tempo, i potenziali risultati derivano dalle decisioni che prendiamo oggi.

Fine terza parte
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Andrew Gavin Marshall è un ricercatore associato al Centro per la Ricerca sulla Globalizzazione, e studia economia politica e storia in Canada. E' co-editore, con Michel Chossudovsky, del recente libro, "The Global Economic Crisis: The Great Depression of the XXI Century," disponibile su Globalresearch.ca.

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Note



[1]        Aldous Huxley, Brave New World and Brave New World Revisited. (Harper Perennial, New York, 2004), page 255

[2]        Ibid, page 259.

[3]        Bertrand Russell, The Impact of Science on Society, (Routledge, 1985), page 40

[4]        Ibid, page 66.

[5]        Ibid, page 62.

[6]        Ibid, page 58.

[7]        Ibid, page 117.

[8]        Ibid, page 118.

[9]        Ibid, page 63.

[10]      Aldous Huxley, The Ultimate Revolution, March 20, 1962. Berkeley Language Center - Speech Archive SA 0269: http://sunsite.berkeley.edu/Speech/VideoTest/audiofiles.html#huxley

[11]      Dwight D. Eisenhower, Eisenhower's Farewell Address to the Nation. January 17, 1961: http://mcadams.posc.mu.edu/ike.htm

[12]      Zbigniew Brzezinski, Between Two Ages: America’s Role in the Technetronic Era. (Viking Press, New York, 1970), page 97

[13]      Edwin Black, Eugenics and the Nazis -- the California connection. The San Francisco Chronicle: November 9, 2003:
http://articles.sfgate.com/2003-11-09/opinion/17517477_1_eugenics-ethnic-cleansing-master-race

[14]      Michael Barker, The Liberal Foundations of Environmentalism: Revisiting the Rockefeller-Ford Connection. Capitalism Nature Socialism: Volume 19, Number 2, June 2008

[15]      Bruno Waterfield, Dutch Prince Bernhard 'was member of Nazi party'. The Telegraph: March 5, 2010:
http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/netherlands/7377402/Dutch-Prince-Bernhard-was-member-of-Nazi-party.html

[16]      Julian Huxley, UNESCO Its Purpose and Its Philosophy (1946). Preparatory Commission of the United Nations Educational, Scientific and Cultural Organisation, page 61.

[17]      Ibid, page 21.

[18]      Ibid, pages 37-38.

[19]      Ibid, page 38.

[20]      Ibid.

[21]      Ibid, page 18.

[22]      Edwin Black, War Against the Weak: Eugenics and America’s Campaign to Create a Master Race. (New York: Thunders’s Mouth Press, 2004), page 418

[23]      MARTIN MORSE WOOSTER, The War Against Fertility. The Wall Street Journal: April 1, 2008:
http://online.wsj.com/article/SB120700566688178565.html?mod=hpp_europe_leisure

[24]      Garland E. Allen, “Is a New Eugenics Afoot?” Science Magazine, October 5, 2001: Vol. 294, no. 5540:
http://www.sciencemag.org/cgi/content/full/294/5540/59

[25]      Ibid.

[26]      Ibid.

[27]      Niall Firth, Human race will 'split into two different species'. The Daily Mail: October 26, 2007:
http://www.dailymail.co.uk/sciencetech/article-489653/Human-race-split-different-species.html

© Copyright Andrew Gavin Marshall, Global Research, 2010
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