domenica 23 gennaio 2011

Per decenni gli uomini hanno modificato intenzionalmente il tempo atmosferico per scopi militari e per il controllo del clima

L'articolo che presento sotto parla di molte delle più documentate ricerche ed esperimenti per il controllo del clima, sia a livello civile che militare. Nonostante l'autore non approfondisca il progetto Haarp e resti solo alla superfice nell'analisi della reale natura delle scie chimiche, che non sono semplici scie di condensa persistenti,  ma intenzionali spargimenti clandestini di sostanze tossiche, l'articolo offre comunque un'introduzione ai molti progetti e obiettivi degli apprendisti stregoni che sono intenzionati a sostituirsi a Dio nel controllo di ogni evento atmosferico e nella determinazione del destino della razza umana. 

La modifica delle condizioni atmosferiche è uno sforzo ben conosciuto. Ad esempio, i governi hanno inseminato le nubi per decenni per creare pioggia più abbondante.
E durante la guerra, per creare fango che ritardasse la possibilità, per il nemico, di usare le strade.
Come riportò il Guardian nel 2001:
Durante la guerra del Vietnam gli americani lanciarono il Progetto Popeye, una missione segreta intesa a seminare le sommità delle nubi monsoniche e scatenare rovesci di straordinaria intensità, che avrebbero spazzato via gli itinerari di Ho Chi Minh, usati per i rifornimenti dei cannoni. Per cinque anni il Vietnam, la Cambogia e il Laos furono vaporizzati durante i monsoni, e l'intelligence militare affermò che le precipitazioni, in alcune località, erano aumentate di un terzo. Questo finì soltanto nel Marzo 1971, quando il giornalista [del Washington Post] Jack Anderson svelò il progetto, e provocò nell'opinione pubblica una tale esplosione di rabbia da far approvare all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite un trattato universale che metteva al bando la guerra ambientale.
Ma gli strateghi delle forze aeree statunitensi, in tempi recenti, hanno avanzato nuove proposte di lancio di nuove armi atmosferiche. Invece di utilizzare ioduro d'argento, l'idea è quella di irrorare fini particelle di carbone, che assorbe il calore, per innescare alluvioni localizzate e far impantanare le truppe e il loro equipaggiamento. I laser montati sugli aeromobili avrebbero anch'essi innescato lampi diretti contro gli aerei nemici, mentre altri laser avrebbero potuto essere diretti sulla nebbia per segnare sul terreno l'itinerario verso gli obiettivi nemici.
Che funzioni o meno, l'esperienza passata ci dice di diffidare della manipolazione delle condizioni atmosferiche. Nel 1947, i meteorologi cercarono di porre fine ad un uragano in via di dissolvimento, in alto mare, inseminando le nubi. Il giorno successivo l'uragano riguadagnò improvvisamente forza, roteò e colpì Savannah, in Georgia, provocando danni su vaste aree. Gli scienziati del clima furono talmente terrorizzati dal disastro che soltanto nell'Agosto 1969 osarono ritentare.
Quando l'Uragano Debbie si trovava in mare aperto, a 700 miglia dalla costa, essi inviarono tre missioni di inseminazione intorno al suo occhio, il punto in cui le tempeste tropicali presentano la massima intensità, ma i risultati furono misti - con ogni inseminazione i venti dell'uragano si riducevano, ed ogni volta riprendevano velocità.
Fatto interessante, i tentativi di alterazione delle condizioni atmosferiche effettuati dagli Stati Uniti durante la guerra del Vietnam furono rivelati quale parte delle Carte del Pentagono.
Come riporta il Washington Post il 2 Luglio 1972:
L'Indocina – secondo la testimonianza di un passo delle Carte del Pentagono a lungo ignorato - è stata un campo di battaglia di prova, il luogo in cui si crearono appositamente le piogge lungo i tracciati di Ho Chi Minh.
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Il Senatore Claiborne Pell (D-R.I.) è un membro di spicco del Congresso che crede che questo sia divenuto realtà. “Nella mia mente nutro scarsi dubbi su questo” dice. Il repubblicano Gilbert Gude (R-Md.) dichiara: “Non ho alcun dubbio che questo stia accadendo in Vietnam”.
“Penso che non ci siano dubbi sul fatto che la creazione delle piogge sia stata utilizzata in Laos lungo i percorsi", dice un incaricato del Senato pratico di questioni inerenti la difesa.
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Nella "versione del senatore Gravel" delle Carte del Pentagono è documentato un uso "riuscito" antecedente il 1967. Alla fine del Febbraio 1967, questo documento rivela che i Comandi Congiunti del Personale prepararono un elenco di "strategie alternative" per Presidente Johnson.
In una, chiamata "Operazioni in Laos", leggiamo:
“Continua attualmente l'Operazione Pop Eye intesa a ridurre la percorribilità delle rotte di infiltrazione... è richiesta l'autorizzazione ad implementare la fase del processo di modifica delle condizioni atmosferiche, già testato con successo e valutato nella stessa zona. (Il corsivo è aggiunto)
Nel 1967 — secondo il cronista Jack Anderson, che pubblicò la prima accusa nei confronti delle piogge provocate intenzionalmente in Indocina - l'esercito statunitense diede inizio al Progetto segreto Compatriota Intermediario "per intralciare la logistica del nemico"... (con) un dichiarato successo nella creazione di nubifragi fabbricati dall'uomo... e condizioni alluvionali" lungo i tracciati di Ho Chi Minh "rendendoli impercorribili".
Il Post spiega che la semina delle nubi non fu limitata al teatro della guerra del Vietnam:
Il Dipartimento della Difesa riporta spontaneamente di avere "notevoli capacità" di dare origine alla pioggia. Le impiegò nelle Filippine nel 1969, in un "progetto di incremento delle precipitazioni" della durata di 6 mesi, su richiesta delle Filippine; in India nel 1967, su analogo invito; su Okinawa e sulle Isole Midway, e nel Giugno, Luglio e Agosto 1971 sul Texas stremato dalla siccità, su richiesta urgente del Governatore Preston Smith.
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I creatori di pioggia della Marina sono attualmente impegnati in due programmi a largo raggio della California - uno sul Pacifico, al largo di Santa Barbara, un tentativo di incrementare le precipitazioni su una foresta nazionale; l'altro sulle Sierre Centrali, per tentare di ispessire lo strato nevoso, a beneficio dei servizi pubblici elettrici che dipendono dall'energia idrica.
Nel 2008 il the Denver Post evidenziò l'enorme portata dei progetti di modifica delle condizioni atmosferiche:
Gli scienziati stanno monitorando oltre 150 progetti di modifica delle condizioni atmosferiche in 40 paesi, tra i quali almeno 60 negli Stati Uniti Occidentali. I progetti comprendono la produzione di una maggiore quantità di neve dalle nubi per l'energia idrica in California e l'attenuazione della siccità nell'Africa subsahariana.
La maggior parte delle attuali ricerche su questa scienza inesatta sono condotte all'estero…
Nel 2005, il Boston Globe fece un resoconto della prima scoperta dello ioduro d'argento come mezzo per modificare le condizioni atmosferiche:
Nel 1946, sul Monte Greylock, nel Massachusetts occidentale, un chimico ricercatore della General Electric di nome Vincent Schaefer lanciò tre libbre di ghiaccio secco frantumato da un aeroplano in una nuvola e produsse una raffica di neve. Fu la prima inseminazione delle nubi ad avere successo - in seguito, quell'anno, il meteorologo Bernard Vonnegut (fratello del romanziere) scoprì che il fumo di ioduro d'argento aveva un effetto simile - e la modifica delle condizioni atmosferiche emerse dal regno dei truffatori e degli eccentrici. La maggior parte dei meteorologi rimase scettica, ma entro il 1951 il 10% degli Stati Uniti subiva l’inseminazione delle nubi a scopo commerciale.
“L'intervento sulle questioni atmosferiche e climatiche sulla scala desiderata” era lontano solo di qualche decina d'anni, predisse John von Neumann, il matematico che contribuì a inventare e a iniziarne la programmazione dei primi computer elettronici che avrebbero modellato le condizioni atmosferiche. Nei 30 anni successivi, il governo federale spese centinaia di milioni di dollari in progetti condotti in tutto il paese, miranti ad aumentare le precipitazioni, a mitigare le grandinate (l'antico nemico dei contadini) e, con maggiore successo, a dissipare la nebbia intorno agli aeroporti. Forse lo sforzo più ambizioso di questa epoca fu il Progetto Stormfury, che inviò aeroplani per inseminare le pareti degli occhi degli uragani con ioduro d'argento, per indebolire i venti prima che toccassero terra.
(Si veda anche questa discussione di uno scienziato del MIT a proposito dell'uso della modifica delle condizioni atmosferiche per mitigare i danni arrecati dagli uragani.)
Inoltre, il Post evidenzia che - già nel 1972 – la modifica delle condizioni atmosferiche era stata testata anche per altre applicazioni:
Tra i modelli che possono essere modificati in modo prevedibile [Robert M. White, l'attuale capo della National Oceanic and Atmospheric Administration] disse, ci sono: la nebbia fredda (che può essere dispersa dagli aeroporti); le nubi cumuliformi (più comuni ai tropici — “In Florida”, disse White, “siamo stati in grado, quasi a piacimento, di farle crescere in modo esponenziale”); le nubi orografiche (umidificando l'aria che si muove sulle montagne — “Alla temperatura giusta si può iniziare a pensare a mungerle per ottenere l'acqua”) e le grandinate (che possono essere spesso eliminate, secondo recenti dichiarazioni dei russi, che sparano in esse ioduro l'argento utilizzando razzi ed artiglieria).
E - come osserva il Post - già nel 1972 il governo studiava l'impatto della modifica delle condizioni atmosferiche sul clima:
A Marzo il direttore dell'ARPA Stephen J. Lukasik disse al Senate Appropriations Committee: “Siccome ora sembra molto probabile che le massime potenze mondiali abbiano la capacità di creare modifiche climatiche che possono essere gravemente nocive alla sicurezza di questo paese, Nile Blue [una simulazione al computer] è stato iniziato in FY 70 perché gli Stati Uniti ottengano la capacità di (1) valutare tutte le conseguenze di una varietà di possibili azioni… (2) individuare le tendenze nella circolazione globale che predicono i cambiamenti… e (3) determinare, se possibile, i mezzi per contrastare i cambiamenti climatici potenzialmente deleteri…”.
“Questo significa” spiega Lukasik “imparare quanto si debba sollecitare l'atmosfera per perturbare il clima della Terra. Scommetto che lo chiameremmo una determinazione della minaccia”.
Il Post citò anche l'avvertimento di scienziati di alto livello, che ammonivano che i nemici potevano modificare le condizioni atmosferiche come forma diretta di guerra, ad esempio alluvionando le zone costiere nelle quali risiedeva il nemico.
Ora la modifica delle condizioni atmosferiche è così tradizionale che il Texas parla apertamente dei propri programmi di semina delle nubi.
E il Senatore americano Kay Bailey Hutchison del Texas presentò nel 2004 il Weather Modification Research And Technology Transfer Authorization Act dicendo:
Modifica delle condizioni atmosferiche è il termine generale che si riferisce ad ogni tentativo attuato dall'uomo per alterare il tempo... Questi sforzi sono stati fatti negli Stati Uniti per oltre cinquant'anni, allo scopo di ridurre i danni ai raccolti e alle proprietà, di ottimizzare le precipitazioni utilizzabili durante le stagioni delle piogge e diminuire l'impatto delle siccità periodiche, spesso gravi.
I progetti di alterazione del clima in Texas e in altri Stati degli USA sono risposte più che rispettabili alla siccità. Cercano di usare gli ultimi ritrovati tecnologici della scienza per ottenere dalle nubi una maggiore quantità di precipitazioni. L'umidità che è necessaria a riempire le riserve di acqua fresca i livelli acquiferi e le cisterne.
(A quanto sembra, il progetto di legge non è passato)
Esiste perfino una Rivista di Modifica delle Condizioni Atmosferiche (qui c'è uno scorcio della stessa).
La Tecnologia è Progredita Molto Oltre L'Inseminazione Delle Nubi Con Ioduro D'Argento
La tecnologia ha fatto enormi progressi dai primi anni '70.
Ad esempio, ieri il Telegraph riportava che Abu Dhabi ‘crea temporali realizzati dall'uomo’ “usando ionizzatori giganti a forma di paralume per generare campi di particelle con carica negativa, che danno origine alle nubi”. Il Daily Mail riporta che il Professor Hartmut Grassl, un ex direttore dell'istituto, ha detto: “Ci sono molte applicazioni”. “Una è ottenere acqua in una zona arida. Forse questo è un punto importantissimo per l'umanità”.
E l'ex segretario della difesa William Cohen disse, in una conferenza sul terrorismo il 28 Aprile 1997, che gli uomini possono:
Alterare il clima… da lontano, attraverso l'uso di onde elettromagnetiche.
L'Uso di Biossido di Zolfo per Condizionare il Clima?
Tom Wigley – scienziato emerito al National Center for Atmospheric Research ed ex direttore della Climatic Research Unit presso l'Università dell'East Anglia – ha proposto di rilasciare biossido di zolfo nella zona superiore dell'atmosfera per riflettere la luce solare e ridurre il riscaldamento. E guardate questo.
Wigley parla di questa proposta in uno speciale di Discovery channel sulla modifica del clima.
Altri scienziati hanno suggerito la stessa cosa. Guardate – soltanto per esempio – questo, questo, questo, questo, questo, questo, questo, questo, questo e questo.
Ancora Storia… e Temi Complicati da Considerare per il Futuro
Il summenzionato articolo del Boston Globe indicava la complessità dei temi implicati nella modifica delle condizioni atmosferiche:
Nel 2003 la National Academy of Sciences raccomandò “un programma coordinato nazionale” inteso a “condurre un sostenuto impegno nella ricerca” della modifica delle condizioni atmosferiche.
I politici, negli stati dell'Ovest e del Sudovest, stanno sovvenzionando dei tentativi di stimolare maggiore infiltrazione di umidità delle nubi…
Lo scorso autunno un meteorologo di nome Ross Hoffman suggerì, sullo Scientific American, che una rete di satelliti che irradiano microonde avrebbe potuto letteralmente estrarre il vento dagli uragani.
In alcune delle più aride zone del Messico, una compagnia di Bedford di nome Ionogenics testa un apparato produttore di pioggia che usa un apparato di poli d'acciaio per ionizzare l'aria.
La Cina, un paese in cui c'è una diffusa inseminazione delle nubi, ha annunciato dei progetti per produrre artificialmente il bel tempo a Beijing per le Olimpiadi del 2008.
Nel frattempo, una sempre maggiore preoccupazione per i possibili effetti cataclismici del mutamento di clima ha prodotto numerose proposte recenti, alcune esposte con molti dettagli, per realizzare una misura di raffreddamento neutralizzante. John Latham, un fisico dell'atmosfera presso il National Center for Atmospheric Research di Boulder, Colorado, ha proposto di aumentare la capacità rifrangente della copertura nuvolosa smuovendo vapore acqueo dall'oceano con una flotta di turbine dall'aspetto di una frusta per sbattere le uova.
Alcuni anni fa, una squadra guidata dal fu Edward Teller suggerì di creare un effetto simile lanciando un milione di tonnellate di minuscoli palloni di alluminio nell'atmosfera.
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Man mano che la nostra capacità di capire i cambiamenti del tempo aumenta, e poiché la minaccia del mutamento climatico si ingigantisce, alcuni scienziati sono pronti a sfidare l'incertezza e l'etica ingarbugliata dell'armeggiare con i cieli...
L'esercito statunitense - la cosa non sorprende - è stato affascinato dalla possibilità di un arsenale meteorologico divino. Secondo Spencer Weart, medico e storico della scienza presso l'American Institute of Physics, l'opinione presso il Dipartimento della Difesa era: “forse faremo ai russi una vera Guerra Fredda, o forse ce la faranno loro, quindi dobbiamo essere pronti”. I fondi del Pentagono sovvenzionarono molte delle ricerche sul clima dell'epoca, contribuendo a creare i modelli meteorologici che adesso utilizziamo nelle previsioni del tempo. Gli amanti della guerra sognarono degli scenari di guerra climatica che stendevano una cappa di nebbia su un aeroporto o colpivano con la carestia il granaio del nemico.
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Ma i massimi progetti di ingegneria climatica provenivano dall'Unione Sovietica. Il più ardito tra di essi fu una proposta, formulata alla fine degli anni '50, di sbarrare lo Stretto di Bering e, pompando acqua dall'Oceano Artico nel Pacifico, portare acqua calda verso nord dall'Atlantico per sciogliere la calotta polare, rendendo navigabile l'Oceano Artico e riscaldando la Siberia. Il più importante climatologo sovietico, Mikhail I. Budyko, mise in guardia contro questa ipotesi, sostenendo che gli effetti finali sarebbero stati troppo difficili da predire (anche se egli stesso si era trastullato con l'idea di riscaldare l'Artico ricoprendolo di fuliggine per diminuirne la capacità riflettente). John F. Kennedy, candidato alla presidenza, suggerì agli Stati Uniti di collaborare al progetto. Mentre nei due paesi proseguivano discussioni saltuarie del progetto Stretto di Bering, fino agli anni '70, in quel periodo il governo americano perse interesse per tutto il campo della modifica delle condizioni ambientale.
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Nel 1972, un'inseminazione delle nubi condotta dal governo in Sud Dakpta fu seguita da un violento diluvio, e più di 200 persone restarono uccise nella conseguente alluvione. I meteorologi discordarono sull'ipotesi di attribuire la responsabilità all'inseminazione, ma l'episodio divenne un ignominioso simbolo per coloro che consideravano i modificatori delle condizioni atmosferiche dei moderni Pandora... La cautela di Boyle può essere pregevole, ma oggi gli scienziati hanno migliori mezzi per capire e manipolare le condizioni atmosferiche di quanto non fosse 30 anni fa.
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Alcuni scienziati ed ingegneri, come Daniel Schrag, direttore del Laboratorio di Oceanografia Geochimica di Harvard, evidenziarono che, alla luce della crescente sete del pianeta e della sua temperatura in aumento, sta attirando una reale considerazione persino la modifica del clima a livello sovietico. Boyle, che parlò ad una conferenza congiunta MIT-Università di Cambridge sull'argomento, l'anno scorso, ammise prontamente: "Esistono scienziati molto illustri e seri che prendono in considerazione queste cose”.
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Un rapporto dell'Air Force del 1996 dal titolo: “il Tempo Come Moltiplicatore di Forza: Possedere il Tempo nel 2025” (Weather as a Force Multiplier: Owning the Weather in 2025) sosteneva che “le straordinarie capacità militari che possono risultare da questo campo sono ignorate a nostro rischio”.
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Perfino obiettivi del tutto pacifici porterebbero ad una cascata di conflitti apparentemente a somma zero. Negli Stati Uniti, l'inseminazione delle nubi ha portato a svariati procedimenti legali in cui, ad esempio, i contadini sottovento hanno accusato un vicino inseminatore di nubi di “rubare” la loro pioggia. Questi aspetti crescono di complessità man mano che la loro scala si amplia.
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Secondo Joe Kaplinsky, un analista della tecnologia di Londra, “Sollevare questi problemi prima che la tecnologia sia effettivamente decollata equivale a privarci dei potenziali benefici di una tecnologia, solo perché di ogni tecnologia si può abusare”. “Ovviamente, alcune persone avranno dei benefici, e altre saranno sconfitte” dice Kaplinsky “ma esistono dei meccanismi sociali per eliminare i disaccordi, con la compensazione o per mezzo del dibattito democratico”.
Ecco una copia dello studio dell'Air Force “Il Tempo Come Moltiplicatore della Forza: Possedere il Tempo nel 2025″.
L'Istituto Americano di Fisica - l'organizzazione menzionata nell'articolo del Boston Globe – ci una panoramica interessante della storia della modifica delle condizioni atmosferiche:
Dal 1945 agli anni '70 è stato profuso un grande impegno negli studi sulla modifica delle condizioni ambientali. Gli imprenditori americani tentarono l'inseminazione delle nubi per aumentare le precipitazioni locali, gli scienziati russi offrirono straordinari programmi di ingegneria planetaria, e le agenzie militari esplorarono in segreto la “guerra climatica”.
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A metà degli anni '70… La ricerca si trasformò invece in controversi progetti di “geoingegneria” per attuare interventi che potessero limitare il riscaldamento globale, se questo avesse iniziato a diventare insopportabile.
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Alla fine della Seconda Guerra Mondiale alcuni scienziati americani avanzarono un'idea problematica. Se fosse stato vero - come sostenevano alcuni - che gli uomini modificavano inavvertitamente le condizioni atmosferiche a livello locale abbattendo le foreste e producendo inquinamento, perché non provare a modificare appositamente il tempo? Per generazioni ci sono state proposte intese a produrre la pioggia, basate sulla tradizione popolare secondo cui le cannonate delle grandi battaglie portavano la pioggia.
Ora, i massimi esperti hanno iniziato a prendere la cosa sul serio… Alla fine del 1945 un brillante matematico, John von Neumann, convocò altri scienziati di primo piano ad un incontro a Princeton, nel quale essi concordarono che la modifica intenzionale delle condizioni atmosferiche poteva essere possibile. Essi si attendevano che questo avrebbe potuto fare una notevole differenza nella guerra successiva. I raccolti dei sovietici, ad esempio, potevano essere distrutti creando una siccità. Alcuni scienziati sospettavano che, parallelamente alla corse contro l'Unione Sovietica per avere sempre più numerose e terribili armi nucleari, essi sarebbero entrati in una corsa ugualmente fatale per controllare le condizioni atmosferiche. Mentre la Guerra Fredda scemava, le agenzie militari americane dedicavano quantità ingenti di fondi alla ricerca su quella che sarebbe stata chiamata la “guerra climatica”.
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Nel 1953, per inseguire l'idea, fu fondato un Comitato Presidenziale per il Controllo del Tempo . Nel 1958, il Congresso americano agì direttamente per sovvenzionare la ricerca sull'espansione delle precipitazioni. Erano in corso anche sperimentazioni su larga scala, meno apertamente, nell'Unione Sovietica. Le agenzie militari negli Stati Uniti (e presumibilmente in Unione Sovietica) sostennero la ricerca non solo sull'inseminazione delle nubi, ma anche su altri metodi che, iniettando materiali nell'atmosfera, potevano alterare il tempo. Anche se gran parte di esse erano sepolte nella segretezza, l'opinione pubblica apprese che la guerra climatica poteva diventare possibile. In un articolo apparso sulla rivista Fortune nel 1955, lo stesso von Neumann spiegò che “microscopici strati di materiale colorato sparso su una superficie ghiacciata, o sull'atmosfera ad essa sovrastante, potevano inibire il processo di rifrazione-radiazione, sciogliere il ghiaccio e cambiare il clima localmente”. Gli effetti potevano essere avvertiti lontano, anche a livello mondiale. “Che potere è implicato sul nostro ambiente, su tutta la natura!” esclamò. Von Neumann predisse “forme di guerra climatica finora nemmeno immaginate”, forse più pericolose della stessa guerra nucleare. Egli sperava che questo avrebbe obbligato l'umanità ad adottare un nuovo approccio globale ai suoi problemi politici.
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Verso il 1956 gli ingegneri sovietici iniziarono a speculare asserendo di poter essere in grado di erigere una diga attraverso lo Stretto di Bering e di pompare acqua dall'Oceano Artico nel Pacifico. Questo avrebbe attirato acqua calda dall'Atlantico. Il loro scopo era quello di eliminare il pack ghiacciato, rendere navigabile l'Oceano Artico e riscaldare la Siberia. L'idea ottenne un po' di attenzione negli Stati Uniti - il candidato alla presidenza John F. Kennedy sottolineò che valeva la pena di esplorare l'idea in forma di progetto congiunto con i sovietici, e la discussione continuò negli anni '70.
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Iniziando verso il 1961, Budyko e altri scienziati specularono su come l'umanità avrebbe potuto alterare il clima globale sparpagliando polvere scura o fuliggine sulla neve e sui ghiacci artici. La cenere avrebbe abbassato l'albedo (il riflesso della luce solare), e l'aria si sarebbe riscaldata. Spargere così tanta polvere, anno dopo anno, avrebbe avuto un costo proibitivo. Ma, secondo una nota teoria, l'aria più calda avrebbe fuso parte della neve e del mare ghiacciato, e avrebbe così esposto lo scuro suolo sottostante e l'acqua dell'oceano, che avrebbero assorbito la luce del sole e comportato ulteriore riscaldamento. Così, una volta distrutto, lo strato riflettente non avrebbe potuto riformarsi.
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Un'operazione di produzione di pioggia condotta nel 1972 dal governo degli Stati Uniti in Sud Dakota fu seguita da una disastrosa alluvione, e fu perseguita legalmente tramite class action.
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Già nel lontano 1965, un Presidential advisory panel aveva suggerito che se l'effetto serra causato dal biossido di carbonio fosse divenuto un problema, il governo avrebbe potuto intraprendere misure di controffensiva. Il panel non prese in considerazione la riduzione dell'uso dei combustibili fossili. I membri avevano in mente dei progetti di geoingegneria — spargere qualcosa sulle acqua dell'oceano per riflettere maggiormente la luce solare, forse, o seminare particelle nella parte superiore dell'atmosfera per incoraggiare la formazione di nubi riflettenti. Conti aritmetici approssimativi suggerirono che questi passi erano fattibili, e sarebbero costati sicuramente meno di molti programmi governativi. Nel 1974, Budyko calcolò che se il riscaldamento globale fosse divenuto una minaccia seria noi avremmo potuto contrastarlo con soli pochi voli di aeroplani al giorno nell'atmosfera, bruciando zolfo per produrre aerosol che avrebbero respinto la luce solare.
Per alcuni anni, nei primi anni '70, nuovi elementi ed argomentazioni portarono molti scienziati a sospettare che il maggiore rischio climatico non fosse il riscaldamento ma il raffreddamento. Una nuova era glaciale pareva avvicinarsi come parte del naturale rischio glaciale, forse accelerato dall'inquinamento umano che bloccava la luce del sole. Gli ottimisti tecnologici suggerirono dei metodi per contrastare anche questa minaccia. Potremmo spargere fuliggine da aerei cargo per scurire le nevi artiche, o addirittura frantumare il pack glaciale artico con esplosioni termonucleari “pulite”. [Per gli antefatti si veda qui e qui.]
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L'aspra lotta tra le comunità sull'inseminazione delle nubi non sarebbe nulla in confronto ai conflitti sui tentativi per modificare il clima globale. Inoltre, come ammonirono sia Budyko che gli scienziati occidentali, gli scienziati non potevano prevedere le conseguenze questi sforzi di ingegneria. Potremo arrestare il riscaldamento globale soltanto per scoprire di aver innescato una nuova era glaciale.
Queste preoccupazioni ravvivarono l'interesse dell'esercito americano per il mutamento artificiale del clima su scala globale. Un gruppo della corporazione RAND, un comitato di esperti della difesa nei pressi di Los Angeles, aveva lavorato con un modello climatico computerizzato elaborato alla University of California, Los Angeles.
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Il gruppo RAND ha dovuto inerpicarsi per trovare sostegno altrove. I suoi membri si rivolsero alla Advanced Research Projects Agency del Dipartimento della Difesa.
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Quando un panel della National Academy of Sciences panel si riunì nel 1991 per catalogare le opzioni, i membri ebbero un lungo e serio dibattito sull'opportunità o meno di includere le grandiose idee della “geoingegneria”. Le speranze di una risoluzione futura potrebbero forse incoraggiare la gente ad evitare l'opera di restrizione dei gas serra? Il panel, riluttante, votò per includere ogni idea, così che, nel caso in cui il clima si fosse deteriorato al punto che i passi radicali sarebbero stati il male minore, i preparativi avrebbero potuto avere inizio. Il loro problema di base fu quello che aveva tormentato la scienza del clima fin dall'inizio - se si fa pressione su questo intricato sistema, nessuno può dire con certezza quali possono essere le conseguenze finali.
Che dire delle scie di condensazione?
La Environmental Protection Agency riporta, in un resoconto dal titolo “Aircraft Contrails Factsheet”:
Le scie di condensazione persistenti possono durare ore, mentre si allargano per diversi km e dai 200 ai 400 m in altezza.
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Figura 2. Foto di due tipi di scie di condensazione. La scia che si estende per tutta l'immagine è una scia di condensazione persistente in evoluzione. Appena sotto di essa è mostrata una scia di condensazione effimera. Le scie di condensazione effimere evaporano poco dopo essersi formate per le scarse condizioni di umidità atmosferica. La scia di condensazione persistente mostrata qui fu formata ad una altitudine inferiore, nella quale era presente maggiore umidità… (Foto: J. Holecek, NOAA Aeronomy Laboratory, Boulder, CO.)
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Figura 3. Scie di condensazione persistenti e scie che si evolvono e si diffondono divenendo nubi cirro. Qui l'umidità dell'atmosfera è elevata, e le particelle di ghiaccio della scia continuano a crescere sottraendo acqua all'atmosfera circostante. Queste scie si estendono per notevoli distanze e possono durare ore. In altri giorni, in cui l'umidità atmosferica è inferiore, gli stessi passaggi si aerei potrebbero aver lasciato scie numericamente inferiori, o addirittura nulla. (Foto: L. Chang, Office of Atmospheric Programs, U.S. EPA.)
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Figura 5. Fotografia da un satellite che mostra un esempio di scie di condensazione che che coprono l'Europa centrale il 4 Maggio 1995. La copertura media, in una foto, è stimata utilizzando un computer per riconoscere e misurare le singole scie di condensazione su regioni geografiche di grandezza nota. Foto del satellite della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA)-12 AVHRR processate dalla DLR (adattato da Mannstein et al., 1999). (Riprodotto con permesso della DLR.)
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Le scie di condensazione persistenti interessano gli scienziati perché aumentano la nuvolosità dell'atmosfera. L'aumento avviene in due modi. Primo, le scie persistenti sono nubi di forma lineare che non si sarebbero formate nell'atmosfera senza il passaggio di un aereo. Secondariamente, le scie di condensazione persistenti spesso si evolvono e si diffondono divenendo una ampia copertura nuvolosa di cirri che è indistinguibile da una nuvolosità prodottasi naturalmente (si veda la figura 3). Attualmente non si sa quanta di questa nuvolosità più estesa si sarebbe prodotta senza il passaggio di un aereo. Non si sa abbastanza sul modo in cui si formano naturalmente le nubi naturali nell'atmosfera per rispondere a questa domanda. I mutamenti della nuvolosità sono importanti, perché le nubi contribuiscono a controllare la temperatura dell'atmosfera terrestre. I mutamenti della nuvolosità che sono il risultato delle attività umane sono importanti perché possono contribuire a cambiamenti a lungo termine del clima terrestre. Anche molte altre attività umane hanno il potenziale necessario a contribuire al mutamento climatico. Il nostro clima comprende parametri importanti come la temperatura, i modelli delle condizioni atmosferiche e le precipitazioni. I mutamenti del clima possono avere impatti importanti sulle risorse naturali e sulla salute dell'uomo. I possibili effetti climatici delle scie di condensazione sono un componente dell'effetto complessivo che l'aviazione attende dal clima.
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Si stima che le scie di condensazione persistenti, lineari, coprano in media lo 0,1% della superficie terrestre…
È chiaro che le scie di condensazione persistenti dei jet possono condizionare il tempo e il clima. Non ho idea se le scie di condensazione persistenti dei jet siano effetti non intenzionali di aeroplani che interagiscono con l'ambiente, o un effetto intenzionale di condizionamento delle condizioni atmosferiche.
Gli articoli citati nella prima parte di questo saggio danno sostegno alla possibilità che almeno alcuni effetti possano essere intenzionali. E, come notò un workshop internazionale del 2008 sulla modifica delle condizioni atmosferiche:
È solidamente accertato che la riuscita implementazione dell'Inseminazione delle Nubi, che risulta in un aumento delle precipitazioni, ha un significativo effetto positivo benefico nella gestione del problema del riscaldamento globale e del mutamento del clima…
La rete televisiva tedesca RTL dichiara che è stabilito che il governo tedesco ha ammesso i test con scie di condensazione persistenti dei jet a scopi militari - come forma high-tech di “paglia” per distruggere il radar nemico.
L'EPA attribuisce la formazione delle scie di condensazione persistenti dei jet all'altitudine e all'umidità, e anche a tracce di impurità quali lo zolfo contenuto nel carburante dei jet. D'altro canto, alcuni asseriscono che altissime concentrazioni di sostanze chimiche, quali il bario e lo zolfo, siano state trovate nell'acqua delle falde acquifere dopo che l'incidenza delle scie di condensazione persistenti è aumentata. E guardate questo.
Ma determinare se le scie di condensazione persistenti dei jet siano create intenzionalmente per condizionare il clima, o a scopi militari, oppure siano una conseguenza non intenzionale del volo di un aereo moderno, oppure no, va oltre la portata di questo saggio.