mercoledì 6 ottobre 2010

la Commissione Reece: la scienza sociale come strumento per il controllo

di Daniel Taylor
1 Luglio 2008
traduzione:
http://nwo-truthresearch.blogspot.com

Nel 1954 la Commissione Reece, presieduta da B. Carrol Reece, produsse i suoi risultati per quanto riguarda l'influenza delle fondazioni esenti da tasse nel campo dell'educazione.* Il rapporto menzionava inoltre la loro influenza nella politica, nella propaganda, nelle scienze sociali e negli affari internazionali. Nel corso delle audizioni della Commissione vennero analizzate la Rockefeller Foundation, la Ford Foundation, la Carnegie Foundation e altre. La Commissione Reece fu accusata dai media e dallo stesso John D. Rockefeller III di essere completamente inesatta, ma il senno di poi storico ci porta una prospettiva che mostra che quello che la Commissione trovò è molto più vicino alla verità di quello che Rockefeller vuole farci credere.
Un tema predominante scoperto dalle indagini del Comitato è il desiderio, delle fondazioni e di quelli che stanno dietro ad esse, di creare un sistema di governance mondiale. L'uso della propaganda e dell'ingegneria sociale è stato identificato come uno dei mezzi per raggiungere alla fine questo obiettivo. Nel 1932 il presidente della Fondazione Rockefeller, Max Mason, dichiarò che "le scienze sociali...si occuperanno della razionalizzazione del controllo sociale...". La Commissione Reece citò un rapporto del Presidente della Commissione sull'Istruzione Superiore, pubblicato nel 1947, che delineava gli obiettivi dei programmi di ingegneria sociale: la percezione da parte della popolazione della necessità di un governo mondiale "...a livello psicologico, sociale e... politico". La relazione afferma:
"Con la velocità del trasposto e della comunicazione e con l'interdipendenza economica, le nazioni del mondo sono già un mondo; il compito è quello di assicurare nel pensiero della gente il riconoscimento e l'accettazione di questa unità, mentre il concetto di un mondo unico può essere realizzato psicologicamente, socialmente e in tempo utile politicamente. E' questo compito che, in particolare, mette alla prova i nostri studiosi e docenti nell'aprire la strada verso un nuovo modo di pensare. Vi è un bisogno urgente di un programma per la cittadinanza mondiale, il quale può essere in parte implementato dall'istruzione generale di ogni persona. Ci sarà bisogno delle scienze sociali e dell'ingegneria sociale per risolvere i problemi delle relazioni umane. La nostra gente deve imparare a rispettare la necessità, in questo ambito, di conoscenze specialistiche e di formazione tecnica, mentre deve affidarsi all'esperto in fisica, chimica, medicina e di altre scienze". [grassetto aggiunto] (p.483)
Rena A. Wormser, autore del libro Foundation: Their Power and Influence, offrì servizio per la Commissione come consulente. Wormser trattò la ricerca nelle scienze sociali da parte delle fondazioni - come le fondazioni Carnegie e Rockefeller - e l'influenza che esse esercitano.
"Mr. WORMSER. Professore, di nuovo questo termine "ingegneria sociale", di nuovo, non c'è una certa presunzione o arroganza da parte degli scienziati sociali nel considerarsi un gruppo di elite che è l'unico capace e a cui dovrebbe essere data la sola opportunità di guidare il nostro sviluppo sociale? Essi escludono dal ragionamento, suppongo, i leader religiosi e quelli che potremmo chiamare i leader umanisti. Combinano la tendenza verso un concetto di ingegneria sociale auto-generato con un'alta concentrazione di potere in quell'assetto interconnesso di fondazioni e agenzie, e mi sembra che potremmo arrivare a qualcosa di molto pericoloso." [grassetto aggiunto] (p. 579)
La Commissione elenca le varie organizzazioni che furono coinvolte nella ricerca sulle scienze sociali della Fondazione Rockefeller. Inoltre furono identificate altre organizzazioni, come il Council on Foreign Relations, che contribuirono all'elaborazione della politica globalista.
"Quando la Fondazione Rockefeller svoltò verso le scienze sociali e umane come mezzo per far avanzare il "benessere" dell'umanità, fu messa a punto la sezione intitolata "Scienze Sociali" nella relazione annuale con i seguenti titoli, che rimasero immutati fino al 1935:

Progetti di Scienza Sociale Generale: le imprese cooperative.
Ricerca in Discipline Fondamentali.
Studi Interrazziali e Internazionali.
Studi Sociali Attuali.
Ricerca nel Settore della Pubblica Amministrazione.
Ricerca di Base e Promozione di Determinati Tipi di Organizzazioni.
Borse di Studio nelle Scienze Sociali.


La relazione afferma che l'accordo aveva lo scopo di "semplificare e sottolineare lo scopo per il quale furono fatti gli stanziamenti."

Nel decennio 1929-1938 le donazioni della Fondazione per i progetti delle scienze sociali ammontavano a 31,4 milioni di dollari e le sovvenzioni furono effettuate, in questo paese, ad agenzie come il Brookings Institution, il Social Science Research Council, il National Research Council, la Foreign Policy Association, il Council on Foreign Relations e l'Institute of Pacific Relations, nonché in una dozzina o più in altri paesi e al Comitato Fiscale della Lega delle Nazioni." (p. 879)
Poco dopo che esso fu pubblicato iniziò una campagna di denigrazione della Commissione Reece. John D. Rockefeller III reagì alle conclusioni della commissione negando categoricamente che la Fondazione Rockefeller o un'altra qualsiasi avessero mai dato soldi per sostenere il governo mondiale. Rockefeller disse:
"Se l'espressione "teorie di governo unico mondiale" significa qualcosa, essa vuol dire governo del mondo. Nessuno straccio di prova  è presentato nella relazione per mostrare che la Fondazione Rockefeller o ogni organizzazione da essa sovvenzionata abbia mai sostenuto il governo mondiale." (P. 1104)
Col senno di poi storico, questa affermazione da parte di Rockefeller è stata facilmente smascherata. In realtà la famiglia Rockefeller promosse, sin dall'inizio, il globalismo e il governo mondiale, che oggi è quasi una realtà. Di seguito sono riportati alcuni esempi di influenza dei Rockefeller nel corso degli ultimi decenni passati. I programmi di ingegneria sociale concepiti per acclimatare il popolo alla politica e agli obiettivi globalisti, combinati con spinte verso la global governance furono dati in pasto al popolo americano per quasi 100 anni.

Il Movimento Mondiale Interconfessionale


Uno dei primi progetti della famiglia Rockefeller è stato il Movimento Mondiale Interconfessionale, iniziato nel 1919. John D, Rockefeller Jr., il figlio di John D. Rockefeller III, fondò il MMI. Charles E. Harvey, professore di storia alla California State University, scrisse una storia del Movimento Mondiale Interconfessionale in un documento del 1982 dal titolo "
John D. Rockefeller Jr. e il Movimento Mondiale Interconfessionale del 1919-1920: Un Diverso punto di vista sul Movimento Ecumenico." L'obiettivo del MMI era di consolidare le chiese in una sola organizzazione che avrebbe controllato la direzione delle chiese nel suo complesso. Il MMI, nelle parole di Rockefeller, aveva un taglio globalista. Egli scrisse:
"Non credo che possiamo sopravvalutare l'importanza di questo Movimento. Per come la vedo io, esso è in grado di avere un'influenza molto più ampia rispetto alla Società delle Nazioni nel portare la pace, la soddisfazione, la buona volontà e la prosperità al popolo della Terra."
Una lettera rivelatrice scritta da Rockefeller stesso mostrava che egli vedeva un potenziale per assicurare "stabilità" attraverso l'ottenimento del controllo sulle chiese.
"Non conosco nessuna migliore assicurazione per la sicurezza degli investimenti di un uomo d'affari, la prosperità del paese e la stabilità futura del nostro governo di quella che offre il movimento..."[1]
Il Consiglio Federale delle Chiese

Un'ulteriore organizzazione, il Consiglio Federale delle Chiese, evidenzia anche gli investimenti di Rockefeller nella promozione di organismi di governo mondiale. Non sorprendentemente, il Consiglio Federale delle Chiese - che si fuse con il Consiglio Nazionale delle Chiese nel 1950 - ricevette un finanziamento significativo da John D. Rockefeller Jr. [1] Usando una simile struttura corporativa di chiese di cui fu pioniere il Movimento Mondiale Interconfessionale, il cartello sviluppava diversi programmi da far adottare alle chiese, con il governo mondiale nominato come obiettivo finale. Come fu riportato dalla rivista Time nel 1942:


"Questi sono i momenti cruciali per organizzare il nuovo programma protestante di prim'ordine del Protestantesimo Statunitense per una pace giusta e durevole dopo la Seconda Guerra Mondiale:
> In definitiva "un governo mondiale di poteri delegati".
> Completo abbandono dell'isolazionismo degli Stati Uniti.
> Immediate forti limitazioni alla sovranità nazionale.
> Controllo internazionale di tutti gli eserciti e flotte.
> "Un sistema di denaro universale...così previsto per evitare inflazione e deflazione."
> Libertà di immigrazione nel mondo.
> Eliminazione progressiva di tutte le restrizioni di tariffe e aliquote sul commercio mondiale.
> "Autonomia per tutti i popoli sottomessi e colonizzati" (con un trattamento molto migliore per i Negri degli Stati Uniti).
> "No a risarcimenti punitivi, no a decreti umilianti di colpevolezza di guerra, no allo smembramento arbitrario delle nazioni."
> Una banca internazionale "controllata democraticamente per rendere disponibile lo sviluppo del capitale in tutte le parti del mondo senza conseguenze predatorie e imperialistiche che sono caratteristiche dei prestiti privati e governativi su grande scala."
Questo programma è stato adottato la scorsa settimana da 375 rappresentanti designati di 30 confessioni scelte in modo casuale, convocati all'Ohio Wesleyand University dal Consiglio Federale delle Chiese. Ogni chiesa Protestante locale nel paese sarà invitata a stare dietro al programma. "Come cittadini cristiani", il suo rappresentante ha affermato, "dobbiamo cercare di tradurre le nostre convinzioni in realtà pratiche e creare un'opinione pubblica che assicuri che gli Stati Uniti facciano la loro parte essenziale e completa nella creazione di un senso morale del vivere internazionale."[2]
Le Nazioni Unite

Dopo la seconda guerra mondiale John D. Rockefeller Jr. donò il terreno che ospita il quartier generale delle Nazioni Unite a New York City con una sovvenzione di 8,5 milioni di dollari. Le Nazioni Unite offrivano una valvola di sfogo per le varie iniziative di Rockefeller fin dalla loro fondazione.
Steven C. Rockefeller, ex presidente del consiglio fiduciario della Rockefeller Brothers Fund, fu intimamente coinvolto nella Carta della Terra delle Nazioni Unite. Durante le prime fasi della Carta della Terra presiedette la Commissione Internazionale di Redazione della Carta della Terra dal 1997 al 2000.

L'Unione Atlantica


Nelson Rockefeller fu tra i principali fautori dell'Unione Atlantica tra Stati Uniti ed Europa. Oggi questa visione è un passo più vicino alla sua realizzazione con la fondazione del Consiglio Economico Transatlantico nel 2007. Gary Allen in
The Rockefeller File (1976) documenta l'influenza di Rockefeller nella spinta per l'Unione Atlantica:
"Per il futuro del federalismo Noble Nelson ha proclamato:
Nessuna nazione può oggi difendere la sua libertà o soddisfare le proprie esigenze e le aspirazioni del suo popolo all'interno dei propri confini o solo con le proprie risorse...E così lo stato nazione, nello stare in piedi da solo, rischia, per molti aspetti, di sembrare anacronistico come le città stato greche nei tempi antichi.
Capito? L'uomo che non poteva essere eletto alla Casa Bianca ma che cercò di organizzare il suo ingresso qui comunque, dice che i liberi e indipendenti Stati Uniti sono ora anacronistici.
Il Webster definisce "anacronismo" come qualcosa di un'età anteriore che è incongruo con il presente. Ogni efficace proponente del governo mondiale impara presto nel gioco alcuni trucchi retorici, come il nominare il nero "bianco". Nelson Rockefeller non fa eccezione. Nello stesso libro suggerisce:

L'idea federale, che i nostri Padri Fondatori applicarono nel loro atto storico di creazione politica nel XVIII secolo, può essere applicata in questo ventesimo secolo nel contesto più ampio del mondo delle nazioni libere - se noi vogliamo uguagliare i nostri antenati in coraggio e lungimiranza."[1]
L'Alleanza delle Civiltà

Come esempio del fatto che la famiglia Rockefeller ha continuato il suo impegno nelle scienze sociali e nell'ingegneria sociale è un buon punto di partenza il programma dell'Alliance of Civilization (AoC) Media Fund per la valutazione delle risposte psicofisiologiche ai media. La AoC è parte dell'organizzazione "Rapid Response Media Mechanism" che è dedicata a supervisionare  e tentare di guidare il contenuto di una varietà di media incluso Hollywood. Con l'obiettivo di creare "...un pluralismo religioso e culturale come valore globale", l'AoC sostiene la ricerca per "...il processo mediante il quale le immagini di violenza e umiliazione influenzano le risposte fisiologiche e il comportamento." La ricerca indagherà ulteriormente:


"L'uso di metodi psicofisiologici (conduttanza della pelle, tasso di impedenza cardiaco, livelli ormonali, ecc.) e di neuroimaging per la cattura dell'attività del cervello e del corpo mentre gli individui interagiscono con i media e/o con membri fuori dal gruppo, mettendo in luce come le emozioni individuali e le credenze possono cambiare - anche senza la consapevolezza."
La ricerca, secondo l'AoC, "...sarà utilizzata per sviluppare politiche di raccomandazioni per media, persone e funzionari governativi." La ricerca è un progetto speciale della Rockefeller Philanthropy Advisors.
I metodi dell'Alleanza delle Civiltà sono simili a quelli di un'altra organizzazione delle Nazioni Unite, L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO). L'UNESCO riceve regolari sussidi dalla Fondazione Rockefeller. Nel documento di fondazione dell'organizzazione, L'UNESCO, il suo scopo e la sua filosofia, Sir Julian Huxley scrisse:

"Prendendo le tecniche di persuasione e di informazione e la genuina propaganda che abbiamo imparato ad applicare a livello nazionale in guerra, e piegandole deliberatamente ai compiti internazionali di pace, e se necessario utilizzarle, come Lenin prevedette, a "superare la resistenza di milioni" al cambiamento auspicabile. Utilizzare il dramma per rivelare la realtà e l'arte come metodo attraverso il quale, nelle parole di Sir Stephen Tallent, "la verità diventa toccante e principio di vita e azione" mirando a produrre quello sforzo concertato che, per citare Greison ancora una volta, ha bisogno di uno sfondo di fede e di un senso del destino. Questa deve essere una filosofia di massa e non potrà mai essere ottenuta senza l'uso dei media di comunicazione di massa. L'UNESCO, nella stampa del suo dettagliato lavoro, non deve mai dimenticare questo fatto enorme."
Se avete qualche dubbio circa l'impegno della famiglia Rockefeller per il globalismo e il governo del mondo, leggete le parole di David Rockefeller nel suo libro Memorie a pagina 405:
“Alcuni credono persino che facciamo parte di una congiura segreta che lavora contro gli interessi degli Stati Uniti, caratterizzando la mia famiglia e me come ‘internazionalisti’ e che cospiriamo con altri in tutto il mondo per costruire una struttura politica ed economica globale integrata – un unico mondo, se volete. Se questa è l'accusa, mi dichiaro colpevole e sono fiero di esserlo.”
Citazione:
*Guarda il documento intero della Commissione Reece qui
: Parte 1, Parte 2, Parte 3, Parte 4

Il Movimento Mondiale Interconfessionale


[1] Harvey, Charles E. John D. Rockefeller, Jr., and the Interchurch World Movement of 1919-1920: A Different Angle on the Ecumenical Movement. Church History, Vol. 51, No 2. (Jun., 1982), p. 198-209.

Il Consiglio Federale delle Chiese

[1] lbid, Harvey. p. 205.
[2] "American Malvern." Time. March 16, 1942. Available at:
L'Unione Atlantica
[1] Allen, Gary. The Rockefeller File. Seal Beach, California: '76 Press, 1976



link articolo originale:
http://www.oldthinkernews.com/Articles/oldthinker%20news/reece_committee.htm