martedì 22 giugno 2010

Gli Stati del Golfo necessitano di avviare indagini penali relative alla marea nera


Paul Joseph Watson
Prison Planet.com
20 Giugno 2010

Non può esserci più alcun dubbio sul fatto che la marea nera della BP sia stata volutamente escogitata, sia con una intenzionale negligenza che tramite sabotaggio, ed ora venga usata per promuovere l'agenda politica dell'amministrazione Obama. Ora è necessario che le autorità statali della Florida, della Louisiana e del Mississippi facciano partire immediatamente delle indagini penali sul ruolo del governo e della BP nel disastro; allo stesso tempo le autorità locali devono anche convocare delle sessioni legislative di emergenza, al fine di richiedere iniziative di risposta alle emergenze da parte dei federali prima che la crisi peggiori di molto.
Mentre Tony Hayward, amministratore delegato della BP, è occupato a guardare le regate, Barack Obama, che si è preso due vacanze immediatamente dopo la marea nera, trascorre il suo tempo giocando a golf.
Se questo disastro è paragonabile al 9/11, come sostiene Obama, allora perchè lui suona il violino mentre Roma brucia? Ha detto che  ogni sforzo andava fatto per trovare una soluzione a questa crisi, mentre per ripulire il danno è stato poco brillante e timido. La montante retorica del governo federale sull'entità delle cattive conseguenze della fuoriuscita di petrolio non si è unita alle misure da adottare che sarebbero state necessarie per combattere il problema.
Col senno di poi, è ormai chiaro che il governo ha deliberatamente raffazzonato la risposta e impedito alle autorità locali di fare il loro lavoro, proprio come la FEMA aveva deliberatamente sabotato la risposta all'Uragano Katrina, al fine di far peggiorare la crisi e creare il pretesto per una risposta di stato di polizia, confisca delle armi e, in definitiva, più potere federale.
Dalle autorità locali e statali sono emersi numerosi rapporti sul fatto che è stato impedito l'aiuto dei contractors BP e della Guardia Costiera statunitense per fronteggiare la devastazione che la fuoriuscita ha creato nella regione.
"Il governatore (Louisiana) Bobby Jindal aveva ordinato una flotta di stato di sedici imbarcazioni aspiratrici per ripulire il petrolio nelle paludi della Louisiana. Mercoledì scorso la Guardia Costiera ha intercettato le imbarcazioni e ha ordinato loro di fermare la pulizia. Apparentemente la Guardia Costiera voleva "ispezionare" i barconi - ma poi non l'ha fatto. Fort Liberty riferisce che gli è stato semplicemente ordinato di rientrare in porto e poi non è stato fatto nulla."
Proprio come è successo con Katrina, la BP in alleanza con i federali ha eretto un 'blocco dell'informazione' tutto intorno alla marea nera. I lavoratori addetti alla pulizia della marea nera sono stati imbavagliati per non farli parlare delle loro esperienze. Alle navi straniere è stato impedito l'aiuto nel processo di pulitura. E' stato fatto ogni sforzo per fermare la scoperta della verità sulla marea nera - quasi tutto quello che si conosce sulla situazione proviene dalla BP o dal governo federale. Questo rinforza strettamente il cover-up mostrando che le autorità sono più preoccupate di proteggere le loro informazioni piuttosto che ripulire veramente la fuoriuscita...


Questo è parte di ciò che il Pentagono chiama "guerra psicologica delle informazioni" ed è destinata ad ingannare e confondere il nemico (gli americani), in modo che essi non scoprano la verità.
La legge Jones, che vieta alle navi straniere di operare tra i porti degli Stati Uniti, può essere revocata in caso di emergenza nazionale o in caso di interesse strategico. La società belga DEME sostiene di avere le navi specializzate per aggiustare la perdita di petrolio entro 2-4 mesi, la tecnologia statunitense non le possiede. Prendendo in considerazione le offerte di un contratto per aggiustare la fuoriuscita di petrolio da parte di aziende internazionali, Obama potrebbe risolvere il problema nel giro di settimane, ma ha immediatamente rifiutato l'aiuto di "tredici entità che avevano offerto assistenza sulla fuoriuscita di petrolio statunitense nelle due settimane successive all'esplosione della piattaforma Horizon." Questo è un altro chiaro esempio dell'intenzione del governo a far si che la crisi si trascini all'infinito fino a quando potrà arrivare ad usarla per portare avanti il suo programma ambientale, come vedremo tra breve.
Tutti gli indizi ci dicono che la marea nera è stata deliberatamente provocata, sia per negligenza che per sabotaggio, attraverso un'associazione tra i dirigenti BP e coloro che detengono le redini del potere nell'amministrazione Obama. Questo va al di là di Obama stesso, che è semplicemente lì per leggere il gobbo e utilizza le sue sottili abilità per venderci l'agenda che i globalisti sperano di applicare da dietro le quinte di questa crisi artificiosa.
Il 27 maggio, il New York Times ha riferito di come pochi giorni prima dell'esplosione, la BP aveva scelto di utilizzare una soluzione di acqua salata per sigillare il cemento intorno al rivestimento della conduttura, la quale è risaputa essere una opzione di gran lunga più rischiosa rispetto al più forte fluido di perforazioni pesanti. Secondo Douglas H. Brown, il capo meccanico della Deepwater Horizon, la scelta di utilizzare una soluzione debole di acqua salata, alla luce delle preoccupazioni sulla sicurezza che circondavano il pozzo di petrolio nelle settimane e nei mesi prima dell'esplosione, ha indotto discussioni accesse, la mattina dello scoppio, tra un funzionario della BP e i membri dell'equipaggio impiegati da Transocean, proprietaria della piattaforma petrolifera.
"I lavoratori della piattaforma e i funzionari della società hanno detto che, ore prima dell'esplosione, ci sono state perdite di gas attraverso il cemento, il quale era stato messo sul posto dal contraente dei servizi petroliferi Halliburton. Il Times ha riferito che gli investigatori hanno dichiarato che queste perdite sono la probabile causa dell'esplosione".
Halliburton è chiamata in causa nella maggior parte delle circa due dozzine di cause legali presentate dall'inizio dell'esplosione dalla gente della Costa del Golfo e dalle imprese che sostengono che la colpa del disastro è della società. Il ruolo della Halliburton nella sigillatura impropria del pozzo con la soluzione più rischiosa, e la costernazione che questa ha causato tra i lavoratori sulla piattaforma, è sconvolgente, dato che solo 11 giorni prima che la piattaforma Deepwater Horizon esplodesse, Halliburton, la seconda corporation più grande al mondo in servizi petroliferi, sorprese parecchio con l'acquisizione, per la somma di 240 milioni di dollari, di Boots & Coots, una compagnia relativamente piccola ma con una vasta esperienza nel controllo dei pozzi petroliferi.
Halliburton, approffittandosi della marea nera, si è favorita la causa perchè Boots & Coots è ora "sotto contratto della BP - per aiutare a fermare la fuoriuscita di petrolio del Golfo" come riferito dal Christian Science Monitor.
Raw Story riferisce:"La Halliburton avrebbe potuto sapere che il disastro del petrolio era all'orizzonte? e avrebbe pianificato in anticipo di trarre profitto da esso?"
"Il New York Times riportava a Maggio che la BP era preoccupata per il rivestimento della piattaforma petrolifera - su cui aveva lavorato Halliburton -  già dal Giugno del 2009. Il Times ha inoltre riferito che un dipendente di Halliburton aveva avvertito la BP tre settimane prima dell'esplosione che l'uso del cemento per rivestire il pozzo era "contro le migliori pratiche [di Halliburton]". Dato che era in procinto di acquisire una società che avrebbe ricevuto milioni di dollari per i contratti di disinquinamento, la motivazione principale di Halliburton era quella di fissare correttamente il pozzo o era quella di assicurare che il pozzo rimanesse instabile?
Secondo le informazioni scoperte dagli investigatori del Congresso, la BP era a conoscenza delle crepe apparse nel pozzo Macondo già nel lontano Febbraio, proprio nel periodo in cui la Goldman Sachs e il presidente della BP Tony Hayward erano occupati a scaricare i loro titoli della compagnia, alla vigilia dell'esplosione che ha portato alla fuoriuscita di petrolio.
Le agenzie di Servizi delle Miniere di Carbone e di Minerali hanno rilasciato dei documenti a Bloomberg indicanti che la BP, secono tale rapporto, "stava cercando di sigillare le crepe nel pozzo a circa 40 miglia (64 chilometri) al largo della costa della Louisiana". Le fessure che la BP iniziò a tentare di fissare il 13 febbraio [2010], potrebbero aver giocato un ruolo nel disastro, anche se questa è una domanda non ancora esplorata dagli inquirenti. Non sigillate correttamente, le crepe fanno si che le esplosioni del gas naturale di propaghino fino al pozzo.
"Secondo una relazione sulle attività del pozzo, la compagnia ha tentato una 'compressione del cemento', che ha implicato il pompaggio del cemento per sigillare le fessure. Il rapporto afferma che nella settimana successiva, la società ha effettuato ripetuti tentativi di tamponamento delle crepe che stavano facendo colare il costoso fluido di perforazione, noto come "mud" (fango), nella roccia circostante.
Come avevamo precedentemente evidenziato, le testimonianze oculari indicano che i manager della Deepwater Horizon sapevano che la piattaforma petrolifera della BP aveva avuto grossi problemi prima della sua esplosione il 20 aprile. Un membro dell'equipaggio, che ha sottratto dall'incendio i lavoratori sulla piattaforma, parlò al procuratore di Houston Tony Buzbee di una conversazione tra il manager dell'impianto Deepwater Horizon Jimmy Harrell e qualcuno a Houston. Secondo il testimone, Harrel gridava:"Sei fottutamente felice? Sei fottutamente felice? La piattaforma in fiamme! Ti ho detto che questo succederà."
Il fatto che i dirigenti della BP erano a conoscenza dei problemi nella piattaforma petrolifera e sono sembrati apparentemente indifferenti alle riparazioni di questi, oltre ad una chiara motivazione finanziaria di Halliburton nella sigillatura impropria della copertura, danno sempre più peso alle già sorprendenti indicazioni di quelli che avevano la precognizione del disastro. A pagina 37 della relazione investigativa di British Petroleum sulla fuoriuscita del petrolio, si afferma che il sistema di controllo idraulico, riguardante le apparecchiature destinate a sigillare automaticamente il pozzo in caso di emergenza, è stato modificato senza conoscenza della BP tempo prima dell'esplosione.
Compravendite altamente sospette di titoli e azioni prima dell'esplosione da parte di persone collegate alla BP, indicano una certa misura di preconoscenza. Goldman Sachs scaricò il 44% dei suoi titoli del petrolio BP durante il primo trimestre del 2010 - titoli che sucessivamente persero il 36 per cento del loro valore, pari a 96 milioni di dollari. L'attuale presidente di Goldman Sachs è il luminare del Bilderberg Peter Sutherland, che è anche l'ex presidente di British Petroleum.
Inoltre, come riportato dal Telegraph di Londra il 5 Giugno, Tony Hayward, l'attuale amministratore delegato della BP, vendette 1.400.00 £ delle sue azioni del gigante del combustibile settimane prima della fuoriuscita. Così abbiamo prove evidenti di preconoscenza, affiancate alle sfacciate motivazioni finanziarie per conto di diversi gruppi direttamente connessi nel sabotare il pozzo di petrolio, o per lo meno nel garantire che una negligente procedura di sicurezza aumentasse il rischio di un'esplosione, affiancato con il fatto che il pozzo è stato veramente sigillato in modo improprio da queste stesse parti, con grande rabbia delle persone che lavoravano sulla piattaforma.
Ma la motivazione di lasciare ansimare il pozzo e prolungare la crisi non è propriamente finanziaria, è invece politica. Il motto delle persone che tirano i fili dietro l'amministrazione Obama, persone come Rahm Emanuel e Hillary Clinton è 'non lasciare mai che una buona crisi vada sprecata' - e lo stesso Obama lo ha sicuramente preso a cuore negli ultimi due mesi.
Le elite cercano ancora disperatamente di imporre agli Americani una tassa sui consumi, come parte della transizione verso una "rivoluzione post-industriale" e una versione da incubo della "green economy", che ha lasciato la Spagna con un tasso di disoccupazione del 20 per cento. Nella cosiddeta economia verde, oltre 2,2 posti di lavoro sono stati persi ogni singolo "lavoro verde" creato.
L'amministrazione Obama ha sfruttato in modo aggressivo la marea nera della BP nel Golfo del Messico per fabbricare un'urgenza artificiale, nel tentativo di accelerare il passaggio del cap and trade nel perseguimento di una "green economy", un ordine del giorno fortemente sostenuto dalle compagnie petrolifere transnazionali che Obama pretende di fare regnare. British Petroleum è uno dei membri fondatori della lobby del cap and trade, e ha sempre fatto pressione per gli aumenti fiscali, le restrizioni dei gas serra, il disegno di legge di incentivi, il salvataggio di Wall Street e i sussidi per gli oleodotti, i pannelli solari, il gas naturale e i biocarburanti."
Infatti la BP è stata una fedele sostenitrice della legislazione sul clima di John Kerry, perchè la società ha "esplicitamente sostenuto" una "tassa superiore sul gas". Se Obama sarà in grado di sfruttare la marea nera per spingere a fondo il suo programma di cap and trade, la BP ci lucrerà una somma di miliardi. Permettere il peggioramento della crisi per perseguire questo obiettivo è reciprocamente vantaggioso sia per l'amministrazione Obama che per la British Petroleum.
Gerald Warner del Telegraph scrive:"L'agenda di Obama è quella di ingigantire enormemente l'importanza della crisi della marea nera per due ragioni. La prima è che tanto più gli americani possono essere persuasi a considerare l'incidente come un monumentale disastro storico, tanto meno apparirà biasimevole la sua evidente impotenza (di Obama, ndt) nell'affrontarlo. La seconda ragione è che, in conformità con la dottrina di Emanuel (non lasciare mai che una crisi vada sprecata), egli vede questa come un'opportunità per infondere nuova vita alla sua moribonda legislazione Cap and Trade sul cambiamento climatico."
Obama ha ora indicato che spingerà per far si che la cap and trade venga aggiunta ad una boletta energetica più debole dopo le elezioni di medio-termine a Novembre. Ogni settimana che vede trascinarsi la crisi della marea nera, aumenta il capitale politico di Obama per la finalità di spingere una carbon tax nel nome della 'riduzione della dipendenza dal petrolio'. Il governo ha tutto l'interesse a far si che la crisi peggiori, non solo per giustificare il cap and trade, ma anche per mettere in naftalina i piani di nuove trivellazioni petrolifere esplorative nell'Artico, qualcosa in cui l'amministrazione non aveva mai voluto impegnarsi pienamente. Come risultato della marea nera, che ogni azione del governo ha fatto peggiorare, quelle trivellazioni sono state ora rinviate.
Un altro vantaggio della marea nera è che serve come conveniente distrazione e come copertura per una serie di altre storie, principalmente la preparazione di un attacco militare all'Iran, che ora sembra probabile, mentre veniamo a sapere che più di dodici navi da guerra americane e israeliane, tra cui una portaerei, hanno attraversato Venerdì il canale di Suez e sono dirette verso il Mar Rosso.
Il giacimento di petrolio subacqueo detiene ancora più del 97 per cento del suo petrolio, 2 miliardi di galloni di petrolio, il che significa che questo disastro potrebbe essere prolungato ovunque fino a quattro anni. Ancora peggio, se gli studi sulla natura abiotica del petrolio nella regione del Golfo sono confermati, la crisi potrebbe essere senza fine.
Data la moltitudine di allarmanti esempi di preconoscenza, la motivazione per il sabotaggio e la chiara evidenza di illeciti e deliberata negligenza, le autorità statali in Florida, Louisiana, e Mississippi necessitano di avviare immediatamente una mastodontica indagine penale sul ruolo che hanno avuto la BP, l'Halliburton e il governo federale nel causare la disastrosa fuoriuscita di petrolio, nonchè il loro continuo insabbiamento della vera natura della crisi, oltre ai loro sforzi per bloccare le autorità locali, nonchè le società straniere nel contribuire a fermare sia la perdita di petrolio che la ripulitura della devastazione che ha causato.

Invitiamo i lettori a contattare l'ufficio del Governatore in questi tre stati, così come i locali uffici legislativi, al fine di portare l'attenzione su questo problema urgente e dare lo slancio per un'indagine penale sul disastro. Si prega di essere educati nelle comunicazioni e invitare le autorità locali ad esaminare le prove presentate in questo articolo...
----
Ufficio del Governatore Charlie Crist
Stato della Florida
Il Campidoglio
400 S. Monroe St.
Tallahassee, FL 32399-0001
E-mail del governatore: Charlie.Crist@MyFlorida.com
E-mail del governatore Lt.: Jeff.Kottkamp@MyFlorida.com
Telefono:
Citizen Services Hotline: (850) 488-4441
Ufficio esecutivo del Governatore Centralino: (850) 488-7146
[Orario d'ufficio  8:00-5:00 Eastern Time]
Fax: (850) 487-0801

----

Email
Governatore Louisiana Bobby Jindal

Indirizzo di posta:
PO Box 94.004
Baton Rouge, LA 70804-9004
Linea principale: 225-342-7015 o
Numero verde gratuito 866-366-1121
----

Governatore del Mississippi Haley Barbour
Telefono: 1-877-405-0733 o 601-359-3150
Posta: PO Box 139, Jackson, Mississippi 39205
Email: governor@governor.state.ms.us


Link articolo originale:
http://www.prisonplanet.com/states-need-to-launch-criminal-investigation-into-bp-federal-governments-role-in-oil-spill.html