In un momento in cui, al fine di imporre l'agenda globalista del governo mondiale, è necessario creare uno stato di paura permanente, si terrorizza la popolazione con previsioni sugli effetti del riscaldamento globale via via sempre più catastrofiche e si dipinge la comunità scientifica come un'entità unità nell'affermare che il riscaldamanto globale derivante da CO2 antropica è stato accertato in modo inconfutabile. Avevo già parlato degli oltre 650 scienziati che presentarono al Senato americano nel 2008 un dossier che metteva radicalmente in discussione il «global warming ». In questo articolo presento invece la petizione degli scettici del riscaldamento globale fatta dal Dr. Arthur Robinson, direttore dell'Oregon Insitute for Science and Medicine. Questa petizione fu presentata nel 1998 e a tutt'oggi è stata firmata da oltre 31000 scienziati americani.
Ora questa gran quantità di scettici non possono più essere ignorati. Così più la comunità degli scettici cresce, più cresce la campagna propagandistica sempre più aggressiva nei loro confronti. Questi scienziati vengono sempre presentati come minoritari e isolati e vengono tacciati sempre più di "Negazionismo", termine che genera nella mente dell'opinione pubblica un inquietante riferimento agli storici che negano l'Olocausto.
Ora questa gran quantità di scettici non possono più essere ignorati. Così più la comunità degli scettici cresce, più cresce la campagna propagandistica sempre più aggressiva nei loro confronti. Questi scienziati vengono sempre presentati come minoritari e isolati e vengono tacciati sempre più di "Negazionismo", termine che genera nella mente dell'opinione pubblica un inquietante riferimento agli storici che negano l'Olocausto.
Al Gore, nel ricevere il premio Nobel per la Pace ha infatti parlato di una nuova guerra contro il fascismo. Per un'introduzione alla figura di Al Gore vi consiglio questo articolo di Paolo Barnard, così capirete da che pulpito viene la predica.
Questa petizione serve a confutare la frase "tutti gli scienziati concordano", cara al popolo del cambiamento climatico antropogenico capitanato dallo stesso catastrofita Al Gore. Per evidenziare poi l'assurdità dell'affermazione di essere minoritari all'interno della comunità scientifica possiamo dire che gli oltre 31000 scienziati scettici corrispondono a dodici volte il numero, pari a 2500, dei revisori scientifici che, a detta dell'IPCC, formano il consenso scientifico sul catastrofico Global Warming. La realtà appare proprio il contrario di come la propaganda la vuole dipingere.
Il testo della petizione
Esortiamo il governo degli Stati Uniti a respingere l'accordo sul riscaldamento globale che è stato scritto a Kyoto, in Giappone, nel dicembre del 1997, e altre proposte analoghe. I limiti proposti in materia di gas ad effetto serra, dannosi per l'ambiente, ostacolano il progresso della scienza e della tecnologia, e danneggiano la salute e il benessere del genere umano.
Non ci sono prove scientifiche convincenti che la liberazione umana di anidride carbonica, metano o altri gas serra stia causando o sarà, nel prossimo futuro, la causa del catastrofico riscaldamento dell'atmosfera terrestre e delle perturbazioni del clima della Terra. Inoltre, vi sono sostanziali evidenze scientifiche che l'aumento dell' anidride carbonica atmosferica produce molti effetti benefici sulle piante e sugli ambienti naturali degli animali della Terra.
Qualifiche dei firmatari
al link http://www.petitionproject.org/qualifications_of_signers.php troviamo i requisiti per la petizione:
al link http://www.petitionproject.org/qualifications_of_signers.php troviamo i requisiti per la petizione:
I firmatari sono approvati per l'inclusione nella lista Petition project se hanno ottenuo il titolo di istruzione formale di Laurea in Scienze o superiore in appropriati campi scientifici.
L'attuale elenco dei firmatari della petizione comprende 9.029 dottorati di ricerca; 7.157 MS; 2.586 MD e DVM, e 12.714 BS o equivalenti titoli accademici. La maggior parte dei firmatari MD e DVM hanno anche un sottostante titolo in scienza di base.
Tutti i firmatari della lista hanno un'educazione formale nei campi di specializzazione che opportunamente li qualificano per valutare i dati della ricerca relativi alle affermazioni della petizione. Molti dei firmatari attualmente lavorano nei campi della climatologia, della meteorologia, dello studio dell'atmosfera, dello studio dell'ambiente, della geofisica, dell'astronomia, e della biologia e sono direttamente coinvolti nella controversia sui cambiamenti climatici.
[...]
Lo schema seguente fornisce un'analisi più dettagliata dell'istruzione.Atmosfera, Terra, e ambiente (3.804)1. Atmosfera (579)I) Scienze dell'atmosfera (112)
II) Climatologia (39)
III) Meteorologia (343)
IV) Astronomia (59)
V) Astrofisica (26)2. Terra (2.239)I) Scienze della Terra (94)
II) Geochimica (63)
III) Geologia (1.683)
IV) Geofisica (341)
V) Geoscienza (36)
VI) Idrologia (22)3. Ambiente (986)I) Ingegneria ambientale (487)
II) Scienze ambientali (253)
III) Scienze Forestali (163)
IV) Oceanografia (83)Informatica e matematica (935)1. Informatica (242)2. Matematica (693)I) Matematica (581)
II) Statistica (112)Fisica & Aerospaziale (5.812)1. Fisica (5.225)I) Fisica (2.365)
II) Ingegneria nucleare (223)
III) Ingegneria meccanica (2.637)2. Ingegneria Aerospaziale (587)Chimica (4.821)1. Chimica (3.128)2. Ingegneria Chimica (1.693)Biochimica, Biologia, e agricoltura (2.965)1. Biochimica (744)I) Biochimica (676)
II) Biofisica (68)2. Biologia (1.438)I) Biologia (1.049)
II) Ecologia (76)
III) Entomologia (59)
IV) Zoologia (149)
V) Scienze degli animali (105)3. Agricoltura (783)I) Scienze Agrarie (296)
II) Ingegneria agraria (114)
III) Scienze delle piante (292)
IV) Scienze degli Alimenti (81)Medicina (3.046)1. Scienza medica (719)2. Medicina (2.327)Ingegneria generale & Scienza generale (10.103)1. Ingegneria generale (9.834)I), Ingegneria (7.281)
II) Ingegneria elettrica (2.169)
III) Metallurgia (384)2. Scienza generale (269)
Il sito della petizione contiene anche un lavoro di 12 pagine scaricabile in vari formati, quello ad alta risouzione è questo:Global Warming Review PDF - 5 MB - Alta risoluzione (600 dpi)
Il titolo del lavoro è Environmental Effects of Increased Atmospheric Carbon Dioxide - Effeti ambientali di un incremento dell'anidride carbonica atmosferica e gli autori sono ARTHUR B. ROBINSON, NOAH E. ROBINSON e ANDWILLIE SOON dell' Oregon Institute of Science and Medicine. Qui sotto ve ne presentiamo una parte tradotta (per le note leggere la versione originale):
ABSTRACT:
Una revisione della letteratura scientifica in merito alle conseguenze ambientali di un aumento dei livelli di biossido di carbonio atmosferico porta a concludere che l'aumento nel corso del 20° secolo e dei primi anni del 21° non ha prodotto effetti deleteri sul tempo e sul clima della Terra. L'aumento di biossido di carbonio, tuttavia, aumenta significativamente la crescita delle piante. Pronostici di effetti climatici dannosi dovuti ad aumenti futuri nell'uso di idrocarburi e a gas a effetto serra secondari come la CO2 non sono conformi alle attuali conoscenze sperimentali. Sono discussi gli effetti ambientali di una rapida espansione delle industrie energetiche ad idrocarburi e a energia nucleare.
SINTESI
I leader politici si riunirono a Kyoto, in Giappone, nel dicembre del 1997 per valutare un trattato mondiale che limitasse la produzione umana di "gas a effetto serra", principalmente l'anidride carbonica (CO2). Essi temevano che la CO2 avesse come risultato un "riscaldamento globale causato dall'uomo" - un ipotetico forte incremento della temperatura della Terra, con conseguenze ambientali disastrose. Durante i passati 10 anni, sono stati fatti molti sforzi politici per imporre un accordo mondiale
al trattato di Kyoto. Quando noi abbiamo revisionato questo soggetto nel 1998 (1,2), le esistenti registrazioni satellitari erano brevi ed erano concentrate su un periodo di cambiamento intermedio delle tendenze della temperatura. Ora sono stati ottenuti ulteriori dati sperimentali, cosicchè sono ora disponibili delle risposte migliori alle questioni sollevate dall'ipotesi di un "riscaldamento globale causato dall'uomo".
Figura 1: Temperatura di superficie nel Mar dei Sargassi, una regione di 2.000.000 miglia quadrate dell'Oceano Atlantico, con una risoluzione temporale da 50 a 100 anni che termina nel 1975, determinata dai rapporti isotopici di resti di organismi marini nei sedimenti del fondale marino (3). La linea orizzontale indica la temperatura media di questo periodo di 3000 anni. La Piccola Era Glaciale e l'Optimum Climatico Medioevale sono avvenuti naturalmente, con estesi intervalli di deviazioni climatiche dalla media. E' stato aggiunto dati del 1975, al fine di fornire il valore della temperatura del 2006, un valore di 0,25°C, che è la variazione di temperatura del Mar dei Sargassi tra il 1975 e il 2006, .
La temperatura media della Terra è variata di circa 3°C nel corso degli ultimi 3000 anni. Attualmente è in aumento, la Terra si riprende da un periodo che è noto come Piccola Era Glaciale, come mostrato nella Figura 1. George Washington e il suo esercito erano a Valley Forge durante il periodo più freddo avvenuto in 1.500 anni, ma anche allora la temperatura era circa 1°C al di sotto della media degli ultimi 3000 anni.
Figura 2: Lunghezza media di 169 ghiacciai nel periodo 1700-2000 (4). La principale fonte dell'energia di fusione è la radiazione solare. Le variazione della massa del ghiaccio e della sua lunghezza sono dovute essenzialmente alla temperatura e alle precipitazioni (5,6). Questa tendenza di fusione è in ritardo di circa 20 anni rispetto all'aumento della temperatura, e questa è predatata rispetto all'aumento di 6 volte dell'uso degli idrocarburi (7), ancora di più di quanto mostrato in figura. L'uso degli idrocarburi non può aver causato questa tendenza all'accorciamento.
La parte più recente di questo periodo caldo si riflette in un accorciamento dei ghiacciai mondiali, come mostrato in Figura 2. I ghiacciai si allungano e si accorciano regolarmente con un ritardo correlato alle tendenze al raffreddamento e al riscaldamento. Accorciando il ritardo della temperatura di circa 20 anni, l'attuale tendenza al riscaldamento è iniziata circa nel 1800.
Figura 3: temperatura dell'aria della superficie artica rispetto al totale della radiazone solare misurata in funzione dell'ampiezza del ciclo delle macchie solari, della lunghezza del ciclo delle macchie solari, del tasso di rotazione solare equatoriale, della frazione di macchie in penombra, e del tasso di decadimento del ciclo di 11 anni delle macchie solari (8,9). L'irradianza solare si correla bene con la temperatura Artica, mentre l'uso di idrocarburi (7) non si correla.
La temperatura atmosferica è regolata da Sole, che varia la sua attività come indicato in Figura 3, attraverso l'effetto serra, largamente causato dal vapore acqueo atmosferico (H2O) e da altri fenomeni che sono poco conosciuti. Mentre il principale gas serra H2O riscalda sensibilmente la Terra, i gas ad effetto serra minori come la CO2 hanno scarso effetto, come mostrato nelle figure 2 e 3. L'aumento di 6 volte dell'uso degli idrocarburi dal 1940 non ha avuto alcun effetto rilevante sulla temperatura atmosferica o sulla tendenza della lunghezza dei ghiacciai.
Mentre la Figura 1 è esemplificativa della maggior parte delle aree geografiche, vi è una grande variabilità di record di temperature in funzione della posizione e del clima regionale. Indagini complete sulle temperature record pubblicate confermano le principali caratteristiche della figura 1, incluso il fatto che la temperatura corrente della Terra è approssimativamente 1°C inferiore rispetto all' Optimum Climatico Medioevale, 1000 anni fa (11,12).
Figura 4: Temperatura annuale media superficiale in prossimità degli Stati Uniti tra il 1880 e il 2006 (10). La pendenza della curva di tendenza dei minimi quadrati per questo campionamento di 127 anni è di 0,5 °C per secolo.
La temperatura superficiale negli Stati Uniti durante il secolo passato riflette questa tendenza al riscaldamento naturale e essa è in correlazione con l'attività solare, come mostrato in figura 4 e 5. Le temperature della superficie degli Stati Uniti redatte sono aumentate di circa 0,5 °C per secolo, il che è coerente con altri valori storici da 0,4 a 0,5 °C per secolo durante il recupero dalla piccola era glaciale (13-17). Questo cambiamento di temperatura è lieve rispetto ad altre variazioni naturali, come mostrato nella Figura 6. Sono evidenti tre tendenze intermedie, tra cui la tendenza al ribasso usata per giustificare i timori di un "raffreddamento globale" negli anni '70
Figura 5: Temperatura superficiale degli USA dalla Figura 4 comparata con l'irradianza solare (19) dalla Figura 3.
Tra il 1900 e il 2000, nella scala assoluta dell'irradianza solare e dei gradi kelvin, l'attività solare è incrementata dello 0,19%, mentre un cambio di temperatura di 0,5°C equivale allo 0,21%. Questo è in buon accordo con le stime che temperatura della Terra sarebbe diminuita di 0,6°C attraverso un particolato che blocchi il sole nella frazione dello 0,2% (18).
Figura 6: Confronto tra l'attuale tasso di cambiamento di temperatura in USA per secolo, la gamma di temperature di 3000 anni nella Figura 1, i range stagionali e diurni in Oregon, e i range stagionali e diurni in tutta la Terra.
L'attività solare e la temperatura superficiale degli USA sono strettamente correlati, come mostrato in figura 5, ma la temperatura superficiale degli USA e l'uso degli idrocarburi a livello mondiale non sono correlati, come mostrato in figura 13.
Il trend di temperatura degli Stati Uniti è talmente leggero - i cambi di temperatura che hanno avuto luogo durante il ventesimo e ventunesimo secolo erano avvenuti in un luogo ordinario - che la maggior parte delle persone nel luogo non se ne sarebbero accorte.
Figura 7: precipitazioni annuali nei 48 Stati Uniti contigui tra il 1895 e il 2006. U.S. National Climatic Data Center, U.S. Department of Commerce 2006 Climate Review (20). La tendenza mostra un aumento delle precipitazioni di 1,8 pollici per secolo - circa il 6% per secolo.Durante l'attuale periodo di ripresa dopo la piccola era glaciale, il clima degli Stati Uniti è leggermente migliorato, con più precipitazioni, meno ciclioni, e nessun aumento di attività degli uragani, come illustrato in Figura 7-10. Il livello del mare ha registrato una tendenza al rialzo negli ultimi 150 anni ad un tasso di 7 pollici per secolo, con 3 trend di salita intermedi e 2 periodi di non aumento, come mostrato in Figura 11. Queste caratteristiche sono confermate dal record di ghiaccio, come mostrato in Figura 12. Se questa tendenza continuerà come è stato precedentemente all' Optimun Climatico Medioevale, il livello del mare sarebbe previsto in aumento di circa 1 piede nei prossimi 200 anni.
Come mostrato nelle Figure 2, 11 e 12 l'andamento dell'accorciamento dei ghiacciai e l'innalzamento del livello del mare è iniziato un secolo prima dell'aumento di 6 volte in 60 anni dell'uso degli idrocarburi, e questo non è cambiato nel corso di tale aumento. L'uso degli idrocarburi non poteva aver causato queste tendenze.
Figura 8: Numero annuale di tornado di categorie forti e violente da F3 a F5 durante la stagione dei tornado da Marzo ad Agosto negli Stati Uniti tra il 1950 e il 2006. National Climatic Data Center, U.S. Department of Commerce 2006 Climate Review (20). Durante questo periodo, l'uso di idrocarburi nel mondo è aumentato di 6 volte, mentre il tasso di tornado violenti è sceso del 43%Durante i passati 50 anni, la CO2 atmosferica è cresciuta del 22%. La maggior parte di questo incremento è da attribuire all'incremento di 6 volte dell'uso umano di energia da idrocarburi. Le Figure 2, 3, 11, 12 e 13 mostrano, comnque, che l'uso umano degli idrocarburi non è la causa degli incrementi di temperatura osservati.
L'incremento atmosferico di anidride carbonica ha avuto, comunque, un sostanziale effetto ambientale. La CO2 atmosferica fertilizza le piante. Maggoire CO2 permette alle piante di crescere più velocemente e maggiormente e di vivere in climi secchi. Le piante forniscono cibo per gli animali, i quali perciò si accrescono di conseguenza. La portata e la diversità della vita animale e vegetale sono notevolmente aumentate nel corso dell'ultimo mezzo secolo. L'aumento della temperatura ha anche leggermente stimolato la crescita delle piante.
Figura 9: Numero annuale di uragani atlantici che sono avvenuti tra il 1900 e il 2006 (21). La linea è tracciata al valore medio.
Ci attende una catastrofica ampificazione di queste tendenze, con conseguenti climatiche dannose? Non ci sono dati sperimentali che suggeriscono questo. Non ci sono nemmeno evidenze teoriche sperimentalmente validate di una tale amplificazione. Le previsioni circa il catastrofico riscaldamento globale si basano su modelli al computer del clima, una branca della scienza ancora nella sua infanzia. L'evidenza empirica - misure reali della temperatura della Terra e del clima - non mostra alcuna tendenza al riscaldamento artificiale. In effetti, in quattro dei sette decenni, dal 1940, mentre la media dei livelli di CO2 è in costante aumento, le temperature medie americane sono state effettivamente in calo. Mentre i livelli di CO2 sono notevolmente aumentati e si prevede che continuino a farlo, e gli esseri umani sono responsabili di parte di tale incremento, l'effetto sull'ambiente è stato benigno.
Vi è, tuttavia, una possibilità molto pericolosa.
La nostra civiltà industriale dipende abbondantemente dall'energia a basso costo. questa civiltà ha già portato una prosperità senza precedenti per la gente nelle nazioni più sviluppate. Miliardi di persone nelle nazioni meno sviluppate si stanno ora sollevando dalla povertà attraverso l'adozione di questa tecnologia.
Figura 10: Numero annuale di uragani violenti e massima velocità del vento raggiunta in quegli uragani nell'Oceano Atlantico tra il 1944 e il 2006 (22,23). Non vi è tendenza al rialzo in ognuno di questi records. Durante questo periodo, l'uso mondiale di idrocarburi è aumentato di 6 volte. Le line sono valori medi.
Gli idrocarburi sono fonti essenziali di energia per sostenere ed estendere la prosperità. Questo è specialmente vero per le nazioni in via di sviluppo, in cui il capitale e le tecnologie disponibili sono insufficienti a soddisfare un rapido e crescente fabbisogno energetico senza l'uso estensivo di idrocarburi. Se, tramite un'incomprensione della scienza di base e attraverso infondate paure e isterie del pubblico, l'umanità raziona e limita in modo significativo l'uso di idrocarburi, l'aumento della prosperità mondiale si fermerà. Il risultato sarebbe un'enorme sofferenza umana e la perdita di centinai di milioni di vite umane. Inoltre, la prosperità di quelle dei paesi sviluppati sarebbe enormemente ridotta.
Figura 11: livello del mare globale misurato con indicatori di superficie tra il 1807 e il 2002 (24) e via satellite tra il 1993 e il 2006 (25). le misurazioni satellitari sono mostrate in grigio e sono in accordo con le misure della stazione mareografica. La tendenza generale è un aumento di 7 pollici per secolo. Le tendenze intermedie sono 9, 0, 12, 0 e 12 pollici per secolo, rispettivamente. Questa tendenza è in ritardo rispetto alla crescita delle temperature, in modo che precede l'aumento dell'uso di idrocarburi ancora di più di quanto mostrato. E non è influenzata dalla crescita molto elevata nell'uso degli idrocarburi.Nel corso degli ultimi 2-3 secoli si è verificato un lieve aumento naturale e ordinario della temperatura della Terra. Questo ha portato a qualche miglioramento nel clima generale e anche alcuni cambiamenti nel paesaggio, come una riduzione della lunghezza dei ghiacciai e un incremento della vegetazione nelle aree più fredde. Cambiamenti assai maggiori si sono verificati durante il tempo in cui tutte le specie attuali di animali e piante sono state sulla Terra. La relativa dimensione della popolazione delle specie e la loro distribuzione geografica varia per adattarsi alle mutate condizioni.
Figura 12: ridizione dei ghiacciai (4) e aumento del livello del mare (24, 25). L'area grigia rappresenta la gamma stimata di errori nella registrazione del livello del mare. Queste misurazioni sono in ritardo rispetto all'incremento di temperatura di circa 20 anni. Così, il trend è iniziato più di un secolo prima dell'aumento dell'uso degli idrocarburi.
La temperatura della Terra sta continuando il suo processo di fluttuazione in correlazione con le variazioni dei fenomeni naturali. L'umanità, nel frattempo, stà spostando parte del carbonio del carbone, del petrolio e del gas naturale da sotto terra verso l'atmosfera e in superficie, dove è disponibile per la conversione in esseri viventi. Come risultato stiamo vivendo in un ambiente sempre più rigoglioso di piante ed animali. Si tratta di un regalo inaspettato e meraviglioso della Rivoluzione Industriale
Gli idrocarburi e il picco del petrolio
Possiamo anche non condividere l'ottimismo verso il benessere creato dalla società industriale, ma sta di fatto che la correlazione "uso di idrocarburi-aumento di CO2-catastrofico effetto serra" pare confutata. Ci sono poi quelli che dicono che dovremmo comunque prima o poi fare i conti con il picco del petrolio e abbassare perciò le nostre pretese di sviluppo e i nostri consumi, ma anche questo discorso esula dai fini di questo articolo, il cui obiettivo era la confutazione del consenso scientifico riguardo al catastrofismo sull'effetto serra da CO2 antropogenica. Riguardo al picco del petrolio comnque ci sono ancora pareri discordanti. A questo riguardo cito solo un articolo di F. William Engdhal intitolato Il fatale premio geologico chiamato Haiti in cui l'autore dichiara che "Haiti si trova inoltre in una zona che, a causa della inconsueta intersezione delle sue tre placche tettoniche, potrebbe poggiare su uno dei più grandi ed inesplorati giacimenti di petrolio e gas, come pure di rari minerali preziosi di [importanza] strategica.".
Cito altri ampi stralci dell'articolo:
Possiamo anche non condividere l'ottimismo verso il benessere creato dalla società industriale, ma sta di fatto che la correlazione "uso di idrocarburi-aumento di CO2-catastrofico effetto serra" pare confutata. Ci sono poi quelli che dicono che dovremmo comunque prima o poi fare i conti con il picco del petrolio e abbassare perciò le nostre pretese di sviluppo e i nostri consumi, ma anche questo discorso esula dai fini di questo articolo, il cui obiettivo era la confutazione del consenso scientifico riguardo al catastrofismo sull'effetto serra da CO2 antropogenica. Riguardo al picco del petrolio comnque ci sono ancora pareri discordanti. A questo riguardo cito solo un articolo di F. William Engdhal intitolato Il fatale premio geologico chiamato Haiti in cui l'autore dichiara che "Haiti si trova inoltre in una zona che, a causa della inconsueta intersezione delle sue tre placche tettoniche, potrebbe poggiare su uno dei più grandi ed inesplorati giacimenti di petrolio e gas, come pure di rari minerali preziosi di [importanza] strategica.".
Cito altri ampi stralci dell'articolo:
" Significativamente, nel 2005, un anno dopo che l’amministrazione Bush-Cheney aveva deposto de facto il presidente di Haiti eletto democraticamente, ovvero Jean-Baptiste Aristide, una squadra di geologi dell’Institute for Geophysics della University of Texas hanno dato inizio ad un’ambiziosa ed approfondita mappatura in due fasi di tutti i dati geologici del bacino caraibico. Il progetto sarà ultimato nel 2011. È diretto dal dott. Paul Mann e si intitola “Il bacino caraibico, la tettonica e gli idrocarburi”. Verte sulla determinazione quanto più precisa possibile, della relazione tra le placche tettoniche nei Caraibi e il potenziale di idrocarburi – petrolio e gas.
Significativamente, gli sponsor di [questo] progetto di ricerca da milioni di dollari sotto la direzione di Mann sono le più grandi società petrolifere del mondo, compresa la Chevron, la ExxonMobil, la anglo-olandese Shell e la BHP Billiton. [1] Curiosamente, questo progetto è la prima mappatura geologica appofondita di una regione che avrebbe dovuto essere una priorità per i giganti del petrolio americani già da decenni. Data l’immensa produzione di petrolio attuale vicino al Messico, alla Lousiana e a tutti i Caraibi, oltre alla sua prossimità agli Stati Uniti – per non pensare alla stessa attenzione degli USA per la propria sicurezza energetica – è sorprendente che la regione non sia già stata mappata prima. Ora emerge che da molto tempo le maggiori società petrolifere erano almeno generalmente a conoscenza dell’enorme potenziale della regione, e che hanno apparentemente deciso di tenerlo segreto.
La scoperta super gigante di Cuba
Le prove che l’amministrazione USA abbia in mente ben più che il miglioramento della devastata popolazione haitiana, possono essere trovate nelle acque vicine a Cuba, direttamente di fronte a Port-au-Prince. Nell’ottobre 2008 un consorzio di società petrolifere guidate dalla spagnola Repsol, insieme alla società petrolifera statale cubana Cubapetroleo, hanno annunciato la scoperta di una delle più grandi zone petrolifere al mondo in acque profonde in prossimità di Cuba. È quello che i geologi chiamano un giacimento ‘super gigante’. Secondo le stime il giacimento cubano conterrebbe fino a 20 bilioni di barili di petrolio, diventando il dodicesimo giacimento super gigante di petrolio scoperto dal 1996. La scoperta fa inoltre di Cuba un altro bersaglio con alta priorità della destabilizzazione e delle altre operazioni malvage del Pentagono."
...
" Il giacimento petrolifero super gigante di Cuba fa inoltre rimanere i sostenitori della teoria del ‘picco del petrolio’ ancor più con un palmo di naso. Poco prima della decisione di Bush e Blair di invadere e di occupare l’Irak, una teoria è circolata nel ciberspazio: ossia che dopo il 2010 il mondo avrebbe raggiunto un “picco” assoluto della produzione di petrolio, dando inizio ad un periodo di declino con drastiche implicazioni sociali ed economiche. I prominenti portavoce [della teoria] compresi il geologo petrolifero in pensione Colin Campbell e il banchiere del petrolio texano Matt Simmons, sostenevano che non c’era stata nessuna nuova scoperta di giacimenti super giganti di petrolio pressappoco dal 1976, e che i nuovi giacimenti trovati nelle ultime due decadi erano stati “piccolissimi” paragonati alle precedenti scoperte di giacimenti giganti in Arabia Saudita, Prudhoe Bay, Daquing in Cina e altrove. [5]
È importante notare che, più di mezzo secolo fa, un gruppo di geofisici russi ed ucraini, che lavoravano sotto segreto di stato, hanno confermato che gli idrocarburi avevano origine in profondità nel mantello terrestre, in condizioni simili a quelle di un calderone gigantesco che brucia a pressione e temperature estreme. Hanno dimostrato che, contrariamente a quanto sostenuto dalla geologia ‘tradizionale’ e accettata, gli idrocarburi non sono il risultato di frammenti di dinosauri morti, concentrati e compressi e in qualche modo trasformati in petrolio e gas milioni di anni fa, né di alghe o altro materiale biologico. [6]
I geofisici russi ed ucraini hanno allora provato che il petrolio o il gas prodotti nel mantello terrestre venivano spinti verso l’alto lungo faglie e spaccature nella terra, tanto vicino alla superficie quanto lo permetteva la pressione. Il processo era analogo alla produzione di lava liquida nei vulcani. Significa che l’abilità di trovare il petrolio è limitata, relativamente parlando, soltanto dall’abilità di identificare le spaccature profonde e l’attività geologica complessa che tendono a far salire il petrolio dalle profondità della terra. Sembra che le acque dei Caraibi, specialmente quelle di Cuba e della vicina Haiti, sono per l’appunto una regione con un’[alta] concentrazione di idrocarburi (petrolio e gas) che hanno trovato una strada per salire vicino alla superficie, forse su una scala paragonabile ad una nuova Arabia Saudita. [7]"
...
" Nel marzo 2004, alcuni mesi prima che la University of Texas e che il Big Oil americano lanciassero la loro ambiziosa mappatura dei potenziali di idrocarburi dei Caraibi, uno scrittore haitiano, il dott. Georges Michel, ha pubblicato un articolo su internet intitolato ‘Oil in Haiti’ [‘Petrolio ad Haiti’]. In esso, Michel ha scritto:
… . [1] non è un segreto che nel profondo delle viscere della terra dei due stati che condividono l’isola di Haiti e nelle acque circostanti ci sono giacimenti di petrolio importanti e ancora non sfruttati. Non si sa perché non siano sfruttati. A partire dal ventesimo secolo, la carta fisica e politica dell’isola di Haiti, creata nel 1908 da Alexander Poujol e Henry Thomasset, riportava una maggiore riserva di petrolio ad Haiti, vicino alla sorgente del fiume Rio Todo El Mondo, oggi meglio conosciuto come il rio Tomondo. [8]
Secondo un articolo del giugno 2008 di Robertson Alphonse [pubblicato] dal quotidiano haitiano Le Nouvelliste en Haiti, “i segni, (indicatori), che giustificano le esplorazioni di petrolio (oro nero) ad Haiti sono incoraggianti. Nel bel mezzo dello shock del petrolio, circa 4 società vogliono ottenere le licenze ufficiali dello stato di Haiti per trivellare [alla ricerca] del petrolio”."
...
" In un’intervista per un quotidiano online di Santo Domingo, Leopoldo Espaillat Nanita, ex capo della Dominican Petroleum Refinery (REFIDOMSA) ha affermato, “c’è una cospirazione multinazionale per sottrarre illegalmente le risorse minerarie della gente di Haiti”. [15] I minerali di Haiti comprendono l’oro, il prezioso metallo strategico iridio e il petrolio, a quanto pare molto."
...
" Dalla deposizione di Aristide nel 2004, Haiti è un paese occupato, con un presidente eletto in modo discutibile, Rene Preval, un controverso seguace dei mandati di privatizzazione del FMI che, stando ai resoconti, è legato alle Chimeres o oligarchi haitiani che hanno appoggiato l’espulsione di Aristide. Significativamente, il Dipartimento di Stato americano si rifiuta di permettere il ritorno di Aristide dal suo esilio in Sudafrica.
Ora, dopo il devastante sisma del 12 gennaio, i militari statunitensi hanno preso il controllo dei quattro aeroporti di Haiti e al momento hanno circa 20 000 truppe nel paese. I giornalisti e le organizzazioni di soccorso internazionali hanno accusato i militari americani di essere più preoccupati di imporre il controllo militare, che preferiscono chiamare “sicurezza”, che di portare l’acqua urgentemente necessaria, il cibo e le medicine dagli aeroporti alla popolazione.
Un’occupazione militare americana di Haiti sotto forma di un ‘soccorso’ per un disastro sismico darebbe a Washington e agli interessi economici privati ad essa legati un premio geopolitico di prim’ordine."
...
F. William Engdahl
Fonte: www.globalresearch.ca
Link: http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=17287
Fonte della traduzione: http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=6732