Abbiamo
già
detto in passato che gli Stati Uniti sono una facciata dietro la
quale agiscono gli uomini della Compagnia di Gesù.
La
Compagnia di Gesù e il Vaticano hanno usato gli USA per compiere il
loro lavoro sporco di guerre e imperialismo e per portare avanti
l'edificazione di un Nuovo Ordine Mondiale; però è quasi certo che
questo paese avrà un destino più o meno simile a quello della
Germania nazista e dell'Italia fascista (altre due facciate dei
gesuiti e del Vaticano). E' quindi scontato che nei prossimi anni
l'economia non graviterà più intorno al dollaro e agli Stati Uniti,
ma essa dovrà integrare le economie emergenti all'interno del
Governo
Globale gesuitico.
Il
Cattolico Joe
Biden è l'attuale vicepresidente degli Stati Uniti; egli è
anche il più potente uomo dei gesuiti nell'amministrazione Obama;
costui possiede ben due lauree ad honorem gesuitiche: una
presso l'Università di Scranton e una presso l'Università di Saint
Joseph. Come agente vaticano egli porta avanti gli interessi del
governo mondiale dei gesuiti, a discapito della sovranità nazionale
degli USA.
L'occasione
di parlare di Biden è la sua recente richiesta di un Nuovo Ordine
Mondiale. In un articolo dal titolo Biden
calls for 'new world order',
pubblicato da WND money, leggiamo:
"In una conferenza sulle
attività bancarie tenutasi venerdì, il vice presidente Joe Biden ha
chiesto la creazione di un "nuovo ordine mondiale" con
nuove istituzioni finanziarie, regole globali aggiornate, condizioni
di parità e prosperità della Cina.
I suoi commenti sembrano
riferirsi al cosiddetto perno verso l'Asia del presidente, una
dichiarata strategia di porre una maggiore attenzione sulla regione
dell'Asia"
Naturalmente
il perno verso l'Asia e la prosperità della Cina vogliono dire la
distruzione o il ridimensionamento delle economie Occidentali,
compreso gli Stati Uniti, di cui Biden è vice presidente; tutta
questa prosperità, infatti, sta avvenendo con il trasferimento di
interi comparti industriali all'interno di tali paesi orientali, i
quali verranno poi assorbiti nel Nuovo Ordine Mondiale delle economie
unificate sotto la bandiera di Roma. L'articolo continua:
"Le sue dichiarazioni arrivano mentre gli Stati Uniti aumentano
le proprie installazioni nel Pacifico, presumibilmente in risposta
alle minacce della Corea del Nord.
Tali mosse militari hanno indotto molte speculazioni dei media sul
fatto che alcune delle risposte della Casa Bianca verso la Corea del
Nord possano essere collegate al più grande perno verso l'Asia che è
stato un importante obiettivo politico dell'amministrazione Obama.
Le osservazioni di Biden arrivano anche la settimana dopo che Cina,
Russia e altre potenze hanno annunciato la creazione di un nuovo
ordine economico mondiale che avrebbe potuto competere con la Banca
Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale dominate dagli
occidentali.
Rilasciando il discorso alla Conferenza dell'Export-Import Bank
venerdì a Washington DC, Biden ha affermato che "il compito
positivo che abbiamo ora di fronte è quello di creare un nuovo
ordine mondiale."
Egli ha continuato:"Siccome l'ordine mondiale sta di nuovo
cambiando, le istituzioni mondiali, che hanno funzionato così bene
per decenni nel periodo post-Seconda Guerra Mondiale, hanno bisogno
di essere rafforzate, e alcune hanno bisogno di essere cambiate."
"Quindi noi dobbiamo fare quello che sappiamo fare meglio,
dobbiamo guidare", egli ha affermato. "Dobbiamo aggiornare
le regole globali del percorso, dobbiamo fare in modo di massimizzare
i benefici per tutti, perché ovviamente, è prevalentemente nel
nostro interesse. Questo non è un gioco a somma zero, è
prevalentemente nel nostro interesse che la Cina prosperi, che la
Mongolia prosperi, che le grandi e ampie nazioni, a Est e a Ovest
(prosperino). Dobbiamo livellare il campo di gioco, di modo che le
aziende e i lavoratori siano in grado di competere nel mondo e che la
concorrenza sia leale e sana."
Il soldato
di Roma Joe Biden sa bene chi siano questi "noi" che hanno
tutto l'interesse a guidare il cammino verso questo nuovo ordine
mondiale! Non certo i popoli e i lavoratori di tutto il mondo, che
saranno ridotti a schiavi. Andiamo avanti:
[...]
"Nuovo Ordine Economico Mondiale
Lo spostamento militare degli Stati Uniti arriva mentre i cosiddetti
BRICS – Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa – cercano di
creare un sistema monetario che possa rivaleggiare ed anche
surclassare l'Occidente.
Anche se ha ricevuto poca attenzione nei media degli Stati Uniti, la
scorsa settimana il vertice della quinta edizione annuale il gruppo
BRICS ha presentato quella che doveva essere una nuova banca di
sviluppo con lo scopo di rompere il monopolio detenuto dalle
istituzioni gestite dagli occidentali.
La banca avrebbe utilizzato 50 miliardi di dollari di capitale di
avviamento, suddivisi equamente tra Brasile, Russia, India, Cina e
Sud Africa, ma sarebbe chiaramente dominata dalla Cina.
Il presidente Russo Vladimir Putin ha dato il suo supporto per la
banca, mentre il ministro per il commercio dell'India ha detto che i
BRICS "avranno una forte influenza sull'ordine globale di questo
secolo."
"E' fatta" ha detto il il ministro delle finanze Sud
africano Pravin Gordhan martedì scorso, aggiungendo che "abbiamo
fatto ottimi progressi" sulla formazione di un'agenzia di
sviluppo analoga alla Banca Mondiale.
La Press TV iraniana ha definito l'accordo in questo modo:"La
banca BRICS presenterà una soluzione alternativa a quella dominata
dal sistema bancario globale degli occidentali che comprende le
istituzioni di Bretton Woods – la Banca Mondiale (BM) e il Fondo
Monetario Internazionale (FMI)."
"La nuova banca offrirà una riserva collettiva di cambio e un
fondo per il finanziamento di progetti di sviluppo, al fine di
soddisfare le esigenze delle economie emergenti e povere."
Press TV ha riferito che "i membri del BRICS dicono che
l'attuale equilibrio del potere globale è impraticabile, con
istituzioni come la Banca Mondiale, il FMI e il Consiglio di
Sicurezza delle Nazioni Unite che non sono adeguate al fine di
affrontare le questioni riguardanti l'economia globale."
Secondo l'accordo, le due più grandi economie dell'emergente gruppo
di potere, Cina e Brasile, hanno deciso di muovere quasi la metà
dei loro scambi commerciali al di fuori dalla zona del dollaro – un colpo
significativo per il dollaro statunitense.
Alcuni commentatori negli Stati Uniti sono scettici che le mosse del
BRICS potranno mai funzionare.
Joseph S. Nye, un professore presso l'Università di Harvard, ha
scritto sul quotidiano Australian:"Significativamente, la
riunione a Durban non ha prodotto alcun dettaglio sulla struttura
della proposta nuova banca per lo sviluppo, suggerendo che pochi
progressi erano stati fatti nel corso dell'anno dall'ultima riunione
del BRICS a Nuova Delhi, dove era stato annunciato il piano."
Nye continua:"In effetti, nonostante l'impegno per avviare
'negoziati formali' per istituire la banca, i disaccordi circa le
dimensioni e le quote di capitale della banca non sono stati
risolti."
Il New American ha preso le parti degli altri, sostenendo che la
banca BRICS è un passo avanti verso il governo mondiale:"Eccetto
una moneta planetaria regolata e una banca centrale, al centro delle
macchinazioni dei regimi del BRICS, delineate nel loro accordo
finale, c'è stata la costruzione di un vero e proprio governo
mondiale."
La pubblicazione ha sottolineato che la dichiarazione del BRICS al
termine del vertice della scorsa settimana includeva:"Ribadiamo
il nostro forte impegno per le Nazioni Unite (ONU), come il forum
multilaterale più importante incaricato di realizzare lo sviluppo
della speranza, della pace, dell'ordine e dello sviluppo sostenibile
del mondo."
La dichiarazione dei BRICS aggiungeva:"Noi ribadiamo il nostro
impegno per la promozione del diritto internazionale, il
multilateralismo e il ruolo centrale delle Nazioni Unite."
[...]
Come
vediamo, anche se i paesi del BRICS vanno contro all'economia
occidentale dominata dal dollaro degli Stati Uniti (che abbiamo già
visto essere un paese destinato all'eclissi), essi vanno però
apertamente incontro alle Nazioni Unite del Vaticano nella creazione
di un Governo Mondiale; in tal senso l'opposizione agli USA significa
l'accordo con Roma. Notizia
Ansa del 9 aprile 2013:
“CITTA'
DEL VATICANO - Ci sono "idee e obiettivi comuni" tra la
Santa Sede e l'Onu. Lo ha detto il segretario generale delle Nazioni
Unite, Ban Ki-moon a Papa Francesco nel colloquio che si è tenuto
nello studio privato e che è durato circa venti minuti.
Il
segretario generale era accompagnato da dodici persone al seguito tra
i quali la responsabile del piano per il disarmo. Per Ban Ki-moon è
stato "un grande onore" incontrare il Papa, "uno dei
leader spirituali del mondo", ha detto.”
Per
capire come Il Vaticano e le Nazioni
Unite lavorino per lo stesso governo unico mondiale e per un'unica
religione sotto un unico leader mondiale
si legga anche Lo
Scopo Occulto delle Nazioni Unite rivelato dai loro stessi scritti
da noi pubblicato. Sul sostanziale accordo di Cina e Russia riguardo
ad una moneta globale si veda il nostro articolo Verso
una moneta unica mondiale. A
proposito dei BRICS e del loro ruolo nel futuro ordine mondiale,
leggiamo come questo vada di pari passo alle "profezie"
cattoliche; Philips Jenkins, in un articolo dal titolo Believing
in the Global South , uscito
nel dicembre 2006 su First Things,
afferma:
"Anche se la profezia si presta raramente a verifica empirica,
una eccezione potrebbe essere un'osservazione di San Vincenzo de
Paoli, scritta intorno all'anno 1640. Questo fu uno dei più truci
periodi della storia europea, i giorni più disperati della guerra
dei Trent'anni. In questi giorni terribili Vincenzo osservò che Gesù
aveva promesso che la sua Chiesa sarebbe durata fino alla fine dei
tempi, ma senza menzionare l'Europa. La Chiesa del futuro, diceva
Vincenzo, sarebbe stata la Chiesa del Sud America, dell'Africa, della
Cina e del Giappone. Anche se potremmo discutere circa l'inclusione
del Giappone in tale elenco, il punto fondamentale di San Vincenzo
rimane fondato e profetico. Il Cristianesimo, una religione che è
nata in Africa e in Asia, nella nostra esistenza ha deciso di
ritornare a casa. Il nostro concetto tradizionale del mondo cristiano
come un mondo prevalentemente bianco e di cristianità occidentale
euroamericana, infatti, non è più la norma.
Il Cristianesimo dovrebbe godere di un boom in tutto il mondo nei
prossimi decenni, ma la stragrande maggioranza dei credenti non sarà
né bianca, né europea né euro americana. Secondo le tabelle
statistiche prodotte dal Center for the Study of Global
Christianity, circa 2,1 miliardi di cristiani erano presenti nel
2005, circa un terzo della popolazione planetaria. Il più grande
blocco unico, circa 531 milioni di perone, si trova ancora in Europa.
L'America Latina, però, è già vicino alle sue spalle, con 511
milioni, l'Africa ne ha 289 milioni, e 344 milioni di asiatici
professano il cristianesimo. Il Nord America rivendica 266 milioni di
fedeli. Adesso noi non abbiamo la necessità di accettare queste
cifre nel loro dettaglio, e personalmente credo che le cifre
asiatiche siano troppo alte; anche così, gran parte del mondo
cristiano si trova già in Africa, Asia e America Latina. Altrettanto
sorprendenti sono le tendenze a lungo termine. Il numero dei
cristiani in Africa sta crescendo intorno al 2,36 per cento ogni
anno, il che porterebbe a proiettare un raddoppio della popolazione
cristiana del continente in meno di 30 anni. Estrapolando queste
cifre per l'anno 2025, la predominanza del sud diventa ancora più
marcata. Assumendo nessun grande guadagno o perdita attraverso la
conversione, a quel tempo ci sarebbero circa 2,6 miliardi di
cristiani, di cui 595 milioni vivrebbero in Africa, 623 milioni in
America Latina, e 498 milioni in Asia. L'Europa, con 513 milioni,
scivolerebbe al terzo posto. Africa e America Latina sarebbero quindi
in competizione per il titolo di continente più cristiano. Entro il
2050 il cristianesimo sarà principalmente la religione dell'Africa e
della diaspora africana. Da allora ci saranno circa 3 miliardi di
cristiani nel mondo, e la porzione di coloro che saranno bianchi e
non latini oscillerà tra un quinto e un sesto del totale. Se
facciamo una proiezione delle più grandi popolazioni cristiane entro
il 2050, gli Stati Uniti saranno ancora a capo della lista, seguiti
da Brasile, Messico, Filippine, Nigeria, Congo, Etiopia e Cina. E
anche negli Stati Uniti molti cristiani saranno ispanici, di origine
asiatica o africana. A quel punto, un terzo di tutti gli americani
avranno radici latinoamericane o asiatiche, radici che saranno
prevalentemente cristiane. Questo non include quegli americani di
origine africana, le persone che sono afroamericane o quelle di
recente ceppo africano.
Da questo articolo del 2006 arriviamo al gesuita
Bergoglio del 2013:
“Nel scegliere Francesco, 76enne, che è stato
l'Arcivescovo di Buenos Aires, i cardinali hanno mandato il potente
messaggio che il futuro della chiesa giace nel sud globale, la casa
della maggior parte dei cattolici del mondo.”
fonte: New
York Times
Ecco, molti anni fa, il giovane Joe con il suo
vecchio maestro Giovanni Paolo II
E
rieccolo pochi giorni fa insieme al nuovo maestro Francesco I, il
Papa del Sud del Mondo!
"Sarà il vicepresidente cattolico Joe Biden a
rappresentare gli Stati Uniti, e porterà con sé il governatore del
New Mexico, Susan Martinez, oltre a Nancy Pelosi (leader della
minoranza democratica alla Camera). Martinez è considerata un astro
nascente, ispanico, del Partito repubblicano. Farà parte della
delegazione anche John J. DeGioia, presidente della Università di
Georgetown di Washington, un'università dei gesuiti in cui si sono
formati anche alcuni presidenti degli Stati Uniti."
fonte:
corriere
della sera
"Per
il cattolico praticante Joe Biden, vicepresidente degli Stati Uniti,
le ore del soggiorno romano sono state di “great time”, come
scrive il Christian Science Monitor. Non è sempre stato così per un
alto rappresentante dell’amministrazione americana in missione in
Vaticano.
Fino
agli anni ottanta non c’erano neppure relazioni diplomatiche tra
l’America e la Santa Sede e fu solo nel 1984 che Reagan ruppe il
ghiaccio, nominando il primo ambasciatore presso il Vaticano. Da
allora, i rapporti sono diventati più che buoni, con ripetute visite
di pontefici oltreoceano e grande considerazione politica nei
confronti del Vaticano da parte di tutti i presidenti, democratici e
repubblicani. Fino ad arrivare a oggi: ai massimi vertici
dell’amministrazione Obama ci sono cattolici come Biden e come John
Kerry, segretario di stato, e Janet Napolitano, segretario alla
sicurezza interna. I cattolici americani nel frattempo sono diventati
77 milioni, la più folta singola denominazione religiosa del paese.
E mai come in questo conclave l’America , anche quella non
cattolica, si è tanto appassionata alla scelta del papa, tifando
candidamente per un American pope.
Poi, ecco
l’elezione di un papa proveniente dalle Americhe, e per la quale si
sono spesi i cardinali americani e che è accolta dai nordamericani
come la scelta di uno di loro. Non stupisce che la delegazione
statunitense presente stamattina a san Pietro fosse di alto profilo
istituzionale: oltre a Biden c’erano Nancy Pelosi, leader dei
democratici alla House e Susana Martinez, governatrice repubblicana
del New Mexico, più un folto drappello di parlamentari dei due
partiti. Inoltre era presente John DeGioia, presidente della
Georgetown University, ateneo prestigioso dei gesuiti. Anche questi
segnali lasciano pensare che le relazioni tra il più piccolo stato e
la più importante nazione del pianeta saranno ancora migliori."
Fonte:
europaquotidiano
I gesuitici Monti e Biden molto felici di incontrarsi
"(ASCA) - Roma, 18 mar - Il Presidente del Consiglio, Mario
Monti, ha incontrato oggi a Palazzo Chigi il Vice Presidente degli
Stati Uniti d'America, Joe Biden. Al centro dei colloqui, molto
cordiali - riferisce un comunicato - l'eccellente cooperazione
bilaterale, gli sviluppi della crisi globale e le politiche per il
rilancio della crescita. Il Vice Presidente Biden ha voluto
testimoniare del rapporto di personale stima, amicizia e
collaborazione stabilitosi tra il Presidente Obama ed il Presidente
del Consiglio, auspicando che il prossimo Governo possa continuare
sulla via virtuosa di riforme strutturali delineata dal Presidente
Monti, che hanno consentito di mettere il Paese al riparo da
possibili contagi della crisi finanziaria."
"Durante
i viaggi in Russia del Vice Presidente Joe Biden per incontrare il
presidente Medvedev, il suo staff raggiunse il Padre Gesuita Janez
Sever chiedendogli di celebrare il Mercoledì delle Ceneri insieme a
Biden e al suo staff. Il gesuita russo ha accettato l'opportunità
con grazia e umiltà "per fare questa quaresima un momento
efficace nella vita [di Biden]." Durante la funzione Sever ha
riflettuto sulla sua recente esperienza di ritiro di 30 giorni per la
sua omelia e ha incoraggiato Biden e il suo staff a ricordare che la
Quaresima è un momento di riflessione spirituale, un momento in cui
ci si dovrebbe prendere del tempo per ascoltare Dio ed esaminare i
propri desideri più profondi. Molti dello staff di Biden condividono
con Sever il proprio background di aver frequentato le università
dei Gesuiti. Sever ha anche regalato al Vice Presidente una copia del
libro bestseller del Padre Gesuita James Martin “The
Jesuit’s Guide to (Almost) Everything”, perché Sever trova
lo stile degli scritti di Martin accessibile e di grande ispirazione
per coloro che cercano di trovare Dio nella loro vita quotidiana.
Biden ha detto a Sever che Padre Martin gli era molto familiare,
avendo già letto gran parte del libro del popolare sacerdote, e ha
accettato il dono di Sever con gratitudine e apprezzamento."
Fonte:
Jesuit.org