Sotto troverete la traduzione dell'articolo di
Allen Douglas dal titolo Italy's Black Prince: Terror
War Against the Nation-State; in questo articolo viene
analizzata la figura del "Principe Nero" Valerio Borghese. Questa
analisi prende spunto da un libro importante di Jack Greene e
Alessandro Massignani, dal titolo The Black Prince and the Sea
Devils: The Story of Valerio Borghese and the Elite Units of the
Decima Masby. La figura di Valerio Borghese però è solo il
punto di partenza per un excursus sul moderno "terrorismo
internazionale" sponsorizzato dai poteri forti come instrumentum
regni per dominare i popoli e raggiungere un Governo
Mondiale. Importante è l'inclusione, in questa analisi
dettagliata, di organismi che ben pochi hanno il coraggio di
citare: la "nobiltà nera", il Sovrano Militare Ordine di Malta, e
l'aristocrazia veneziana, che insieme formano un'élite fedele al
Papato ai Gesuiti. Ultima considerazione, ma che non toglie nulla
all'analisi dettagliata e documentata dell'articolo; L'articolo
proviene da un sito di Lyndon LaRouche. LaRouche
è un personaggio un pò controverso, sia per certi
suoi contatti con l'élite e sia per quel che riguarda le
"soluzioni" che propone; egli infatti è un fautore
dell'energia da fissione nucleare ad uso civile, una
soluzione che non condividiamo, anche perché sospettiamo che si
potrebbe fare molto di più aumentando l'efficienza delle centrali
esistenti non nucleari e riscoprendo forme di energia gratuita
tenute nel cassetto dai poteri forti. Detto questo, l'articolo che
trovate sotto è importante da leggere perché si tratta di un pezzo
documentato di storia italiana e internazionale che è necessario
conoscere per comprendere gli eventi odierni, soprattutto in un momento storico in cui si parla di una nuova intensificazione della strategia della tensione. Dove ritenuto opportuno abbiamo inserito ulteriori note esplicative.
di Allen Douglas
Executive Intelligence Review
4/02/2005
traduzione
: http://nwo-truthresearch.blogspot.it
The
Black Prince and the Sea Devils: The Story of Valerio
Borghese and the Elite Units of the Decima Masby
di Jack Greene e Alessandro Massignani, Cambridge, Mass.: Da
Capo Press, 2004; 284 pagine, copertina rigida, $27.50
Edizione Italiana
: Il
principe nero. Junio Valerio Borghese e la X Mas
Mondadori, 2008, Oscar storia; 303 pagine
|
Junio
Valerio Borghese |
La carriera del "Principe Nero" romano, Junio
Valerio Borghese, illustra orribilmente quanto virtualmente tutto
il "terrorismo internazionale" moderno e tutti gli assassinii di
capi di Stato e di Governo, come il Presidente John F. Kennedy,
l'ex Primo Ministro italiano Aldo Moro o i numerosi attentati al
Presidente Francese Charles de Gaulle, provengano dal dopoguerra
nazista internazionale, sponsorizzato dalla Sinarchia
angloamericana e dai suoi servizi di intelligence. Per
rintracciare tutte le ramificazioni di questa carriera, bisogna
aprire una porta sul secolare livello più alto dell'oligarchia
finanziaria - la Sinarchia: le famiglie aristocratiche della
"nobiltà nera", il Sovrano Militare Ordine dei Cavalieri di Malta,
e gli eredi di quelli che Giovanni Paolo I chiamava gli "anziani"
di Venezia.
Il fascista Borghese fondò l'elitario squadrone navale di guerra
di Mussolini, che si trasformò in un'unità selvaggia di guerra
irregolare nell'Italia del nord entro la fine della seconda guerra
mondiale. Radunati da Allen Dulles, James Jesus Angleton e da
altri operativi dello statunitense Office of Strategic Services
(OSS) in opposizione a Franklin Delano Roosevelt, Borghese e i
suoi uomini sarebbero stati coinvolti in ogni maggiore tentativo
di colpo di Stato o focolaio terroristico in Italia fino agli anni
'70, quando egli fuggì in Spagna dopo il tentativo fallito di
colpo di Stato più strettamente associato al suo nome.
Dall'Italia, e mentre era in Spagna, egli mantenne collegamenti in
tutta Europa e con la sanguinosa Operazione Condor, l'associazione
per le torture e gli omicidi in America Latina. Un esame della
carriera di Borghese permette di sbirciare sotto la superficie del
terrorismo e degli omicidi spettacolari, nell'inferno da cui
vengono lanciate queste azioni; dove l'alta finanza
internazionale, le antiche famiglie aristocratiche, gli elementi
pro-fascisti della Curia e della Chiesa Cattolica, i leader
fascisti dell'era Mussolini-Hitler e i servizi di Intelligence
angloamericani, in particolare la Nato, sono tutti uniti in una
guerra contro il moderno stato nazionale.
I file su Borghese dei servizi di intelligence Britannici e
Americani sono ancora classificati, come lo sono gli archivi della
famiglia Borghese in Vaticano dopo il 1922, quando Hitler prese il
potere. Il presente libro è la prima biografia di Borghese in
Inglese. Quando lo correliamo con altre recenti rivelazioni su
Gladio, il network NATO "stay-behind" nell'Europa post seconda
guerra mondiale, e quando il tutto lo collochiamo all'interno del
lavoro sulla Sinarchia di Lyndon LaRounche e i suoi associati,
esso è un contributo notevole per smascherare il terrorismo
internazionale, anche se gli autori del libro forse non sempre
sono consapevoli delle implicazioni di ciò che essi presentano.
[1]
Borghese apparteneva ad una delle principali famiglie romane,
facente parte della "nobiltà nera" cattolica, molti membri della
quale sostengono di essere i discendenti dell'elite dell'Impero
Romano. Numerosi papi e cardinali provengono dai Borghese e dalle
famiglie alleate, come i Pallavicini, i Colonna e gli Orsini;
queste famiglie hanno mantenuto un enorme potere nel 20° secolo, e
ancora oggi nella Curia e nell'amministrazione del Vaticano.
All'interno della Chiesa la loro fazione aiutò a costruire le
famigerate "ratline" - gestite, in parte, attraverso monasteri e
conventi - che trasportarono migliaia di fascisti e nazisti fuori
dall'Europa dopo la guerra, verso America Latina, Asia e Medio
Oriente.
Sia che i Borghese, infatti, abbiano avuto origine con l'Impero
Romano, come dicono, o che siano ascesi solo nel 16° secolo, come
suggeriscono gli archivi, essi possono vantare un Papa, Paolo V
(Camillo Borghese, regnò tra il 1605 e il 1621), e numerosi
cardinali, mentre un principe Borghese sposò la sorella di
Napoleone. Essi persero la loro fortuna nel 19° secolo, e ciò fece
sì che nel 20° secolo Junio Valerio Borghese andasse in guerra.
Nella prima metà del libro, gli specialisti in guerra navale
Greene e Massignani raccontano lo sviluppo della guerra navale
irregolare italiana alla vigilia della seconda guerra mondiale,
che coinvolgeva imbarcazioni leggere, sommozzatori e sabotaggio.
Borghese fu un innovatore in questo campo, a cominciare dai suoi
sforzi di sabotaggio per Franco durante la guerra civile spagnola
nei tardi anni '30 nel novecento. Egli fondò l'unità navale
speciale di guerra di Mussolini, la Decima MAS, comunemente nota
come X MAS. (MAS era in origine un acronimo per Motoscafi Anti
Sommergibili, ma ben presto diventò il termine generico per
qualsiasi imbarcazione leggera.)
La X MAS era una specie di squadrone personale dell'oligarchia
italiana centrata su Venezia, composta di operativi provenienti da
importanti famiglie nobili. Uno di loro era un nipote
dell'italiana Casa Reale dei Savoia, il Principe Aimone di Savoia,
il Duca di Aosta. La X MAS rispecchia così l'aspetto oligarchico
dell'OSS, dove la leadership fu così dominata dal sangue blu, come
quella del filofascista di Wall Street Allen Dulles, che gli valse
il soprannome di "Oh So Social."(Oh Così Sociale). Le due
organizzazioni erano destinate a collaborare strettamente. Il suo
pedigree aristocratico permise alla X MAS di operare in modo
largamente indipendente da Mussolini. Come notano Greene e
Massignani "il personale chiave all'interno della X MAS era di
stirpe reale, e questo permise loro di ottenere l'appoggio dei
funzionari di alto livello. E permise loro anche di essere in
contatto diretto con le aziende che fornivano e sviluppavano
imbarcazioni, nuove rami e attrezzature per la flottiglia."
Poco dopo aver preso il potere alla metà del 1943, il nuovo
governo monarchico italiano firmò un armistizio con gli Alleati. I
monarchici catturarono Mussolini nel mese di luglio e lo
trattennero in una remota prigione negli Appennini. Egli fu
liberato con un audace raid (così va la storia), guidato dal capo
commando di Hitler, Otto Skorzeny, che in seguito diventò, come
Borghese, un boss del terrorismo internazionale del dopoguerra. I
nazisti sciolsero l'esercito italiano e affondarono la maggior
parte della sua marina militare, di modo che non potesse essere
utilizzata contro di loro, ma alcuni irriducibili, in particolare
Borghese e la sua X MAS, scelsero di combattere per il fascismo.
Molti altri italiani furono organizzati dai partiti politici
italiani, compreso il Partito Comunista, in bande di guerra
partigiana, che combatterono sia i tedeschi che la Repubblica di
Salò di Mussolini (1943-1945) gestita dai nazisti nel nord Italia.
Lo scagnozzo di Hitler per l'occupazione tedesca del Nord Italia,
il Generale SS Karl Wolff (già segretario privato di Himmler),
ordinò a Borghese e alla sua X MAS di muoversi su terra, dove essi
divennero tristemente noti per la loro guerra anti-partigiana,
compreso l'uso sistematico della tortura e l'esecuzione sommaria
di civili italiani come "lezione" per i partigiani. Greene e
Massignani riportano che nei 600 giorni della Repubblica di Salò,
la X MAS sollevò una forza di 50.000 uomini, e che nella
sanguinosa guerra civile che seguì l'armistizio, probabilmente
morirono più italiani che nell'intera guerra prima di allora.
La X MAS fu nominalmente affidata alla Repubblica di Salò,
tuttavia, non giurò mai fedeltà a Salò, e mai fece volare altra
bandiera se non la propria. I rapporti di nuovo si inasprirono per
Mussolini perché Borghese stava mantenendo contatti con tutti i
fronti, così il Duce fece arrestare Borghese nel 1944, anche se
presto lo rilasciò. In effetti, Borghese aveva stabilito contatti
o lavorava con: il servizio di sicurezza delle SS
(Sicherheitsdienst), con cui lavorò a stretto contatto, l'Abwehr
(controspionaggio dell'esercito tedesco), il governo monarchico
italiano, l'inglese Secret Intelligence Service; James Jesus
Angleton, capo del della branca italiana del contro spionaggio
dell'OSS; e Allen Dulles, OSS di Berna, capo della stazione
svizzera. Wolff e Dulles tramarono il trasferimento angloamericano
degli operativi fascisti dopo la guerra, tra cui Borghese. Infatti
Wolff dichiarò:"Se la persona di Borghese e la sua Decima Mas sono
interessati, ho parlato diverse volte...con un rappresentante di
Mister Dulles." Alla fine del 1944, l'aristocrazia nera di Roma
chiese al governatore militare alleato in Italia, il vice
ammiraglio Ellery Stone, di intervenire a favore del "ragazzo
terribile", Junio Valerio. Amico della famiglia Borghese e amante
di una Baronessa Romana, Stone venne convinto con facilità. Mentre
i partigiani chiusero la strada a Borghese nel maggio 1945, Stone
istruì Angleton per metterlo in guardia, cosa che quest'ultimo
fece personalmente.
Una Breve Pausa
Gli americani e gli inglesi avevano mostrato un vivo interesse per
le attività della X MAS durante la guerra, in particolare il
battaglione Vega, che aveva operato dietro le linee nemiche. Come
espresso dai leader X MAS, anticipando il successivo spiegamento
di Borghese come parte di Gladio, "per gli Alleati noi eravamo
importanti perché eravamo infiltrati nelle bande comuniste, noi
avevamo capito i loro segreti e le loro tattiche e quindi
sviluppammo le prime procedure anti-guerriglia...essi volevano
sapere come avevamo portato avanti la guerra
anti-comunista...volevano sfruttare la nostra conoscenza." I
tedeschi avevano anche sviluppato delle unità "stay-behind" per
funzionare dietro le linee Alleate in Italia, e le X MAS furono
quasi certamente parte di questa operazione. Diversi membri delle
X MAS furono portati negli Stati Uniti per essere interrogati.
Gli amici di Borghese nelle alte sfere assicurarono che gli
Alleati lo avrebbero scagionato dai crimini di guerra. Il governo
italiano, tuttavia, richiese agli Alleati di consegnarglielo per
un processo a Milano alla fine del 1945. I suoi amici intervennero
ancora una volta, e il suo processo fu trasferito a Roma, dove
Dulles, Angleton e altri, avevano già assicurato che molti dei
vecchi burocrati fascisti rimanessero in carica, in quanto i
giudici erano molto più conservatori. Dopo due anni di carcere,
egli fu finalmente dichiarato colpevole, all'inizio del 1949, di
collaborazione con i nazisti (anche se non nei crimini di guerra),
e condannato a 12 anni di prigione. Come espresse un osservatore
frustrato:"I delitti della banda Borghese erano troppo violenti, e
il verdetto doveva essere l'ergastolo. Ma la corte, attraverso una
scandalosa applicazione di circostanze attenuanti, indulti e
remissioni, ridusse la pena." Il giudice in seguito decise che
egli aveva espiato per un tempo sufficiente, e lo liberò,
un'azione che sarebbe stata politicamente impossibile prime che il
britannico Winston Churchill annunciasse l'inizio della Guerra
Fredda con il suo discorso sulla "Cortina di Ferro" a Fulton, in
Missouri.
La nuova carriera di Borghese stava per iniziare.
Un Fascista Universale
Poco dopo il suo rilascio dal carcere, Borghese divenne presidente
del Movimento Sociale Italiano (MSI), un partito composto in gran
parte da ex fascisti. L'MSI era un misto di fascisti "nazionali" e
"internazionali" ("universali"). Borghese fu coinvolto nelle
prospettive di questi ultimi, che oggi sono apertamente sposate
dal neocon Michael Ledeen, egli stesso un pupillo di un ministro
del governo Mussolini, l'oligarca veneziano Vittorio Cini. Cini, a
sua volta, fu un collaboratore chiave del vero architetto del
regime Mussolini, il suo ministro delle finanze di lunga data, il
conte veneziano Giuseppe Volpi di Misurata.
Greene e Massignani descrivono il fascismo universale di Borghese
e i suoi piani per un'Europa libera, ma "unificata" sotto la
NATO:"Il fascismo nell'epoca del dopoguerra era diverso dalla sua
varietà prima della guerra. Quest'ultimo, sebbene fosse frantumato
in molte fazioni diverse...aveva due potenti guide. Una era
l'anticomunismo. Fu questo elemento che rese Borghese accettabile
ai partiti politici e ai servizi segreti nazionali. Egli fu, in
ultima analisi, pro NATO, come il resto di questa ala del
fascismo. L'altra era la consapevolezza che nell'ambiente del
dopoguerra nessuna singola nazione europea avrebbe potuto
resistere alle due superpotenze, e quindi, l'Europa avrebbe dovuto
essere una terza forza. Cioè, l'Europa avrebbe dovuto
'opporsi agli imperialismi gemelli del comunismo internazionale e
del capitalismo finanziario internazionale, entrambi percepiti
come materialistici, sfruttatori e disumanizzanti' " (enfasi
nell'originale) [nota di nwo-truthresearch: l'Unione
Sovietica e gli Stati Uniti erano controllati segretamente dalle
stesse forze che stavano dietro ai personaggi che portavano
avanti il concetto di Unione Europea, quindi i contrasti erano
pura apparenza].
"L'Europa Unita" di Borghese fu uno schema promosso, dai primi
anni '20 in poi, da un suo compagno oligarca, il Conte Veneziano
Richard Coudenhove-Kalergi; questa diventò un obiettivo esplicito
della Sinarchia Internazionale negli anni '20 e '30 del novecento.
Oggi, il seme cristallino di quella "Europa Unita" è diventato il
Trattato di Maastricht che ha dato origine all'Unione Europea e
alla sua Banca Centrale. La stessa visione di un'Europa unita fu
ispirata anche da Hjalmar Schacht, l'architetto finanziario del
regime di Hitler, sebbene Schacht vide la conquista di Hitler
dell'Europa come la via per raggiungerla. Era anche la visione per
cui la Sinarchia schierò uno dei suoi più noti agenti del 20°
secolo, Alexander Helphand Parvus. Parvus per prima finanziò la
rivoluzione bolscevica, e poi, dopo che fu vittoriosa, divenne il
più feroce "anti-bolscevico", proclamando che solo una "Europa
Unita" avrebbe potuto fermare la minaccia comunista.
Tra le due guerre, questo schema di "Europa unita" fu
momentaneamente eclissato dai "fascismi nazionali" di Mussolini,
Salazar, Franco e Hitler, anche se tutti furono messi al potere
dalla stessa Sinarchia fondata sull'Europa, con centro su Londra.
Ma, dopo la guerra, scrivono Greene e Massignani, il fascismo
universale di Borghese fu l'onda del futuro, così come
l'incubatore del del terrorismo internazionale. "In Italia, fu la
fazione fascista che possedeva molti legami internazionali che si
estendevano tra la Spagna di Franco, il Sud America e il Sud
Africa. Fu anche da questa fazione che sgorgarono molti degli
atti di terrorismo 'Nero internazionale'". (enfasi
aggiunta.)
Nato, Gladio e terrorismo internazionale
La politica italiana del dopoguerra può sembrare un luogo
selvaggio di specchi, con i suoi rapidi cambiamenti di governo, i
multipli tentativi di colpi di stato, e i spettacolari focolai di
terrorismo. Tornando all'occupazione nazista del Nord Italia
durante la Seconda Guerra Mondiale, tuttavia, per esaminare i vari
attori britannici, americani e nazisti e i loro rispettivi legami
alle diverse fazioni italiane, la realtà diventa subito evidente:
i Sinarchisti anglo-americani hanno semplicemente sostituito - e
in gran parte sussunto - i nazisti e i fascisti di Mussolini,
mentre l'aspirante potenza occupante fascista era bloccata in una
lotta mortale contro i patrioti italiani, sia "conservatori" della
Democrazia Cristiana, che di "sinistra" del Partito Comunista
Italiano, che desideravano ristabilire un'Italia sovrana.
La battaglia per un'Italia sovrana si incentrò sulla politica
economica. Nel 1950, le forze intorno ad Enrico Mattei, leader
partigiano durante la guerra, ed in seguito industriale,
effettuarono un cambiamento radicale all'interno della dirigenza
della Democrazia Cristiana, lontano dalle politiche di libero
mercato e verso un programma dirigista di rapido sviluppo
industriale. Con una serie straordinaria di aziende sponsorizzate
dallo Stato e di progetti come la Cassa del Mezzogiorno (Fondo di
Sviluppo per il Sud Italia) basati sul modello della Tennessee
Valley Authority del presidente statunitense Franklin Delano
Roosevelt, l'Italia ebbe un miracolo economico, con una crescita
annua di oltre il 7% per quasi un decennio. Una chiave di volta
per questo fu la società petrolifera nazionale di nuova
costituzione, l'ENI, che Mattei aveva diretto in una guerra per
l'indipendenza energetica contro le Sette Sorelle dei Sinarchisti.
Infuriati di fronte allo sviluppo della sovranità in Italia, gli
angloamericani implementarono il terrorismo e gli omicidi per
fermarla. Le attività di Borghese scorrono, in tutta questa
storia, come una tintura nera, fino a quando egli fuggì in Spagna
nel 1970. Esaminiamo ora la scena in cui egli doveva essere un
attore prominente.
Già durante la seconda guerra mondiale, Allen Dulles ed altri
Sinarchisti angloamericani, che avevano sponsorizzato in prima
battuta Mussolini e Hitler, stavano cercando di negoziare una pace
con i nazisti, che li avrebbe lasciati al potere senza Hitler e un
manipolo di altri. Questo regime fantoccio nazista si sarebbe poi
alleato con gli Stati Uniti per conquistare l'Unione Sovietica, al
fine di istituire un Impero Mondiale Sinarchista. Il partner delle
negoziazioni con Dulles, il generale delle SS Wolff, disse che
voleva "costruire un ponte verso l'Occidente", che avrebbe
comportato la consegna del nord Italia alle forze militari
alleate, ma con le truppe tedesche rimanenti ancora al loro
posto, come "parte delle proposte forze di polizia del
potere Occidentale contro la Russia."[2]
Il presidente degli Stati Uniti, al contrario, voleva schiacciare
i regimi fascisti, e prevedeva un mondo post guerra in cui gli
imperi coloniali delle potenze europee, a partire da quello
britannico, sarebbero stati aboliti, e gli Stati Uniti, insieme
all'Unione Sovietica - alleati di guerra - avrebbero cooperato in
un vasto programma di crescita economica globale, nella quale
avrebbe dovuto essere inserito anche il resto del mondo.
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Il Cavaliere di Malta Allen Dulles |
Dulles e i loro colleghi Sinarchisti non raggiunsero lo schema
completo, ma fecero istituire la NATO come un'autorità per
l'occupazione dell'Europa, che avrebbe preparato la guerra contro
l'Unione Sovietica. E' rappresentativa la richiesta dell'inizio
del 1946 di Lord Bertrand Russell di una guerra preventiva
nucleare contro l'Unione Sovietica. In nome della "lotta al
comunismo", l'Europa sarebbe stata mantenuta sotto il dominio
Anglo-Americano di Allen Dulles, attraverso la NATO, ed era inteso
che tutti sarebbero stati autorizzati a muoversi verso questo
obiettivo. Alla morte di Roosevelt nell'aprile del 1945, il
Presidente burattino Sinarchista Harry S. Truman adottò questi
schemi "anti-comunisti", che portarono immediatamente alla Guerra
Fredda. Quando la North Atlantic Treaty Organization (NATO) fu
istituita nel 1949, una clausola segreta nel suo trattato
precisava che ogni nazione che vi voleva accedere doveva prima
stabilire una "autorità di sicurezza nazionale" per combattere il
comunismo anche attraverso l'impiego di gruppi di cittadini
clandestini. Questa domanda nasceva da un comitato segreto
istituito dagli inglesi e dagli Stati Uniti nell'ambito del Patto
Atlantico, il precursore della NATO. Il National Security Council
di Truman emise delle direttive che autorizzavano le Forze Armate
ad usare la forza militare contro i partiti comunisti, che
ottennero un forte sostegno popolare in diversi paesi europei a
causa della guerra, anche se tali partiti si erano guadagnati la
partecipazione al governo mediate le elezioni. A tal fine, la NATO
e i servizi di intelligence angloamericani istituirono delle unità
"stay-behind" in tutti i paesi europei.
Secondo il Generale italiano Paolo Inzerilli, che comandò le unità
Gladio in Italia dal 1974 al 1986, il Clandestine Planning
Committee (CPC) e il suo Allied Clandestine Committee (ACC) erano
"un'interfaccia tra il Supreme Headquarters Allied Powers Europe
(SHAPE) della NATO ed i servizi segreti degli stati membri per
quanto riguardava le problematiche del coinvolgimento nella guerra
non ortodossa." Il CPC, disse Inzerilli, era dominato da un gruppo
dirigente interno proveniente da Stati Uniti, Gran Bretagna e
Francia, mentre l'ACC era essenzialmente un comitato tecnico per
il coordinamento di competenze in esplosivi, "repressioni" o
problematiche correlate alla guerra clandestina. Il Generale
italiano Gerardo Serravalle testimoniò che i membri del CPC erano
i funzionari responsabili dell'apparato stay-behind nei vari paesi
europei, e che "alle riunioni stay-behind erano sempre presenti
rappresentanti della CIA", così come "i membri del Comando delle
Forze Usa in Europa."
La Commissione d'inchiesta del Congresso USA della metà degli anni
'70 sotto il Senatore Frank Church, che esaminava le azioni
illecite da parte dei servizi segreti e dei militari americani,
rilevò che il Pentagono aveva chiesto ad un ramo segreto della
CIA, l'Ufficio per il Coordinamento delle Politiche (Office of
Policy Coordination - OPC) di fare il punto nella creazione di
eserciti stay-behind in Europa. I piani iniziali si concentrarono
nell'Unione Sovietica, mentre il rapporto Church annotava:"Fino al
1950 le attività paramilitari OPC (anche note come azione
preventiva) erano limitate ai piani e ai preparativi per le reti
stay-behind nel caso di una futura guerra. Richieste dal Joint
Chiefs of Staff, queste operazioni progettate dall'OPC erano
focalizzate nell'Europa Occidentale e sono state progettate per
supportare le forze della NATO contro l'attacco sovietico."
Tuttavia, ben presto il Pentagono andò molto più in là. Una
direttiva del Joint Chiefs of Staff del 14 maggio 1952 istituì
"L'Operazione Smagnetizzare", in cui la CIA e i servizi segreti
militari furono istruiti per ridurre, con tutti i mezzi,
"l'attrazione magnetica" dei grandi Partiti Comunisti in Italia e
in Francia, comprese "operazioni politiche, paramilitari e
psicologiche." La direttiva dichiarava:"La limitazione della forza
dei Comunisti in Italia e in Francia è un obiettivo prioritario.
Tale obiettivo deve essere raggiunto attraverso l'impiego di tutti
i mezzi. I governi italiano e francese non devono sapere nulla del
piano "Smagnetizzare", perché è chiaro che il piano può
interferire con le loro rispettive sovranità nazionali."
(enfasi aggiunta)
Operativamente, le unità stay-behind furono gestite dai servizi
segreti militari di ogni nazione della NATO, come indicato dal
CPC/ACC. Si è fatta un po di luce sul pensiero del Pentagono e
della NATO di questi periodo all'interno di un Manuale di Campo
(Field Manual) del Pentagono, che fu ritrovato insieme all'elenco
dei membri della loggia massonica elitara Propaganda Due (P2)
nella villa di Arezzo del Gran Maestro Licio Gelli, in Toscana nel
1981. Sebbene pubblicato nel 1970, il Field Manual 30-31B (FM
30-31B) rispecchiava le precedenti pianificazioni della NATO e del
Pentagono. Esso sottolineava che i capi militari e quelli di altri
servizi segreti in ogni paese dovevano essere assunti come agenti
degli Stati Uniti (o della NATO):"Il successo delle operazioni di
stabilizzazione interna, che vengono promosse nel quadro di
strategie di difesa interna da parte dei militari dei servizi
segreti degli Stati Uniti, dipende in larga misura dalla
comprensione tra il personale degli Stati Uniti e il personale del
paese ospitante. Il reclutamento, come agenti di lungo corso, dei
membri anziani dei servizi segreti del paese ospitante, è quindi
particolarmente importante."
Questo processo iniziò già nel 1944-45, quando i Sinarchisti
angloamericani ricostruirono il servizio segreto militare italiano
e la sua polizia militare, i Carabinieri. Alcune delle persone
chiave che essi installarono o sponsorizzarono, in seguito si
trasformarono in membri della P2, da dove supervisionarono il
terrorismo e gli omicidi dei tardi anni '60 e degli anni '70 del
novecento, così come il loro occultamento. Al pari di Borghese,
alcuni di questi leader furono reclutati dallo stesso Angleton.
Uno di loro era Federico Umberto D'Amato, capo dello UAR, una
sezione segreta del Ministero dell'Interno che coordinava le
azioni terroristiche sotto la direzione della NATO, in
collaborazione con i servizi segreti militari.[3]
Inoltre, il FM 30-31B affermava:"Ci possono essere dei momenti in
cui i governi dei paesi ospitanti mostrano passività o indecisione
di fronte alla sovversione comunista e, secondo l'interpretazione
dei servizi segreti USA, non reagiscono con sufficiente efficacia.
Molto spesso queste situazioni avvengono quando i rivoluzionari
rinunciano temporaneamente all'uso della forza sperando quindi di
ottenere un vantaggio, in quanti i leader del paese ospitante
ritengono erroneamente che la situazione sia sicura.
L'intelligence militare USA deve avere i mezzi per lanciare
operazioni speciali che convincano i governi dei paesi ospitanti e
l'opinione pubblica della realtà del pericolo insurrezionale." Il
FM 30-31B fu rilasciato nel 1970; i tentativi di colpo di stato
contro il governo italiano si realizzarono seguendo
scrupolosamente le circostanze che esso descrive, e furono avviati
quell'anno e tre altre volte fino al 1974, con il personale Gladio
(incluso Borghese). Il manuale sottolineava:"Queste operazioni
speciali devono restare rigorosamente segrete. Solo le persone che
agiscono contro l'insurrezione rivoluzionaria sapranno del
coinvolgimento dell'esercito americano negli affari interni di un
paese alleato. Il fatto che il coinvolgimento delle forze
dell'esercito statunitense va più in profondità non deve essere
fatto conoscere in nessuna circostanza."[4]
Il ruolo della Gran Bretagna
Come in quasi tutto ciò che ha a che fare con le strategie
imperiali, i circoli rilevanti degli Stati Uniti venivano
attentamente guidati dai loro partner superiori, i britannici,
sotto la vecchia rubrica:"Cervelli inglesi e muscoli americani."
Gladio fu modellata sulle azioni dello Special Operations
Executive (SOE) dietro le linee nemiche durante la Seconda Guerra
Mondiale, il quale era stato creato dal Ministero della Difesa
Britannico (MOD) nel 1940 agli ordini di Churchill per "mettere
l'Europa in fiamme". Il responsabile del SOE era il Ministro della
Guerra Economica Hugh Dalton, che disse:"Dobbiamo organizzare
movimenti nel territorio occupato dal nemico, che siano
paragonabili al movimento Sinn Fenn in Irlanda, ai guerriglieri
cinesi che ora stanno operando contro il Giappone, agli Irregolari
spagnoli che hanno giocato un ruolo notevole nella campagna
Wellington o - potremmo anche ammetterlo -
alle organizzazioni
che i nazisti stessi avevano sviluppato in modo notevole in
quasi ogni paese del mondo."(enfasi aggiunta)
Il SOE fu chiuso alla fine della guerra e fu sostituito dallo
Special Air Service (SAS), che aiutò il servizio segreto estero
britannico, l'MI6, ad
allenare gli eserciti stay-behind d'Europa. Lo specialista di
Gladio Daniele Ganser, del Centro per gli Studi di Sicurezza alla
Technical University di Zurigo, ha osservato:"Molti all'interno
della comunità stay-behind consideravano gli inglesi come i
migliori nel campo della guerra segreta, più esperti rispetto agli
ufficiali militari degli Stati Uniti."
I britannici formarono una base per l'addestramento delle unità
stay-behind a Fort. Monckton fuori Portsmouth, in Inghilterra, ed
un'altra in Sardegna. Uno degli operativi stay-behind addestrato a
Fort. Monckton ha ricordato:"Ci facevano fare degli esercizi, come
andare fuori nel corso della notte, facendo finta di fare saltare
i treni nelle stazioni ferroviarie, senza capostazione o custodi
che potessero vederci. Strisciavamo e facevamo finta di depositare
una carica nella parte destra della locomotiva con l'idea di farla
esplodere." Nel terrore cieco coordinato da Gladio che devastò
l'Italia dal 1969 al 1980, i treni e le stazioni ferroviarie
sarebbero stati uno dei bersagli preferiti, in particolare la
bomba del treno espresso Italicus Roma-Monaco del 1974, che uccise
12 persone e ne ferì 48, e l'esplosione nella stazione ferroviaria
di Bologna nell'agosto del 1980, che uccise 85 persone e ne ferì o
mutilò gravemente 200. A poche ore dagli attentati ai treni di
Madrid dell'11 marzo del 2004, i quali uccisero circa 200 persone
e ne ferirono migliaia di altri, Lyndon LaRouche sottolineò che
questi non erano opera di "terroristi islamici", ma seguivano il
modello delle bombe alla stazione di Bologna del 1980.
Vincenzo Vinciguerra, un terrorista
neofascista italiano che fu imprigionato per la vita e che
divenne amareggiato per la "manipolazione" dei gruppi
neofascisti ad opera dei servizi segreti, ha spiegato come
lavorava Gladio (e qualsiasi altra organizzazione sorella):"Dovevi
attaccare i civili, la gente, le donne, i bambini, le persone
innocenti, persone sconosciute lontane da ogni gioco politico.
La ragione era molto semplice. Si doveva costringere queste
persone, il pubblico italiano, a rivolgersi allo Stato per
chiedere maggiore sicurezza. Questa è la logica politica che
sta dietro a tutte le stragi e agli attentati che restano
impuniti, perché lo Stato non può condannare se stesso o
dichiararsi responsabile di quello che è successo."
Dopo che il primo ministro Giulio Andreotti
espose l'esistenza di Gladio nel 1990, "Newsedition" della BBC
intraprese una propria analisi di Gladio. E, nel mese di aprile
del 1991, riferì:"Il ruolo della Gran Bretagna nella creazione
delle stay-behind in tutta Europa è stato assolutamente
fondamentale."
Più importanti rispetto alle stay-behind furono i corpi segreti
che le coordinarono, come la P2. Anche qui i britanni fecero
strada. Già nel 1944-45, i britannici crearono una loggia
massonica proto-P2, composta dai monarchici della Casa dei Savoia,
dagli aristocratici e dai lealisti di Mussolini. Un report
dell'OSS del 2 gennaio 1945 osservava:"La loggia è sotto
l'autorità britannica, e richiederà il suo aiuto politico ed
economico, cose che i membri non possono ottenere attraverso i
loro rispettivi partiti senza esporsi ad accuse di essere pagati
dagli inglesi."
Il Teatro Italiano della NATO
L'ufficiale dell'OSS James Jesus Angleton portò in salvo Borghese
nel 1945, e quindi impostò la struttura clandestina dei servizi
segreti e militari italiani, che produssero la sezione italiana di
Gladio. Angleton era un devoto anglofilo e un pro-fascista, il
quale aveva trascorso gran parte della sua infanzia in Italia,
dove suo padre, James Hung Angleton, era proprietario della
filiale italiana del National Cash Register. Angleton senior, il
reo confesso pro Hitler e pro Mussolini, era anche a capo della
Camera di Commercio statunitense in Italia, ed ebbe ampi contatti
con i servizi segreti di Mussolini. Alcuni resoconti riferiscono
che fu socio di affari di Allen Dulles. Sia lui che suo figlio
lavoravano per l'unità speciale di controspionaggio dell'OSS, la
X-2, che era stata istituita su richiesta degli inglesi. Sebbene
fosse nominalmente un'organizzazione americana, la sede generale
della X-2 di tutta l'Europa, e anche della maggior parte del
globo, fu Londra. La X-2 fu addestrata e di fatto gestita dagli
inglesi durante la guerra, mentre i suoi operativi venivano
spediti in tutta Europa. Dalla fine del 1943 fino alla metà del
1944, il tenente colonnello James Hugh Angleton fu il collegamento
tra la X-2 e il Maresciallo Pietro Badoglio e altri leader
dell'esercito italiano, e al servizio di intelligence
dell'esercito, basandosi sui suoi eccellenti contatti nell'Italia
pre guerra.
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Il Cavaliere di Malta James Jesus Angleton |
Angleton junior sbarcò in Italia come agente X-2 nel mese di
ottobre del 1944. Borghese fu uno dei suoi informatori/agenti da
lì a poco, fino a quando il governo italiano chiese all'OSS di
girarglielo per il procedimento penale. Gli Stati Uniti chiesero
il mandato per mettere a disposizione della X-2 guidata da
Angleton le "risorse operative" della polizia italiana e tutta
l'intelligence militare e i servizi segreti. Questo, naturalmente,
rappresentò un modello per i decenni a venire. Con l'auspicato
patrocinio di Dulles e degli inglesi, il giovane Angleton salì da
capo delle unità X-2 a Roma a capo di tutto il controspionaggio
dell'OSS in Italia. A 28 anni egli era il capo di tutta l'attività
segreta, dell'intelligence, così come del controspionaggio in
Italia, per l'Unità di Servizi Strategici, il successore di breve
durata dell'OSS, e il predecessore della sezione operativa della
CIA, che fu istituita nel 1947. In questo fu aiutato immensamente
dal fatto che molti ufficiali patriottici dell'OSS, come ad
esempio Max Corvo, capo delle operazioni OSS in Italia dal 1943 al
1945 e, successivamente, amico di Lyndon LaRouche, erano stati
epurati dalla fazione di Dulles il giorno dopo la morte di
Roosevelt.
Essenziale per le attività di Angleton, per la costituzione delle
prime unità stay-behind in Italia, e per l'organizzazione delle
"ratline" connesse al Vaticano (che trasferirono i fascisti fuori
dall'Europa alla fine della guerra), fu il Sovrano Militare Ordine
di Malta (SMOM). La sede romana dello SMOM era un'organizzazione
nominalmente cattolica con i suoi membri aderenti provenienti dai
più alti gradi dell'oligarchia europea, in particolare la nobiltà
nera italiana. Lo SMOM, nel 1946, assegnò ad Angleton una delle
sue più alte decorazioni. Un membro della famiglia del "Principe
Nero", S. Giacomo, il Principe Borghese, era stato un Balì di Gran
Croce di Onore e Devozione nello SMOM dal 1932, mentre il
fondatore della P2 Licio Gelli e molti dei suoi membri migliori,
comprese le teste dei servizi segreti, vi appartenevano anch'essi.
Nel 1949 Angleton fu un assistente speciale del capo della CIA,
l'Ammiraglio Roscoe Hillenkoetter, e, dal 1955, il capo della CIA
Allen Dulles (1953-1961) lo mise a capo del reparto di
controspionaggio della CIA. Egli mantenne questo posto fino a che
non fu licenziato dal capo della CIA William Colby nel 1974, dopo
aver creato danni incalcolabili alle facoltà di intelligence degli
Stati Uniti. [5]
Mentre Angleton saliva nell'intelligence statunitense, mantenendo
i suoi stretti legami con l'Italia, la NATO stava costruendo le
fondamenta di Gladio. Ai sensi delle direttive NSC emanate nel
1949 e nel 1950, la CIA aiutò la polizia italiana ad istituire
delle unità segrete di specialisti anti-insurrezionali,
provenienti in gran parte da veterani della polizia segreta di
Mussolini. Una nuova agenzia di intelligence militare, il SIFAR,
fu organizzata sotto la direzione di un agente segreto
dell'intelligence americana, Carmel Offie, soprannominato "il
padrino." Allo stesso tempo Borghese stava organizzando gruppi
paramilitari per usarli contro il PCI, in coordinamento con agenti
della CIA sotto la supervisione di Angleton (che fu formalmente
assegnato all'Italia da Allen Dulles quando Dulles diventò capo
della CIA nel 1953.) Il 2 dicembre 1951, Borghese fu nominato
presidente onorario dell'MSI, e in un discorso alla convention del
partito proclamò che l'MSI non poteva diventare "obiettore di
coscienza" se la Guerra Fredda si trasformava in calda, come egli
si aspettava. Nello stesso mese, due membri dell'MSI si recarono
al quartier generale della NATO a Parigi per giurare fedeltà della
propria organizzazione alla NATO. Nel 1952, "l'Operazione
Smagnetizzare" diretta dalla NATO era in atto e il SIFAR si
dirigeva ad adottare operazioni politiche e psicologiche nei
confronti del PCI, compreso l'uso segreto della forza armata, per
diminuire l'influenza del PCI in tutti i campi. Gli Stati Uniti
versarono una somma sconcertante di 4 miliardi di dollari
nell'"anticomunismo" in Italia tra il 1948 e il 1953.
Borghese e la sua vecchia X MAS figuravano in primo piano in
questi progetti. Infatti, alcune persone dell'intelligence degli
Stati Uniti avevano brevemente accarezzato l'idea di promuovere
Borghese come nuovo re d'Italia, fino a che un fracasso
proveniente dalla Casa dei Savoia e dai suoi sostenitori li
costrinse ad abbandonare l'idea. I monarchici e l'MSI furono
spesso alleati e la X MAS di Borghese aveva talvolta collaborato
con la brigata monarchica Osoppo durante il 1943-45. Greene e
Massignani osservano:"Abbastanza interessante, il nucleo della
futura organizzazione stay-behind di Gladio partì con i partigiani
Osoppo." La X MAS di Borghese fu anche un principale terreno di
reclutamento per le prime unità Gladio; le collaborazioni del
tempo di guerra, chiaramente, continuavano.
Nel 1953, Borghese condusse circa 500 volontari MSI, tra gli
altri, a lanciare una rivolta nella città di Trieste nel nord
adriatico, una città che fu rivendicata sia dall'Italia che dalla
Jugoslavia. Sotto lo slogan "A Trieste con Valerio Borghese,"
Borghese recitò nuovamente la marcia su Fiume del 1919 compiuta
dal fascista (e massone martinista) Gabriele D'Annunzio,
precorritrice della marcia su Roma di Mussolini del 1922. I
neofascisti agirono per conto del "Comitato per la Difesa degli
italiani di Trieste e dell'Istria", le cui armi erano state
consegnate loro dai servizi segreti italiani. L'anno seguente
Trieste ritornò all'Italia.
Nel 1955, Borghese divenne presidente del sindacato degli ex
soldati della Repubblica di Salò, un terreno di reclutamento
chiave per Gladio. Egli diventò in seguito uno dei leader del
"Comitato Tricolore per l'italianità dell'Alto Adige." L'Alto
Adige, o Sud Tirolo, vide uno dei primi utilizzi conosciuti delle
unità stay-behind. Sebbene territorio italiano, l'area era di
lingua tedesca, e una zona fertile per la promozione del conflitto
etnico.
Nel 1956 la NATO istituì formalmente Gladio. Secondo i documenti
scoperti in Italia nel 1990, le forze Gladio erano divise in 40
gruppi principali, 10 specializzati in sabotaggi, gruppi di 6
ciascuno in tattiche di spionaggio, propaganda, evasione e fuga, e
12 in attività di guerriglia. Uno speciale campo di addestramento
di Gladio fu costituito in Sardegna, al largo della costa
occidentale dell'Italia, gestito da americani e inglesi.
Quello stesso anno, il 1956, l'ambasciatrice americana in Italia,
Clare Booth Luce - una Dama di Malta e la moglie dell'editore
delle riviste Time e Life Henry Luce, uno sponsor chiave del
fascista Congress for Cultural Freedom - "raccomandò" un collega
membro dello SMOM, il Generale Giovanni De Lorenzo, come nuovo
capo del SIFAR. Nel 1962, la CIA aiutò a insediare De Lorenzo come
capo dei Carabinieri, mentre egli ancora manteneva il controllo
del SIFAR. Egli iniziò lo spurgo degli ufficiali che non riteneva
sufficientemente "anticomunisti", sia a suo giudizio che a quello
dell'addetto militare statunitense Vernon Walters.
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Il Cavaliere di Malta Generale Giovanni De Lorenzo |
Il capo della stazione CIA di Roma William Harvey, nel frattempo,
stava reclutando "squadre d'azione" per gettare bombe e attaccare
quelli di sinistra. Queste squadre lanciarono un attacco contro
una manifestazione pacifica a Roma nel 1963, lasciando 200 persone
ferite e compiendo gravi danni ad una parte della città. L'azione
fu in seguito linkata a Gladio, su testimonianza di un generale
dei servizi segreti. Nel 1963 Borghese divenne presidente del
Banco di Credito Commerciale e Industriale, un "post cerimoniale"
molto ben pagato, che gli fu assegnato per sviluppare le sue
capacità. La banca era stata prima di proprietà del finanziere
siciliano Michele Sindona, un fascista durante la seconda guerra
mondiale, che in seguito riciclò fondi da eroina per la mafia
siciliana, e poi divenne una potenza nella P2. La banca di
Borghese fu coinvolta in un "vasto settore" di interessi economici
conservatori, che includevano il figlio del dittatore della Repubblica
Dominicana Rafael Trujillo, la Spagna di Franco e i circoli
reazionari in Vaticano e nel Partito della Democrazia Cristiana.
Alla fine la banca crollò, ma Borghese riuscì quasi a farla
franca. "Quello che è significativo", scrivono Greene e
Massignani, "è che Borghese aveva chiaramente molti contatti su
base nazionale così come a livello internazionale. Queste
connessioni si estendevano a livelli molto alti. Sembrava inoltre
che i mezzi finanziari di cui aveva bisogno per sopravvivere
potessero provenire, dopo la fine della guerra, da tali contatti."
Gli autori fanno anche notare che la sua carriera era strettamente
parallela a quella dell'ex commando SS Otto Skorzeny in Spagna.
Serie di colpi di Stato
Dal 1962 al 1964, la Sinarchia iniziò un cambiamento di fase negli
affari internazionali con, tra le altre cose, la crisi dei missili di Cuba,
l'assassinio del presidente John F. Kennedy (e di Enrico Mattei),
gli attentati al presidente francese Charles de Gaulle, l'avvio
della guerra in Vietnam e il lancio della controcultura giovanile
sesso-droga-rock and roll. L'Italia non ne fu
esente.
Mentre il primo ministro Aldo Moro nel 1964 stava negoziando il
suo primo governo con la partecipazione dei socialisti, i
Sinarchisti scatenarono una minaccia di colpo di stato, che andava
sotto il nome di "Piano Solo". La sua principale figura pubblica
era il presidente Antonio Segni, e Borghese fu un protagonista.
Le spiegazioni usuali dei colpi di Stato legati a Gladio puntavano
invariabilmente l'attenzione "nell'apertura a sinistra" di Moro
come motivazione. Tuttavia, c'è un'altra ragione, interna alla
stessa Italia (in aggiunta alle conseguenze globali di un colpo di
stato in Italia), ma che è del tutto coerente con il tentativo
della Sinarchia di fermare lo sviluppo economico in Italia. Questa
altra dimensione emerge chiaramente nella spiegazione del Piano
Solo da parte di Claudio Celani, esperto di affari italiani e di
lotta al terrorismo dell'EIR:"Segni, un democristiano di destra,
fu manipolato da un ufficiale dei servizi segreti, il colonnello
Renzo Rocca, capo della divisione economica del SIFAR, il servizio
segreto militare. Rocca (che, dopo il suo compito al SIFAR, andò a
lavorare presso la casa automobilistica FIAT a Torino [della
famiglia oligarchica Agnelli - ed.])[nota di nwo-truthresearch:
dal
sito ufficiale dell'ordine di Malta apprendiamo che anche
Gianni Agnelli fu Cavaliere di Malta, citiamo testualmente:"Sono
stati Cavalieri di Malta, Guglielmo Marconi, il Caravaggio e
Gianni Agnelli, non lo è Luciano Moggi, lo è Papa Ratzinger"],
riferì a Segni che l'establishment economico e finanziario
prevedeva una catastrofica crisi economica se i socialisti fossero
entrati nel governo. In realtà, alcuni monopoli di grandi
dimensioni (nelle mani delle famiglie stesse che avevano sostenuto
il regime di Mussolini) temevano che il nuovo governo avrebbe
introdotto riforme per spezzare il loro potere nel settore
immobiliare, nell'energia, nella finanza e nella pianificazione
economica."
Consigliato da Rocca, Segni chiamò il capo del SIFAR, il Generale
Giovanni De Lorenzo, e gli chiese di preparare una lista di leader
politici da circondare in caso di insurrezione. De Lorenzo preparò
il "Piano Solo", che comprendeva una lista di 731 individui che
dovevano essere internati presso i campi Gladio in Sardegna.
Greene e Massignani osservano:"Nel supporto ai Carabinieri c'erano
civili politicamente più accettabili, in gran parte costituiti
dalla ex Decima MAS, paracadutisti, soldati e marinai della RSI
[Repubblica di Salò]". Secondo Remo Orlandini, un collaboratore
top di Borghese ed erede di un impero navale :"Borghese era amico
di De Lorenzo" e avrebbe dovuto partecipare personalmente al colpo
di stato. Il colpo di stato non avvenne, il che fece "arrabbiare
Borghese".
Ai primi di maggio del 1965 all'Hotel Parco dei Principi a Roma
ebbe luogo un incontro, che i pubblici ministeri italiani
considerano la riunione di pianificazione della "Strategia della
Tensione" del 1969-1974. Essa fu sponsorizzata da un istituto
gestito dal capo di stato maggiore delle forze armate italiane,
sul tema della "guerra rivoluzionaria". I partecipanti
progettarono di come la presunta minaccia da parte del PCI doveva
essere prevenuta attraverso una "guerra controrivoluzionaria". (Il
totale dei voti del PCI stava generalmente aumentando nella
seconda metà degli anni '60). Erano presenti i leader dei gruppi
terroristici fascisti, Avanguardia Nazionale (AN) e Ordine Nuovo
(ON), giornalisti pro fascisti, militari e servizi segreti vari.
Uno dei giornalisti fascisti presenti fu Guido Giannettini, che
era anche un agente dei servizi segreti italiani, il quale,
quattro anni prima, aveva insegnato in un seminario presso la US
Naval Academy su "Le tecniche e le prospettive di un colpo di
stato". Sebbene Borghese stesso non fu presente, il suo
luogotenente Stefano delle Chiaie, il capo nominale di AN, c'era.
Delle Chiaie probabilmente era stato reclutato dalla unità segreta
UAR (Ufficio Affari Riservati) del Ministero dell'Interno italiano già negli anni '60 e fu il
luogotenente di Borghese nel complotto per il colpo di stato del
1970. Durante gli anni '60, fino al suo tentativo di colpo di
stato del 1970, Borghese fondò o fu intimamente coinvolto in
almeno tre organizzazioni terroristiche fasciste: l'AN di Delle
Chiaie, l'ON e il Fronte Nazionale (FN), che Borghese fondò nel
1968 con il solo scopo, secondo un documento del SID (come fu
ribattezzato il SIFAR dopo il 1965) "di sovvertire le istituzioni
dello Stato per mezzo di un colpo di Stato." Due di queste erano
rappresentate alla riunione di Parco dei Principi. Tutte e tre
erano gestite da agenti della NATO o dai servizi clandestini
italiani, in particolare l'UAR e il SIFAR/SID.
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Stefano delle Chiaie |
Delle Chiaie, il
luogotenente di Borghese, fu quasi certamente un agente dell'UAR,
e la stessa "AN si sospettava che fosse una creazione dell'UAR."
Greene e Massignani riferiscono che "molti membri di FN, ON e AN
erano stati addestrati in tecniche di disinformazione e guerriglia
al campo speciale [della Nato] in Sardegna," mentre l'attentatore
di ON Vincenzo Vinciguerra aggiunse che "i movimenti di destra
come AN o ON non solo erano collegati con i servizi segreti
italiani e quelli della NATO, ma erano da loro presidiati."
Gli interventi della NATO non erano limitati all'Italia. In
Grecia, nel 1967, nonostante l'ondata di terrore, il partito di
centrosinistra Unione di Centro, sotto l'ex primo ministro George
Papandreou, si aspettava di tornare al potere. La notte del 20-21
aprile 1967 l'esercito greco fece un colpo di stato. Esso
coinvolse l'esercito greco stay-behind, il LOK, e fu basato sul
piano Prometheus, un piano di emergenza della NATO per combattere
"un'insurrezione comunista". Il colpo di stato fu parzialmente
finanziato dal Piduista Michele Sindona, e, in breve tempo, gli
italiani furono inviati in Grecia per l'addestramento
paramilitare.
Nel 1968 Gladio aveva intensificato la sua formazione presso la
base NATO in Sardegna. "Nell'arco di pochi anni 4000 laureati
furono posizionati in posti strategici. Almeno 139 depositi
d'armi, tra cui alcuni alla caserma dei carabinieri, furono a loro
disposizione", riferiva Arthur E. Rowse, che aveva esaminato in
profondità le attività Gladio. Il terrorismo esplose in Italia con
147 attacchi nel 1968, altri 398 nel 1969 e raggiunse il picco di
2498 nel 1978. Gli sforzi di Borghese furono parte fondamentale di
questi. Uno dei primi membri del FN, il progetto di Borghese per
uno stato "oltre il centro, la destra e la sinistra", fu il capo
della P2 e Cavaliere di Malta Licio Gelli. Come Borghese, Gelli
aveva combattuto per Franco e Mussolini e fu reclutato dal SIFAR
nel 1950. Gelli era il "principale intermediario" tra la CIA e De
Lorenzo.
Nel FN Borghese era noto come "il Comandante" e fondò "gruppi di
azione" in tutto il paese. Il FN (come AN) era strutturato in due
parti: I Gruppi "A", che erano la faccia pubblica del FN, e i
clandestini Gruppi "B", la cui esistenza era solitamente
sconosciuta anche ai membri dei rispettivi gruppi A. I gruppi B
dovevano essere utilizzati nel terrorismo, nella "Strategia della
Tensione" finalizzata a produrre un cambiamento nel governo
italiano, la quale esplose con la strage di piazza Fontana il 12
dicembre 1969, in cui furono uccise 16 persone e ferite 58. I
membri dell'ON connesso a Borghese furono arrestati perché
sospettati del delitto, ma la cover-up gestita dalla P2 e dai
servizi segreti assicurò la loro liberazione.
Il terrore e i tentativi di colpo di stato si intensificarono dopo
che si insediò il presidente Nixon nel 1969. Il suo consigliere
per la sicurezza nazionale Henry Kissinger dava gli ordini a Licio
Gelli attraverso il vice di Kissinger, il Generale Alexander Haig,
e Gelli manteneva molti contatti di alto livello nel Partito
Repubblicano degli Stati Uniti. Il Sinarchista [ e Cavaliere di
Malta, ndt] Kissinger fu aspramente contrario ad una sovranità in
Italia. Con il Partito Socialista al governo in quel momento, gli
Stati Uniti aprirono i rubinetti finanziari per le forze
"anticomuniste" - incluso il neofascista MSI - e versarono 10
milioni di dollari nel solo 1970. Greene e Massignani osservano:"I
soldi incanalati [all'ambasciatore americano Graham] Martin
arrivavano per tramite del banchiere vaticano amico e patrono di
Borghese, Sindona."
Il 1° giugno 1970, Borghese nominò Delle Chiaie a capo dei gruppi
"B" e andò avanti con i piani di colpo di stato. L'ambasciatore
americano Martin gestiva alcuni finanziamenti, attraverso il suo
contatto principale, il Generale Vito Miceli, che assunse come
capo del SID nel mese di ottobre del 1970. Prima di diventare capo
del SID, Miceli si era incontrato diverse volte con Borghese a
casa di Remo Orlandini, luogotenente di Borghese ed erede delle
costruzioni navali. Martin non era un semplice incaricato
diplomatico: il ferocemente destrorso colonnello Martin era appena
uscito dall'Ambasciata di Thailandia, dove egli aveva fortemente
armato il governo Thailandese per congiungersi agli Stati Uniti in
Vietnam, e avrebbe lasciato l'Italia nel 1979 per assumere il
posto a Saigon. Durante il 1970, Martin mantenne legami multipli
con Borghese, anche attraverso l'operativo FN Pier Talenti, che
possedeva una compagnia di autobus che sarebbe stata utilizzata
nel tentativo di colpo di stato; e attraverso il probabile
operativo CIA Hugh Fenwich, che fu all'incontro con Orlandini.
Borghese istituì a Roma il quartier generale politico-militare per il
colpo di stato, mentre quello militare lo insediò in uno dei cantieri navali
di Orlandini. Nella notte del 7 dicembre 1970, un gruppo di 50
paramilitari AN guidati da Delle Chiaie fu condotto nell'armeria
del Ministero dell'Interno alle istruzioni della vecchia recluta
di Angleton, il capo dell'UAR Federico D'Amato. Secondo i
resoconti dei giornali, Angleton stesso arrivò a Roma poco prima
del tentativo di colpo di stato, e la lasciò poco tempo dopo.
Altre truppe presero posizione a Roma, Milano e altrove, e la
mafia in Calabria stava programmando di indossare le uniformi dei
Carabinieri e giocare il suo ruolo. Borghese aveva preparato una
dichiarazione da leggere in televisione per giustificare il colpo
di stato e aveva intenzione di inviare le truppe italiane in
Vietnam. All'ultimo minuto ricevette una telefonata e interruppe
il colpo di stato. Borghese fuggì nella Spagna di Franco, dove
continuarono le sue attività, fino alla sua morte nel 1974, che
rimane misteriosa. Si sa che lui e Delle Chiaie incontrarono il
dittatore Generale Augusto Pinochet in Cile nell'aprile del 1974.
Era presente anche il capo dei servizi segreti della polizia
cilena, il colonnello Jorge Carrasco, un protagonista delle
torture e degli omicidi dell'Operazione Condor. Borghese morì in
Spagna nel 1974. Delle Chiaie disse che era stato avvelenato, a
quanto pare perché in Italia erano in corso le indagini sul colpo
di stato del 1970. Dopo la morte di Franco, l'anno successivo,
Delle Chiaie partì per il Cile, al fine di giocare un ruolo chiave
nell'Operazione Condor, e in seguito continuò questo lavoro in
Bolivia, in collaborazione con il famigerato capo della Gestapo
Klaus Barbie.
L'Agenzia di Assassinio della NATO
L'estensione del terrorismo, degli omicidi e la ridefinizione del
panorama politico europeo attraverso Gladio e le unità correlate
dirette dalla NATO, è stupefacente. Tuttavia, qui deve essere
aggiunto un avvertimento vitale. L'apparato dietro il terrore
della "strategia della tensione" che destabilizzò l'Europa per
gran parte del periodo della Guerra Fredda, era prima di tutto un
apparato sinarchista privato incorporato nella NATO e nelle
organizzazioni dei servizi segreti nazionali, incluse le agenzie
clandestine "ufficiali" come Gladio. Queste reti "parallele",
popolate da veterani dell'apparato bellico fascista e nazista,
associate a società segrete come la P2 e con facciate come la Rosa
dei Venti e i Nuclei di Difesa dello Stato, a volte avevano
inviato i loro agenti nelle posizioni top nelle strutture
"ufficiali", creando l'apparenza pericolosamente allettante, ma
falsa, che le agenzie ufficiali di per sé - incluso la NATO -
dirigessero i programmi di terrore/destabilizzazione.
La confusione su questo punto è pericolosa e comprensibile. Quando
fu rivelata la lista della P2 nei primi anni '80, successivamente
alla morte del banchiere Roberto Calvi, divenne chiaro che la
loggia segreta aveva penetrato praticamente l'intero apparato di
sicurezza e le strutture dei partiti politici dell'Italia e di
diverse altre paesi dell'Europa e dell'America Latina. La
carneficina portata avanti da questo apparato "parallelo" fu
sensazionale. Solo in Italia, il teatro principale della guerra
Gladio, ci furono 14.591 "atti di violenza con una motivazione
politica", secondo il senatore italiano Giovanni Pellegrino, capo
della Commissione Parlamentare per Fallite Identificazioni degli
Autori dei Massacri ("Commissione per il Terrorismo", in funzione
dal 1994 al 2001, che esaminò sia Gladio che la loggia P2). "Può
valere la pena ricordare che questi 'atti' hanno lasciato 491
morti e 1.181 feriti e mutilati, le cifre di una guerra, senza
pari in qualsiasi altro paese europeo."
Oltre alla base Gladio della NATO in Sardegna, il supporto
logistico per Gladio in Italia e in Francia fu gestito dal fronte
NATO nel Portogallo del dittatore Antonio de Oliveira Salazar, Aginter Press,
che lì gestiva anche le unità stay-behind. Essa fu diretta da un
ex membro del movimento anti de Gaulle [la pro fascista
Organizzazione Militare Segreta (Secret Army Organization - OAS)]
di nome Yves Guerin Serac, che si trasferì in Portogallo dopo che
de Gaulle lasciò l'Algeria. Guerin Serac disse, smentendo gli
obiettivi dei suoi maestri sinarchisti:"Dopo la OAS sono fuggito
in Portogallo per portare avanti la lotta ed espanderla alle sue
dimensioni appropriate, vale a dire, una dimensione planetaria."
Egli delineò il suo piano per "sconfiggere il comunismo", usando
il "terrorismo comunista" orchestrato dalla NATO come scusa.
"Nella prima fase della nostra attività politica dobbiamo creare
il caso in tutte le strutture del regime. Due forme di terrorismo
possono provocare una situazione del genere: il terrorismo cieco
(commettendo stragi indiscriminate che provocano un gran numero di
vittime), e il terrorismo selettivo (eliminando persone
selezionate). Questa distruzione dello Stato deve essere
effettuata, per quanto possibile, sotto la copertura delle
'attività comuniste'. Dopo di che dobbiamo intervenire al cuore
dell'esercito, del potere giuridico e della chiesa, al fine di
influenzare l'opinione popolare, suggerire una soluzione e
dimostrare chiaramente la debolezza dell'apparato giuridico
attuale...l'opinione popolare deve essere polarizzata in modo tale
che noi dobbiamo essere rappresentati come l'unico strumento in
grado di salvare la nazione. E' ovvio che avremo bisogno di
notevoli risorse finanziarie per effettuare tali operazioni."
Il rappresentate di Aginter Press per l'Italia, secondo l'ON
Vincenzo Vinciguerra, era Stefano Della Chiaie. Delle Chiaie,
secondo Daniele Gasner, "avrebbe condotto presumibilmente più di
mille attacchi sanguinosi, tra cui circa 50 omicidi in Spagna".
Negli omicidi in Portogallo e nelle sue colonie, l'Aginter Press
lavorava con il servizio segreto portoghese, il PIDE. Secondo i
giornalisti portoghesi esso fu coinvolto nell'assassinio di
Eduardo Mondlane, presidente del Fronte di Liberazione del
Mozambico (Frelimo) nel 1969, e di Amilcar Cabral, leader di
liberazione nazionale in Guinea-Bissau nel 1973. E, secondo le più
recenti rivelazioni dell'ex senatore italiano Sergio Flamigni,
l'apparato "parallelo" aveva coordinato il rapimento e
l'assassinio dell'ex Primo Ministro Aldo Moro, attraverso la sua
unità delle Brigate Rosse, il 16 Marzo 1978, il giorno in cui il
governo della DC sotto Giulio Andreotti, supportato dal PCI, stava
finalmente entrando in carica.
Le reti dei sinarchisti infiltrate nelle strutture della NATO e di
Gladio furono anche coinvolte in altri assassini di capi di Stato
o di governo?
Il 22 novembre 1963, l'assassinio del presidente John F. Kennedy
fu coordinato dai quartier generali della Permindex corporation a
Roma e a New Orleans, della quale, l'intelligence francese SDECE
scoprì che aveva anche stanziato 200.000 per un attentato a de
Gaulle.
Anche un esame superficiale del nocciolo duro di vedute fasciste e
delle connessioni della maggior parte del personale Permindex/CMC,
dei loro numerosi legami di alto livello con l'intelligence
angloamericana, insieme ai loro legami finanziari, non lascia
alcun dubbio sul fatto che Permindex e il suo braccio con sede a
Roma, il Centro Mondiale Commerciale (CMC), facevano parte della
struttura parallela NATO/Gladio. Permindex fu registrata a Berna,
in Svizzera, nel vecchio luogo preferito da Dulles. Essa fu
presieduta da un alto veterano della Special Operations Executive
(SOE) e dell'OSS, l'avvocato e finanziere canadese Louis Mortimer
Bloomfield, l'azionista di maggioranza in Permindex (che possedeva
anche il 50% di CMC). Il suo consiglio di amministrazione era un
miscuglio di devoti "anticomunisti", aristocratici e fascisti con
vari pedigree nell'intelligence. Questi includevano il Conte
Guitierez di Spadafora, l'ex sottosegretario dell'agricoltura di
Mussolini, segretario di un movimento separatista siciliano
sponsorizzato dai britannici, e il cognato di Hjalmar Schacht, il
finanziere principale del nazismo internazionale del dopoguerra;
Carlo d'Amelio, un avvocato romano che aveva supervisionato le
partecipazioni finanziarie della Casa dei Savoia, e, secondo
alcuni resoconti, anche della famiglia Pallavicini, e fu il
presidente fondatore del CMC; Giuseppe Zigotti, presidente
dell'Associazione Nazionale Fascista per la Milizia Armata;
diversi altri fascisti del tempo di guerra e l'ex OSS di Londra e
veterano SOE, il Colonnello Clay Shaw, l'ufficiale addetto alle
operazioni di assassinio.
La Permindex fu presieduta dal canadese Bloomfield [un Cavaliere di Malta, ndt], mentre il suo
braccio internazionale, CMC, aveva sede a Roma, e la società di
Clay Shaw in New Orleans, International Trade Mart, era una
sussidiaria di Permindex/CMC. Secondo i documenti rilasciati
grazie al Freedom of Information Act (FOIA), Shaw, il veterano
dell'OSS, lavorava anch'egli per la CIA. Vennero fuori ampie prove
del coinvolgimento di Shaw nell'assassinio, per il quale egli fu
incriminato dal procuratore del distretto di New Orleans Jim
Garrison. In particolare, uno dei nomi presenti nella rubrica
personale di Shaw era quello della principessa Marcella Borghese,
un membro della famiglia del Principe Nero. E una delle figure di
basso livello nell'ambito della trama, il possessore di un
nightclub di Dallas, Jack Ruby, (che assassinò lo zimbello Lee
Harvey Oswald), notificò più volte nelle lettere dal carcere che
"i nazisti e i fascisti erano dietro l'omicidio Kennedy." Secondo
il molto credibile manoscritto Torbitt "Ruby era molto più
informato della cospirazione della maggior parte degli altri."
[
Nota di nwo-truthresearch:"Secondo Nomenclature of an Assassination Cabal
(1970) di William Torbitt, la Division Five dell'FBI sovrintendeva
l'ufficio di soppressione delle evidenze nel ruolo nell'omicidio di JFK.
[Il Cavaliere di Malta] Bloomfield, un direttore di PERMINDEX governata
da Roma, fu un coordinatore top per "Il Team Segreto" nella
pianificazione dell'assassinio. Senza dubbio, Bloomfield fu consigliato
dai Gesuiti che governano Montreal e/o da quelli della St. Francis
Xavier University in Nuova Scozia, dove egli era un finanziare di
fiducia. Dato che Bloomfield era un sostenitore accanito del regno del
Papa di Gerusalemme e, attraverso la sussidiaria PERMINDEX, il Centro
Mondiale Commerciale (CMC), giurò fedeltà all'obiettivo dell'Ordine che
"Roma si sarebbe ripresa ancora una volta la sua posizione come centro
del mondo civilizzato", ciò era nell'interesse del Papa Nero e della sua
nuova colonia Israele per il fine dell'eliminazione del Presidente Kennedy "
Eric Jon Phelps, Vatican Assassin III, pag. 1520]
Enormi risorse finanziarie scorrevano attraverso Permindex/CMC con
nessuno scopo commerciale. Alcuni di questi fondi, per lo meno,
erano forniti attraverso le banche che avevano in precedenza
finanziato i nazisti, tra cui una intimamente associata con Allen
Dulles dal tempo del suo lavoro negli anni '30 con i cartelli
nazisti, attraverso il suo compito prefissato come capo della CIA
dal 1953 al 1961. Alcuni accenni, nella stampa francese e
italiana, riguardo al fatto di dove sarebbe stato trovato il
denaro, riportano che l'ufficiale CMC Ferenc Nagy, il feroce
anticomunista ex primo ministro dell'Ungheria, stava finanziando
Jacques Soustelle e l'OAS, insieme ad altri movimenti fascisti
europei; o si trovano nell'osservazione del procuratore distrettuale di New
Orleans Garrison circa "la vita segreta di Shaw come uomo
dell'Agenzia (CIA) che cerca di far ritornare il fascismo in
Italia."[6]
Le unità della NATO furono anche coinvolte in almeno alcuni dei
numerosi attentati al presidente francese Charles de Gaulle nel
1962-63, i quali furono senza dubbio uno dei fattori per cui de
Gaulle ritirò la Francia dal comando militare della NATO nel 1966.
La Francia, dopo tutto, era stato un obiettivo chiave
dell'"Operazione Smagnetizzare" della NATO negli anni '50, e gli
operativi OAS "anticomunisti" e aspramente anti de Gaulle, come
Guerin Serac, erano i partner naturali della NATO. L'ammiraglio
Pierre Lacoste, direttore del servizio segreto militare francese
DGSE (1982-85), ha ammesso, dopo che Andreotti aveva denunciato
l'esistenza di Gladio nel 1990, che alcune "azioni terroristiche"
contro de Gaulle e i suoi piani per liberare l'Algeria, erano
state portate avanti da gruppi che coinvolgevano "un numero
limitato di persone" dell'organizzazione Gladio francese!
Cinque anni di indagini da parte dell'agenzia di intelligence
francese SDECE sul complotto per l'assassinio di de Gaulle nel
1962, rilevarono che l'assassinio era stato pianificato a
Bruxelles, nella sede della NATO, da uno specifico gruppo di
generali britannici e francesi, che impiegarono ex fascisti per il
bagno di sangue pianificato.
E poi c'è il caso del primo ministro svedese Olof Palme, che fu
assassinato il 28 febbraio 1986 a Stoccolma. Mentre non vi è
alcuna prova schiacciante del coinvolgimento del network
parallelo di Gladio, ciò fu sospettato da giornalisti svedesi
investigativi. Il 28 aprile 1992, il quotidiano maggiore svedese,
Dagens Nyheter, titolava:"Un Network di Intelligence Top
Secret Dentro la NATO è Dietro alla Morte di Olof Palme." Il
giornalista Goran Beckerus accusò che la sede operativa del
Comitato Clandestino Alleato della NATO, conosciuta con le sue
iniziali SOPS (in lingua originale, ndt), aveva supervisionato
l'assassinio sotto il nome in codice "Operazione Albero."
L'aristocrazia e i Cavalieri di Malta
Per scoprire i veri autori del terrorismo internazionale, ci si
deve muovere in un territorio che solo Greene e Massignagni ci
suggeriscono.
|
Il Cavaliere di Malta Licio Gelli |
Di volta in volta, gli investigatori italiani di Gladio e P2 hanno
suggerito che le prove davanti a loro erano solo i tracciati più
superficiali di un'attività derivante da una struttura di potere
di vasta portata e ben consolidata. Per esempio, il senatore
Pellegrino, capo della "Commissione sul Terrorismo" del Parlamento
Italiano, è convinto che il Gran Maestro della P2 Licio Gelli sia
stato un uomo di facciata di cerchi nascosti di potere molto più
grandi; che, se la P2 era un "porto", allora Gelli, che è
recentemente riemerso per vantarsi di aver fatto "decollare il
paese", sarebbe solo "L'Autorità Portuale". Chi o che cosa
costituisce questo maggiore potere? Dall'esterno del paese, la
Sinarchia angloamericana. Ma Gladio e l'incorporata "Gladio
parallela" non avrebbero potuto funzionare all'interno dell'Italia
solo attraverso il reclutamento dei leader dei servizi segreti; la
sua protezione avrebbe dovuto coinvolgere delle forze più potenti
all'interno dell'Italia stessa.
Greene e Massignani fanno notare che la X MAS - che diventò un
componente chiave di Gladio - annoverava tra la sua leadership un
certo numero dei migliori aristocratici italiani, sebbene essi ne
citino solo due: lo stesso "Principe Nero" e il pretendente al
trono d'Italia, il Principe Aimone Duca d'Aosta. In realtà, il
Duca fu privilegiato, da molti appartenenti alla nobiltà nera
romana, sopra Vittorio Emmanuele III, che regnò dal 1900 al 1945,
e che quindi fu il re durante l'era Mussolini, il quale fu
nominalmente il Primo Ministro del re. Il leader riconosciuto
della nobiltà nera italiana, la principessa Elvina Pallavicini,
una volta proclamò:"Il Duca di Aosta sarebbe stato molto meglio,
ma ora siamo bloccati con Vittorio Emmanuele." Quanti altri
aristocratici tra la leadership X MAS divennero anch'essi delle
figure chiave, come Borghese, nell'organizzazione Gladio della
NATO?
E' certo che gli aristocratici giocarono un ruolo vitale in una
delle più infami operazioni della Gladio "parallela", il rapimento
e l'assassinio di Aldo Moro. Guardando con più attenzione,
scopriamo quello che non è una vera sorpresa: i membri della più
potente organizzazione internazionale dell'aristocrazia mondiale,
lo SMOM, svolsero un ruolo essenziale nella creazione delle
"rat-lines" del Vaticano/Intelligence Britannica/CIA e in altre
cruciali attività "anti-comuniste" alla fine della seconda guerra
mondiale. Allen Dulles e James Angleton erano membri dello SMOM.
Numerosi membri dello SMOM erano anche membri importanti della
loggia P2; tuttavia, tra le due organizzazioni, lo SMOM è
incomparabilmente più vecchio e potente. Infatti, dalle prove
disponibili, si deve pensare in modo più appropriato alla P2 come
ad un sottoprodotto "operativo" dello SMOM. Vediamo di esaminare
brevemente il ruolo degli aristocratici nell'assassinio Moro, e
poi lo SMOM in modo più dettagliato.
La struttura Gladio fu così chiamata alla maniera della spada
corta Romana, Gladio. Quando Aldo Moro fu ucciso il 9 maggio 1978,
all'apparenza dalle Brigate Rosse, egli fu scaricato al di fuori
di uno stadio romano dove i gladiatori solevano combattere fino
alla morte. Il collegamento simbolico era chiaro, come
sottolineato da Mino Pecorelli, giornalista investigativo e
talvolta portavoce di elementi all'interno del SID. Il leader
delle Brigate Rosse responsabile dell'operazione era Mario
Moretti.
|
Mario
Moretti |
L'ex senatore Flamigni, in un recente libro, ha
documentato che Moretti fu un protetto, quasi fin dall'infanzia,
di un'importante famiglia aristocratica, la Casati-Stampa. La
marchesa Annamaria Casati Stampa aveva diversi giovani amanti
neofascisti, uno dei quali era probabilmente Moretti, del quale
ella pagava la sua alta formazione scolastica. Sotto la direzione
di Gladio, il neofascista Moretti si trasformò in seguito in uno
"di sinistra" e si diresse verso le Brigate Rosse.[7] Le
connessioni al fascismo scorrevano in profondità nella famiglia
Casati Stampa: lo zio del marito, Alessandro, era stato un
ministro nel primo governo Mussolini, e poi, quando Mussolini fu
gettato via, divenne un ministro del primo governo monarchico.
L'amico più stretto della famiglia Casati Stampa era il senatore
del Partito Liberale Giorgio Bergamasco. Bergamasco, a sua volta,
fu uno dei fondatori del Comitato di Resistenza Democratica
guidato dal conte aristocratico piemontese Edgardo Sogno Rata del
Vallino. Sogno aveva combattuto per Franco durante la guerra
civile spagnola, ed in seguito per Mussolini; e nel 1943 si
avvicinò al SOE britannico. Fu anche sul libro paga di Allen
Dulles per anni, per 10 milioni di lire al mese, e il suo Comitato
divenne un altro nucleo dell'estesa organizzazione Gladio. Sogno
condusse un tentativo di colpo di Stato nel 1974, che fu sventato
dal ministro della difesa Giulio Andreotti. Flamigni nel suo libro
ha dimostrato come la linea dura della fazione delle Brigate Rosse
guidata da Moretti fu in realtà gestita attraverso organizzazione
di Sogno controllata dalla NATO.
Poco dopo l'assassinio di Moro, i colleghi di
LaRouche in Italia pubblicarono un opuscolo dal titolo:"Chi ha
ucciso Aldo Moro?", che attirò l'attenzione verso famiglia
oligarchica Caetani di Roma, presso il cui palazzo era stato
ritrovato il corpo di Moro. In seguito alle indagini da parte di
altri, si aggiunse che il vero capo di Gladio era l'aristocratico
inglese Hubert Howard, un funzionario dell'intelligence britannica
nella seconda guerra mondiale e nei decenni successivi, che aveva
sposato la principessa Lelia Caetani, figlia di Roffredo Caetani,
17° Duca di Sermoneta. Howard e sua moglie vivevano nel palazzo
Caetani, come faceva Igor Markevich, un agente doppio o triplo dei
servizi di intelligence Occidentali, Israeliani e Sovietici. Lui e
Howard erano leader di alto livello della massoneria "esoterica",
e, secondo alcuni resoconti, avevano condotto i "negoziati" con le
Brigate Rosse per la liberazione di Moro - una comoda copertura di
una relazione costante. Il veterano dell'intelligence britannica
Howard fu anche indicato da qualcuno come il capo segreto di
Gladio. Il resoconto è credibile. Howard fu un membro di una delle
famiglie più potenti della Gran Bretagna, i Duchi di Norfolk, e i
Cattolici Howard avevano avuto rapporti intimi con l'aristocrazia
italiana, in particolare quella di Venezia, almeno a partire dal
18° secolo. Sua madre, per esempio, era un membro della potente
famiglia Giustiniani di Venezia e Genova, che sosteneva di
discendere dall'imperatore Giustiniano. Un Howard era stato
Cardinale Vescovo di Frascati, alle porte di Roma, nel 19° secolo,
una posizione mantenuta un paio di secoli prima da un Caetani.
Sebbene da lungo tempo fosse un potere nella Chiesa - Benedetto
Caetani fu incoronato Papa Bonifacio VIII alla fine del 13° secolo
- i Caetani divetarono parte dell'ala nominalmente "illuminata"
dell'aristocrazia italiana a partire dal 20° secolo, ed
esercitarono ancora una grande influenza sotto Mussolini e in
seguito.
Nessun resoconto del ruolo dell'aristocrazia italiana nel
promuovere il fascismo e il terrorismo deve omettere il ruolo
della Principessa Elvina Pallavicini. Come capo dell'associazione
integralista internazionale della nobiltà cattolica "Noblesse et
Tradition," la Pallavicini fu uno degli sponsor principali, sia a
Roma che nel mondo, dell'Arcivescovo scismatico Marcel Lefebvre,
scomunicato da Papa Giovanni Paolo II nel 1988. Fino alla sua
morte recente, la Principessa fu anche uno degli sponsor
principali di gruppi neofascisti italiani, incluso il supporto
per far emergere l'ex pornostar Alessandra Mussolini, nipote del
Duce, come candidata per una coalizione elettorale di partiti
neofascisti.
Il Sovrano Militare Ordine di Malta
Ovunque ci dirigiamo nelle investigazioni su
P2, Gladio, "aristocrazia nera", terrorismo internazionale o
nazismo internazionale, noi incontriamo lo SMOM - il Sovrano
Militare e Ospedaliero Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, di
Rodi e di Malta - conosciuto come "I Cavalieri di San Giovanni" o
"Cavalieri di Malta".
Furono onnipresenti nella creazione delle infrastrutture
finanziarie e umane del moderno terrorismo internazionale già
durante la seconda guerra mondiale, e subito dopo. Il membro dello
SMOM Barone Luigi Parilli, un industriale con connessioni di alto
livello sia nelle SS e nelle SD di Hitler in Italia, che con i servizi
di intelligence di Mussolini, fu il principale collegamento tra il
Generale delle SS Karl Wolff e Allen Dulles a Berna. Lo SMOM ha
conferito uno dei suoi massimi riconoscimenti, la Gran Croce al
Merito Con Placca, all'ambasciatore statunitense in Italia Ellery
Stone, che aveva salvato Borghese, e che divenne un vicepresidente della corporation ITT nel dopoguerra, che contribuì
all'organizzazione del rovesciamento del presidente Salvador
Allende nell'11 settembre 1973, e all'insediamento del dittatore
Generale Augusto Pinochet.
Lo SMOM ha assegnato la Croce al Merito Seconda Classe al capo
dell'OSS per l'Italia James Jesus Angleton nel 1946, circa nello
stesso periodo che venne onorato il suo capo Allen Dulles. L'anno
seguente esso conferì la Gran Croce al Merito con Placca al capo
dell'Intelligence di Hitler sul fronte orientale, Reinhard Gehlen,
uno dei quattro destinatari di questo premio al momento. Il
fratello di Gehlen era il segretario di Thun Hohenstein, uno dei
cinque membri del Sovrano Consiglio dell'ordine. Come capo
dell'Institute for Associated Emigrations, Hohenstein stampò circa
2000 passaporti, che furono utilizzati per trasferire nazisti di
prim'ordine verso nascondigli sicuri in tutto il mondo.
Altri Cavalieri di Malta includono i capi della CIA Allen Dulles,
John McCone e William Casey. Un personaggio nazista internazionale
come Otto Skorzeny fu un Cavaliere, così come lo era l'uomo
d'affari J. Peter Grace, che usò l'immunità diplomatica dello SMOM
come copertura per le attività Iran-Contra.
Numerosi capi dell'organizzazione di intelligence militare in
Italia erano membri sia dello SMOM che della P2, incluso il
Generale Giuseppe Santovito (ex capo del SISMI, che sostituì il
SID dopo il 1977), l'ammiraglio Giovanni Torrisi, capo dello Stato
Maggiore dell'Esercito, e il Generale Giovanni Allavena, capo del
SIFAR. Un altro membro chiave della P2 che era Cavaliere fu il
Conte Umberto Ortolani, membro del consiglio dirigente interno
dello SMOM e veterano del servizio di controspionaggio di
Mussolini.
Alcuni affermano che egli era il vero cervello dietro
la P2, ed egli sponsorizzò l'ingresso di Licio Gelli all'interno
dello SMOM. Ortolani era un finanziere che, tra le altre cose,
possedeva la seconda più grande banca dell'Uruguay, dove egli
aveva un'enorme influenza; il fascista Gelli era stato in esilio
in America Latina fino a che i più alti poteri non lo riportarono
in Italia nei primi anni '60 per progettare quella che in seguito
sarebbe diventata la P2.
Come per ogni organizzazione, non tutti i suoi membri sono
colpevoli, e a volte nemmeno sono a conoscenza dei crimini
dell'organizzazione. In questo caso, comunque, data la natura
della bestia, costoro sarebbero relativamente rari. Oltre
all'emersione ripetuta dei membri dello SMOM nelle attività
connesse al terrorismo verso la fine della seconda guerra
mondiale, una delle loro operazioni più recenti illustra la natura
essenziale dell'organizzazione.
Nel 1978, nel pesante seguito degli omicidi del capo della
Dresdner Bank Jürgen Ponto, dell'industriale tedesco Hanns-Martin
Schleyer e di Aldo Moro, i Cavalieri di Malta furono colti in
flagrante mentre coordinavano un operazione di assassinio contro
Lyndon H. LaRouche Jr. LaRouche fu l'intellettuale autore del
vertice di Berna di quell'anno, dove il presidente francese Valéry
Giscard d'Estaing, il Cancelliere della Germania Ovest Helmut
Schmidt, e il premier britannico James Callaghan (l'ultimo sotto
costrizione), firmarono il Comunicato di Brema, che annunciava la
formazione del Sistema Monetario Europeo. Lo SME, nelle parole di
un ufficiale tedesco-occidentale, era destinato ad essere "il seme
di un nuovo sistema monetario mondiale."
Brema impiantò l'orrore nei cuori dell'oligarchia mondiale. Un
alto funzionario della Banque Bruxelles-Lambert, di proprietà dei
Rothschild belgi, disse:"E' ammesso che fu il programma di
LaRouche ad attraversare Brema. Se fosse passato, adesso certi
importanti centri finanziari avrebbero perso il loro potere. E a
molte persone ciò non piace." Il direttore di un istituto gestito
dai Cavalieri in Belgio fu più succinto:"LaRouche è il nemico
numero uno del gruppo di Londra." A New York, il Cavaliere Henry
S. Bloch, direttore della banca d'investimento Warburg Pincus, le
cui mani gli investigatori scoprirono essere in possesso di molte
delle corde della congiura, proclamò che LaRouche era "molto
pericoloso", e puntualmente lo paragonò a Malcom X, assassinato
nel 1965.
Nelle loro indagini sullo SMOM, gli associati di LaRouche "scoprirono con
loro sorpresa che la semplice menzione di esso incuteva
timore e terrore nelle menti dei funzionari governativi d'alto
rango, dei banchieri centrali, degli alti capi militari e
commerciali, e degli alti dirigenti diplomatici e
dell'intelligence," come riportato in un pamphlet pubblicato
dall'organizzazione LaRouche a quel tempo, "The `Black
International' Terrorist Assassination Plot to Kill Lyndon H.
LaRouche, Jr."
Il pamphlet riferiva inoltre:"Il potere che l'Ordine concentra su
di se è principalmente finanziario, attraverso il controllo
diretto della maggior parte delle agenzie d'investimento leader
del mondo Occidentale" e molto, molto di più. Il pamphlet rilevava
inoltre:"Una seconda fonte di potere è la sua capacità di
intelligence assolutamente senza pari." Vale a dire che lo SMOM è
un principale braccio organizzativo della Sinarchia, che riunisce
assieme gli aristocratici, i finanzieri e specifici funzionari
militari e di intelligence più importanti del mondo. I suoi membri
hanno nostalgia del mondo ultramontano che esisteva prima della
nascita degli stati nazionali sovrani durante il Rinascimento, il
che significava una perdita di potere e di privilegi delle loro
famiglie. Per loro, quel mondo scomparso è come se fosse avvenuto
ieri. Infatti, esso non è affatto scomparso del tutto, ma vive
ancora, ed è centrato - come i Cavalieri stessi - sulle "banche
centrali indipendenti" di discendenza veneziana in quasi ogni
nazione del mondo, come sottolinea LaRouche.
I Cavalieri di San Giovanni furono fondati nel tardo 11° secolo e
salirono alla ribalta nella Prima Crociata del 1095. Nel 1120,
Papa Urbano II li aveva riconosciuti ufficialmente come ordine
militare religioso, e per secoli rimasero una delle più potenti
forze militari della cristianità, in primo luogo dalla loro sede
sull'Isola di Rodi, e poi a Malta, dalla quale furono infine
scacciati via da Napoleone nel tardo 18° secolo.
I Cavalieri furono riconosciuti come stato sovrano da un
Imperatore Asburgico nel 16° secolo. Essi rimangono uno stato
sovrano, gestito dalla loro sede in via dei Condotti a Roma. Essi
mantengono la loro flotta di aeromobili, hanno relazioni
diplomatiche con 92 paesi, nonchè con le Nazioni Unite e la Santa
Sede, e godono dell'immunità diplomatica. L'ordine è interamente
Cattolico Romano, e i suoi ranghi più elevati devono documentare
un lignaggio e un blasone aristocratico di almeno tre secoli. Il
Gran Maestro dell'ordine è sia un principe secolare che un
cardinale della Chiesa. Riflettendo la sua storia, la sua
appartenenza è ancora fortemente costituita da individui con un
background militare o di intelligence. Papa Pio XII ordinò
un'inchiesta su questa organizzazione nominalmente cattolica negli
anni '50 del novecento. La Commissione Pontificia imputò
all'ordine, tra le altre cose, che esso non avrebbe dovuto
possedere la sovranità di uno Stato, e ordinò delle modifiche
dello SMOM "per renderlo conforme alle decisioni della Santa
Sede." Tuttavia, Pio XII morì prima che l'ordine potesse essere
completamente imbrigliato.
Oltre allo SMOM Cattolico Romano, vi sono quattro ordini
protestanti di Cavalieri, tutti fondati negli ultimi 150 anni o
giù di lì, e tutti gestiti dalle case regnanti europee. Gli ordini
della Chiesa Cattolica e Protestante si fusero effettivamente il
26 novembre 1963, quattro giorni dopo l'assassinio di Kennedy. Il
Capo Sovrano dei Cavalieri britannici è la regina Elisabetta,
mentre i Cavalieri olandesi erano diretti, fino alla sua morte,
dall'ex ufficiale SS Principe Bernardo d'Olanda, consorte della
regina Juliana. Nel 1927, lo SMOM romano autorizzò l'istituzione
di un capitolo americano, i cui membri non dovevano dimostrare il
loro lignaggio aristocratico. Il suo tesoriere e controllore laico
fu John J. Raskob, l'aspro capo anti FDR del Comitato Democratico
Nazionale, che nel 1934 contribuì a finanziare un tentativo di
colpo di stato contro Roosevelt. Il suo gran protettore e
consigliere spirituale fu il Cardinale Francis Spellman di New
York; uno dei più stretti collaboratori della Guerra Fredda fu
l'editore di Time/Life e cofondatore del Congress for Cultural
Freedom Henry Luce.
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Il Cavaliere di Malta/Cavaliere di Colombo Cardinale Francis Spellman |
Un altro Cavaliere, che giocò un ruolo profondo nella storia
finanziaria, economica e politica dell'Italia del dopoguerra, fu
il il Principe Massimo Spada, il principale finanziere laico
dell'Istituto per le Opere Religiose del Vaticano, comunemente
chiamato "Banca Vaticana". Spada permise a Michele Sindona
(connesso alla mafia, riciclatore di eroina e in seguito
finanziere della P2) il suo ingresso nelle finanze vaticane, che,
date le agevolazioni fiscali e lo status sovrano della Chiesa
all'interno dell'Italia (come negoziato nel concordato del 1929
tra Mussolini e la Santa Sede), furono preziose per l'esecuzione
di tutti i tipi di operazioni sporche.
Tuttavia, esaminando il Vaticano, bisogna sempre stare attenti a
chiedersi:"Di quale Vaticano? Quello di tutti i papi moderni? O
quello dell'aristocrazia nera?" Quindi, per svelare realmente tale
questione, nella misura in cui interseca Ortolani, Gelli, Calvi,
Spada e i loro soci "connessi al Vaticano", e le profonde,
"permanenti" infrastrutture del terrore in Italia, bisogna scavare
in profondità nella storia, in particolare quella di Venezia, per
capire l'enorme potere ancora esercitato da coloro che il Papa
Giovanni Paolo I chiamava "gli antichi", durante il tempo che fu
Patriarca di Venezia. Dopo tutto, come ha sottolineato LaRouche,
questi "antichi" di Venezia ci hanno dotato del moderno sistema
parlamentare anglosassone, con le sue banche centrali controllate
da privati, e la Sinarchia odierna all'attacco verso il dominio
mondiale. Sotto la direzione angloamericana, quei veneziani
"antichi" portarono, in prima battuta, anche Mussolini al potere,
e poi organizzarono il mondo finanziario del Vaticano, in cui
furono inseriti Ortolani, Gelli, Calvi, ecc.
L'Eredità della Storia: Il Fattore Veneziano
Nel 1582, le circa 40 famiglie che controllavano i grandi
patrimoni e le estese capacità di intelligence di Venezia, si
divisero in due fazioni: i
nuovi (i "nuovi" casati o
famiglie) e i vecchi (i "vecchi" casati). In
superficie, le denominazioni sembravano fare riferimento a quelle
famiglie nobilitate dalla Serrata,
la chiusura del Maggior Consiglio nel 1297, che vennero chiamate
le nuove; mentre quelle che avevano già dei titoli
nobiliari erano le vecchie. Infatti, lo sconvolgimento fu
il risultato della creazione degli stati nazionali sovrani per la
prima volta nella storia, come conseguenza del Rinascimento. La
città-stato di Venezia, mai sopra le 200.000 persone, non avrebbe
potuto resistere ai nuovi poteri in divenire, nati per promuovere
il bene comune della propria cittadinanza; i semplici numeri, la
scienza e la tecnologia, il potere militare erano troppo anche per
i padroni potenti e subdoli della Serenissima (come è nota
Venezia).
I nuovi si resero conto che, nonostante la sanguinosa guerra
religiosa che Venezia aveva scatenato in Europa dopo il fallimento
della Lega di Cambrai nello sconfiggere Venezia nel 1511, in suoi
giorni alla fine erano contati. Essi intrapresero diverse azioni
strategiche. In primo luogo, sotto la guida di Paolo Sarpi,
crearono la filosofia dell'empirismo, come una frode della
certezza basata sui sensi, il cui scopo era quello di distruggere
il metodo creativo di ipotesi platonico. In secondo luogo, ancora
sotto la guida di Sarpi, essi lanciarono una guerra feroce contro
il Vaticano, ponendosi come il bastione dell'Europa "illuminata"
contro l'oscurantismo di Roma. In terzo luogo, essi portarono le
emergenti potenze Protestanti Inghilterra e Olanda (la cui ascesa
si deve in gran parte alla stessa Venezia) all'interno di quella
che era sempre stata la pietra angolare della fortuna di Venezia,
i suoi scambi commerciali con le Indie Orientali. I Veneziani
fondarono la Compagnia Inglese delle Indie Orientali nel 1600 (da
una fusione della Compagnia Veneziana con base in Inghilterra e la
Compagnia Turca) e la Compagnia Olandese delle Indie Orientali nel
1602, e la ricchezza derivata da questo commercio contribuì a
creare o arricchire un grande numero di famiglie aristocratiche in
entrambi i paesi, secondo il modello veneziano. E, come LaRouche
ha spesso sottolineato, la Compagnia Inglese delle Indie Orientali
divenne la prima potenza mondiale nel 1763, sulla scia della
Guerra dei Sette Anni, armata dagli inglesi, tra le potenze
europee in contrasto, nel classico metodo veneziano del "dividi e
conquista". In quarto luogo, essi trasferirono gran parte delle
loro fortune (e anche alcuni dei loro familiari) a nord, prima in
Olanda e poi in Inghilterra, dove crearono quello che sarebbe
stato conosciuto nel 18° secolo come "il Partito Veneziano". Come
parte di questo, essi stabilirono la famosa Wisselbank (Banca di
Cambio) di Amsterdam nel 1609, la banca più potente del mondo,
modellata sulle proprie banche private e controllate dai patrizi,
seguita dalla Banca d'Inghilterra nel 1694, entrambe fungendo come
modelli da cui furono create tutte le banche centrali da allora.
In parte a causa di questi trasferimenti, il potere finanziario di
Venezia rimase abbondantemente enorme nel 18° secolo, così come il
suo leggendario sistema di spionaggio, magistralmente raccontato
da Friedrich Schiller nella sua novella Der Geisterseher (il
fantasma veggente) e dall'operativo dell'Intelligence
Americana James Fenimore Cooper nel suo romanzo The Bravo [8]
La Barings Bank inglese, la banca della Compagnia Inglese delle
Indie Orientali, per esempio, fu un veicolo per i fondi veneziani
in Gran Bretagna e fu al centro del "Partito Veneziano" insieme
alla Banca D'Inghilterra [nota di nwo-truthresearch: dall'enciclopedia
ebraica apprendiamo che: "Qualcosa di analogo si
verificò in Inghilterra quando la secolare concorrenza dei
Barings con i Rothschild (i guardiani del tesoro pontifico, ndt)
culminò con il fallimento dei primi nel 1893; ma in
questo caso i Rothschild vennero in soccorso dei loro rivali e
impedirono una catastrofe finanziaria."]
Napoleone Bonaparte era stato parzialmente sponsorizzato e
finanziato dalle famiglie veneziane e genovesi: La Genovese
Principessa Pallavicini fece il famoso gioco di parole che la sua
famiglia possedeva "La Buona Parte" - "la parte migliore" - di
lui. La sua famiglia Corsa era stata dipendente dalla nobiltà
veneziana e genovese per secoli, e, come è stato fatto notare
sopra, la sua sorella prediletta sposò un Borghese. Quando le
devastazioni di Napoleone finirono, il Conte Giovanni Capodistria,
un nobile veneziano che faceva il ministro del governo della
Russia, quasi solamente di propria mano scrisse i documenti
essenziali emessi dal Congresso di Vienna 1814-15, che istituì una
Santa Alleanza ultra reazionaria [nota di nwo-truthresearch:
contemporaneamente Papa Pio VII restaurò l'Ordine Gesuita nel
1814, con la bolla Sollicitudo omnium Ecclesiarum, in
cambio della sua liberazione dal carcere, dove trascorse cinque
anni sotto la persuasione dei Gesuiti. I Gesuiti avrebbero acquisito un potere incontrastato da lì in poi].
Capodistria edificò anche la moderna nazione svizzera, in parte
come deposito per i fondi della famiglia veneziana, che furono
anche utilizzati per fondare diverse compagnie di assicurazione
nel tardo 18° secolo. Queste successivamente inclusero la Riunione
Adriatica di Sicurtà (RAS) e le Assicurazioni Generali di Venezia
e Trieste. [9]
A cavallo del 20° secolo, gli "antichi" di Venezia, sebbene in
decadenza, comandavano ancora un importante potere finanziario e
di intelligence, sia per conto proprio, ma anche perché essi erano
dispiegati come parte del mondo dominato dai Britannici (ed in
seguito dagli Angloamericani), che avevano creato i loro antenati.
A seguito della scissione/ridistribuzione del 1582, essi clonarono
se stessi e le loro istituzioni e metodi per dominare la
protestante e spesso massonica Europa del nord, mentre mantenevano
ancora il loro potere nelle loro sedi storiche di controllo nel
meridione precedentemente governato dagli Asburgo, nei settori più
cattolici dell'Europa, in particolare Italia e Spagna, e nella
Chiesa di Roma. Essi giocarono un ruolo fondamentale
nell'organizzazione delle guerre balcaniche che gettarono le basi
immediate della Prima Guerra Mondiale, per la quale il britannico
re Edoardo VII aveva tramato per decenni. Nel 20° secolo, un
gruppo di finanzieri patrizi veneziani, guidati dal conte Piero
Foscari di un'antica famiglia di dogi veneziani, istituì un certo
numero di aziende e di banche. A capo di queste ultime ci fu la
Banca Commerciale Italiana (BCI) e in particolare la sua filiale
di Venezia. [10]
Sebbene Foscari fosse un leader indiscusso di questo gruppo
veneto, la sua figura pubblica più attiva era Giuseppe Volpi, più
tardi noto come Conte Giuseppe Volpi di Misurata, dopo il suo
governo della Libia occupata dagli italiani nei primi anni '20 per
conto di Mussolini.
|
Giuseppe Volpi |
Agendo come l'uomo di punta per un sindacato
finanziario internazionale, incluso la Banca D'Inghilterra, i
Mellon e la Casa dei Morgan, Volpi organizzò l'ascesa di Mussolini
al potere, proprio come Schacht fece in seguito per quelle stesse
forze nell'insediare Hitler al potere. Volpi fu ministro delle
finanze di Mussolini dal 1925 al luglio 1928, a seguito di cui
divenne un membro del Gran Consiglio del Fascismo, e, nel 1934,
presidente dell'associazione degli industriali. Egli progettò la
dottrina economica di Mussolini del corporativismo secondo il
modello originariamente fissato da Alexandre
Saint-Yves d'Alveydre (1842-1909) [nota di
nwo-truthresearch: Alexandre Saint-Yves era un occultista
devoto Cattolico Romano: "In compagnia di Marie-Victorie,
Saint Yves fu in grado non solo di approfondire e ampliare la
sua ricerca psichica, ma anche a crescere nello status, tanto
che egli fu fatto Marchese dalla Santa Sede, per mezzo di Papa
Leone XIII [un papa istruito dai gesuiti] nel 1880,
un improbabile riconoscimento per un uomo le sui credenze e i
cui scritti avrebbero dovuto attirare la condanna o almeno i
sospetti del Vaticano. La verità è spesso strana e meno logica
della finzione." fonte];
"Figlio di un medico bretone, il titolo di "marchese
d'Alveydre" gli fu conferito dal papa nel 1880. Nonostante
le sue idee spirituali e mistiche non convenzionali, rimase
un devoto cattolico per tutta la vita" fonte];
|
Alexandre Saint-Yves d'Alveydre |
Alexandre Saint-Yves d'Alveydre fu il fondatore del Movimento
Sinarchista dell'Impero, e l'ispirazione per le logge massoniche
martiniste, attraverso le quali venne organizzata la moderna
Sinarchia. Nominalmente un patto tripartito tra le aziende, lo
stato e il lavoro, essa sarebbe stata fondamentalmente dominata
dalle corporation così come dai finanzieri privati. Nel 1929,
Volpi curò il famoso Concordato tra l'Italia e il Vaticano, in
cui, tra le altre cose, l'Italia riconosceva il Vaticano come
stato sovrano e pagava una compensazione finanziaria per lo Stato
Pontificio nel centro Italia, che era stato rilevato nella seconda
metà del 19° secolo. La compensazione fu di 1.550 miliardi di
lire, una somma considerevole a quel tempo. Bernardino Nogara fu
scelto, apparentemente "di punto in bianco", per gestire questa
fortuna. L'importante diplomatico americano George Kennan scrisse
nelle sue Memorie: 1925-1950, circa il potere straordinario
gestito da Nogara:"Ad un cosiddetto 'uomo del mistero', un
banchiere italiano di nome Bernardino Nogara, fu concesso dal
papato il controllo esclusivo sopra l'intera fortuna di 92,1
milioni di dollari che la Chiesa aveva ricevuto dai Patti
Lateranensi...A nessun funzionario del Vaticano, nemmeno allo
stesso Papa, fu concesso il potere di veto sopra le decisioni di
Nogara. Nemmeno il banchiere consentiva a qualsiasi politica
religiosa o dottrinale della chiesa di frapporsi nel suo
cammino...Mai prima di allora nella storia della Chiesa era stato
concesso ad alcuno tale completa autorità dalla Chiesa, nemmeno ai
papi stessi, con tutta la loro supposta infallibilità, per non
parlare dei laici e dei non cattolici (ebrei), com'era nel caso di
Nogara." Il suo impatto nella Chiesa può anche essere giudicato
dall'epitaffio rilasciato dal capo dello SMOM in America, New
York, il cardinale Spellman, alla sua morte nel 1958:"Dopo Gesù
Cristo, la cosa più grande accaduta alla Chiesa Cattolica è
Bernardino Nogara."
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Bernardino Nogara |
Che fosse o no ebreo, "l'uomo del mistero" non fu un mistero per
tutti. Nogara fu amministratore delegato di un'azienda veneziana
gestita da Foscari, Volpi e altri, nell'impero ottomano già nel
1901. Riflettendo i suoi legami veneziani, Nogara diventò il
rappresentante italiano sul Consiglio del Debito Ottomano, una
sorta di fondo monetario internazionale per l'impero ottomano, il
cui scopo era quello salassarlo e truffarlo. I Britannici
sponsorizzarono le logge massoniche a Salonicco, dalle quali
furono organizzati i "Giovani Turchi" per spodestare il sultano.
Il massone Volpi fu intimamente coinvolto nel colpo di stato,
come, senza dubbio, lo fu Nogara. Nogara fu il capo del ramo BCI a
Istanbul, e fu l'agente capo dell'intelligence di Volpi
nell'Impero Ottomano fino a che l'Impero scomparse nella Prima
Guerra Mondiale, che Volpi e i suoi amici avevano fatto molto per
organizzare, attraverso le logge massoniche e attraverso gli
antichi legami familiari e finanziari Veneziani nei Balcani. Dopo
che Nogara fu selezionato come Delegato dell'Amministrazione
Speciale (più tardi nota come l'Amministrazione del Patrimonio
della Santa Sede), al fine di supervisionare l'investimento della
ricchezza che era fluita dal Concordato, egli divenne vice
presidente della BCI, sopra la quale nel dopoguerra sarebbe stata
fondata la loggia P2. Nogara stabilì intimi rapporti finanziari
con la crema della Sinarchia, tra cui i Rothschild di Parigi e
Londra, Crédit Suisse, l'Hambros Bank di Londra, JP Morgan Bank,
la Bankers Trust Company di New York, e la Banque de Paris et des
Pay Bas (Paribas) con centro a Parigi, una roccaforte della
Sinarchia in Francia negli anni tra le due guerra e negli anni del
dopoguerra. Egli promosse anche un quadro di "uomini di fiducia",
finanzieri Vaticani laici cattolici o anche non cattolici, che
avrebbero gestito le enormi nuove partecipazioni vaticane. Nogara
comprò ampie fette - o controllava interessi - in decine di grandi
banche, aziende di servizio pubblico, assicurazioni e società
industriali, ed egli riorganizzò le precedenti
partecipazioni del Vaticano, così come le "Banche Cattoliche", che
erano generalmente di proprietà cattolica e che facevano affari
con la Chiesa e i suoi funzionari, in contrapposizione alle banche
"secolari".
Il più importante di questi "uomini di fiducia" era il principe
Massimo Spada (un incarico Vaticano) che fu reclutato come
Cavaliere di Malta nel 1944. Spada presiedeva o sedeva nel
consiglio di amministrazione di un'incredibile varietà di aziende
acquisite da Nogara. Citiamo solo le cariche più importanti (e il
capitale) a partire dai tardi anni '60, le quali includono: vice
presidente del Banco di Roma (una delle banche italiane più
grandi, storicamente associata alla nobiltà nera romana); egli
sedette nel consiglio dei amministrazione della sua filiale
svizzera, così come nella più grande azienda di gas domestico
italiana, la Società Italiana per il Gas (37.412 milioni di lire);
vice presidente della compagnia di assicurazione Riunione
Adriatica di Sicurtà con base a Trieste (4.320 miliardi di lire);
vice presidente e amministratore delegato de l'Assicurazione
Italiana; vice presidente sia dell'Unione Subalpina di
Assicurazioni che di Lavoro e Sicurtà (750 milioni di lire) e
della Shell Italiana, la filiale italiana della Royal Dutch Shell
(129 miliardi di lire investiti in Italia); vice presidente
dell'Istituto Bancario Italiano (10 miliardi di lire) e del
Credito Commerciale di Cremona (2 miliardi di lire); membro del
consiglio di amministrazione della Banca Privata Finanziaria;
membro del consiglio di amministrazione di grandi holding
finanziarie, la Società Meridionale Finanziaria (122 miliardi di
lire) e l'Istituto Centrale Finanziario (150 milioni di lire);
vice presidente della Finanziaria Industriale e Commerciale;
presidente della Banca Cattolica del Veneto (3 miliardi di lire);
nel consiglio di amministrazione di FINSIDER, una holding
controllata dallo Stato (195 miliardi di lire), che era parte
dell'IRI, l'Istituto per la Ricostruzione Industriale, formato
durante il regime fascista, che costituiva il più grande cartello
del paese e controllava i più grandi cantieri navali; per finire
fu all'interno della compagnia di navigazione Italia, nelle
compagnie aeree Alitalia, in Alfa Romeo e nell'intero sistema
telefonico. FINSIDER produceva a quel tempo oltre il 90%
dell'acciaio in Italia e fu la spina dorsale dell'IRI. Spada fu
anche un membro del consiglio o un amministratore di dozzine di
banche, assicurazioni e aziende industriali. Nel 1963 fu nominato
Privato Ciambellano di Cappa e Spada, uno dei più alti titoli
Vaticani, un titolo che deteneva anche suo fratello Filippo. [11]
Con tutto questo enorme potere, e nonostante la sua posizione di
primo piano nella Chiesa Cattolica, Spada sponsorizzo l'ascesa di
Michele Sindona come uno degli "uomini di fiducia" del Vaticano.
La sua scelta fu molto particolare, non solo perchè Sindona era
stato un fascista durante la guerra, ma perchè in quel periodo
aveva creato dei collegamenti (attraverso il mafioso Vito Genovese
connesso all'OSS Americano) con le famiglie della criminalità
Inzerillo e Gambino, per le quali riciclava il denaro dell'eroina.
Riesaminando il quadro dipinto sopra, troviamo così un'intricata
ragnatela finanziaria originariamente tessuta dal Conte Giuseppe
Volpi di Misurata e dai suoi amici e collaboratori aristocratici
veneziani, quali Bernardino Nogara, era cresciuta negli anni '60
per includere Michele Sindona, che finanziò uno degli operativi
più importanti di Gladio, il "Principe Nero" Borghese. Sindona fu
anche "uno dei canali, forse uno dei più importanti, per la
fornitura del supporto" ai tentativi di colpo di stato del
1970-1974, come Greene e Massignani puntualizzano. Sindona
successivamente promosse la nascita del Banco Ambrosiano di
Roberto Calvi, il finanziere P2 che fu trovato impiccato sotto il
ponte dei Frati Neri a Londra nel 1982, in un omicidio rituale
massonico. E quando scoppiarono gli scandali finanziari della P2,
uno degli arrestati, come personaggio chiave di questi, fu Massimo
Spada, il protetto di Nogara, l'amico di Volpi.
La lista degli appartenenti all'esteriormente Cattolico - e perciò
verosimilmente antimassonico - SMOM con base a Roma si
sovrapponeva a quella della massonica, e presumibilmente
"anticlericale", loggia P2; essi erano i "gemelli" dell'oligarchia
italiana centrata su Venezia.
La gestione privata del sistema monetario internazionale è ormai
al collasso e l'oligarchia finanziaria disperata sta cercando di
consolidare un nuovo fascismo in tutto il mondo, spinto da nuove
ondate di terrore, come il 9/11 e gli attentati ai treni di Madrid
dell'11 marzo 2004. In questo contesto, gran parte della struttura
Gladio viene finalmente esposta da coloro che si oppongono a
questo nuovo fascismo. Tali denunce sono essenziali. Ma dobbiamo
andare ancora più in profondità, per sollevare il velo dagli
"antichi" e, attraverso loro, dalla Sinarchia a cui hanno dato
vita, di cui rimangono una componente fondamentale.
[
nota finale di nwo-truthresearch: secondo quanto riportato
nell'articolo LA
GRANDE DEPRESSIONE VATICANO-GESUITA DEL 2009/2012, bisogna
precisare che:
"La questione essenziale di cui rendersi conto è la
successione delle date relative alla fondazione delle singole
banche ed il senso da attribuire agli eventi che si verificarono
in quelle specifiche fasi. La prima fase è caratterizzata
dalla fondazione di banche ad opera dei Protestanti Inglesi
nella fase finale del XVII secolo. Tale periodo
storico denota un momento fondamentale nell’architettura
economica della prima fase dell’Impero Britannico.
La seconda fase riguarda la serie di banche fondate in Olanda
e in Svizzera appena prima dell’espulsione dei Gesuiti,
intorno al 1767, da Portogallo, Francia, Italia e Spagna.
La terza fase è rappresentata dalla serie di banche fondate
successivamente alla soppressione dei Gesuiti, nella fase
delle guerre da loro condotte contro il Vaticano e i Papi dal
1773 al 1818. Si trattò di banche fondate negli Stati Uniti,
in Svizzera, in Germania e nel Regno Unito.
Quest’ultimo gruppo di banche, creato nel corso della Guerra
Vaticano-Gesuita, rappresenta probabilmente il novero di
banche più storicamente influente, segreto e politicamente
rilevante di tutta la storia umana.
Nel tempo, ognuna di
queste ultime è stata soggetta ad una serie infinita di accuse
quali aver finanziato guerre, aver contribuito attivamente alla
commissione di crimini contro l’umanità, essersi macchiata di
alto tradimento e di essere impegnata nel riciclaggio di denaro
sporco.
La Darier Hentsch & Cie Bank (1796, Svizzera) fu
la banca che, guarda caso, finanziò Napoleone nelle sue Guerre
Europee che videro gli Stati del Papa e l’influenza del
Vaticano ridotti al minimo.
Il Gruppo Rothschild (1800, Germania) è ben
noto per aver improvvisamente acquisito enormi ricchezze,
quasi da un momento all’altro, per procedere successivamente
al finanziamento di numerose Guerre Europee, di Guerre in
Asia, oltre che al finanziamento della Prima Guerra Mondiale.
La Barings Bank (1802, Regno Unito) è ben
nota per aver organizzato l’acquisto della Louisiana (dalla
Francia) da parte degli Stati Uniti mentre Napoleone era
impegnato nella sua guerra contro la Gran Bretagna.
La City Bank di New York (oggi Citibank) (1812)
è ben nota per aver contribuito a finanziare il fronte
Nordista nel corso della Guerra Civile, il coinvolgimento
degli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale, gli affari
degli Stati Uniti nella Germania Nazista e il coinvolgimento
degli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale.
La J. Henry Shroeder Bank (1818, Germania) è
ben nota per essersi dimostrata in pratica l’unica banca di
riferimento per i Nazisti.
Se consideriamo le principali 20 banche del mondo,
oggi, più della metà hanno avuto origine nel periodo che va
dal 1760 al 1860, fase che vide i Gesuiti impegnati ad
utilizzare con profitto le enormi ricchezze della Chiesa
Cattolica in tutte le parti del globo, con principali
afflussi di denaro in direzione degli Stati Uniti."]
Note:
[1] The
material in this review which directly concerns Borghese is almost
entirely drawn from Greene and Massignani. Additional material on Gladio
can be found in Daniele Ganser's book, NATO's Secret Armies (London, 2005), "Secret Warfare: Gladio," Arthur E. Rowse's "Gladio: The Secret U.S. War to Subvert Italian Democracy," and work by LaRouche and his associates. The latter includes "Strategy of Tension: The Case of Italy," an indispensable four-part series by Claudio Celani, first published in EIR, and"Terror's Legacy: Schacht, Skorzeny, Allen Dulles" by
Michael Liebig. These two articles were republished, together with
overviews by LaRouche, and numerous other studies, in the Special
Report, The Synarchist Resurgence Behind the Madrid Train Bombing of March 11, 2004, issued by the LaRouche in 2004 campaign committee.
[2] Charles Higham, American Swastika (New York: Doubleday & Company, 1985), p. 198.
[3] Sen.
Giovanni Pellegrino, who chaired the 1994-2001 Italian parliamentary
committee investigating both the Gladio-orchestrated terrorism, and how
Italy's secret services covered them up, said that D'Amato "was an old
Anglo-American agent, whose career started soon after the Liberation
under James Angleton." Under Angleton's protection, said Pellegrino,
"D'Amato became superintendent of the Special Secretary of the Atlantic
Pact, the most strategic officer of our apparatus, as it is the
connection between NATO and the U.S.A." From its founding at the end of
the war, the UAR was filled with hundreds of former officials of
Mussolini's Salò Republic. D'Amato headed it from 1968-74, the period of
NATO's "Strategy of Tension."
[4] Since
no English original of FM 30-31B was ever found, but only Italian
translations of parts of it (during the raid on Gelli's villa), some
investigators query whether such a Pentagon manual ever existed.
However, the Italian passages are entirely coherent with other Pentagon
documents of the same general era, such as the U.S. Joint Chiefs of
Staff's infamous Operation Northwoods plan, which called for unleashing
terrorism against the domestic United States, among other clandestine
provocations.
[5] Angleton
and his associates in the OSS/CIA had a lifelong fascination with the
Trust, the joint Anglo-American/Soviet intelligence operation which
featured the use of double and triple agents. These were actually used
by the Synarchists to manipulate both the
Western powers and the Soviets against the nation-state, toward a kind
of global condominium. It is not accidental that the "legendary" CIA
counterintelligence chief Angleton somehow missed noticing that his
mentor and his decades-long close friend Kim Philby was a "Soviet"
(read: Trust) agent. Keeping up his part in the charade, Philby
announced from Moscow that he had "enjoyed playing Angleton and Dulles."
Angleton and Dulles maintained deep contacts with the
"internationalist" wing of the Soviet intelligence establishment, just
as they did with the "universal fascists" like Borghese. The shared goal
was the destruction of nation-states in favor of world imperial rule.
Many of Angleton's "fascist" assets in the postwar era turned out to be
Soviet assets, as well.
[6] When
the CMC first started up in Rome, its chief public figure, the
pro-fascist former Prime Minister of Hungary, Ferenc Nagy, announced
that it had major financial backing, including from J. Henry Schroder
Bank and the Seligman Bank in Basel. The Seligman Bank was a large
stockholder of the CMC, and its principal, Hans Seligman, sat on the
boards of both the CMC and Permindex. With J. Henry Schroder, Nagy had
spilled the beans on a most sensitive institution, and the bank was
quick to deny his claim. J. Henry Schroder Bank had been intimately
involved in the Dulles/Nazi financial deals from the 1930s, and, as CIA
chief, Dulles maintained $50 million in "contingency funds" at Schroder
under his sole control. See William F. Wertz, Jr., "The Plot Against FDR: A Model for Bush's Pinochet Plan Today," EIR,Jan. 21, 2005.
For
further details on Permindex/CMC, including its finances, see a January
1970 manuscript by William Torbitt; New Orleans District Attorney Jim
Garrison's book, On the Trail of the Assassins; and the account in the 1992 edition of the book, Dope, Inc.: The Book That Drove Kissinger Crazy, by the authors of Executive Intelligence Review. EIR maintained a close relationship with Garrison until his death in 1992. The Italian left-wing dailyPaese Sera also
ran a series on CMC/Permindex in March 1967, exposing it as a shell for
huge sums of money that had nothing to do with "commerce," naming some
of its elite banking connections, and profiling its board members as
Anglo-American intelligence-connected ex-Fascists and fanatical
right-wingers. Earlier scandals regarding CMC/Permindex had caused an
uproar in Parliament and elsewhere, which forced CMC/Permindex to leave
Rome for Johannesburg in 1962, the year before the entity orchestrated
the Kennedy assassination. Garrison observed that the Italian government
had expelled CMC/Permindex for "subversive intelligence activity."
[8] The
extraordinary financial power which Venice still commanded in the 18th
Century was documented by the Venetian nobleman Carlo Antonio Marin,
historian of Venice Frederick Lane, and others. Its European-wide
cultural warfare and espionage system was also still highly effective,
as evidenced in the international campaign of the Paris-based Venetian
Abbot Antonio Conti to attempt to destroy the reputation of the great
scientist Gottfried Wilhelm Leibniz. An agent of Venice's ruling Council
of Ten, Count Cagliostro (Joseph Balsamo) organized the 1785 "Affair of
the Queen's Necklace," the scandal which, as Napoleon observed, was the
opening act of the French Revolution, an event financed and run out of
Britain. Still another notorious Venetian spy of the same era was
Casanova, who reported directly to the inner Three of the hooded,
black-robed Council of Ten. The scarlet-robed chief of the Three was
known as the Inquisitor, and in Venice it was understood that "The Ten
will send you to the torture chamber, but the Three will send you to
your grave."
Schiller
chose to set his masterful portrayal of the methods of the Venetian
intelligence service, as well as its Europe-wide reach, in the 18th
Century; he clearly was not writing of a merely "historical" matter, nor
was the patriotic American intelligence agent James Fenimore Cooper, in
his portrait written several decades later, though Cooper set his tale
centuries earlier. During the American Revolution, Venice put its
still-considerable fleet at the service of the British.
[9] One
of the notable financiers of Borghese in-law Napoleon was the Venetian
Salomon Morpurgo, who later founded the Assicurazioni Generali di
Venezia e Trieste (General Insurance Company of Venice and Trieste).
Generali has been ruled ever since by a kind of central committee of
Europe's financier and aristocratic oligarchy. On the board of Generali
and its sister insurance company, Riunione Adriatica di Sicurtà (RAS),
over recent decades, one finds such names as Giustiniani, Orsini,
Luzzatto (an old Venetian family), Rothschild, the Duke of Alba (whose
ancestor laid waste to the Netherlands for Philip II of Spain), and
Doria (Genoese financiers of the Hapsburgs). The president of the RAS at
one point was Sindona's sponsor, Prince Massimo Spada, while Count
Giuseppe Volpi di Misurata chaired the Generali from 1938-43. Had the
1964 coup been successful, the plotters planned to install Cesare
Merzagora, chairman of Generali from 1968-79. Generali's chairman today
is Antoine Bernheim, a senior partner of Lazard Frères, and member of
one of the four families which control Lazard, a mainstay of the
international Synarchy. Bernheim's daughter married Prince Orsini.
Generali
and RAS are merely two important strands of a much larger web of
families and finance, but they illustrate the directions in which one
must look to discover the "port" behind the "Port Authority" guarded by
P2 boss Licio Gelli, as Senator Pellegrino insightfully put it.
[10] The
activities of Foscari, Volpi, et al. as the product of centuries-long
Venetian operations in the Ottoman Empire, are elaborated in The Roots of the Trust, by Allen and Rachel Douglas (unpublished ms., 688 pages, 1997).
[11] The partial list of Spada's corporate offices is taken from Conrado Pallenberg, The Vatican Finances, (London: Peter Owen, 1971).
link articolo originale: http://www.larouchepub.com/other/2005/3205_italy_black_prince.html
Si legga anche:
SMOM: di essi è il regno dei cieli
La Mafia, la CIA e l'Apparato di Intelligence del Vaticano
La Blackwater, i Cavalieri di Malta e l'Ultima Crociata
Il Programma dei Cavalieri di Malta
Junio Valerio
Borghese - Il fronte NATO in Italia